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Autore: disincanto    17/05/2017    1 recensioni
Era un semplice ragazzo, un risultato sventurato di arcaici sistemi e scelte incongruenti, deplorevole e sprezzante, un mediocre burattino posto nelle mani sbagliate. Traballante, disilluso, Draco Malfoy viveva in una libidinosa apatia, guardava il mondo in maniera diversa, con il peso delle angosce premuto sul petto.
Non poteva salvarsi, non poteva cambiare un destino che gli era stato imposto voracemente. Districarsi tra quei burrascosi doveri, non sembrava un'opzione fattibile... sino a quando, conobbe lei; dolci occhi smeraldini e pensieri infuocati.
***
Tra le celebri mura di Hogwarts, si consuma un'amore maledetto, nascosto nei cuori tumultuosi di due menti brillanti. Tra obblighi, doveri, sigarette e pozioni, Draco ed Anaka riescono a tradurre l'oscurità in una possibilità rigenerante, scoprendo che, alla fine, l'insormontabile linea tracciata dalla morte, può essere ingannata soltanto dai sentimenti.
[ Ambientato a partire da Harry Potter e il Principe Mezzosangue ]
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Tic, tac

Quel sentore soave che solo Hogwarts riesce a donare ai sensi, t'intorpidisce sino al midollo. Ti rapisce, procura una vertiginosa mancanza d'aria, i polmoni si alzano e si abbassano, stretti in una morsa d'eccitazione contrastante.
Anaka si ritrova ad esserne la vittima esemplare, attribuendo a quei corridoi sapori incantati e profumi notturni così dolcemente inebrianti da farle perdere la concezione astrale del mondo.
In quell'istante, con le dita affusolate a rigirarsi un antico libro babbano, una rosa rossa tra i capelli corvini e gli occhi pieni di meraviglia; la ragazzina avverte una gioia tumultuosa a pararsi tra la mente e il cuore.
È notte, ed il castello si riempie di ombre vorticose che si posano sullo sguardo malinconiche. Le sue scarpette di vernice, ad ogni passo, rimbombano sul marmo glaciale del pavimento.
Tic tac. Tic tac. 
È così incredibilmente delizioso, starsene lì, ad immergersi in un mondo inesplorato, raccontato tra le pagine ingiallite di un buon romanzo. È una vittima. Una vittima della bellezza. E lo è sempre stata.
Tic Tac. Tic Tac. 
Cammina avanti e indietro, avanti e indietro, senza distogliere lo sguardo dai caratteri impressi sul foglio, senza preoccuparsi minimamente dell'amara possibilità di un incontro inaspettato.
Non gliene importa un bel nulla, di finire nei guai. Anaka vuole solo passeggiare con una rosa rossa tra i capelli, a conversare con la Luna. 
E così fa, quasi ogni notte, sgattaiolando dalla sala comune di Serpeverde sino al giardino accanto al lago. Lì, inspiegabilmente, vi sono le rose più belle di tutte, e dopo averne raccolte un paio, la ragazza si avvia imperterrita tra le mura silenti della scuola.
E così legge, legge e... legge. Tutta la notte, senza venir mai disturbata.
Venera morbosamente quella scuola, venera l'odore di pini che s'infrange attraverso la finestra per arrivarle a pizzicare il naso e, venera la notte. Di notte, ognuno può essere ciò che vuole. 
Assassini, maghi oscuri e romantici, si riuniscono tutti sotto la stessa Luna e lo stesso firmamento, a vivere una vita collettivamente disprezzata.
E se Anaka è una romantica dalle gote arrossate, Draco Malfoy sta segnando la sua condanna.

I suoi occhi cilestrini, si muovono velocemente, osservano, studiano, sono l'ineccepibile specchio della sua anima.
Con un gesto veloce, il ragazzo esce da quella sala comune troppo angusta, troppo rozza ed inadatta per volgere al termine i suoi obiettivi.
Cammina per i corridoi di Hogwarts con il timore avvilente di essere scovato, scoperto e marchiato a vita, e giunto dinanzi ad un'ampia finestra, aspira a pieni polmoni l'aria settembrina delle sue responsabilità, degli obblighi a cui un destino funesto sembra averlo costretto.
Lui è uno di loro, adesso. Lui, ha un compito. E non vi ci si può sottrarre. 
È un'aspra considerazione della sua vita, che lo porta ad inginocchiarsi dirimpetto alla notte, al cielo nevrastenico di un autunno appena sorto, la stagione più infima e spregevole che il ragazzo possa mai vivere, nelle profondità del suo essere.
È fottuto, e lo sa, e se il suo corpo inizia a tremare insistentemente, la sua mente elabora informazioni e stimoli differenti tutti assieme, come uno stormo di rondini pronto a migrare verso Est.
Si porta le mani sottili al capo, tra la chioma perlacea. È stanco, è stanco di vivere dentro a qualcosa che non riuscirà mai a controllare.
Lui è l'arma segreta, lui è il prescelto.
Tic Tac. Tic Tac.
Avverte dei passi in lontananza, e scorge una figura longilinea alla fine del corridoio.
Sfodera istintivamente la bacchetta, e si rialza repentino.

