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Autore: Violetta_    12/05/2017    5 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nomi







Goro Mouri, il famoso detective in trance, sta collaborando con la polizia per risolvere il caso del diamante “occhio di Drago”.
Secondo alcune indiscrezioni il...



Shiho stava guardando distrattamente il telegiornale alla tv con la testa poggiata su una mano.

Prese una carota dandole un morso.

Era insofferente nei riguardi del detective dell'agenzia investigativa, troppo borioso e spaccone per i suoi gusti.
Di tanto in tanto Shinichi continuava a farlo andare in trance oppure gli dava dei suggerimenti velati durante i casi e dato che la stessa cosa la faceva anche Rei in veste di allievo, la sua carriera al momento era assicurata.

<< Shinichi ha chiamato poco fa, dice che starà via un paio di giorni proprio per seguire le indagini >> Disse Agasa.
<< Mh... >> fu l'esaustiva risposta della ragazza.

L'uomo le mise davanti una fetta di carne con delle verdure al vapore come contorno.

<< Com'è andata oggi a lezione? >>
<< Mi sono divertita un sacco... >>
<< Simpatica. Dai racconta... >>
<< Beh oggi abbiamo approfondito tutto ciò che riguarda i prelievi. Un aneddoto interessante riguarda un'infermiera che ha accidentalmente rotto l'ago mentre era dentro... >>

Agase sbiancò.

<< Ti prego risparmiami i dettagli >>

In quel momento i due sentirono suonare il campanello.

<< Vado io... >>

La ragazza aprì la porta e spalancò gli occhi.

Di fronte a lei c'erano i detective boys.

Non li vedeva da un po' di tempo, da quando aveva abbandonato le vesti di Ai per la precisione.

I tre avevano preso molto male la sparizione di Conan, il bambino infatti aveva ingerito l'antidoto svanendo nel nulla e lasciando a lei il gravoso compito di consolare i tre piccoli ed asciugare le lacrime di Ayumi.

La sfuriata che ne era conseguita il detective liceale se la ricordava ancora: era stato costretto dalla piccola scienziata a chiamare i tre uno per uno e inventarsi una spiegazione decente.
Successivamente quando lei aveva deciso di tornare Shiho aveva gentilmente avvertito Shinichi che doveva formulare una scusa decente anche per lei, anche perché aveva ancora qualche pillola di aptx con se e avrebbe potuto discioglierlo nel suo caffè mattutino in ogni momento.

Comunque secondo la cronaca ufficiale Conan era andato a vivere negli Stati uniti con i suoi genitori ed Ai lo aveva raggiunto poco tempo dopo perché non poteva stare senza di lui.

Col senno di poi affidare il compito di inventare la balla al Kudo non era stata un'idea geniale.

<< Tu chi sei? >>

La voce di Ayumi la riscosse dai suoi pensieri.

Si piegò sulle ginocchia in modo da guardarli negli occhi.

<< Io sono Shiho... sono una parente del Dottor Agasa >>
<< Davvero? >>

Prima che potesse rispondere in viso rubicondo del dottor Agasa spuntò da dietro la porta.

<< Bambini che sorpresa. Che fate davanti la porta? Su entrate >>

I tre ubbidirono seguiti da Shino che andò verso il frigorifero per prendere della spremuta d'arancia.
Mitsuiko continuava a fissarla col viso sul punto di ebollizione.

<< Come ti chiami piccolo? >> chiese mentre riempiva i bicchieri.
<< Piccolo... eeeh Mistuiko io sono... >>

Il ragazzino abbassò lo sguardo dandosi dello stupido.

<< Agasa... possiamo continuare a giocare qui anche se non c'è più Conan né Ai con noi? >> domandò Genta tirandogli il camice.
<< Ma certo figlioli >>

I tre bambini sorrisero felici iniziando ad invadere il salotto.

<< Era per questo che non siete più venuti a trovarmi? >> domandò Agasa al bambino mentre si dividevano dei biscotti.

