Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: NotEvenChip    13/05/2017    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ruby, ci stia mettendo tantissimo! I ragazzi sono qui sotto da una vita”

Strillò Belle dall’altra parte della porta. Doveva ammetterlo, era molto nervosa per questo appuntamento, molto probabilmente perché Keith non le piaceva per niente, ed anche un po’ perché sperava che il piano di Ruby andasse in porto.

“Una vera donna si fa sempre aspettare, Belle French. Prendi appunti!” Disse Ruby aprendo finalmente la porta del bagno e sorridendo all’amica.

“Non ti ringrazierò mai abbastanza per queso Belle, sappilo!”

“Non preoccuparti, oggi ho avuto una bella giornata” Disse Belle con aria sognante, Ruby si insospettì subito e la prese per un braccio, per fermarla.

“Aaalt. Parla.”

“Cosa?”

“Parla, cos’è successo? Hai gli occhi a forma di cuore, hai avuto una bella giornata… Cos’ha fatto Gold?”

“Perché deve essere per forza Gold?”

Ruby roteò gli occhi. “Chi altri può essere? Avanti… I ragazzi hanno aspettato fino ad adesso, cinque minuti in più non sono nulla”

Belle si sedette sul bordo del letto dell’amica e sorrise.

“Si era dimenticato di farmi avere un foglio del contratto…”

“E tu vuoi farmi credere che sia successo per sbaglio?”

“Lasciami finire, poi trai le tue conclusioni!”

Ruby annuì divertita. “Allora è venuto a cercarmi in mezzo agli scaffali, ma stavo ascoltando musica con le cuffie e non lo sentivo, fino a che ad un certo punto l’ho sentito, mi sono spaventata, mi sono sbilanciata e sono caduta dalla scala”

“Oh Santo Cielo Belle!”

“Ma non mi sono fatta niente perché lui è corso e mi ha presa… Insomma gli sono finita addosso, e quando siamo finiti per terra mi teneva così stretta tra le sue braccia…”

“Oh-oh”

“Mi sono sentita così a disagio per essergli caduta addosso, ma si era creata un’atmosfera strana, lui mi fissava con questi occhi nocciola così profondi e mi teneva così stretta…”

“Oh-Oh”

“Poi ho sentito un fastidio alla caviglia, allora ci siamo spostati e lui è andato a prendere del ghiaccio, mi ha accompagnata alla sedia, mi ha messo il ghiaccio e praticamente massaggiato la caviglia”

“Oh-Oh”

“Ruby puoi smetterla?”

“Scusami tesoro è che sono fermamente convinta che se gli fossi caduta io addosso, non si sarebbe comportato alla stessa maniera, anzi mi avrebbe probabilmente scavalcata e lasciata a terra”

“Non essere ridicola Robert non è così...”

“E chi diavolo è Robert? Oh..TI HA DETTO IL SUO NOME?”

“Non urlare!!!! Beh, dopo che mi aveva soccorso gli ho detto che poteva darmi del tu e poco dopo lui mi ha detto il suo nome e mi ha addirittura offerto i suoi operai per finire i lavori alla biblioteca…”

“Mr Gold ti ha detto il suo nome! Lo sai che nessuno in città lo conosce? E lui firma contratti ogni giorno! Belle French, qualcosa bolle in pentola, fattelo dire.”

“Non ne sono così sicura Ruby. E’ stato molto dolce e gentile, ma ad un certo punto mi guardava come se si fosse bruciato, è tornato improvvisamente freddo ed è uscito dalla porta…”

“Mr Gold ha una cotta per te, il caso è chiuso! Ora andiamo o per me non finirà bene questa serata!”

Belle e Ruby scesero e salutarono Keith e Peter che non mancarono di fare dell’umorismo sul loro ritardo. 

Belle scoprì molto presto che Keith era una persona molto tattile e questo le dava molto, molto fastidio. Inoltre non sapeva parlare d’altro che di calcio, bevute, partite di biliardo, macchine e donne. Più volte Ruby le aveva sorriso incoraggiante, nonostante capisse perfettamente lo stato d’animo dell’amica, ma almeno Peter era un ragazzo per bene, e sembrava essere molto preso da Ruby, quindi tutto sommato quella serata sembrava avere senso.

