Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: shinepaw    14/05/2017    3 recensioni
Bella e Leya stanno finalmente insieme, ora che quest'ultima ha deciso di restare. E vissero felici e contente? Tra un rivale agguerrito, proposte speciali e un passato ancora non lasciato completamente alle spalle, il lieto fine si prospetta - non solo per loro! - lontano... se non irraggiungibile!
-
Sequel di Juliet & Juliet.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Leya's point of view

Il cielo è azzurro ma non limpido, quasi fosse lievemente di cattivo umore. Come me, d'altronde. Io cammino spedita lungo il marciapiede con i pugni serrati nelle tasche della felpa, un po' più che lievemente di cattivo umore.

Giunta al parco mi siedo sgraziatamente su una panchina, affondando i pugni nelle guance. Un uccello su un albero vicino non la smette di cinguettare in maniera estremamente irritante, costringendomi ad alzarmi e agitare una mano in direzione del ramo su cui è posato.

- Vuoi stare zitto?! Ho litigato con la mia ragazza, quindi se non ti dispiace vorrei stare da sola! In silenzio! - sbotto, inviperita. Sì, è così: ho litigato con Bella. La discussione è nata da qualcosa all'apparenza insignificante, che non riesco a ricordare, ed è rapidamente degenerata; entrambe ci siamo messe a gridare e credo di averla fatta piangere...

Ugh, sono una persona orribile...

Mi sento in colpa per aver esagerato, insomma, farla piangere? Però anch'io sono arrabbiata, accidenti. Siamo entrambe nel torto, non solo io.

Mi risiedo, imbronciata. L'uccello è volato via. Avrei bisogno di uno di quei brani struggenti che Dragan è così bravo a suonare per sbollire la rabbia, ma non ho delle cuffiette con me.

Il mio sguardo vaga distratto per il parco, senza soffermarsi su qualcosa in particolare. Starà ancora piangendo, Bella, con il volto affondato nel pelo di Yuuhi? Starà forzando un sorriso mentre Brooklyn le chiede perché pianga?

Scuoto la testa per scacciarne il pensiero, ma il rimorso non mi abbandona.

Non avrei dovuto, non avrei dovuto, non avrei dovuto...

Faccio per alzarmi, tuttavia ho un ripensamento e mi lascio ricadere. E sulla panchina resto a fissare il nulla, in compagnia dei miei pensieri.

Trascorre il tempo, non so quanto. Una goccia sul naso mi fa alzare lo sguardo: il cielo si è colmato di nuvoloni scuri e minacciosi. Io non mi muovo. Inizia a piovere, a diluviare. Permetto alla pioggia di scivolarmi addosso con indifferenza.

D'un tratto un tartufo scuro mi tocca un ginocchio. Abbasso il capo: appartiene a un cagnolone dalla coda arricciata, a me tutt'altro che sconosciuto.

- Haru! - esclama il suo padrone. - Oh. Leya?

- Akira - mormoro, mentre lui incastra il manico del suo ombrello arcobaleno sotto il braccio e riaggancia il guinzaglio al suo Akita.

- Che ci fai qui da sola, sotto la pioggia? E Bella?

Mi stringo nelle spalle e lui non insiste, bensì mi copre un poco col suo ombrello.

- Non voglio che ti ammali. Vieni a scaldarti. Per favore.

