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Autore: MaryFangirl    13/05/2017    3 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una traduzione dall'inglese all'italiano, pubblicata dopo aver ricevuto il consenso dell'autore (nei commenti della storia originale).
 
Titolo originale: New beginnings
 
 
 
Light
 
Light Yagami era uno studente come tutti gli altri. Certo, se non si consideravano i suoi voti perfetti, il suo intatto record di presenze, il suo fascicolo disciplinare immacolato e l'ovvio favoritismo da parte di ogni singolo insegnante della scuola. Anche degli insegnanti che non aveva mai avuto.
A parte ciò, Light era decisamente al di sopra della media in ogni aspetto della sua vita. Oltre a essere generalmente popolare e apprezzato da tutti, aveva solo due amiche che avrebbe potuto descrivere come remotamente intime; tuttavia, nessuna delle due era esattamente ciò che avrebbe definito come 'alla propria altezza'. Non che questo disturbasse Light. La maggior parte dei suoi simili erano immaturi e non sofisticati, e lui preferiva la minima interazione possibile. Non è che non apprezzasse la compagnia delle sue amiche, ma perfino loro potevano risultare un po'...di troppo...dopo un po'.
In genere, nonostante le sue abitudini di studio intenso, il suo promettente futuro come detective nella polizia giapponese, e la sua comune popolarità, Light Yagami era intrinsecamente, inesauribilmente, indifferentemente...annoiato.
Fino a che.
La giornata di Light era cominciata come tutte le altre: si era svegliato, aveva consumato una veloce colazione, aveva salutato la madre e la sorella, ed era riuscito ad arrivare a scuola con dieci minuti di anticipo. Come sempre. Mentre si affrettava verso l'entrata principale dell'edificio, notò un quaderno nero rilegato in pelle abbandonato sull'erba. Corrugò la fronte, domandandosi chi potesse essere così noncurante da far cadere un quaderno senza accorgersene.
Controllò l'orologio, mancavano nove minuti all'inizio della lezione. La curiosità ebbe la meglio su di lui, si piegò e afferrò il quaderno lontano dal suo proprietario, esaminandone la copertina. Non c'era niente di particolarmente degno di nota, nemmeno un titolo. Light si accigliò, sfogliando le pagine; sembrava strano che non vi fosse scritta una singola parola, nonostante mancassero solo tre mesi alla fine dell'anno scolastico.
Sospirando, aprì la copertina del quaderno, sperando di trovare all'interno il nome della persona a cui apparteneva. Prima di poter controllare, tuttavia, Light udì un colpo di tosse di fronte a sé.
Light sobbalzò leggermente, quasi facendo cadere il quaderno per la sorpresa. Il ragazzo era stato silenzioso nell'avvicinarsi, e se non avesse tossito Light non era sicuro che l'avrebbe notato in tempi brevi. Lentamente, Light batté le palpebre mentre la sua mente registrava l'apparenze della persona possibilmente più bizzarra mai vista: capelli corvini che sembravano non aver mai visto una spazzola ricadevano sopra il suo viso mortalmente pallido. I suoi occhi sembravano entrambi pesti, dandogli l'aria di un insonne perenne o di uno che era stato coinvolto in un combattimento di arti marziali. A parte ciò, i suoi occhi grigi erano penetranti e osservatori. Sarebbe apparso minaccioso se non fosse stato per la maglia bianca larga e i jeans blu scoloriti che sembravano di due taglie più grandi.
"S-scusa, è tuo?" balbettò Light, ancora tentando di andare oltre al fatto che il ragazzo non indossasse le scarpe, ma si ricompose velocemente.
"In effetti sì" disse l'altro con tono profondo e monocorde. Prendendo il quaderno dalle mani di Light usando solo pollice e indice come se fosse sudicio, lo aprì e indicò all'interno della copertina un nome scarabocchiato con una grafia disordinata, sul lato in basso a destra.
"Sono Ryuzaki" affermò, ancora indicando inutilmente il nome.
"Lo vedo" Light sfoggiò il suo miglior sorriso da prima impressione, "devi essere nuovo, io sono L-"
"LIGHT!" fu interrotto a una voce stridula e troppo familiare. Light si voltò e vide Misa Amane correre verso di loro, salutando con entusiasmo come se pensasse che lui non riuscisse a vederla. Come diamine fosse in grado di correre su quegli stivali dai tacchi alti, sarebbe sempre rimasto oscuro alla ragione di Light. I suoi graziosi codini biondi abbinati a un elegante stile da gothic lolita e a una spumeggiante personalità portavano quasi ogni ragazzo, e alcune ragazze, a sbavare per lei ovunque andasse. Tristemente, lei aveva deciso di, praticamente, perseguitare -anzi- di flirtare con l'unica persona che non andava fuori dai gangheri per lei.
"Oh, ciao Misa" la salutò Light, preparandosi per l'inevitabile abbraccio-placcaggio che quasi lo abbatté. "Mi stavo presentando a-" si girò verso il punto in cui Ryuzaki era stato presente un secondo prima. Guardandosi intorno perplesso, Light riuscì a intravedere una testa piena di capelli neri e disordinati che spariva nella folla di stanchi adolescenti che arrancavano nell'edificio.
"Mh? A chi?" Misa si guardò intorno confusa, "haha...uhm, Light? Penso che tu debba dormire di più" ridacchiò, ancora aggrappata al braccio di Light.
"Sì, Light" arrivò una voce fredda da sinistra, "forse dovresti andare a letto un po' prima"
-Oh, meraviglioso- pensò Light, -oggi sarà quel tipo di giornata-. Gemette interiormente mentre salutava Kiyomi Takada. Era totalmente l'opposto di Misa: fredda e impassibile, con corti capelli neri e un atteggiamento ben più bigotto. In contrasto allo stile da ragazzaccia di Misa, Kiyomi indossava un abbigliamento più adeguato, camicie grige e camicette, sempre come se dovesse partecipare a un'intervista. Le due erano ai poli opposti se non per una cosa: la loro ossessione, cioè, il loro interesse per light.
Se non fossero state migliori amiche, Light era sicuro che si sarebbero fatte a brandelli già da tempo. Anzi, ancora si domandava come la loro amicizia potesse funzionare così bene, specialmente visto che quando non spettegolavano o uscivano insieme, bisticciavano per lui.
"Uh, fatti i cavoli tuoi, Takada! Cosa puoi saperne delle abitudini di Light?!" Misa tirò fuori la lingua a Kiyomi, mantenendo la sua stretta letale al braccio di Light, che ormai iniziava a intorpidirsi.
"Oh, Misa" Kiyomi strinse le labbra con aria paternalistica, "potresti almeno cercare di comportarti in modo un po' più maturo...non pensi, Light?" e gli sbatté le ciglia.
-Grandioso- pensò Light sarcasticamente mentre Misa apriva la bocca per ribattere, -ricominciamo...-
 