Dopo cena si trasferirono al Rabbit Hole, dove ebbe inizio la vera festa. Tutti avevano alzato un pochino il gomito, soprattutto Keith e Belle cominciava a disprezzare le attenzioni che le rivolgeva, ma fece finta di nulla, pensando che fosse l’effetto dell’alcool.

Durante la partita di biliardo la sfiorò molte volte, sfoggiandole poi un sorrisino malizioso, che Belle fece finta di non vedere.

Quando la serata stava per volgersi al termine, si accorse che Ruby e Peter sembravano essersi appartati e Belle decise di lasciarli soli per un po’.

Questo incoraggiò Keith a proporle un’altra partita di biliardo, questa volta però si mise a correggerle i tiri, appoggiandole le mani sui fianchi, sfiorandole il sedere e facendo battute molto maleducate. Ad un certo punto Belle decise che aveva bisogno di aria e uscì dal bar di corsa. Doveva trovare un modo per scappare, doveva trovare un modo per dire a Ruby che sarebbe tornata a casa in qualche maniera, ma sicuramente non con Keith, quando improvvisamente si sentì afferrare per i fianchi e sbattere contro il muro. Era Keith che la guardava con gli occhi lucidi dall'alcool e qualcosa che sembrava lussuria. Belle rabbrividì.

“Ehi Belle… Se era un pretesto per stare soli, dovevi chiederlo anche a me di uscire! Ma lascia stare, ho capito da solo!”

Belle cercò di divincolarsi ma Keith le si fece più vicino, intrappolandola tra lui e il muro.

“Keith… Avevo bisogno di aria sul serio, quindi se per favore…”

“Per favore cosa? E’ tutta la sera che mi spogli con gli occhi, lo vedo, è tutta la sera che mi fai impazzire…”

“No Keith è stato tutto un malinteso!” Belle cominciò ad agitarsi, non vedendo nessuna possibilità di via d’uscita, doveva trovare una soluzione al più presto. La verità era che, a differenza di lei, Keith era un vero e proprio gigante, sul punto di vista fisico, non avrebbe combinato granché.

“Keith, è tutto un errore, lo giuro, ero qui per Ruby e…”

Ma Keith si fece avanti e le prese il viso con una mano e si chinò per un bacio. Era tutto sbagliato in quel bacio, la sensazione, il forte odore di alcool, la prepotenza, la lussuria a senso unico…

Belle riuscì in qualche maniera a divincolarsi. “Keith, davvero, lasciami stare!”

“Un vero uomo è colui che sa quando è ora di smetterla, signor Nottingham”

Una voce li fece sobbalzare e Keith si spostò da Belle e si voltò in direzione della voce.

“Gold? Cosa diamine vuoi? Non sono affari tuoi, vattene!”

Gold sorrise minaccioso, e Belle poteva leggergli negli occhi tutto l’odio e la violenza della quale era capace se provocato. Belle ebbe quasi paura lei stessa.

“Non sono di certo affari miei, ma la signorina si stava lamentando dei suoi metodi di seduzione, forse dovrebbe mettersi da parte…”

Keith rise divertito. “Mettermi da parte? Devi provarci tu? Non se ne parla, l’ho adocchiata prima io, ed ho tutta l’intenzione di portarmela a casa…”

“La signorina French non è una proprietà. Ha palesemente respinto le sue attenzioni, non si renda ridicolo allungando le mani, è una cosa orribile anche solo da pensare”

“Gold vattene, non sono affari tuoi. Mi stai proprio innervosendo, è fare a pugni che vuoi arrivare?”

“Signor Nottingham, non peggiori la situazione. Lasci in pace la signorina e vada a casa.”

Fece appena in tempo a finire la frase che un pugnò volò dritto in direnzione del viso di Gold, che lo evitò agilmente e riuscì a ribaltare la mossa di Keith intrappolandogli il braccio, minacciando seriamente di romperglielo. Keith cominciava ad ululare dal dolore.

