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Autore: Cricrip    17/05/2017    0 recensioni
Zosan AU
L'Alleanza di Cappello di paglia è nei guai: Rufy è scomparso. Per prepararsi all'imminente attacco di Barbanera, Law (sostituto di Rufy) decide di allearsi con Water Seven. Per sancire tale alleanza però, Water Seven pretende un matrimonio: Roronoa Zoro dovrà sposare Califa della Galley-La. Le nozze sono fissate, ma non tutti ne sono entusiasti: Zoro infatti, all'insaputa di tutti, aveva una relazione segreta con un certo membro della ciurma... e ora Sanji è costretto a guardarlo andare all'altare senza poterlo fermare.
Dal testo:
"Il cuoco non sapeva staccare i suoi occhi da Zoro. Perché quelli erano gli ultimi istanti in cui poteva farlo liberamente: finita la cerimonia, lo spadaccino sarebbe stato della donna che stava per prendere in moglie. Che persona era? Come poteva Sanji definirsi un uomo? Lui che se ne stava lì buono, buono, applaudendo perfino, mentre cercava di ignorare quella sensazione di vuoto e mancanza che si sentiva crescere dentro, non volendo altro che sprofondare?
Che genere di persona poteva mai essere, Sanji, che trovava strategicamente accettabile che l’uomo che amava se ne andasse per sempre da lui?"
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kalifa, Roronoa Zoro, Sanji, Trafalgar Law | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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20.ALLO SCOPERTO
Il CP9 si mosse fulmineo, scattando verso di loro non appena Califa ebbe dato l’ordine, con il chiaro intento di ucciderli il più velocemente possibile. Ma il cuoco fu rapido a reagire: schivò abilmente il primo calcio di Kaku e l’artigliata di Jabura, nonostante Zoro, nelle sue mani, non fosse altro che una zavorra.
Quello poteva essere un problema per il loro piano.
Lo spadaccino imprecò tra sé, maledicendosi per essere stato così stupido dall’essersi fatto mettere nel sacco in quel modo.
Il cuoco continuò a schivare attacchi con agilità, sfruttando al meglio la sua velocità e ben attento a non abbassare la guardia, consapevole, come il compagno, che se anche uno solo di quei colpi fosse andato a segno, sarebbero stati fregati. Zoro sapeva che l’altro non avrebbe potuto resistere a lungo contro tutti loro insieme, specialmente con il peso dello spadaccino che si portava dietro.
-Usciamo, cuoco.- disse, trovando la sua stessa voce ancora strana, soffocata per colpa della sostanza con cui Califa l’aveva immobilizzato.
-Ci sto provando, Marimo.- gli rispose il cuoco irritato.
Nonostante la Zoro-zavorra (Zovorra?), il biondo presto trovò un’opportunità in quel furioso attacco: all’ennesimo colpo di Jabura, invece di evitarlo, sorprese l’avversario saltando sulle sue spalle e sfruttando l’appoggio riuscì a darsi la spinta necessaria per lanciarsi contro il tetto, mandando in frantumi il vetro di una finestrella ancora intatta.
L’impatto fu duro, schegge di vetro schizzarono dappertutto, mentre loro volavano fuori dal magazzino. Rotolarono entrambi lungo il tetto, ma l’urto li aveva fatti separare. Zoro, impossibilitato a muoversi, proseguì senza poter fare nulla per impedirlo, fermandosi solo quando il suo corpo arrivò al cornicione. Non sentì l’impatto: l’involucro di sapone che sembrava avvolgerlo aveva almeno un lato positivo. Solo quello però.
Il cuoco invece era riuscito ad arrestare la caduta, ma aveva subito appieno l’urto con la finestrella. Diversamente da Zoro, non aveva avuto alcuna protezione contro le schegge di vetro, che gli avevano procurato dei tagli rossi sul viso e sulle mani, strappando il suo completo nero in più punti. Ma il biondo era forte, si sarebbe rimesso in piedi in un attimo… se qualcosa non gliel’avesse impedito.
Lo spadaccino dalla sua posizione poté vedere distintamente i membri del CP9 uscire dal magazzino e atterrare con grazia sul tetto, circondando il cuoco.
