La mamma è sempre la mamma
Buona lettura.
-Hai chiamato tua madre?- prendo una rotella di liquirizia dal vasetto dipinto a mano da Bea e la srotolo
-Perché dovrei chiamarla?- Stefano mi guarda sorpreso da sopra il tablet
-Perché oggi è la festa della mamma! Altrimenti perché le bambine mi avrebbero portato questi lavoretti dalla scuola?- Indico i vasetti rosa e viola pieni di caramelle che Beatrice e Laura mi hanno dato insieme a dei bigliettini scritti con un maledetto pennarello dorato che ho cercato per tutta la città
-Ah- si allunga sul bancone di marmo e prende il cellulare -Ma magari non lo sa neanche-
Lo guardo scettica
-Tu hai chiamato la tua?-
-Certo- rispondo orgogliosa -ma non risponde-
Lui aspetta impaziente che la madre risponda mentre Alessandro gli si aggrappa alla maglia di cotone
-Nulla- lascia scivolare il telefono sul tavolo -Magari dorme- scrolla le spalle
-Le madri non dormono mai-
-Chi siete, Batman?-
Vorrei rispondere che in un certo senso siamo delle super eroine ma il campanello prende a suonare in maniera ritmica
Ci guardiamo incuriositi e ci avviciniamo alla porta
-Cosa diamine?- sussurro guardando dallo spioncino
-Cosa?-
Gli faccio segno di stare zitto e lui guarda chi è
-Che ci fanno qui?- anche lui sussurra
-Non lo so-
-Cosa facciamo?-
-Aprire, direi-
Ci facciamo coraggio e apro la porta
-Era ora, dove eravate finiti? Questa casa è così grande che dovete spostarvi con un cart?-
-Ciao, mamma- mi passo una mano sul volto
-Sono le scale che creano problemi, devi sempre stare attento a dove metti i piedi-
-Ciao, mamma- Stefano sorride incerto ad Amelia
-Ohhh ma guarda come è cresciuto! Ciao, Ale!- mia madre prende Alessandro dalle braccia di Stefano e mi da uno spintone -Levati, Marta, fammi entrare-
-Ai tuoi ordini-
Intanto Amelia ha buttato le braccia al collo del figlio e non ha alcuna intenzione di staccarsi
-Mamma...Marzio sa che sei qui?- cerca di distrarla
-Marzio lo vedrò più tardi, ora sono qui solo per te amore mio- suona come una minaccia
-Emm...evviva-
-Ti vedo sciupato-
-No, davvero-
-Vi siete fatti due mazze di scopa- mia mamma da man forte ad Amelia -Sai ora che faccio Memè? Prepariamo un bel sugo e un bel lampredotto, questi ragazzi non mangiano abbastanza! E per le bambine una bella pappa al pomodoro! Ma dove sono, di sopra? Le vado a prendere-
Poggia Alessandro sul divano e sale le scale a passo di carica
-Che bella sorpresa!- il mio tono è stridulo -Vi siete messe d'accordo?-
-Assolutamente! Vieni qui Marta, fatti abbracciare per bene! La mia pulcina- mi stringe a sé e il profumo di vaniglia e limone mi invade le narici -Mi mancate così tanto! Perché non tornate a Firenze? Milano è così triste-
-Veramente si sta molto bene qui- risponde Stefano
-Non ti manco neanche un po'?- lo guarda con i suoi occhioni -Io penso sempre a te e ai tuoi fratelli! Ieri eravate come Alessandro... e oggi? Oggi non siete neanche contenti che le vostre mamme vengano a trovarvi!- scuote la testa e si dirige in cucina
-Ma no, mamma!! Sono felicissimo di averti qui...Se me lo avessi detto ti avremmo ricevuto con tutti gli onori!-
-E che sono, la regina?- si annoda un grembiule da cucina intorno ai fianchi magri -Mi basta sapere che state bene. Ma che occhiaie che hai, non stai dormendo? E questi capelli dovresti proprio tagliarli. Questa barba, ti rabbuia quel bel viso che hai-
lo rimprovera mentre si muove agile tra gli scaffali, come se venisse qui tutti i giorni.
