Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: elfanika2    12/05/2017    1 recensioni
La mente del giovane conte si punta su un pensiero fisso e il corpo si muove da solo mentre con le ultime forze che gli sono rimaste si alza e si avvicina al diavolo per poter osservare meglio. Non riesce a resistere quando una voce suadente e piena di disperazione lo invita ad entrare in quelle immagini e prima che qualcuno possa fermarlo afferra una mano tesa e il buio lo circonda. Tempo dopo, gli è impossibile definire quanto esattamente, si rende conto di essere steso a terra e che sta tenendo gli occhi chiusi. Non appena li apre la prima immagine che gli si para difronte è quella di un bambino, con i capelli scuri e gli occhi di un marrone caldo e dallo sguardo dolce, la pelle di porcellana. Ha indosso una tunica marrone e un paio di soffici ali svettano da dietro la sua schiena.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis, Undertaker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vivesti solo un giorno, come le rose

 

Sebastian Michaelis è un demone e per definizione è naturalmente un essere scaltro ed intelligente. Non c'è da stupirsi che quando, seguendo il suo signorino in una delle tante indagini, si sia imbattuto in casi particolari di sparizioni e omicidi, si è subito reso conto che qualcosa non va. Non avrebbe mai potuto immaginare però che gli strani eventi di cui sono stati testimoni fossero opera di Undertaker, tanto meno che questi incidenti avrebbero portato a conseguenze tanto disastrose.

È iniziato tutto come da manuale, come tante altre volte, Ciel Phantomhive ha ordinato al suo maggiordomo di fermare il becchino dall'uccidere ancora e di interrogarlo. Sebastian è riluttante sin da subito perché il suo signorino è bagnato fradicio e trema, neppure il cappotto di Sebastian riesce a scaldarlo o a ripararlo dalla pioggia scrosciante che sembra voler sommergere tutta Londra. Sa che se lo lascia troppo in condizioni simili, il suo fragile fisico riporterà danni considerevoli, forse persino gravi e sarebbe un onere in più di cui farsi carico.

Nonostante ciò, gli è stato impartito un ordine e deve eseguirlo, quindi inizia a lottare contro Undertaker e a interrogarlo.

“ Sei stato tu ad uccidere tutte quelle donne dopo averle rapite, se ti sei preso un tale disturbo deve esserci un motivo particolare no?”
“ Ih ih c'è mio caro maggiordomo. Gira da sempre una voce che racconta di come una volta una giovane donna sia sopravvissuta alla raccolta della sua anima. Si dice che quando gli shinigami sono andati a porre fine alla sua vita, come deciso dalle alte sfere, lei avesse un conto in sospeso molto importante. Quando la death scythe l'ha trapassata e il suo cinematic record è stato visionato, non è morta per il dolore, ma è riuscita in qualche modo a riprendere fiato e a riavvolgere il suo cinematic record. Quando si è alzata, sanguinate, gli shinigami erano così sbigottiti che non l'hanno fermata ed è scappata. È una storia interessante non credi? Riuscire a sfuggire all'ombra della morte. Quindi mi sono preso la libertà di replicare una situazione analoga per tutte quelle ragazze che ho fatto sparire, ma purtroppo erano tutte troppo deboli per riuscire in un impresa simile.”

“ Come le hai scelte? In base a cosa?” La voce di Ciel è ferma e risoluta, invece il suo corpo è scosso da brividi sempre più violenti mentre osserva la battaglia che si svolge distruttiva davanti ai suoi occhi. Per quanto sia rapido, Sebastian ha trovato un degno avversario che riesce a tenergli testa senza troppa fatica. L'ex shinigami è agile e abile a combattere, la sua falce gli è utile e nonostante serva principalmente a distanza, viste le dimensioni, diventa un problema per il demone schivarla e cercare di avvicinarsi.

