09/06/2009
7 recensioniSidewinders
Capitolo 1: Come tutto inizia e tutto finisce
"Stay inside tonight - you're out there all alone
Vanish from my sites - venomous control
You can't make it right - my appetite has grown
Lost your final fight - no love will be shown"
Vanish from my sites - venomous control
You can't make it right - my appetite has grown
Lost your final fight - no love will be shown"
Rimase ancora cinque minuti a bordo dell'auto, controllando l'ora sul quadrante dell'orologio. Avevano detto alle due, erano le due e dieci, poteva andare.
Scese e camminò attraverso il porto sotto l'acqua scrosciante, facendo scricchiolare i sassolini sotto le scarpe e dondolando appena, un pochino più sicuro sulle sue gambe.
L' acqua l'aveva rinvigorito, quel tanto per fargli passare il caldo opprimente che sentiva addosso.
Nascose meglio la mano destra dietro la gamba, ma era sicuro che l'altro comunque non l'avrebbe notata. Quando arrivò al piazzale lo vide.
Era girato di tre quarti verso l'altra entrata, aspettandosi di vederlo comparire da un momento all'altro, la testa incassata nelle spalle e il piede che tamburellava di nervosismo.
- Bri! - Lo chiamò ad alta voce.
Lo vide girarsi, squadrarlo e fare una specie di sorriso.
Ride, vedi?
Prese un respiro profondo, stringendo la presa della mano attorno all'oggetto che teneva fra le dita.
- Cazzo! Mi hai fatto aspettare una vita sotto 'sta cazzo di pioggia! - Iniziò l'altro, con voce tesa ma divertita, avvicinandolo di qualche passo. - Si può sapere dove sei stato fino ad oggi? E perchè hai voluto vedermi qui al porto a quest'ora? -
Cercò di fare una smorfia che somigliasse ad un sorriso, la voce nella sua testa che continuava a dirgli di farlo.
Spara spara spara.
- In giro, a pensare. Ti ho voluto vedere qui stanotte per salutarti. - Disse, con voce roca e lo sguardo freddo.
Lo vide accigliarsi. - Salutarmi? -
- Per. L'ultima. Volta. - Scandì bene, mettendo il dito sul grilletto pronto a fare fuoco non appena avesse alzato il braccio.
L'altro spalancò gli occhi sorpreso, colse anche una punta di angoscia nei suoi occhi, o forse era paura.
- Sai Brian? Mi dispiace. -
- Per cosa? -
- Per questo. -
Alzò il braccio destro e gli puntò l'arma contro. Brian indietreggiò immediatamente, spaventato, alzando le mani in segno di resa, facendo un verso di paura.
- Ehi, Matt, fermo! - Urlò, guardando sia lui che la pistola.
Spara spara spara.
- Non sai neppure quanto ti amo. -
- Aspetta! -
BANG.
{Tempo prima}
Chiuse la porta e si volse verso il centro della stanza. I suoi compagni erano già seduti e aspettavano solo lui, vide Jimmy seduto sul divano con la solita birra in mano, Zacky seduto al tavolo, Johnny in piedi accanto alla finestra e Brian coi piedi sul tavolo.
- Matt, quanto c' hai messo? - Gli disse, proprio lui.
Lo guardò male, buttando sul tavolo il quotidiano che aveva appena comprato.
- Mi sono fermato in edicola. -
- Vuoi farti una cultura? -
Seconda occhiataccia in due minuti. Quell' uomo voleva morire giovane.
- Haner, un' altra battuta del genere e ti ritroverai al Creatore senza nemmeno accorgertene. - Lo avvertì, minaccioso.
Per tutta risposta, l' altro, gli regalò un sorriso angelico. Matt sbuffò e distolse lo sguardo, abituato.
- C'è mancato tanto così che ci riconoscessero! - Disse a voce alta, avvicinando due dita per mostrare quanto ci erano andati vicino.
Zacky si sporse sul tavolo ed afferrò il giornale, aprendolo per vedere tutta la prima pagina.
Rimase in silenzio a leggere, con una strana espressione assorta.
- Allora? - Sì intromise Jimmy, rivolto a Zack.
Il piccolo spostò lo sguardo su di lui, per poi appoggiarsi con la schiena alla sedia.
- E' vero. C'è mancato pochissimo che venissimo presi. Johnny, devi grattare meglio quella targa. - Finì poi, voltandosi verso il ragazzo vicino alla finestra.