Prima che lui riuscisse ad alzarsi, un piede lo aveva bloccato a terra per la gola. Zoro sapeva che normalmente il biondo avrebbe calciato via chiunque fosse, accompagnando il colpo dai peggiori improperi, ma siccome il piede era di Califa e Califa era una donna, non lo fece.
Stupido cuoco-gentiluomo mentalmente menomato. Lo insultò lo spadaccino, cercando inutilmente di muoversi e di aiutarlo. Ma niente, il suo corpo non rispondeva.
-Troppo tardi, Gamba Nera.- disse la donna, premendo sulla gola del biondo con la punta del suo tacco a spillo- Tu e il mio maritino sarete uccisi, in modo da non poter risalire a noi.
-Law e Robin lo scopriranno.- sussurrò il cuoco quel tanto che la pressione esercitata sulla sua gola gli permetteva.
-Forse.- rispose Califa- Copriremo bene le nostre tracce. Robin è ancora troppo terrorizzata dalla faccenda di Ohara per ricondurre a noi la colpa. E Law non rischierà una guerra: io sarò l’unica cosa che ancora reggerà la pace tra i Mugiwara e Water Seven, in quanto vedova affranta… non oserà toccarmi. E poi non sarà per molto: una volta messe le mani sul progetto dell’arma ancestrale, il nostro scienziato Vegapunk sarà in grado di costruirla.- la donna sorrise- A quel punto la nostra fazione potrà imporre la sua egemonia senza impedimenti: creeremo un’era di pace e sicurezza, eliminando per sempre questo ciclo continuo di guerre insensate.
Se non avesse bene in mente che razza di persone fossero quelli della Marina e del loro governo, Zoro avrebbe anche potuto crederci. Ma se l’arma fosse caduta davvero nelle loro mani, l’unica pace che avrebbero avuto era quella della distruzione, come già era accaduto la prima volta che un’arma di quella portata era stata attivata.
-Muori, Gamba Nera.
Califa stava per vibrare l’ultimo colpo, troncando di netto il collo del cuoco, quando d’improvviso tutti i lampioni nei dintorni si illuminarono.
-Ferma, Califa.
La donna si bloccò, sconcertata, sapendo bene a chi apparteneva quella voce.
Zoro non poté fare a meno di sorridere.
-I-Iceburg?
Il sindaco di Water Seven e capo della Galley-la era lì, su di uno dei tetti vicini, e accanto a lui Pauly e altri della loro fazione, sparsi tutt’intorno, tra cui Franky e la Franky Family. A loro si aggiungevano anche molti dei Mugiwara, compresi Trafalgar e Nico Robin.
-Sanji, Zoro!- urlò Franky- Siete stati Suuuuuper!
Califa e gli altri del CP9 erano troppo stupiti per controbattere, e il cuoco ne approfittò per levarsi dalla traiettoria della donna, afferrare Zoro ancora immobilizzato e allontanarsi con lui verso i loro alleati.
-Abbiamo anche una suuuuper registrazione non è vero Iceburg?
-Sì.-  confermò il sindaco,- ed è già stata inviata al quartier generale.
-Registrazione?- ripeté Lucci, stringendo gli occhi.
-Colpa mia.- disse il cuoco, sbottonandosi la camicia quanto bastava per rivelare il piccolo microfono attaccato alla pelle.
-Ci avete teso una trappola!- indovinò Kaku, furioso.
-Davvero pensavate che saremmo stati così stupidi da non prendere precauzioni e venire senza avvertire nessuno?-li sbeffeggiò Zoro.
Gli occhi di Califa lampeggiarono.
-Voi siete morti!
-Fossi in voi non farei tante storie.- disse Trafalgar, estraendo la sua lunga katana con un sorriso sadico sul volto.- non avete più nulla da fare né qui né a Water Seven.
I membri del CP9 si scambiarono sguardi carichi di tensione, lanciando occhiate valutative alla folla intorno a loro: stavano decidendo se azzardare un attacco, o scappare.
-Mi avete molto deluso.- disse poi Iceburg, facendo vagare il suo sguardo su tutti quelli che fino a pochi giorni prima aveva creduto essere suoi fedeli collaboratori, fermandosi sulla donna- soprattutto tu, Califa.
-Eravate nostri amici!- urlò Pauly al suo fianco, schiumante di rabbia. Dalla sua voce trasparivano delusione e amarezza- Non ci volevo credere quando me l’hanno detto!