“ Conte, come sei curioso. Ti ho già dato un indizio, dovresti arrivarci da solo, non credi?”
“ Immagino avessero tutte un qualche tipo di conto in sospeso”. Proprio mentre Undertaker si distrae un attimo per fargli un sorrisetto e Sebastian sta per attaccarlo, il respiro viene a mancare a Ciel, inizia ad ansimare e il demone si distrae perché il suono gli arriva alle orecchie come amplificato e sa che tra poco inizieranno ad arrivare i veri problemi e che il suo giovane signore non riuscirà più nemmeno a reggersi in piedi e se rimane sotto la pioggia per troppo, potrebbe persino risultargli fatale. Cambia quindi direzione e con un salto leggiadro è al fianco del giovane e gli toglie il cappotto bagnato per mettergli la sua giacca, che è un po' più calda. Mentre fa questo però Ciel alza il viso per guardarlo e fa appena in tempo ad urlare il suo nome che la falce di Undertaker lo trapassa. Una cosa simile, anche se terribile, non è certo mortale per un demone, ma il dolore che prova gli strappa via il fiato dai polmoni e lo paralizza, mentre i suoi ricordi sono visibili agli shinigami presenti e agli esseri umani che stanno per morire. Bloccato in questo limbo non si accorge quindi di quel che sta succedendo alla sua giovane preda che, debole com'è, non riesce ad evitare il colpo di falce che lo ferisce al petto. Ci posa una mano per cercare di fermare il sangue, ma non appena vede il cinematic record uscire dal corpo di Sebastian si rende conto che probabilmente la sua vita ha i minuti contati. La cosa che però gli fa momentaneamente dimenticare persino quel dolore straziante, è quello che vede. I ricordi del suo maggiordomo non riguardano l'ultimo periodo di vita, ma i suoi primissimi anni di vita. Ciel suppone che essendo la falce di uno shinigami leggendario quella che l'ha trapassato, i suoi poteri siano molto più grandi di quelli di un comune dio della morte.

La mente del giovane conte si punta su un pensiero fisso e il corpo si muove da solo mentre con le ultime forze che gli sono rimaste si alza e si avvicina al diavolo per poter osservare meglio. Non riesce a resistere quando una voce suadente e piena di disperazione lo invita ad entrare in quelle immagini e prima che qualcuno possa fermarlo afferra una mano tesa e il buio lo circonda. Tempo dopo, gli è impossibile definire quanto esattamente, si rende conto di essere steso a terra e che sta tenendo gli occhi chiusi. Non appena li apre la prima immagine che gli si para difronte è quella di un bambino, con i capelli scuri e gli occhi di un marrone caldo e dallo sguardo dolce, la pelle di porcellana. Ha indosso una tunica marrone e un paio di soffici ali svettano da dietro la sua schiena. Il piccolo angelo è immerso in una natura incontaminata, tra gli alberi e la luce dorata che passa tra le verdi foglie. I raggi del sole sembrano giocare con le sue piume e accarezzare la sua figura, sembra quasi che alla luce piaccia renderlo etereo. Corre tra le piante secolari inseguendo un bambino più o meno della sua stessa età e quando riesce ad acciuffarlo una risata cristallina, una di quelle che da gioia solo a sentirla gli esce dalle labbra. Il bambino che viene inseguito è sfocato, come se persino chi sta ricordando abbia ormai dimenticato i dettagli. Anche se Ciel sa che non è possibile, il piccolo Sebastian, perché è chiaro che in qualche modo è riuscito ad infilarsi nei suoi ricordi, si gira e sembra fissarlo negli occhi per un istante, come se fosse cosciente della sua presenza. Senza che se ne renda conto, con l'immagine di quegli occhi brucianti nei suoi, la scena cambia e si ritrova davanti a quello stesso bambino che sotto allo sguardo di un angelo adulto viene rimproverato, per un qualche tipo di errore che ha commesso.

“ Quante volte ti ho detto che non devi spiare?”
“ Mi dispiace, io non volevo farlo è solo che la porta era aperta e non sapevo cosa stava succedendo...” la voce del piccolo è così dolce e melodiosa che fa venire i brividi a Ciel, non si è mai avvicinato a qualcuno che sembra così puro. Non esiste un bambino sulla terra così innocente e così genuinamente curioso per il puro gusto di conoscere, senza voler far male al prossimo e ne è subito affascinato.
“ Non inventare scuse, sai che quella porta e persino quella parte del paradiso sono completamente interdette a chi non ha l'autorizzazione e tu di certo non ce l'hai.”

