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Autore: Adish    14/05/2017    0 recensioni
Un'astronave solca i mari di stelle da decenni senza meta, ma un evento costringerà l'equipaggio della nave a risvegliarsi, e scopriranno che qualcosa di terribile è accaduto... Un grande mistero scientifico coinvolgerà l'equipaggio che si ritroverà a fare i conti con i propri istinti primordiali.
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazio Ignoto
Galassia: Sconosciuta
Settore: Sconosciuto
Anno terrestre: Ignoto


A distanza di anni luce, Osiride rilevò un puntino sulla mappa spettrale, la prima volta dopo anni nel Vuoto. In quel frangente non poté prevedere che quel puntino fosse appena collassato su sé stesso, causando un'incredibile esplosione che li avrebbe presto coinvolti.
Il protocollo era semplice. Avviare una routine di calcoli predefiniti al fine della classificazione della stella, controllare la rotta spaziale correggendola verso il punto spettrale. Il risultato venne archiviato nel settore della Galassia D8WH2, nuovo polo spaziale. La rilevazione venne corretta due secondi dopo, e dopo il terzo mutamento di forma, la nave spaziale tornò completamente in funzione.
Le luci della cabina di pilotaggio si accesero, un sistema automatizzato controllò il funzionamento del Centro Operativo, che ritornò perfettamente in funzione. Osiride avviò il sistema di gestione emergenza, la probabilità di una Supernova di Tipo II era considerata una calamità spaziale L3, potenzialmente letale. Il procedimento di sveglia dell'equipaggio della navicella era stato già avviato, ma anche nelle condizioni di emergenza, richiedeva tempo che la nave non aveva.
Osiride calcolò tre possibile rotte sicure, intanto i rilevatori di materia fecero partire il countdown. Cinque minuti e trentasette secondi per attuare uno degli ultimi tre salti possibili dalla nave.
Venne avviata la procedura di salto di approssimativamente quaranta mila anni luce. I propulsori di accelerazione si spensero mentre un grosso cannone si allungò sulla prua della nave. Nessuno degli occhi umani poteva vedere l'apertura di una finestra di lancio, Osiride aveva appena ordinato uno squarcio nella dimensione. L'astronave oltrepassò il varco dimensionale, pochi minuti prima che l'onda esplosiva investii l'area circostante.


Il primo a oltrepassare la porta del sonno criogenico, fu il capitano Burges. La capsula si orientò verticalmente, e infine il guscio si aprii su sé stesso, rilasciando il corpo del capitano nella stanza. Si mise a quattro zampe in attesa che gli occhi si abituassero alla flebile luce nella camera di criogenia, un forte odore chimico pervadeva la stanza, e la sensazione di nausea prese il sopravvento.
Si alzò dopo qualche minuto, constatando che anche gli altri si erano risvegliati. Il pavimento non ancora illuminato era ricoperto di una sostanza fangosa molto appiccicosa, dopo che si abituò al forte odore, si ricordò che era preferibile rispetto a quello di vomito e dei corpi umani dopo il sonno criogenico.
Mise la mano istintivamente sulla parte inferiore del guscio, e tirò fuori la boccia di acqua, poggiò la cannuccia sulle labbra screpolate e aspirò goccia per goccia cercando di lenire la secchezza della gola. Dopo qualche minuto fu anche in grado di parlare, sentendo i grugniti e i lamentii degli altri.
“State tutti bene, ragazzi?” sussurrò strizzando gli occhi. Le forme e i colori erano più chiari ma non riusciva a mettere completamente a fuoco.
In tutta risposta ricette altri grugniti, e sentii una figura femminile tossire vomitando. Fece i primi passi verso lei, e si inginocchiò per aiutarla a bere qualche sorso d'acqua. Successivamente, un'altra figura si avvicinò aiutando il capitano ad alzare la ragazza.
“Aumentate luce, temperatura e diminuite la gravità” disse con voce roca il Capitano.
Un terzo accese un display, alzò la luminosità della stanza, e rese a tutti più facile stare in piedi. Cinque corpi nudi camminavano a tentoni in una stanza tonda. Il Capitano Burges e una donna sorreggevano ancora la ragazza che pareva svenuta.
“Bentornati alla realtà signori” esordì un giovane di colore, seduto ancora nel guscio. Accanto a lui, un uomo calvo annui solenne.
“Silvia ci penso io ad Anna, la porto in infermeria e poi vi raggiungo” rivolgendosi alla donna che lo aiutava. “Avete trenta minuti per sistemarvi e mangiare, poi vi voglio nel Centro Operativo per il punto della situazione” continuò volgendo gli occhi sul resto della squadra.