“Se non vuoi che ti faccia fuori il braccio, chiedi scusa alla signorina e corri a casa.”

Keith sembrava non voler ubbidire allora Gold piegò ancora di più il braccio e Keith urlò di dolore.

“Scusami Belle, scusami”

Gold lo lasciò improvvisamente, giusto in tempo, prima di rompergli il braccio.

“Vedi che le sai le buone maniere se vuoi, ora, buonanotte signor Nottingham.”

Keith annuì stringendosi il braccio e si incamminò verso il lato opposto della strada.

Belle non si era accorta di trattenere il respiro fino a quel momento, era sotto shock, non si sarebbe ripresa molto facilmente. Gold le aveva salvato la vita per la seconda volta quel giorno.

“Belle? Stai bene? Ti ha messo le mani addosso?” Chiese Gold vedendola ancora decisamente scossa. Belle fece cenno di no con la testa, non seppe bene a cosa stesse rispondendo ma ad un certo punto si sentì avvolgere da un qualcosa di caldo, alzò gli occhi e notò che Gold le stava circondando le spalle con la sua giacca, facendo molta attenzione a non toccarla più del dovuto, gesto che Belle apprezzò moltissimo.

“Belle? Stai bene?”

“Si, si, sto bene…”

“Hai bisogno di qualcosa? la signorina Lucas dov’è?”

“Non lo so, probabilmente tornata a casa” Biascicò Belle. Gold annuì lentamente, pensando a cosa fare.

“Vuoi… Vuoi che ti porti a casa?” Chiese titubante Gold.

“Non… Non ora, mi serve… Mi serve del tempo…”

Gold annuì a la guidò verso il suo negozio, che si trovava non molto distante dal pub. Entrarono nel negozio e Gold le fece cenno di non far rumore. 

“Neal ha preso sonno nel lettino qui dietro, ho lavorato fino a tardi…” Spiegò.

Belle annuì e si strinse le spalle, la giacca di Gold era grande per lei, calda, confortante e aveva il suo odore. Si sentiva improvvisamente al sicuro per la prima volta in tutta la sera. 

Gold riapparse dal retro bottega con due sedie e fece accomodare Belle su una.

“Non è la sistemazione più confortevole qui dentro, ma devi prendertela con Neal, la branda è sicuramente più comoda!”

Belle sorrise. “Non fa niente, davvero! I-io non ti ho ancora ringraziato”

Gold fece un cenno con la mano. “Non c’è di che, davvero Belle. Non ce n’è bisogno, mi trovavo lì vicino per caso e ti ho vista in difficoltà… Dovevo assicurarmi che stessi bene…”

Belle gli prese una mano nelle sue, erano così calde, al contrario delle sue, ancora fredde.

Gold alzò lo sguardo, sorpreso dell’improvviso contatto. Cos’era quella? Paura?

“Grazie Robert. Non ti sarò mai abbastanza riconoscente. Keith era diventato pressante e se non fossi arrivato tu….”

Gold annuì con forza, non poteva nemmeno pensare a cosa sarebbe accaduto se lui non fosse arrivato in tempo.

“Cosa ci facevi da quelle parti?” Chiese Belle, nel tentativo di cambiare discorso.

“Oh… Ho ricevuto una chiamata dal barista… Jefferson era al bar… Ha esagerato, come al suo solito ed il barista mi ha chiamato, ho chiuso il negozio e lasciato Neal dormire nel retro e ho raggiunto il pub. Ero nel parcheggio del retro a cercare di convincere quel testone a venire via con me, quando ho sentito la tua voce e quella di Nottingham. Ho messo Jefferson in un taxi e… Beh il resto lo sai…”

“Oh… Jefferson non si arrabbierà quando ricorderà che lo hai abbandonato nel momento del bisogno?”

Gold fece un’espressione offesa. “Jefferson non è mia moglie. E’ un adulto, si è cacciato nei guai, l’ho indirizzato verso casa, probabilmente domani riceverò una sua telefonata.”