 
Ryuzaki
 
-Quindi quello è il famigerato Light Yagami- pensò L mentre con attenzione camminava lungo il corridoio della scuola, nemmeno tentando di sopprimere il sorrisetto che gli era comparso. Era stato informato al suo arrivo quella mattina, dal preside stesso, che sarebbe stato condotto in giro per la scuola dallo 'studente più studioso e il migliore che abbia mai passeggiato tra questi corridoi'.
Urrà per lui.
Dal modo in cui il preside aveva parlato, apparentemente Light Yagami era considerato una sorta di divinità in quella scuola. Dal punto di vista accademico, ovviamente.
Anche se lui aveva iniziato a frequentare solo per motivi investigativi, L non aveva resistito dal presentarsi al signor Perfezione, anche solo per determinare se fosse all'altezza di quella reputazione divina. Secondo la sua -professionale- opinione, Light era piuttosto attraente, un cervellone che conduceva una vita comoda, ed era stato abbastanza gentile da presentarsi allo strano nuovo studente.
-Vedremo fra qualche minuto- pensò L, contemplando il giro che avrebbe ricevuto in circa...sette minuti. Lanciando un'occhiata a una delle finestre del corridoio, L fece in tempo a vedere Light che veniva assalito dalla signorina Misa Amane, l'adolescente modella di cui aveva letto nel fascicolo del caso.
-Misa Amane...- pensò proseguendo verso la sua classe. Era bella, e in modo sbalorditivo, anche se a giudicare dai suoi profili sui social media, era troppo esuberante, e del tutto sciocca, per i suoi gusti.
L non impazziva alla prospettiva di avvicinarsi a lei, ma purtroppo era richiesto. Anche se sotto le sembianze del bizzarro studente Ryuzaki, in realtà lui era il bizzarro detective famoso in tutto il mondo conosciuto come L. Risolveva casi impossibili, e metteva criminali dietro le sbarre il tutto nascondendo la sua vera identità dietro a uno schermo.
In certi casi di basso profilo come quello che si ritrovava in quel momento, tuttavia, preferiva agire sotto copertura, anche solo per fuggire all'infinita noia da cui sembrava perennemente tormentato. Quel caso particolare era di tale scarsa importanza che normalmente non l'avrebbe nemmeno accettato, se non gli fosse stato chiesto da un vecchio collega. Aiber si era preoccupato per la sicurezza della propria figlia quando una serie di omicidi di studentesse avevano avuto inizio nella sua scuola, e L non era riuscito a resistere all'idea di infiltrarsi. Anche solo per qualche settimana. Ovviamente Ryuzaki non conosceva i particolari, come ad esempio chi fosse, tra i suoi compagni di studio, la figlia di Aiber, né il suo nome; però, dopo tanti anni L aveva la sensazione di dovere qualcosa ad Aiber e di doverla proteggere. In più non c'erano altri casi al momento. E si era più che annoiato nel rimanere all'orfanotrofio mentre i suoi successori stavano a lezione. Niente era meglio di un bravo serial killer per sollevargli il morale.
Giunse in classe esattamente quando la campanella suonò per la prima volta, non voleva rimanere lì più a lungo del necessario. Silenziosamente, porse all'insegnante la sua nota di nuovo studente e procedette a rimanere goffamente di fronte alla classe mentre un Light leggermente scompigliato entrava in aula. Dietro di lui comparvero Misa Amane e un'altra ragazza che sembrava ignorare Misa.
