Con la palla stretta fra le mani, si dirige verso la candida linea che delimita il perimetro del campo di pallavolo; ove si respira un’aria più pesante rispetto all’area che lo circoscrive. Un solo passo, verso i suoi compagni, gli basta a fargli percepire la tensione, e la concentrazione, che aleggiano tra i giocatori delle squadre.
Con passo lento raggiunge la sua postazione ed abbassa, per la prima volta, lo sguardo sulla palla; comincia a palleggiare mollemente per prendere confidenza, non solo con la sfera ed il campo, ma anche con quei sentimenti che l’hanno appena travolto per la prima volta.
Le mani cominciano a sudare e l’ovale, colpito male, batte sul suo piede cambiando la traiettoria di ritorno; lo rincorre ed afferrandolo saldamente, torna al proprio posto.
Le iridi si alzano sull’arbitro che, con un impercettibile cenno del capo, si porta il fischietto alle labbra — fiihiu.

Un solo fischio.
Una sola battuta che potrà cambiare l’esito della partita.
Osservi ancora una volta il palmo della mano e lanci la palla in aria; è il tuo momento, Yamaguchi.




 

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noticine dell’autrice; buonasera, è la prima volta, dopo tanto tempo, che mi ritrovo a scrivere qualcosa di getto, ed altrettanto istintivamente, mi ritrovo a pubblicarlo su un fandom che ho appena cominciato a conoscere. Eppure, sentivo che dovevo farlo, che era la cosa ‘giusta’ da fare, almeno per me. Ed ora eccomi qui, ad intasare con una drabble mancata (suvvia, chi la considererebbe mai una flashfic?) questa sezione. Oddio, in realtà spero quasi di passare inosservata, ma allo stesso tempo mi sento gasata; un po’ come se ci fossi io al delimitare del campo, pronta a battere, ahah. Uhm, dato che non so bene cosa scrivere, vi lascio — ma tornerò, sperando di portare qualcosa di più ‘serio’ ed elaborato —; se voleste farmi sapere cosa ne pensate, voleste darmi qualche consiglio o, semplicemente, voleste indirizzarmi, sarei ben lieta di leggere le vostre parole. Arigatou gozaimasu.