Belle sorrise, era stato un gesto carino. Gold stava cercando di metterla a suo agio, gesto che le riscaldò il cuore, bestia di Storybrooke, eh?

“Vuoi del the? Stavo per farmene un po’ prima…” Chiese Gold incerto.

Belle annuì semplicemente, si sentiva decisamente meglio da quando era in compagnia di Gold, si sentiva finalmente al sicuro, ma anche nervosa, lui stava facendo del suo meglio per farla sentire bene, ma le interazioni sociali non erano mai state il suo forte.

Sorrise quando le si avvicinò incerto con due tazzine di the. Belle la prese tremolante, e Gold le sorrise, nervoso. 

Sorseggiarono il the, quando improvvisamente Belle non seppe resistere e chiese a Gold se fosse un lettore. Gold sorrise alla sua curiosità e le confessò di aver letto qualche libro, e che per un periodo aveva dovuto concentrarsi in libri per bambini per Neal, ma ora che era in grado di leggere da solo, era tornato a leggere qualcosa ogni tanto, giusto per togliere la testa dai contratti.

“Jane Eyre è sicuramente uno dei miei libri preferiti… L’ho letto così tante volte” Disse Belle con aria sognante.

Gold sorrise al suo entusiasmo, appoggiò al bancone la tazzina e continuò ad osservare la felicità negli occhi di Belle quando si parlava di libri.

“Ah ora capisco, un bel caratterino quella Jane…”

“E Mr Rochester… Cosa dire di Mr Rochester…”

“Di certo un bel carattere anche il suo… Certo, un po’ cupo e misterioso come uomo…”

“Ti ricorda qualcuno?” Chiese Belle sfacciatamente, facendolo sorridere.

“Nessuno che conosco, no” Le sorrise malizioso Gold.

“Peccato, a me ricorda un certo proprietario del banco dei pegni locale...”

“Conosci persone molto influenti, Belle! A me continua a non dire nulla…” Gold le fece l’occhiolino e le prese gentilmente la tazza dalle mani per appoggiarla vicino alla sua sul bancone. “Ma se ricordo bene, una storia d’amore molto travagliata e complicata…”

Belle annuì. “D’altronde, venivano da due categorie sociali diverse… I loro mondi erano in continuo contrasto, non ci hanno creduto abbastanza, per fortuna le cose al giorno d’oggi sono cambiate…”

Gold e Belle si ritrovarono a fissarsi intensamente negli occhi. Fu la connessione di un momento, entrambi, ancora storditi dalle loro emozioni, si avvicinarono lentamente, Gold le prese una mano tra le sue, il contatto fece rabbrividire entrambi. Si trovarono con i volti a pochi millimetri, si guardavano ancora intensamente negli occhi, trasportati dal momento, ma non ancora consapevoli delle proprie azioni, Gold chiuse gli occhi e si avvicinò lentamente per chiudere lo spazio rimasto tra loro, quando dal retro del negozio spuntò Neal.

“Papà? Belle!! Cosa ci fai qui?”

Gold e Belle scattarono come molle, allontanandosi improvvisamente.

“Neal figliolo! Sei sveglio! Bene!”

“Ciao Neal” Belle lo salutò con la mano. “Come va?”

“Bene! Papà ha lavorato un’altra volta fino a tardi, mi sono addormentato nel lettino finiti i compiti..” Disse Neal grattandosi la testa.

Appena fu abbastanza vicino Gold lo afferrò e lo fece sedere sulle sue gambe.

“Bene, vuoi una tazza di the? io e Belle abbiamo appena finito di berne uno…”

Neal fece di cenno di no con la testa e sbadigliò appoggiando la testa contro la spalla del padre.

Belle sorrise nel vedere una scena così intima tra gli uomini Gold.

Gold accarezzò il volto del figlio con tenerezza, poi si rivolse a Belle.

“Mi rimprovera tutti i giorni di non trattarlo come un bambino, e un po’ di sonno lo fa comportare da tale”

Belle rise e Neal schiaffeggiò il padre sul braccio.