Anaka si ferma, questa volta c'è qualcuno.
Sarebbe dovuto succedere prima o poi. 
Continua a camminare, noncurante, nelle sue scarpette di vernice, l'attenzione posta unicamente all'ingegnoso intreccio di parole che sembra star vivendo poco a poco, riga a riga.

Draco la vede, compie qualche passo davanti a lui, senza degnarlo di uno sguardo, evidentemente indifferente.
Ma il ragazzo la osserva. L'ha già vista. È una Serpeverde, indossa una timida divisa e si muove volteggiando amabilmente. Può scorgere le sue iridi smeraldine guizzare bagliori nella notte, e le sue labbra carminio contrarsi in una smorfia di disapprovazione dovuta alla sua presenza.
Per la prima volta in vita sua, Draco Malfoy, si sente inferiore.
Percepisce prontamente un aurea misteriosa a circondare quella creatura, e mentre questa scompare nell'orizzonte fiocamente illuminato dalle candele, e si riesce ancora ad udire il tintinnio dei suoi passi, il purosangue si sente sollevato nel sapere che, qualcun altro, trova rifugio nella notte come lui.

*** 

I giorni passano veloci, la pressione di azioni maledette si accinge al suo fine, quello di distruggere l'illusoria felicità di Draco Malfoy.
E lui la osserva, lui si informa.
Ne delimita lo sguardo tra una lezione e l'altra, ne studia i comportamenti finemente, attratto dalla sua silenziosa apparenza.
Non parla con nessuno, si ritrova a riporre il suo zelo nelle azioni di una sconosciuta qualunque. 

Anaka, dal canto suo, non si accorge di quello sguardo indagatore nei suoi confronti. 
Continua a divorare prose burrascose e gentili sonetti al crepuscolo, cercando di districarsi tra i roveti di una mente troppo complicata per essere compresa.
È stanca, di dover tentar qualunque modo per vivere quella che potrebbe parere una vita comunemente serena, è stanca di fingere che ogni cosa stia andando nel verso giusto.
Un ingranaggio sembra essersi inceppato, tra le ingannevoli membra del suo intelletto, e non riesce a trovarvi rimedio. 
Forse il suo passato, potrà sbiadire soltanto con l'imminente arrivo di una lieta novità, che però, sembra irraggiungibile. 

Draco Malfoy non sembra più essere in se. Tyger e Goyle stanno attenti a non rivolgergli la parola, e persino Pansy Parkison sembra aver perso le speranze nei suoi confronti.
È solo, e spaventato, ma di certo non riuscirà ad ammetterlo. 

***

È la notte del 12 Settembre, quando Draco Malfoy e Anaka Meltinglow si rincontrano per la seconda volta, nel medesimo corridoio.
Lui è seduto, gli occhi vitrei e le lacrime mai sgorgate, e lei passeggia, con la sua fragranza melata a circondarla.
Quando si accingono ad alzare lo sguardo, si immobilizzano rapidamente.

« Buonasera. » sussurra lei. La sua voce è armoniosa, e Draco si ritrova a pensare che le si addica particolarmente. 

La osserva, annuisce, e chiude gli occhi. 
Vorrebbe che se ne andasse al più presto, quell'incontro sembra essergli bastato come prova prorompente della sua effettiva esistenza, e si ritrova ad esserne già annoiato.

Anaka, chiude il libro.
Lo chiude davvero.
Compie qualche piccolo passo, e si siede accanto a lui, osservando il cielo tenebroso e scontrandosi con il leggero soffio del vento. 
Porta le mani nella sua tasca destra, tirandone fuori un pacchetto di quelle che sembrano essere sigarette babbane.
Gli sorride, velatamente, e gliene offre una.
  
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