A Date Among Fishes

Davanti ai loro occhi nuotava spensierata una megattera. Lance aveva il naso schiacciato contro il freddo vetro di quell’immensa vasca. I suoi occhi stavano seguendo i movimenti del cetaceo, ignorando qualsiasi cosa ci fosse intorno a lui. Anche Keith.

“Chiedermi un appuntamento e poi ignorarmi così…” lo incalzò Keith, puntando lo sguardo su di lui. 
Lance, che era sempre quello ad avere l’ultima parola riguardo ogni cosa, allontanò momentaneamente il viso dal vetro infrangibile per posare gli occhi sul ragazzo accanto a lui. Gli rivolse uno dei suoi sorrisi bonari e gli prese la mano, attirandolo a sé. 

“Cosa ti aspettavi da uno specializzando in biologia marina?” gli disse sempre con quel sorriso in faccia. La biologia era tutta la sua vita. Era nato per fare quello, chiunque lo conoscesse lo sapeva. E se c’era una cosa in cui riusciva altrettanto bene era condividere quello che amava con chi amava. Da ciò nacque quell’invito improvviso, quella piccola gita all’acquario locale organizzata all’ultimo minuto per passare una giornata tranquilla con il suo fidanzato. 

“Qualche attenzione in più, magari”. Sul viso di Keith si era formato un piccolo broncio che non gli donava per nulla. Lance fece combaciare le loro dita l’una nell’altra, accarezzandogli il dorso con il pollice. Una voce all’altoparlante annunciava che la struttura avrebbe chiuso a breve e pregava i pochi visitatori rimasti di recarsi alle apposite uscite. Lance, ignorando del tutto quella voce metallica, appoggiò la fronte contro quella di Keith, leggermente più basso di lui e strofinò le loro punte dei nasi. 

“Tu e la biologia. Siete le cose che amo di più” sussurrò ad appena qualche centimetro di distanza dalle labbra dell’altro ragazzo. E Keith lo sapeva che non c’era niente di più vero in quelle parole che tante volte gli erano state ripetute, nei momenti più svariati. 
Senza dire nulla, si alzò sulle punte delle scarpe, facendo congiungere le loro labbra in un dolce bacio mentre la megattera sembrava loro sorridere.