-È solo lavoro.- replicò impassibile la donna.
-Giusto.- convenne Iceburg, il suo tono freddo quanto il suo nome- Eravate a Water Seven per i progetti di Pluton giusto? Sappiate che non sono mai stati in mano mia. Tom non li ha mai affidati a me.
-Infatti ce li ho io.- intervenne Franky, aprendo il suo torace e tirandone fuori un mucchio di vecchi fogli logori.- Tom voleva che decidessimo noi come usarli, e insieme ad Iceburg abbiamo deciso che le armi ancestrali non possono essere riportate in questo mondo. Perciò…
Bastò una fiammata uscita dalla bocca del cyborg per ridurre in cenere tutti i progetti.
-No!- gridò Kaku.
-Hai appena mandato all’aria gli sforzi di anni.- disse Lucci, la sua normale pacatezza incrinata dalla rabbia.
-Non penserai che la cosa mi dispiaccia vero?- lo sbeffeggiò Franky.- Avete tradito tutti noi.
-Non possiamo tornare a casa a mani vuote!
-Tranquilli: non ci tornerete.- dichiarò Robin.
Ohara avrà la sua vendetta. Ghignò tra sé e sé Zoro.
E i membri della CP9 partirono all’attacco.
Lucci riuscì a ferire gravemente una ventina dei loro prima che Trafalgar l’intercettasse. I due iniziarono una lotta furiosa. A Califa ci pensò Robin, visto che era perfetta negli attacchi a distanza. Pauly e Franky si scagliarono invece contro Kaku, che li metteva in difficoltà con le sue due lame, mentre Fukuro e Jabura, non avendo nessuno del loro livello con cui confrontarsi, presero a combattere contro chiunque capitasse loro a tiro.
Zoro strinse i denti, maledicendosi per non poter combattere.
Intanto, il cuoco aveva portato lo spadaccino nelle retrovie.
-Sanji! Zoro!- li chiamò una voce familiare.
-Chopper!- gridò il cuoco.- Vieni, il Marimo ha bisogno di aiuto!
-Hey!- protestò Zoro.
Tutta colpa di quella strega…
La renna li raggiunse correndo.
-Tranquilli so cosa gli serve!- disse sicuro il dottore- Me l’ha detto Robin, anche se non è certa che funzionerà.
Chopper estrasse una borraccia dal suo zainetto e ne sparse il contenuto sullo spadaccino, che subito sentì i muscoli tornare sotto il suo controllo e quella specie di velo che lo separava dagli altri sparire. Ora sentiva distintamente le dita del cuoco su di lui… ed era bello come lo ricordava.
-Che cos’è, Chopper?- chiese il biondo, guardando il liquido usato dal medico.
-Semplice acqua- rispose la renna, poi si rivolse al suo paziente, preoccupato- Come ti senti, Zoro?
Lo spadaccino storse il naso.
-Non mi farò mai più una doccia in tutta la mia vita.- dichiarò.
-Non osare.- replicò il cuoco, mettendogli un piede in faccia e spingendolo con forza. Zoro reagì subito prendendogli il piede per la caviglia e diminuendo la pressione. Buffo, doveva essere infastidito da quanto il biondo stava facendo, e lo era, ma non poté fare a meno di abbozzare un sorriso appena realizzò che stava davvero bisticciando con il cuoco di nuovo.
-Altrimenti?
-Altrimenti non metterai più piede nella mia camera.
-Perché dovrebbe entrare nella tua camera?- chiese Chopper innocentemente.
Alla domanda della renna, entrambi tacquero.
Già… la registrazione era stata ascoltata in diretta solo da Iceburg, Franky Pauly e pochi altri, perciò il loro “segreto” non era stato divulgato.
Ci risiamo pensò Zoro infastidito di nuovo a far finta che tra noi non ci sia nient’altro che rivalità e cameratismo…
-Penso sia ora di unirci alla battaglia, Marimo.- disse poi il cuoco, accendendosi una sigaretta e ignorando la domanda di Chopper.
Per tutta risposta lo spadaccino si alzò in piedi e avvolse la sua bandana intorno al capo, impugnando le sue due katane (la terza era rimasta nel capannone).