Annuisco debolmente, convinta dal suo tono gentile e l'apprensione nei suoi occhi, grandi e dolci come quelli di Haru, solo di colore dorato.

~~~

Entriamo in un bar.

- Stai tremando - osserva, preoccupato, togliendosi la felpa e invitandomi ad indossarla. Mi va giusto un po' grande, ma non eccessivamente. - Ti prendo qualcosa di caldo. Cosa desideri?

- Un tè va bene. Grazie - mormoro. Mi accomodo ad un tavolo, seguita da Haru, il quale mi appoggia il muso sulle gambe. Lo accarezzo dolcemente. - Hai un padrone davvero premuroso.

- Grazie, ma credo che chiunque farebbe lo stesso - ribatte indulgentemente Akira, sorridendo. In mano ha un vassoio con due tazze fumanti che poggia sul tavolo. È stato rapido.

Prendo la mia, stringendola tra le mani per scaldarmele. Akira mi imita.

- Vuoi dirmi cos'è successo? - domanda. La sua voce è davvero gentile e dolce, rispecchia la sua personalità; capisco perché Bella ne fosse innamorata.

- Io e Bella abbiamo litigato. E l'ho fatta piangere, credo.

Sospiro, guardando il vetro della finestra rigato dalle gocce. Spero che il viso della mia ragazza non fosse rigato dalle lacrime.

- Oh. Mi dispiace... mi auguro non fosse a causa mia.

- No - replico, sospirando di nuovo. - Era una cosa stupida.

- Meno male. Sai... Bella è la mia migliore amica, ma Chris... è la mia anima gemella - dice, avvampando lievemente. Gli occhi gli brillano sognanti.

- Lo ami - constato a bassa voce.

- Sì.

- Avete litigato quando Bella ti ha baciato?

Arrossisce ulteriormente.

- Ah... quindi lo sai - farfuglia. Certo che lo so, vorrei ribattere, io e lei non abbiamo segreti. - Sì, abbiamo litigato.

'- Bella.

- Akira...

- Sei una ragazza fantastica. Ma non ti vedo che come un'amica. A me non farebbe piacere che Christopher baciasse qualcuno che non sia io. E neanche a lui farebbe piacere che qualcun altro mi baciasse. 

I suoi occhi grigi restano coraggiosamente piantati nei miei, in attesa.

- Preferisco che non siamo più amici, onde evitare altri incidenti - sospiro, passandomi una mano fra i capelli.

Lei serra i pugni lungo i fianchi, tanto forte che le sbiancano le nocche.

- Ho capito - mormora. Cerco cautamente il suo sguardo. Sta piangendo.

- Bella... - sussurro, sorpreso, allungando una mano per asciugarle le lacrime. Me la schiaffeggia.

- Non mi toccare! - esclama, singhiozzando. E si volta per andarsene, ma io la trattengo per un polso. Si divincola e io la lascio andare. - Ti odio!

Trattiene il fiato, dopo averlo detto. Non lo intende davvero. La abbraccio.

- Lasciami andare - protesta, tentando di spingermi via. - Lasciami andare.

- No. 

- Akira!

- Puoi convincerti di odiarmi, se ti farà stare meglio - mormoro, accarezzandole i capelli.

- Non è questo...

- Scusa. Non avrei dovuto dire che sarebbe meglio se smettessimo di essere amici. Sei la mia migliore amica e, sotto quest'aspetto, nessuno potrà mai sostituirti. Ma mi auguro che un giorno troverai qualcuno... qualcuno con cui sostituirmi, no, con cui dimenticarti di me.

Soffoca un singhiozzo contro il mio petto e io la stringo dolcemente, spostando il peso da una gamba all'altra nel tentativo di cullarla.

- Anch'io, per tanto tempo... sono stato innamorato di qualcuno che non avrei mai potuto avere - esordisco, ridendo mentalmente perché entrambi conosciamo più che bene questo qualcuno. - Poi ho incontrato Chris. Mi dispiace, Bella... ma lui è l'unica persona con cui voglio stare... con cui voglio invecchiare.'

- Abbiamo litigato. Ci siamo quasi lasciati. Poi abbiamo fatto pace - sorride, sorseggiando ciò che ha preso. Faccio altrettanto, almeno finché Haru non mi tocca una coscia per chiedermi una carezza; allora stacco una mano dalla tazza e gli faccio i grattini dietro le morbide orecchie color grano.

- Ah, sei lì - asserisce Akira, sorridendo ulteriormente. - Haru. Kimi wa ii inu da*.