“ Non succederà di nuovo signore. Non voglio che ci siano problemi a causa mia, mi dispiace”

“ Torna a casa e vedi di non farti rivedere da queste parti, va bene? Altrimenti la prossima volta dovrò punirti per una cosa simile”
“ Ho capito signore.” il bambino sorride e corre via, tornando a correre sull'erba verde.

L'immagine sbiadisce poco a poco, è come guardare il fuoco che consuma una foto fino a che non ne rimangono solo le ceneri. Una nuova scena gli si para davanti, emergendo da un confuso turbinio di forme e colori. Sebastian è in piedi, circondato da altri bambini e sta cercando di sgattaiolare in quella che sembra una stanza, la cui porta è stata lasciata aperta. Ciel li segue e ciò che trova è un ampio ambiente, illuminato da candele e un cancello che occupa tutta la parete di fondo, è maestoso e lavorato in modo intricato, non c'è nessuna serratura, è lasciato semi aperto e i bambini che si ritrovano in cima al piccolo drappello si sistemano attorno alla porticina e poi sporgono la testa verso il basso. Quello che si vede, perché anche il conte fa la stessa cosa, non visto, è la terra nella sua bellezza mortale e acerba, creata da poco, l'uomo non ha usurpato quella bellezza, ma è proprio l'essere umano ad incuriosire così tanto questi ragazzini. Rimangono ad osservare incantati quei rozzi esseri fare i primi, disastrosi passi verso la civiltà e non si accorgono dei passi che arrivano da dietro di loro. Si rendono conto di quello che sta succedendo soltanto quando una mano li afferra per la veste e li scaraventa indietro. Non appena il piccolo angelo dai capelli corvini viene scagliato via, i ricordi scemano, ma può sentirne la paura, un gusto di fiele gli rimane in bocca e percepisce le emozioni come se fossero sue. Il conte comprende che nella sua innocenza ha voluto conoscere ciò che gli era stato proibito di vedere e ne paga l'estrema conseguenza. Sebastian, perché ormai Ciel ha accettato che il demone che gli sta accanto in passato fosse un angelo, compare di nuovo davanti ai suoi occhi, segue una fila di altri giovani che come lui hanno commesso colpe tali da meritare una punizione così crudele. Per Ciel nessuno merita quello che sta arrivando, perché lo immagina già. Una folla di queste creature che il giovane conte non riesce affatto ad identificare come creature pure o sante, osserva e si apre silenziosa al loro passaggio. Ciel cammina in silenzio al loro fianco e senza sapere come riesce a capire che questo è successo dopo la ribellione di Lucifero, perché gli sguardi di tutti sono terrorizzati e intuisce che hanno tutti paura che altri angeli si uniscano alla sua causa, a cominciare da questi trascinati in piazza. Vogliono dare quindi agli altri bambini un esempio, in modo che non seguano una strada sbagliata, cosa che il conte trova assolutamente ridicola e inutile, stanno già dando al loro nemico degli elementi preziosi, sacrificando questi. I ragazzi, uno dopo l'altro, avanzano e il giovane dagli occhi azzurri è costretto a fissare impotente la scena raccapricciante che si para difronte al suo sguardo e sente quel sapore amaro riaffiorare alle labbra, il panico che si impossessa di nuovo di lui. La mente di Sebastian non riesce ad afferrare del tutto l'accaduto, si sofferma solo su alcuni dettagli, sulle fredde catene che porta ai polsi, sugli sguardi tutti puntati sulla sua pelle scoperta, sul gelo che gli accarezza la pelle nuda, perché gli è stata strappata via la tunica e sono stati coperti da un panno grezzo, attorno alla vita, nero come il più funesto dei presagi. I suoi occhi registrano soltanto il rosso del sangue, la pozza che si allarga e che arriva a lambirgli i piedi mentre le urla squarciano l'aria altrimenti immobile e silenziosa. Arriva il suo turno e viene fatto inginocchiare con un calcio alle ginocchia e quando alza il viso per sentire ancora una volta il sole caldo sul viso, riesce solo a vedere una figura alata zuppa di sangue che lo spinge giù. Qualcuno tiene le catene mentre una mano forte e spietata non gli afferra le ali immacolate. Sa cosa sta per succedere ma nonostante ciò non è minimamente preparato al dolore che sembra volergli squarciare l'anima. L'urlo che si leva è così pieno di dolore e terrore che Ciel d'istinto afferra il polso di Sebastian, per non farlo sentire solo mentre sopporta in silenzio anche lui la stessa sofferenza. Si morde le labbra e aspetta che passi.