-Riuscirò a sconfiggere il mio avversario prima di te, cuoco.- disse, rivolgendo all’altro un sorriso beffardo, a cui il biondo rispose con un’occhiata infastidita.
-Non sperarci, Marimo.
Un attimo e si lanciarono nella mischia.
Il cuoco si avventò su Jabura, coinvolgendo il lupo in un corpo a corpo feroce. Zoro invece si frappose tra le lame di Kaku e Franky, che si trovava in difficoltà, mentre Pauly era già stato messo al tappeto.
-Di lui mi occupo io- disse lo spadaccino,- tu sconfiggi quell’altro.
-Suuuuper!
Franky andò a sistemare Fukuro, mentre Zoro si preparò a combattere contro Kaku.
-Abbiamo un conto in sospeso.- dichiarò lo spadaccino.
-Per quello che ho fatto al tuo ragazzo?- lo prese in giro l’altro.
-Sì.
E le lame cozzarono.
Fu una dura battaglia per tutti gli opponenti: il CP9 non cadde senza lottare. Ci furono feriti, anche gravi, e Chopper ebbe molto con cui tenersi occupato, ma alla fine Lucci, Califa, Kaku e gli altri furono sconfitti.
Zoro ne uscì praticamente illeso, solo con qualche graffio provocato dalle lame di Kaku e un colpo più sofferto alla tempia per via di un calcio. Per il resto, il ragazzo dal naso squadrato non era riuscito a penetrare le sue difese e lo spadaccino l’aveva attaccato senza risparmiarsi, restituendogli tutto quanto Kaku aveva dato al cuoco, con gli interessi.
Si era fermato solo quando l’altro era stramazzato a terra perdendo conoscenza: a quel punto si era tolto la bandana dalla fronte, riallacciandola al braccio e aveva lasciato che gli uomini di Water Seven lo incatenassero e lo portassero via.
Zoro poi aveva approfittato della fine della battaglia per recuperare la katana che era rimasta nel magazzino e rimettersela al fianco, promettendole che la prossima volta non si sarebbe persa la battaglia: era stato strano combattere senza di lei.
Quando lo spadaccino tornò dagli altri, trovò Trafalgar, Robin e il cuoco che parlottavano tra loro, con Iceburg e Franky poco distanti: stavano discutendo sul destino degli agenti del CP9, che erano ormai tutti quanti incatenati e tenuti d’occhio da almeno una ventina di soldati.
Zoro si mise a fianco del cuoco, ascoltando il diverbio senza particolare interesse: ciò che gli premeva era altro.
Alla fine fu deciso che sarebbero stati più al sicuro che i prigionieri fossero affidati ai Mugiwara. Sarebbero stati utili con tutte le informazioni che potevano avere: Robin li guardava con una luce pericolosa negli occhi. Lo spadaccino immaginava si sarebbe divertita durante gli interrogatori.
-È finita.- disse soddisfatto Trafalgar, una volta che i prigionieri furono portati via.- Sembra proprio che non abbiamo più nulla da fare qui…
-Aspettate- intervenne Zoro, sorprendendo tutti. Ma lo spadaccino non si curò degli sguardi interrogativi intorno a lui e si rivolse direttamente ad Iceburg- voglio l’annullamento del mio matrimonio!
Alle sue parole seguì il silenzio, tranne per l’accenno di una risata da parte del cuoco, che fu però subito soffocata.
Il sindaco di Water Seven si grattò la testa, come in imbarazzo.
-Bé,- cominciò- siccome abbiamo scoperto che Califa è una traditrice… immagino che sia accettabile…
Non ci fu nessuna protesta, ma Zoro non era ancora soddisfatto.
-E gli accordi tra Water Seven e i Mugiwara?- proseguì incalzante.
-Mm… non credo che potranno continua…
-Continueranno!- si oppose Franky con veemenza.- I Mugiwara ci hanno reso un grande servizio smascherando quei traditori. Non serve un matrimonio per sancire il nostro accordo!- ci furono cenni di assenso da parte dei carpentieri di Galley-la e Franky Family- Ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a fidarci gli uni degli altri. Loro sono suuuper e ce l’hanno dimostrato! Prima accettando le nostre condizioni nonostante quanto costasse loro- il cyborg lanciò un’occhiata a Zoro e il cuoco- e poi aiutandoci a scoprire questo cancro che si era insediato così in alto nella Galley-la. Vuoi forse negarlo Iceburg?