Mitsuiko si avvicinò alla ragazza mettendosi una mani tra i capelli.

<< Giochi con noi Shiho-san? >>

Il bambino le era sempre sembrato un tipetto sveglio ma non gli aveva mai dato altra connotazione oltre a questo. Adesso che era tornata adulta e lo vedeva sotto un'altra prospettiva doveva ammettere che lo trovava adorabile.

<< Si si dai giochi con noi? >> chiesero gli altri due avvicinandosi.
<< Un'altra volta bambini, adesso devo andare a lavoro >> disse scompigliando i capelli al piccolo con le lentiggini.
<< Va beeene... >>

Prese velocemente il pacco di biscotti che era posto davanti Agasa dicendo che sarebbero stati “il suo spuntino” ed uscì in fretta di casa.

Shiho Miyano non faceva spuntini coi biscotti.


*


Una volta dentro il laboratorio di medicina legale si mise il camice e andò nella stanza dove si svolgevano le analisi.

Adorava il suo lavoro.
Fare ricerca farmacologica era interessante ma scoprire le cause di morte, le dinamiche di un delitto, aiutare le persone, questo era appagante.
Poi aveva instaurato un buon rapporto coi suoi colleghi e lavorare in un ambiente rilassante era un'esperienza bellissima.

Nessuno che ti minaccia, nessuno che ti punta contro una pistola...

Una donna di mezza età ma ancora bellissima e con dei capelli rosso fuoco sbucò da un ufficio con una cartella in mano.

<< Ok ragazzi chi si è occupato di questi rilevamenti? >>

L'intera equipe gelò.

La dottoressa Santana Baba, a capo del dipartimento della scientifica, sapeva incutere timore come pochi.

<< Sono stata io dottoressa >> disse Shiho con tono garbato.

La donna la squadrò dall'alto in basso.

<< Sorprendente Miyano... come sempre... qualcuno mi spiega come mai una studentessa sia più preparata di voi? >>

Ovviamente nessuno osò rispondere.

Santana le avvicinò una cartelletta e le fece cenno di seguirla.

<< Poco fa è arrivata una salma vorrei dargli un'occhiata insieme a te >>
<< Va bene >>

Si recarono nella camera delle autopsie dov'era stato posizionato il corpo e si misero le mascherine.
La donna le indicò una profonda ferita sull'addome.

<< Che ne pensi? >>
<< Sembra che la lama fosse riscaldata. Guardi questo lembo di pelle cauterizzato... >>
<< Mh. E poi? >>
<< Non è stata questa la causa del decesso. La pelle era già morta, il sangue si era già depositato sulla parte bassa del corpo >>

La donna annuì soddisfatta.

<< Shiho ho un compito per te >>
<< Si dottoressa >>
<< Ti affido l'autopsia >>

La ragazza rimase per un attimo spiazzata.

<< Ontoni? >>

Era davvero un compito importante, un'ottima possibilità per avanzare di grado.

<< Aspetto il tuo rapporto per domani mattina. Pensi di farcela? >>

Anche se sicuramente le avrebbe occupato tutta la notte la ragazza annuì convinta.



*



00.37

Shiho era china sulla salma col registratore in mano.
Prima di effettuare l'autopsia aveva dovuto svolgere gli altri suoi incarichi e non si era riposata un secondo.
Era distrutta ma si era autoimposta di non fare nemmeno una pausa in modo da finire presto e poi andare a dormire.

<< Hai trovato tracce di metadone nel sangue? >>

Alzò la testa di scatto riconoscendo la voce dell'agente Furuya.
Lui era poggiato con la schiena contro il muro.
La sua aria seria e quel completo grigio gli davano un'aria veramente affascinante ma il fatto che non aveva emesso il minimo rumore la mise a disagio.
Non aveva minimamente percepito la sua presenza, e nemmeno l'odore dell'organizzazione nonostante lui fosse ancora Bourbon.