Non batte neppure le palpebre mentre lo vede, tremante e sanguinante, venire sollevato e poi scagliato giù dal cielo. La caduta è terribile quasi quanto essere privato delle ali, perché senza quelle non può frenarsi e guarda impotente e dolorante mentre la terra si avvicina ad una velocità spaventosa. Cade assieme a lui e per quanto cerchi di ricordarsi che quelle sensazioni non gli appartengono, che non sta davvero precipitando, è tutto troppo vivido, tutto troppo realistico. L'impatto è forse la cosa peggiore, la schiena già danneggiata gli manda una fitta atroce e sente ogni centimetro del corpo far male come se trapassato da una miriade di pugnali, ma nonostante questo è vivo. Il conte atterra accanto al suo corpo martoriato, senza fiato e vorrebbe solo aiutarlo, perché nonostante tutto non sopporta una vista del genere, tende le mani e le appoggia sulle ferite e stavolta è certo che Sebastian si giri verso di lui, lo sta guardando e non gli passa attraverso, ma lo vede, anche se è impossibile.

“ Resisti” sono le uniche parole che lasciano le labbra del giovane dagli occhi color zaffiro e l'angelo caduto fissa a terra e annuisce una volta soltanto.

Le immagini successive sono scollegate tra loro, ma Ciel attraversa quel turbinio confuso e inconsulto, fino ad arrivare ad un punto in cui può osservare il resto degli eventi, anche se mancano alcuni pezzi. Viene trovato dagli umani, ancora rozzi e incivili e per un'istante spera che lo aiuteranno, ma capisce presto che quelle creature, le preferite di suo padre, non sono altro che bestie schifose che strisciano, inquinano tutto con il loro passaggio e che hanno ben poco di valore. Qualcuno afferra le sue catene e lo trascina con un certo impeto e una forza notevole verso una struttura fatta di fango e paglia e ce lo chiudono. Spera che la cosa finisca lì perlomeno e che anche se non verrà sostenuto o curato, almeno verrà lasciato in pace, invece viene torturato ancora e ancora, per divertimento, diffidenza e ignoranza. Ciel si raggomitola a terra e si tiene la testa tra le mani mentre le torture scuotono anche lui e spera solo che finiscano in fretta. Osserva come giorni dopo, venga trascinato fuori e con sputi e spintoni venga costretto a lavorare in miniera strenuamente, perché nonostante le ferite, non muore né si ammala. Non gli danno cibo né acqua, lo lasciano riposare per pochissime ore al giorno e non gli parlano, spaventati. Quando è certo di non poter sopportare altro, davanti ai suoi occhi divampano le fiamme cremisi e nonostante al conte il fuoco ricordi cose dolorose, sente chiaramente il sollievo del giovane caduto che spera solo che questo incendio bruci tutto al suo passaggio, compresi i suoi peccati. È stremato e non riesce ad allontanarsi così aspetta che le fiamme lo raggiungano ma quando lo fanno la sua pelle non brucia e il calore infernale non lo ferisce. Una mano si allunga dall'oscurità e un voce si leva, invitandolo a vivere di nuovo tra i suoi fratelli, tra coloro che come lui sono stati gettati via e messi da parte, lo incita ad abbracciare una nuova esistenza fatta di lusso, di potere e di modi per appagare la sua sete e la sua fame, il giovane la afferra. Così diventa un demone, condannato a cercare anime umane e a nutrirsi di esse per non perdere quel poco che di angelico gli è rimasto. Lo vede cercare un umano dopo l'altro e ora non prova più repulsione o fastidio davanti a lui, perché capisce, perché sa.

Ciel non si accorge che il velo opaco che si frappone tra lui e le immagini che sta guardando è fatto di lacrime cocenti. Il cinematic record di Sebastian si interrompe, mentre il demone riprende fiato, mentre una lama di ghiaccio lo trapassa.