Sollevò delicatamente il corpo della ragazza, sforzandosi a causa dei muscoli atrofizzati, e s'incamminò verso la porta circolare che riconobbe la presenza del capitano. Passando per il corridoio notò subito le luci rosse, segno che non erano ancora arrivati a destinazione, ma che il loro risveglio era dovuta ad una emergenza. Diede un occhio alla seconda stanza criogenica, che manifestò i primi segni di vita.
Nella stanza medica l'uomo posò la ragazza nella macchina incubatrice, impostò il guscio che si chiuse in sé stesso. Si soffermò per qualche secondo ad osservare il corpo della ragazza, e si rasserenò dal fatto che schiuse subito gli occhi.
“Alberto arriverà presto. Riposati finché non ti sentirai meglio, poi ti voglio a rapporto sulle tue condizioni sanitarie” sentenziò duramente guardandola negli occhi.
Ritornò sui sui passi e prese l'ascensore verso gli alloggi, percorse la strada illuminata fino ad arrivare ad una porta su cui scritto: Alfred Burges, capitano dell'Astronave Osiride.
Nella stanza, illuminata caldamente, predominava un grosso letto, accanto alla porta era incassato un grosso armadio a due ante. Sopra il comò era stato posto un piccolo oblò, l'uomo incuriosito si avvicinò, rimase piacevolmente stupito osservando una maestosa nebulosa gialla, sembrava un mare infinito su sui sorgeva un'imponente torre dorata. Per un attimo quest'immagine gli fece dimenticare i suoi compiti, ma ritornò subito in sé. Ancora frastornato si diresse verso il suo bagno privato, dove uno specchio rivelava un volto scavato e trasandato. I capelli e la barba bianche argentate erano disordinati, sembro un veterano di guerra e sono allo stesso tempo così giovane.
Dopo un bagno, sfoltii la barba e indossò la sua divisa. Si diresse verso il comparto mensa, dove dei pacchetti di carni liofilizzati erano stati già disposti per il pasto. Già seduto ad aspettarlo c'era un uomo sulla quarantina di colore con folti baffi argentati, aveva disposto perfettamente il suo vassoio, le posate e i tovaglioli; e lo stesso aveva fatto per il posto davanti al suo. Silenziosamente Burges scelse la carne di pollo, e se lo porto al posto. Si trovo faccia a faccia con l'uomo, si scambiarono un occhiata, ed iniziarono a mangiare. Il pasto consisteva in un composto giallo, simile ad un budino, che teoricamente conteneva tutte le proprietà nutrienti utili ad una persona adulta, ovviamente al gusto di pollo.
“Non siamo ancora arrivati, vero Navigatore?” disse ad un tratto Burges.
“Temo di no, capitano. Emergenza di pericolosità L3, siamo vivi per miracolo. Osiride ha iniziato a compilare un rapporto di tutto quello che è successo...” rispose l'uomo.
“Quanto tempo?” lo interruppe con tono aspro.
“Direi settantasei anni terrestri, almeno” dichiarò l'uomo baffuto. “Sapremo di più al meeting dopo, gli altri stanno bene?”.
“Anna è svenuta, e l'ho portata in Medica, gli altri credo che stiano relativamente bene; nell'altra stanza invece?” disse mangiando.
“Leo non si è svegliato dal sonno”.
La risposta fece tentennare il capitano, che poso il cucchiaio e guardò negli occhi l'amico. 
  
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