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Autore: Generale Capo di Urano    17/05/2017    1 recensioni
[KazuBisha Week 2017] [Day Three: Vacation or Day Off] [May 16th]
«È una follia.»
«Viina, sono solo tre giorni.»
«È una follia.»
Bishamonten stava fissando con gli occhi sgranati da circa mezz’ora i biglietti colorati che quella mattina aveva trovato sulla propria scrivania, incredula e indecisa, sotto lo sguardo insistente del Tesoro Sacro.
***
«Kazuma?»
«Sì, Viina?»
«Ci siamo forse persi?»
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bishamon, Kazuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'F o r e v e r '
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KazuBisha Week 2017
Day Three (May 16th): Vacation or Day Off


 
Resterò al tuo fianco, ovunque andrai


«È una follia.»
«Viina, sono solo tre giorni.»
«È una follia.»
 Bishamonten stava fissando con gli occhi sgranati da circa mezz’ora i biglietti colorati che quella mattina aveva trovato sulla propria scrivania, incredula e indecisa, sotto lo sguardo insistente del Tesoro Sacro.
«Lavori troppo, Viina. È per il tuo bene.»
«Non posso semplicemente andarmene in vacanza e lasciarvi tutti qui da soli!»
«Non siamo bambini che hanno bisogno di protezione, Viina – almeno, non tutti. Sono, siamo perfettamente in grado di sopravvivere tre giorni senza problemi.»
La dea si morse il labbro, poco convinta, senza ancora alzare lo sguardo; continuò a rigirare i biglietti tra le mani, come se stesse aspettando solo il momento in cui le avrebbero detto che era tutto uno scherzo.
«E perché ci sono due biglietti?»
«Ho il compito di accompagnarti per assicurarmi che tu ti riposi completamente.» Kazuma si sistemò gli occhiali sul naso, con un’espressione talmente seria che alla donna, guardandolo, venne quasi da ridere.
«E non c’è sotto nulla?»
«Cosa dovrebbe esserci sotto?»
Il tono sinceramente confuso e lo sguardo perplesso dello Strumento Divino riuscirono a divertirla e a convincerla.
«Come preferite... ma dopo questo non voglio più sentir parlare di vacanze per almeno un secolo! Piuttosto... chi li ha vinti questi biglietti aerei?»
«Oh, credo fossero il premio per un qualche cruciverba di una delle riviste di Tsuguha. Ci si sono messi d’impegno.»
Qualcuno bussò alla porta. Kuraha entrò senza neppure aspettare una risposta, un gran sorriso dipinto sul volto dietro la folta barba. Dietro di lui fecero capolino le testoline curiose dei suoi compagni.
«Allora, deciso?»
«Ti prego, dimmi che non siete stati qui dietro la porta ad origliare e aspettare...»
«Chi, noi? Siamo appena arrivati, passavamo di qui per caso.»
Bishamon non poté trattenere un sorriso intenerito e una lieve risata soffocata. Era una donna fortunata, dopotutto.
 

«Kazuma?»
«Sì, Viina?»
«Ci siamo forse persi?»
«Sono o non sono la tua guida? Il mio compito è quello di mantenerti sulla retta via in qualsiasi situazione, di fare in modo che tu rimanga sulla tua strada, che tutto vada bene, che non ti succeda nulla. So benissimo dove stiamo andando.»
«Ci siamo persi.»
«Assolutamente no.»
«Kazuma, la cartina è al contrario.»
Il Tesoro Sacro rimase per un paio di secondi con lo sguardo abbassato, fissando la mappa che teneva tra le mani. Con quello strano cappellino verde che si ritrovava sulla testa, pareva allo stesso tempo ridicolo e adorabile – ma soprattutto ridicolo. Sollevò la visiera che gli ricadeva sugli occhi e si sistemò gli occhiali, in un gesto automatico.
Girò la cartina non nonchalance.
«Allora, dicevo, noi siamo qui.»
«Sei sicuro? A me quello sembra il posto che abbiamo visitato prima.»
«Aspetta, allora siamo qui.»
«Kazuma...»
«Avevano il nome simile, non è colpa mia. È il sole, è troppo forte e si riflette sulle lenti.»
Bishamon gli levò la carta dalle mani con uno scatto fulmineo. «Facciamo che guido io... smettila di guardarmi così, non è mica “lavoro”. Allora, noi siamo qui.»
«Ma non siamo da quest’altra parte?»
«Ma no, quella è tutt’altra via! Un secondo, dovremmo essere più o meno qui...»
Non seppero neppure per quanti chilometri furono costretti a camminare solo per riuscire a trovare una fermata del bus. Se solo non avesse fatto così caldo!
 

Kuraha sollevò il capo da dietro il giornale che stava leggendo, rivolgendosi ai compagni con lui nella stanza. «Secondo voi come se la stanno cavando quei due?»
Karuha e Kazuha, seduti a terra a giocare a carte, scossero le spalle.
«Oh, secondo me se la stanno spassando alla grande!» Tsuguha ridacchiò divertita, distogliendosi un attimo dal cruciverba che stava completando con l’aiuto di Akiha. L’uomo annuì, dandole ragione.
 


«Comunque questa cartina fa veramente schifo.»
«Concordo, dovrebbero disegnarle meglio.»









Perché il trash ci sta sempre, dai
Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
E nulla, alla fine non so rispettare le scadenze. Eh vbb, nessuno mi punta un fucile contro...
*Norberto le punta un moschetto contro la schiena*
Maledetta coscienza.

 
   
 
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