"Ah, signor Yagami" disse l'insegnante, il signor Obata, se ricordava bene. "Tu e il signor Ryuzaki siete giustificati dalle lezioni oggi, deve fargli da cicerone a scuola"
Light gli lanciò un'occhiata dimostrando di averlo riconosciuto, "Certo. Ciao di nuovo, Ryuzaki, se vuoi seguirmi" indicò con grazia la porta, "senza cercare di scappare questa volta" disse con un sorriso che voleva significare buona educazione.
"Finché stai al passo, non dovremmo avere problemi" replicò L, camminando più velocemente per andare davanti a Light. In risposta, questi aumentò a sua volta il ritmo così da fare da guida lungo il corridoio.
-Mmh...- gli occhi di L si socchiusero. -Puerilità? O semplicemente un forte senso di autorità...- meditò per alcuni secondi. In ogni caso Light risultava arrogante, con le sue perpetue buone maniere -e un ovvio stratagemma per ottenere approvazione- e il modo con cui si atteggiava, come se lui fosse il migliore di tutti e ne fosse consapevole. Da aggiungere il fatto che indossasse una cravatta al liceo.
"Mi chiamo Light Yagami" stava dicendo, "come probabilmente già sai"
"Sì" borbottò L, sfoggiando la sua migliore espressione da 'mi sto annoiando a morte'. Light si accigliò, ma iniziò a indicare le aule e a nominare vari programmi accademici e attività extracurriculari che la scuola aveva da offrire.
"L'aula a destra è-"
"Del signor Juuzo, laboratorio di primo anno di biologia" lo interruppe L. Essendo parte del caso aveva già memorizzato ogni aula, classe e insegnante della scuola. L'unico senso che aveva quel giro era di mantenere la sua apparenza da normale studente.
"Vedo che sei riuscito a memorizzare la struttura dell'edificio" disse Light sollevando un sopracciglio come a dire, 'perché stai facendo questo giro?'
"Come lo sai, Light-kun?" aggiunse il 'kun' alla fine del suo nome per valutare la sua reazione.
"Beh se sei della mia classe, allora l'assunzione logica sarebbe che non sei in nessuna classe del primo anno" replicò, accigliandosi leggermente al presunto onorifico, "detto ciò, non avresti alcuna ragione per conoscere qual è l'insegnante del primo anno di biologia, figuriamoci qual è l'aula giusta" terminò con aria sprezzante come se si aspettasse di essere elogiato.
Fu quello il momento in cui L iniziò a pensare che Light fosse un idiota pomposo. Il resto del giro consistette in mantenere un'apparenza civile, mentre segretamente trovavano modi per offendersi casualmente a vicenda. Era piuttosto divertente per L studiare come la facciata di Light crollasse ogni volta che riusciva a fare punto con un insulto.
Fin troppo presto, la campanella di mezzogiorno suonò e Light lasciò L al suo armadietto, sarcasticamente assicurando L che si fidava di lui a che avesse trovato modo di raggiungere la mensa.
L sorrise alla figura di Light Yagami che si ritirava, inorgogliendosi del fatto di essere in grado di portare uno composto come Light a uscire dal suo personaggio.
Mentre L apriva l'armadietto, il telefono suonò segnalando un messaggio in arrivo da Watari, suo tutore improvvisato che lo accompagnava nei suoi casi.
'Ryuzaki, confido che tutto stia andando bene? -W'
Sì. L lo pensò tra sé, mordicchiandosi con aria pensierosa l'unghia del pollice. Quel caso si stava presupponendo molto interessante. 
  
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