Fanfic su attori
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Autore: bella94    09/06/2009    2 recensioni
Ogniuno di noi fa delle scelte, durante quell'arco di tempo chiamato vita. E io avevo fatto le mie. Non avevo mai avuto rimpianti. I rimpianti, per me, non esistevano. Quel che è fatto è fatto. Semplice. Eppure, non è sempre così. Tutt'altro. Avevo abbandonato chi mi era sempre stato vicino. Chi mi amava. Avevo perso tutto. ...e avevo capito che i rimpianti esistono, anche per me. Quel che è fatto è fatto, ma nulla è detto...non ancora.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: The other side of my file
Traduzione del titolo: L'altra faccia della mia vita
Protagonisti: Kristen Stewart, Robert Pattinson e eventuali menzioni del cast di TW e/o NM.
Pov: Kristen Stewart
Raiting: Giallo
Tipo di fiction: Long fic
Status: In scrittura
Capitoli: Da stabilire
Copyright: (c),vogue [alias Nadia]
Note dell'autore: Premetto che non ho la minima idea di quello che succederà in RM, non so neanche se ci saranno scene di quel tipo tra E e R (se ci sono faccio la pazza ò_ò); Kris ha tagliato i capelli ieri e gli ha tinti oggi, ma nella mia fiction ha fatto tutto in un giorno; adoro Dakota a prescindere dal fatto che lei sia Jane, la stimo come attrice e vorrei essere lei (dio, ha solo quindici anni ed è perfetta) quindi lei ci sarà ù_ù; il termine ‘Hell’ significa ‘inferno’ e Hell A si pronuncia come L.A. XD; ah, ultima cosa, cominciano i problemi. Eggià. La vita dopotutto non è sempre tutta rose e fiori, amici miei.
Non odiatemi XD
xoxo, N-

-

The other side of my life

-i'm goin' to freak out-
10

E’ passato più o meno un mese dalla mia –inizialmente- e –successivamente- nostra vacanza a Hell A.
Sì, Hell A. La mia città, la città che ho sempre amato con tutta me stessa, adesso è diventata per me, per Robert e per la nostra dannata storia che storia non è, un inferno. Un fottuto caldo inferno.
Robert è a New York, ha degli incontri con i tizi della crew di ‘Remember Me’. Mentre io sono a Hell A. Stiamo concludendo la pre-produzione di ‘The runaways’. E’ abbastanza divertente, ti truccano, ti fanno provare tantissimi vestiti e ti tagliano-tingono i capelli, quello che faranno oggi solo con me, visto che Dakota non se la sente ancora di abbandonare i suoi lunghi capelli biondi.
‘Remember me’. Ricordati di me. Bah, vai a vedere che cazzo di film uscirà fuori. Lui è quella Emily dovranno baciarsi, dichiararsi amore eterno e forse anche fare sesso. O Cristo santo, sesso? No, impossibile.
Mentre guido per le strade di Hell A, un pensiero alquanto sconcio si fa spazio nella mia mente.
Robert che fa sesso con quella.
O mio Dio. Io il film non lo vedo. Io alla première non ci vado. Io…io…
Compongo sulla testiera del mio cellulare il numero tanto familiare in un secondo.
“Pronto?”.
“Dormi?”, gli domando, svelta.
“Kristen, sono le otto e sono già a lavoro, quindi no. Dimmi, che c’è?”, mi domanda un po’ irritato.
“Rispondimi sinceramente. Hai capito? Sinceramente, con sincerità, okay? Nello script c’è una scena di sesso con Emily?”, sputo fra i denti, mentre parcheggio.
Silenzio. “Robert?”, la mia voce suona stridula anche a me.
“…no”, risponde infine.
Ah ah ah, bella questa. Lentamente mi faccio prendere dal panico. “Allora, Robert, nell’ultimo millennio non c’è neanche un film senza una scena di sesso, okay? Non li finanziano, lo capisci?”, strillo.
“Kristen, ti dai una calmata? Ci sentiamo dopo, vado di fretta”, taglia corto.
“ROBERT RISPONDI ALLA MIA DOMANDA!”, grido, e solo in quel momento mi accorgo che il mio agente e la crew di “The runaways”, mi guardano, dalla parte opposta della mia macchina, sbigottiti. E’ vero che sono in macchina, ma porco Giuda, sto urlando come una lavandaia! Però anche loro! Farsi i cazzi proprio no, eh?
“Sì, ce ne sono due”, risponde lui, sospirando.
“Perfetto”, sbotto e chiudo la chiamata.
Fingendomi disinvolta scendo dall’auto e mi avvicino a Greg.
“Kristen, cosa cavolo ti sta prendendo?”, mi sibila in un orecchio.
“Niente, e anche se fosse non te ne fregherebbe niente. Sei il mio agente, non mia madre, Greg”, gli rispondo mentre saliamo la scale dello studio.
Lo sento ridere senza entusiasmo. “Kristen, il direttore della Summit mi ha detto che hai rifiutato un suo invito…” accenna, fingendosi indifferente.
“Ah, sì…e con questo? C’è la pena di morte?”, gli domando, sussurrando un ‘grazie’ a un tizio che mi ha aperto la porta dello studio. Proseguo per il lungo corridoio senza voltarmi verso Greg, andasse all’inferno…ah, dimenticavo, ci siamo già tutti.
“Be’, Kristen, diciamo che…” comincia, tentennando.
“Cosa? E’ incazzato? Perfetto, non me ne può fregare di meno. E per la cronaca Greg, oggi non è giornata. Scusa ma ho da fare,” dico entrando nell’enorme sala trucco e chiudendomi la porta alle spalle.
“Ciao tesoro! Come gli facciamo questi capelli?”, di domanda Bobby, il parrucchiere.
Ma che vuole da me questo?
“Come Joan Jett o sbaglio?”, domando stizzita, incrociando le braccia al petto.
Ah, si prospetta davvero una bella giornata.

