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Autore: Sarnie    13/05/2017    2 recensioni
Quando sono sola ho paura.
Perché delle voci mi assillano.
"Sei debole", mi dice il pianto.
"Puoi farcela", mi incoraggia la speranza.
"Sei inutile", mi urla il dolore.
"Hai degli amici", mi raccontano i ricordi.
"Sei sola", mi ricorda il silenzio.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E se dovessi sentirmi così per il resto della mia vita?

È un po’ come se il silenzio mi aggredisse, appena mi ritrovo da sola. Come se mi buttasse addosso una secchiata di acqua ghiacciata. Come se mi dicesse “Sei da sola”.

E le mie gambe tremano, devo sedermi. Mi stendo sul letto.

E arriva il pianto, che prova a scaldarmi, ma mi brucia le guance e mi fa arrossire gli occhi, come aggiungesse un tono d’inquietudine, lo stesso che spesso si trova nella mia anima. E mi dice “Sei debole”.

Spinta dallo sconforto, afferro il mio cuscino e lo abbraccio, così forte che sembra solo una palla di tessuto.

Mi raggiunge il malessere, che tirandomi pugni sullo stomaco fa crescere in me una gran voglia di rigettare e mangiare mai più. Vorrei solo urlare, ma mi si blocca la voce e parla lui: “Sei inutile”.

E la mia testa si affolla di pensieri, così tanti che non ne sento nessuno.

Sento solo un “Stai impazzendo”. La follia mi raggiunge, afferrandomi la mente e facendola girare e rigirare, tira fuori i pensieri più assurdi ed orribili. Non è forte tanto quello del voler morire, quanto il desiderio di non essere mai nata.

E urlo, dentro di me, perché ancora la mia voce è ferma.

Ma ormai sono qui. “Puoi solo andare avanti”, mi dice la speranza. Devo andare avanti e vedere. Non lo so cosa, per questo devo farlo.

Pur continuando a stare male, smetto di piangere.

Non sono sola. Proprio questo mi dicono i ricordi. “Non sei sola”. Ed effettivamente mi vengono in mente tutte quelle persone che ogni mattina mi chiedono se sto bene, che mi sorridono e anche chi semplicemente parla con me. Tutte quelle persone da cui sono andata a chiedere aiuto, per poi voltarmi all’ultimo momento e scappare.

Forse non sarei dovuta correre via. Forse dovevo solo pronunciare quelle parole “Ho bisogno di aiuto”, “Sto male”. O semplicemente la verità. “Non voglio stare da sola”.

Provo ad alzarmi, dunque, per andare da loro. Ma le gambe tremano ancora, mi costringono a restare sola.

E il silenzio mi assale di nuovo...

   
 
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