“Forse è ora che io vada, grazie di tutto Robert, davvero! Anche per stamattina”

Gold le sorrise ed annuì semplicemente, si alzò dalla sedia con Neal ancora in braccio, emettendo un piccolo grugnito per lo sforzo. 

“Figliolo, non hai più cinque anni, lo sai?”

Neal sorrise e si aggrappò ancora di più al padre, sorrisero entrambi. Gold accompagnò Belle fuori dal negozio, mise Neal nel sedile posteriore e chiuse a chiave il negozio.

“Lascia che ti accompagni a casa Belle, non potrei mai dormire tranquillo a saperti in giro da sola a quest'ora della notte” 

Belle proprio non se la sentiva di tornare a casa da sola in effetti e quindi accettò molto volentieri.

Gold allora le aprì la portiera del passeggero e la richiuse una volta che fu salita.

Belle arrossì a quel gesto di galanteria che nessuno prima di lui le aveva riservato, durante il tragitto a casa, il pensiero andò al quasi bacio di poco fa, se Neal non fosse entrato, si sarebbero baciati sul serio? Se possibile arrossì ancora di più. Lei lo avrebbe baciato molto volentieri, erano così vicini e lo aveva visto chiudere gli occhi… 

“Belle? Siamo arrivati!” La voce di Gold la distrasse dai suoi pensieri, si voltò a guardarlo, gli sorrise e fece per scendere, ma Gold le fece cenno di aspettare, scese lui dalla macchina ed andò ad aprirle la portiera.

“Signorina French, siamo arrivati” Disse con un piccolo inchino, Belle rise e scese dalla macchina.

Gold non si era spostato, teneva ancora la mano sulla portiera e quando Belle si rimise in piedi, erano di nuovo pericolosamente vicini. 

“Belle” Cominciò, poi si fermò a guardare se Neal avesse ripreso sonno, fortunatamente si e ricominciò il suo discorso.

“Belle… Prima… Mi dispiace, io non… Hai avuto una pessima serata, sono capitato lì per pura fortuna e tutto quello che riesco a fare è… Mi dispiace, non intendevo…”

“Non sono di certo scappata a gambe levate… C’ero lì anche io… Non prenderti tutte le responsabilità!”

Gold la fissò disorientato. Era quasi stata violentata da un uomo stasera, lui l’aveva salvata, portata al suo negozio e un’ora dopo stava tentando di baciarla? Cosa si era messo in testa, lei non lo stava nemmeno incolpando! Oh… Può essere che non lo stesse incolpando perché…

Non fece in tempo a finire il flusso di pensieri che si ritrovò le braccia di Belle attorno al collo, in un contatto caldo, tenero, dolce.

Quasi non gli sembrò vero, tanto che istintivamente non fu in grado di ricambiarlo subito. Ad un certo punto si lasciò andare e prese Belle fra le braccia, così delicatamente, come se avesse paura di spezzarla. A Belle parve di sognare, Gold l’aveva salvata, portata con se in negozio, tranquillizzata. Belle lo strinse forte fino a quando fu costretta ad interrompere il contatto, ancora tremolante. Il contatto aveva contemporaneamente sorpreso e sollevato entrambi.
Questo abbraccio aveva fatto tremare le gambe a Belle, nel vero senso della parola. Non le era mai capitato con nessuno di provare una simile emozione con un solo ed innocente abbraccio.

Gold sembrava spiazzato allo stesso modo perché alzò una mano e gliela portò sul viso, accarezzandolo dolcemente con dita lunghe e delicate.

“Io… Io credo di dover rientrare… Ehm… Grazie ancora Robert… Ci vediamo presto! Salutami Neal quando si sveglia!”

Gold annuì e la lasciò andare delicatamente e controvoglia. Che cosa gli stava facendo questa donna? 

“Buonanotte Belle.” 

“Buonanotte Robert” 

Belle si voltò verso Gold ancora una volta prima di entrare dalla porta e notò che le stava sorridendo, lei ricambiò e mandò un ultimo saluto con la mano. Chise la porta e vi si accasciò contro. Belle French, cosa stai facendo?

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: NotEvenChip