Il cane agita la coda arricciata, i tondi occhioni castani fissi nei miei. Vorrei chiedere cosa significa ciò che ha detto, però il suo padrone è intento a digitare qualcosa sul cellulare.

- Ti senti meglio, adesso? - domanda, alzando lo sguardo. Le sue iridi dorate sono davvero impressionanti.

- Sì. Grazie mille. Ti rimborserò il più presto possibile.

- Non ce n'è bisogno, l'ho fatto perché volevo farlo.

Cala il silenzio: si ode unicamente il ticchettio della pioggia contro il vetro.

- Haru... vuol dire primavera. Il fidanzato di mio fratello maggiore l'ha preso quando si sono riappacificati dopo un litigio...

- Oh...

Qualcuno entra nel bar, ma non vi bado. Akira invece alza il capo e abbozza un rapido sorriso.

- Leya!

- B-bella? - dico, sorpresa, voltandomi a guardarla: la sua voce è come la musica di Dragan, inconfondibile alle mie orecchie. Lei ansima, tirando giù il cappuccio della felpa. Suo cugino continua a sorridere.

L'ha chiamata lui... 

- Ciao, Bella.

- Ciao, Akira - lo saluta frettolosamente, senza degnarlo di un'occhiata. - Leya! Mi hai fatta preoccupare da morire!

- Sto bene - mormoro, evitando il suo sguardo.

- Andiamo a casa... per favore - dice. Annuisco, alzandomi. Haru va dal suo padrone. Bella si rivolge a lui. - Grazie.

E gli accarezza una guancia. Contraggo la mascella, non riuscendo a sopprimere una fitta di gelosia.

- Non c'è di che - replica dolcemente Akira. Lo salutiamo, gli restituisco la felpa ed usciamo. Adesso pioviggina. Il silenzio ci avvolge mentre camminiamo e anche una volta entrate in casa.

- Vai a farti un bagno - asserisce Bella in tono fermo. - Devi scaldarti. Ti raggiungo fra poco.

Obbedisco. Non ho abbastanza tempo da sola per riordinare i miei pensieri, poiché la mia ragazza, a distanza di pochi minuti, entra nella vasca e si siede dalla parte opposta rispetto a me.

Ci guardiamo, senza proferir parola. L'acqua quasi bollente è estremamente rilassante, ma io sono inquieta. Siamo così vicine, le nostre gambe si toccano, eppure la percepisco così distante. Le sue iridi d'argento sono fredde come la pioggia e penetranti come una punta di metallo.

Abbasso il capo.

- Scusa - mormoro, appoggiando una mano sul bordo della vasca. Inaspettatamente la sua mano raggiunge la mia e si posa sopra di essa.

- Anch'io ti devo delle scuse - replica piano. Mi alzo e mi risiedo fra le sue gambe, certo con qualche difficoltà perché la vasca non è esattamente enorme.

Quando usciamo dal bagno, dopo esserci asciugate a vicenda, ci spostiamo nella sua camera. Si accomoda sul letto, e io mi accoccolo sul suo petto, cingendole la vita con un braccio.

Poi parliamo, pacatamente, senza gridare o innervosirci. Lei è dispiaciuta di avermi fatta arrabbiare tanto che me ne sono andata, io le dico quanto mi senta in colpa d'averla fatta piangere. Mi chiede cosa ci facessi con Akira. Le spiego che mi ha trovata e abbiamo parlato un po'.

Per qualche minuto non aggiungiamo altro. Io mi sistemo in una posizione più comoda per baciarla e poso le labbra sulle sue.

- Ti amo - sussurro, abbracciandola. - Ti amo così tanto.

Mi bacia il collo, soffermandosi ad inspirare il mio odore.

Ho un buon profumo? Saprebbe riconoscermi solo da quello? Perché io la riconoscerei solo dal suo.

- Anch'io. Anch'io ti amo - bisbiglia, ricambiando l'abbraccio. E così restiamo, beandoci esclusivamente della vicinanza e del calore reciproci.

-

Note dell'autrice:
konbanwa! Come state, pasticcini? Avete seguito l'Eurovision? Io no, ahah. Vi sono mancata? Okay, basta con le domande. Spero che questo capitolo vi piaccia. Buona festa della mamma, pasticcini! Vi auguro una buona settimana. Siete i lettori migliori del mondo. Un abbraccione

*Kimi wa ii inu da: sei un bravo cane
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: shinepaw