-

Okay, contieniti, tranquilla.
“Oh mio Dio”, sussurro guardandomi allo specchio.
Bobby, per non rovinare la sorpresa, mi ha fatto sedere su una sedia senza specchio davanti, precludendomi, in questo modo, la possibilità di controllare cosa stesse facendo ai miei poveri capelli, di potermi alzare dandogli del deficiente e ordinandogli di ritingermeli e di mettermi delle extencions, seduta stante.
“Cosa? Non ti piacciono?”, mi chiede lui, sinceramente preso dal panico.
“No, io…oh cazzo. Sono stupendi!” grido e sento sghignazzare Dakota, dall’altra parte della stanza.
“Be’, sì…ti stanno davvero bene. Sei identica a Joan”, di dice, sorridendo.
“Sono davvero fantastici”, ripeto, toccandomi i capelli ormai neri e corti. Dio, li amo!
Bobby sorride felice, e io gli faccio l’occhiolino.
“Ottimo lavoro, come sempre” gli dico.
“Grazie”, risponde, imbarazzato.
Sentiamo bussare alla porta.
La testa di Mark, il supervisore del trucco e parrucco del film, sbuca dalla porta semichiusa.
“Kristen, Dakota, è ora, la macchina vi aspetta giù” ci informo e va via.
“Legati i capelli”, mi ordina Bobby. “Giù ci sono un casino di paparazzi, non vorrai rovinare loro la sorpresa?” mi domanda, sospettoso.
“Non me ne frega un fico secco di rovinar loro la sorpresa. Semplicemente voglio evitare che mi facciano ancora più foto del previsto”, dico stizzita, legandomi i capelli.
Dakota mi cinge la vita con un braccio.
“L’inferno non m’è mai piaciuto, neanche quello di Dante”, dice, ironizzando.
“Be’ a me Hell A prima piaceva”, ammetto, scoraggiata.
Se proprio devo andare all’inferno…
  
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