L'aria attorno a Ciel si fa irrespirabile, il buio sembra volerlo stritolare e la ferita ora più che mai è mortale, il sangue che gli inzuppa i vestiti e il vento freddo che gli gela la pelle tornano incredibilmente vivi. Il dolore è si abbatte su di lui come un fulmine a ciel sereno che lo attraversa, una scarica che lo costringe in ginocchio, ogni respiro è un'agonia.

È faticoso persino tenere gli occhi aperti e sente a stento la voce di Sebastian che lo chiama, a voce alta. Il rumore inizia a dargli il mal di testa e riesce a far uscire un po' di voce: “ Sei rumoroso, smettila di fare tanto baccano”

“ Dovete rimanere sveglio e concentrarvi su qualcosa signorino, non vorrete morire per così poco” gli occhi di Ciel si aprono per fissarsi in quelli del suo maggiordomo e le immagini della tortura gli passano di nuovo davanti agli occhi. Undertaker non sembra intenzionato a fare ulteriore male al conte, anzi non sembra avesse intenzione di fare questo.

Il conte sente le forze abbandonarlo e il freddo penetrargli fin nelle ossa, così abbandona per un attimo la sua maschera e con voce stanca farfuglia: “ Ho freddo Sebastian, si gela sotto questa pioggia.”

“ Siete ad un passo dalla morte, è quello il freddo che sentite”
“ Sei sempre così indelicato che è straordinario che tu ancora ti definisca un perfetto maggiordomo.” percepisce Sebastian muoversi e il corpo del demone premuto contro il suo, il calore che lo invade come un incendio.

“ Avete ragione, è stato imperdonabile da parte mia un errore, come posso rimediare?”

“ Smettila di parlare, mi fai venire il mal di testa.” tenere gli occhi aperti gli è impossibile e sente le palpebre chiudersi da sole, il cinematic record inizia a scorrere davanti agli occhi di Undertaker e sebastian, entrambi attoniti. Ciel sente il buio avvolgerlo come una calda e morbida coperta, sa che se continua ad avanzare su quella strada non starà più male e l'oblio, il limbo sospeso tra inferno e paradiso lo accoglierà dolcemente. Mentre fissa l'oscurità che lo attira come una calamita e muove i primi passi verso di essa, succede qualcosa.

Come fantasmi spuntano i ricordi che ha appena visto e gli occhi di Sebastian che lo marchiano a fuoco, la sua pelle martoriata, il suo corpo devastato e si dice che non può semplicemente andarsene. Sarebbe fin troppo facile sprofondare nel nulla, ma lui non ha ancora raggiunto il suo scopo, non ha ottenuto la vendetta che cerca, né ha ancora aiutato quell'inutile demone, mantenendo la promessa che si è fatto quando lo ha visto precipitare dal paradiso. Non può cedere, non ora. Si costringe a spingere via quella pace, quel riposo e si sforza di ascoltare la voce di Sebastian che lo richiama alla realtà e si concentra su quella. Immagina che sia un'ancora che lo trascina in superficie e proprio come se fosse rimasto sott'acqua per parecchio tempo, quando riapre gli occhi prende un respiro profondo. La prima cosa che vede è il viso del maggiordomo che lo scruta e se non lo conoscesse bene, potrebbe persino dire che è preoccupato. Il cinematic record si riavvolge da solo e si gira in tempo per vedere lo sguardo sbigottito di Undertaker che si trasforma in un ghigno di vittoria e soddisfazione: “ A quanto pare conte non era una semplice leggenda eh? Se lo avessi saputo, ti avrei aggredito prima, non sapevo che avessi la forza di scappare alla morte”
“ Mh smettila di blaterare, mi da fastidio. Forza Sebastian che ci fai lì impalato? Devi portarmi a casa e ricucire questa sgradevole ferita.”
“ Si, my lord” si rilassa tra le braccia forti del suo demone e mentre lo osserva correre un sussurro stanco lascia le sue labbra prima di abbandonarsi al tanto agognato sonno, ripensando a tutto ciò che ha visto: “ Come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose”

 

   
 
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