- Ok. - Rispose.
- Non potremmo semplicemente toglierla? -
Matt guardò Brian, che aveva appena parlato.
- Bri, te l'ho già detto migliaia di volte. Se togliessimo la targa, i piedipiatti non ci metterebbero tre secondi ad arrestarci. Così possiamo sempre dire che abbiamo fatto un incidente e non abbiamo ancora avuto tempo di sostituirla. -
Il ragazzo dai capelli lunghi, alzò le spalle e sbuffò.
- Come dici tu, Matt. -
Alzò gli occhi al cielo, ma non rispose.
- Ma il prossimo colpo? - Chiese Jimmy.
Lo fissò per qualche secondo, pensieroso. Poi annuì, sorridendo sinistro.
- Hanno aperto un nuovo negozio vicino al parco. Mi sembra scortese non andare a fargli visita, visto che mezza Los Angeles si serve lì. -
Gli altri lo imitarono, ridendo sguaiatamente.
- Ma questa volta, passamontagna ben calati e armi sempre pronte. Capito? -
- Certo. -
- Ah, Christ? - Chiamò, voltandosi a destra.
Il ragazzo lo guardò.
- Sì? -
- Motore caldo... -
- E pronto alle sgommate. Lo so. - Finì, al suo posto.
- Brian, non capisco perchè devi sempre essere così... -
Si girò verso Jimmy, che stava guidando. Mise in bocca un' altra manciata di patatine fritte, prima di rispondere.
- Così, come? -
- Così rompicoglioni. - Terminò il più alto.
Brian si lamentò, con un mugugno.
- Io non sono rompicoglioni. Espongo le mie idee. Se poi a voi dà fastidio, cazzi vostri. - Disse, portandosi la birra alle labbra.
- Dammi quella bottiglia, piuttosto. - Esclamò l' altro, rubandogliela di mano.
- Ehi! -
Lasciò che bevesse, prima di riprendersela.
- Comunque, la prossima volta, vedi di non fare come tuo solito. - Continuò Jimmy.
Era in vena di chiacchiere, oggi?
- Sì, sì va bene. - Tagliò corto.
- Matt dice quelle cose perchè ha ragione. Non vorrai finire dentro, no? -
- Ovvio che no. -
- Allora, attieniti al piano. -
- L'ho sempre fatto. -
Vide con la coda dell' occhio Jimmy fare una faccia come per dire "sì, no, certo...".
- Ti devo ricordare di quella volta che hai fatto razzia in quel negozio di elettrodomestici? -
- C' eri anche tu. -
Sorrise, insieme all' amico.
- Sì, ma io non stavo cercando di portarmi via 7 pc alla volta. -
Fece una risatina divertita.
- Ma erano portatili... Tu infatti stavi smontando un impianto stereo, che ha fatto scattare l' allarme. -
- E come hai corso, poi! -
- E tu che dici che voglio finire dentro! -
- Zacky, sei ancora qui? - Chiese, al ragazzo ancora in piedi nella sua cucina.
Pensava se ne fossero andati tutti, quando era salito per farsi una doccia.
Il moro si girò, sorpreso dalla sua voce.
- Ah Matt, scusa. Ma volevo dirti una cosa. -
- Ma certo. Potevi dirmelo prima, non ti avrei lasciato qui ad aspettare. -
- Non fa nulla, ho avuto tempo di pensare. -
- A cosa? -
Si sedettero al tavolo della cucina, Matt con una tazza di caffè davanti.
Il più piccolo lo imitò, guardando la superficie di porfido.
- Avrei un colpo da proporti. -
Matt abbassò la bevanda e si sporse interessato verso di lui.
- Spara. -
Il moro sorrise.
- Te lo ricordi Simon? -
Ennesima fic. Ennesima long che porterò avanti.
Bene, questa è già piuttosto delineata nel mio cervello e dovrebbe (DOVREBBE) procedere spedita. Ma conoscendomi, troverò un modo per bloccarmi.
Perchè se no non sono contenta. -_-
Comunque, il pezzo iniziale è la fine. Sì, inizio e fine insieme.
Ovviamente poi ci sarà altro dopo, ma un assaggino, per capirci, ve l'ho dato. XD
Bene, ne succederanno di cotte e di crude, I KNOW, quindi aspetto vostri pareri.
Grazie a tutte!
Vi adoro!
XOXO Sory