<< Non ho l'autorizzazione per passarti queste informazioni >> disse severa.

L'agente le fece vedere il foglio con le autorizzazioni del caso.

<< Ho richiesto io l'autopsia. Sono a capo delle indagini >>

Shiho lesse il foglio e poi lo riconsegnò al proprietario.

<< Non ne ero stata informata. In questo caso... no nessuna traccia di droga, né di veleno. Ci avevo pensato anch'io visto il colorito del viso. Ma dopo aver effettuato le prime analisi posso dire che al momento la causa più plausibile di morte sia per asfissia >>

Il ragazzo si accigliò.

<< Ne sei certa? >>
<< Non del tutto. Devo aprire la cassa toracica ed analizzare i polmoni >>
<< Ce la farai da sola? Dopotutto ci vuole molta forza per trapassare la cassa torac... >>
<< Ce la faccio benissimo >>


*


Perchè non se ne andava?
Perché continuava a fissarla in quel modo?
La irritava questa cosa.

Non era una sensazione questa volta, la fissava di sottecchi mentre girovagava per la stanza.

<< Che vuoi? >>

Rei si fermò e alzò le mani.

<< Non sto dicendo nulla. Calmati doc >>

La ragazza posò il bisturi con fare frustrato.

Doc.

Aveva un nome per la miseria e la vita sembrava volerglielo sempre celare.

Sherry, Ai, quella dell'organizzazione, principessa...adesso era "Doc".

<< Io mi chiamo Shiho. SHIHO. Per la miseria >> soffiò secca poggiando le mani sul tavolo in modo un po' troppo forte.

Rei la fissò soffermandosi sui suoi occhi.

<< Lo so >>




Oh e chi meglio di lui poteva saperlo?





Incrociò le braccia al petto avvertendo una sensazione di calore sul viso.
L'aveva cercata a lungo ed alla fine aveva trovato una piccola indifesa, spaurita, sospettosa di tutti.
Era una bambina e avrebbe fatto di tutto per proteggerla.

Era una bambina...

No errore.

Lei non era più una bambina, ne aveva l'aspetto a causa di un farmaco da lei stessa creato.
Ma adesso quel farmaco era stato debellato e lei era tornata ad essere un'adulta.

Era stramaledettamente bella.
E stronza.
E i pensieri nei suoi confronti stavano cominciando ad evolversi in qualcosa di nuovo.

Si mise una mano sugli occhi. Scuotendo la testa.


Maledizione ma che andava a pensare?


Era un agente non certo un ragazzino del liceo.

<< Hai sonno agente? >>

Lui alzò la testa battendo le palpebre.
La ragazza aveva ripreso a lavorare.

<< Ti stavi stropicciando gli occhi o sbaglio? >>
<< Sto bene... Shiho >> disse dando particolare inflessione quel nome.

Shiho non poté fare a meno di notarlo.
Si passò la lingua sul palato ponderando le sue parole, era stata decisamente troppo scontrosa, in fondo non l'aveva insultata.

<< Goumen... ho esagerato >>

L'agente scosse la testa rivolgendole un sorriso d'intesa.

<< Suppongo che tu sia molto stanca, devi ancora abituarti a questi orari >> fece una pausa << Vado a prendere un caffè. Te ne porto uno? >>

Lei annuì frettolosamente.

<< Si... grazie >>


*



<< Furuya-sama che ci fate qui? >> domandò un'agente che si trovava a passare di li.

L'uomo prese mezza bustina di zucchero mettendola nel caffè, poi ne bevve la metà.

<< Ho un impegno >>
<< Se non sbaglio tutti i vostri casi sono passati nelle mani di Kazami-san perchè domani dovete partire per una missione importante… >>
<< Lo so... è per questo che sono qui >> disse con un mezzo sorriso.

La ragazza fece una faccia stranita ma non domandò oltre.
Una volta solo Rei premette il pulsante della macchinetta e fece il secondo caffè.

   
 
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