Stefano sorride guardandola con affetto, se c'è una persona che ama alla follia, è proprio sua madre che lo ha cresciuto da sola. E che ha fatto un ottimo lavoro, nonostante sia rompipalle, presuntuoso e fissato con i cibi biologici
-Hai ragione, domani sistemo tutto-
-Marta, sembri lo spaventapasseri del Mago di Oz-
-Mamma, sei sempre così gentile- mi volto verso mia madre che è tornata con le bambine per mano e che corrono a salutare Amelia
-Sei troppo magra e hai l'aspetto stanco! Ahh devi prendere un po' di sole, non lo smog di Milano! Dove sono le belle guancette rosse che aveva la mia bambina?-
-Mamma, le avevo quando avevo tre anni le guancette rosse- rispondo seccata
-Marta si sta facendo in quattro per prendersi cura di tutti e tre i bambini- interviene Stefano in mio aiuto mentre mia madre dalla borsa tira fuori un mini sacchetto frigo
-Io badavo a lei e ad Ester contemporaneamente e guardate! Sembro un fiore-
-Più un tronco-
-Ti ho sentita, sai!-
Faccio finta di niente e mi nascondo dietro Amelia
-E il lavoro come va? Scommetto che tu, Stefano, fai ancora dei turni massacranti-
-Beh, le responsabilità sono tante- risponde cauto
-Devi stare attento, sai? Il lavoro uccide! Un bel ragazzo come te,sarebbe un peccato. Vieni qui, ancora non ti ho dato neanche un bacio-
-Mamma, lascialo in pace- ma lei non mi da minimamente retta e soffoca Stefano di baci
-Questa casa è piena di pericoli!- esordisce d'un tratto -Amelia, guarda qui!- indica il tavolo quadrato e Amelia scuote la testa
-Ragazzi, è pericoloso! Dovrei avere dei copri spigoli in borsa. E queste prese scoperte? Dio, e quei vasi?! Vanda, ci pensi tu ai vasi?-
-Assolutamente-
-Ferme!! Lasciate stare casa nostra!-
-È pericolosa per i bambini!-
-Per ora sono tutti interi- commenta Stefano
-Per ora! Ah, prima che dimentichi. Marta, ti ho portato le maglie di lana e un manicotto che ti manda la zia Pina. Poi un paio di bottiglie di salsa che ti manda Anna, la mamma di Lina. Poi, ho portato un piccolo assaggio di babà-
-Io ho portato i cantuccini e il Vin Santo! A proposito, amore, la nonna ti manda tanti saluti e ti ho preso un paio di completi per la corsa così non sto col pensiero che sudi e ti ammali-
-Grazie, mamma-
-Si, grazie mille mamma-
Ci scambiamo un'occhiata
-Torniamo subito-
Saliamo in camera da letto e ci chiudiamo la porta alle spalle
-Dobbiamo liberarci di loro!-
-Lo so, ma come?! Neanche cercare di mandarla da mio fratello ha funzionato!-
-Ok, dobbiamo resistere ancora per un po', sono sicura che dopo pranzo sloggeranno! Figurati se mio padre non la reclama per la cena-
-Resistere ancora un po'-
-Si-
-Possiamo farcela
Siamo stati lontani per neanche cinque minuti e già nell'aria si sente profumo di cibo. Ottimo cibo.
-Il segreto- sta dicendo mia madre a Laura che mescola concentrata il sugo -è l'amore. Quando io cucinavo per tua mamma e tua zia, le cose venivano molto più buone. Da quando loro hanno lasciato il nido, manca quel più. Tu a chi stai pensando, adesso? Devi pensare a qualcuno che ami-
-A Paolo- risponde lei contenta -il mio fidanzato-
Sorrido intenerita mentre Amelia compone insieme a Bea la pappa al pomodoro
-Questa- dice -era la preferita del tuo papà da piccolo. Ogni volta che torna a casa gliela preparo, e mi sembra di vederlo quando aveva la tua età-
Lo stomaco mi si stringe e, raggiunto il salone, prendo Alessandro dalle braccia di Stefano e lo stringo al petto
-Non crescere mai, mai-
-Marta, tutto bene?-
-Mi era mancata così tanto la mia mamma-
-Lo so, era mancata tanto anche a me-
Dopo pranzo accompagniamo mia madre alla stazione
-Fai la brava, Marta- mi ammonisce col dito -Comportati bene, sii educata e telefonami-
-Va bene, mamma- alzo gli occhi al cielo
-Vieni qui, fatti abbracciare- mi stringe al petto e mi lascio cullare -vieni a trovarmi ogni tanto, manchi tanto a me e papà-
-Sicuramente-
-Ciao Stefano- abbraccia mio marito -trattamela bene, come hai sempre fatto-
-Promesso- ricambia l'abbraccio -venga quando vuole-
Mia mamma annuisce e saluta anche Amelia, poi sale sul treno e ci saluta agitando un fazzoletto bianco fuori dal finestrino.
Dove pensa di essere, negli anni quaranta?
Lasciata mia madre, accompagniamo Amelia da Marzio che è già stato segretamente avvisato
-Amore mio, fai il bravo- dice Amelia con quel suo tono dolce -non lavorare troppo, mangia e dormi. Non farmi stare col pensiero-
-Stai tranquilla, mamma-
-Lo sai che non posso! Marta, tienilo d'occhio-
-Sarà fatto-
-Ciao, pulcini-
Abbraccia entrambi poi entra nel portoncino del palazzo di Marzio mentre Lia dal balcone mi fa gesti strani ma le faccio segno di entrare in casa.
-Te lo aspettavi?- chiedo mentre camminiamo fianco a fianco verso le casa, lui con le bambine per mano e io spingendo il carrozzino
-Per niente-
-Ti viene mai la voglia di mollare tutto e tornare a casa da lei?-
Mi guarda, non sa se mentirmi o dire la verità
-Io ci penso, ogni tanto- confesso
-Anche io-
-Un giorno saremo noi a dare il tormento a loro- guardo i bambini, entusiasti della visita delle nonne
-Io devo fare due chiacchiere con questo Paolo- guarda Laura che gli sorride innocente
Infilo una mano nella tasca del trench e mi accorgo che c'è qualcosa.
Tiro fuori un pacchetto di gomme al limone, quelle che masticavo quando ero piccola e un foglietto di un block notes con delle parole scritte in fretta: “La mamma è sempre la mamma”.
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Quanto sono dolci Vanda e Amelia? Inutile dirlo, i figli sono sempre pezzi di cuore anche quando si fanno grandi!
Auguri a tutte le mamme e un bacio a tutti!
A presto.