L’uomo sospirò.
-No.- alzò la voce, e si rivolse a tutti i presenti- Domani trasmetteremo la registrazione a tutta Water Seven, in modo che nessuno abbia dubbi sulla colpevolezza di quelle spie.
-A cui faremo alcuni tagli- aggiunse sottovoce Trafalgar, in modo che solo Zoro, il cuoco e Robin potessero sentirlo.- La vostra certo tormentata storia d’amore è meglio non venga diffusa, specialmente particolari poco piacevoli. Obiezioni?
Sia lui che il biondo scossero la testa.
-Il matrimonio è annullato- continuò Iceburg,- per indegnità da parte nostra, perciò dichiaro che gli accordi siglati tra noi rimangano in vigore!
Ci furono esclamazioni di giubilo da parte della folla, ma non di Zoro, che continuava a fissare il sindaco in cagnesco.
-Quindi non ho più alcun obbligo nei vostri confronti o nei suoi?
-Come marito, no…- rispose Iceburg, confuso da quelle insistenze.
-Quindi ogni mio comportamento da qui in avanti sarà libero e non causerà una catena di eventi irreversibile che porteranno le più tremende disgrazie?
-Assolutamente no.- ripeté il sindaco- Perché…?
-Bene.- disse Zoro soddisfatto- Perché non ho intenzione di essere intrappolato di nuovo in un inferno del genere.
Poi senza preavviso, Zoro afferrò il cuoco per un braccio e lo trasse a sé, avvicinandolo come mille volte avrebbe voluto fare in quei mesi di lontananza. Solo che adesso non c’era alcun motivo per trattenersi.
Avvicinò i loro visi senza dare tempo al cuoco di potersi scostare. Non l’avrebbe permesso.
Lo baciò lì, davanti alla folla, che si ritrovò divisa tra versi di stupore, sbigottimento e giubilo. Fu un bacio profondo, assaporato, lento.
Zoro stava reclamando il suo compagno davanti a tutti, in modo che non ci fosse più alcun dubbio: era suo.
Se Trafalgar avesse osato avvicinarsi ancora a lui, gli avrebbe tagliato le mani. E con lui, tutti quanti ci avessero provato. Non voleva più sentir parlare di ragioni politiche, mani legate, o “è necessario che”.
Mai più.
L’unica persona che avrebbe avuto vicino a lui nel suo letto sarebbe stata quella che adesso stava stringendo a sé con forza, non volendo permettere che si allontanasse. Non che il cuoco ci stesse provando: dopo un momento di sorpresa e protesta iniziale (per i modi rozzi, avrebbe scommesso Zoro), si era lasciato trasportare e ora era coinvolto in quella loro nuova unione con tutta la passione che il cuoco metteva in ogni cosa che faceva.
Quando si staccarono, stavano entrambi respirando pesantemente.
Il cuoco gli sorrise, gli occhi pieni di una gioia intensa e un desiderio profondo. Lo spadaccino adorava quegli occhi, quello sguardo, quei capelli ancora in disordine per la battaglia appena avvenuta, perfino il rosso delle ferite di poco conto che gli solcavano la pelle.
Con me.
Sempre.
Zoro ascoltò a mala pena i commenti degli altri, il sorriso malizioso ma contento di Robin, la frase pungente e sarcastica di Trafalgar, gli occhioni pieni di sorpresa ma felici di Chopper, le urla di giubilo di Franky: tutto ciò che importava al momento allo spadaccino, era trascinare il cuoco nella sua stanza, strappargli quegli stupidi vestiti da damerino di dosso, e recuperare tutto il tempo che avevano trascorso separati.
E assicurarsi che non ricapitasse più.
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Ed eccoci qui! Siamo ormai giunti quasi alla fine di questa storia. Ormai il grosso si è risolto, manca giusto ancora una cosuccia chiamata guerra…
Grazie a DianaSwan04 e Zekken per aver aggiunto la storia tra le preferite, a Hijiri per averla aggiunta tra le seguite.
Ci vediamo settimana prossima con l’epilogo!
Ciaociao
   
 
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