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Autore: RoryJackson    19/05/2017    1 recensioni
In un mondo dove vige un sistema dispotico e assolutistico ma dove non vige rispetto per l'individuo e per le persone del paese, vi è un giustiziere mascherato, pronto a punire chi si vanta di essere, falsamente, dalla parte del giusto.
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“STAY UNITED TO GET FREEDOM”



Era stampato a caratteri cubitali, su un cartellone ben visto e "copia-incollato" in troppi posti. Quasi ovunque posassi gli occhi, vi trovavi un cartellone bianco brillante del genere, e questi caratteri neri e grossolani. Quasi come se volessero darti un pugno nell'occhio, o come per dire: “Io-osservo-ogni-tuo-movimento-anche-quando-ti-scaccoli-il-naso”.
Una giovane ragazza camminava per le vie della città, diciottene o poco meno. Una bella ragazza, se mi è concesso dirvi, dai dolci occhi azzurri e un visino piccolo e a cuore. Era notte. Notte fonda. Tutti avrebbero dovuto dormire.
L'aria era gelida, di una freddezza che intorpidiva le ossa. Il cielo era scuro a causa delle fitte nubi che lo coprivano. Pochi lampioni illuminavano le vie di quella città disastrata e desolata.
Non era colpa sua aver tardato tanto. Era uscita per portare a spasso il cane, che doveva fare i suoi bisogni. Avrebbe potuto portarlo prima, se non avesse dovuto studiare per l'interrogazione di storia.
Erano le dieci di sera. L'allarme del coprifuoco aveva suonato da un pezzo. Nessuno vi era in strada. Solo lei e il suo cane.

Il torto è delle persone. È colpa loro, perché non sono unite, e se non sono unite non sono libere di scegliere. Unità significa uguaglianza. Uguaglianza significa poter agevolare l'unità della plebe. Di queste puerili persone, se così le si possono definire, che uccidono e stuprano. Che ammazzano perché ponderano qualcosa che non è uguale a quello che pensano gli altri. Erbaccia stopposa e maleodorante che dove essere rimossa dal nostro giardino. Non vi è motivo plausibile per simili crudeltà! Per una simile stoltezza! Ma se restassimo uniti, contro questa sciagura, allora potremmo diventare qualcosa di migliore. Basta essere obbedienti e rispettare regole studiate appositamente per rendere migliore la qualità della vita delle persone che ci circondano.

Ma la ragazza non era sola. Uno sconosciuto si aggirava tra le strade buie ed insicure della città. E come un'ombra oscura e meditante, si armò di coltello e incise un segno sul cartellone strappandolo.
Vi erano altri uomini, uomini di governo. I cosiddetti "Occhi di Londra". Erano all'erta per vegliare la sicurezza nelle strade, come figure vigili e ottemperate. Ma pur sempre esseri umani, fatti di carne ed ossa.
La giovane non li vide, e quando si accorse della loro presenza era troppo tardi. L'avevano già presa. La fanciulla si dimenava dalla loro morsa, spiegando loro che era uscita di casa solo per portare a spasso il cane.
Povera ingenua.
Gli Occhi di Londra avevano le carte dalla loro parte. Per questo, lei non poté fare più nulla. I desideri della carne non si possono trattenere se per oggetto vi è una giovane e bella ragazza, la quale, quasi come un fiore paradisiaco in pieno inverno, si era data alla bella vita oltre l'orario, trasgredendo gli articoli della fedeltà. Per questo motivo doveva pagare per la propria disdetta.

“STAY UNITED TO GET FREEDOM”



«O voi, sciocchi uomini che vi nascondete dietro una stupida frase, vi crogiolate nella vostra effimera lussuria.»
Era coperto da una lunga cappa nera, ma senza cappuccio, e sul capo portava un cappello piumato, come un tenebroso cavaliere. Infine, a nascondere le linee maschili, indossava una maschera nera, simile ad un corvo, dando così l'idea di un eroe un po' romanzato.
Impugnando uno dei suoi coltelli si avvicinò agli uomini che stavano trattenendo la povera ragazza, la quale, per lo spavento e colta l'occasione, fuggì nascondendosi dietro un vicolo lì vicino.
«Tu chi diavolo saresti?» Urlò, la voce roca, uno degli uomini. Ma non fu in grado di pronunciare più nessun'altra parola perché l'uomo mascherato, con uno scatto fulmineo e con una velocità impressionante, lo prese bloccandogli le mani dietro la schiena e lo pugnalò in obliquo, facendolo scivolare in una pozza di sangue.
«No, no, no...» Disse con tono mellifluo il tenebroso uomo, «domanda intelligente da porre ad un tizio mascherato!»
«Maledetto!» Urlò un altro, tentando di colpirlo alla testa, ma non fu abbastanza veloce. L'uomo lo stese recidendogli per metà la gola, senza pietà e senza timori di inondare il suolo del fetore immondo che emanavano quegli sporchi uomini.
E così finì anche il terzo e il quarto.
Quando finalmente regnava di nuovo il silenzio tra quei vicoli stretti, quello disse: «Puoi uscire, tu. Lì, dietro l'angolo.»
La ragazza spalancò gli occhi intimorita. Uscire? Con un pazzo scatenato che ha ucciso quattro uomini a colpi di coltellate, senza pudore né scrupoli?
«Non ho intenzione di farti nulla, perciò esci da quel vicolo e vai a casa.»
«C-Chi sei e c-che vuoi da me?» Borbottò lei, titubante. Non voleva uscire dal suo nascondiglio, però qualcosa nella voce di quell'uomo la incitava ad abbandonare il rifugio momentaneo.
«Cosa... cosa ti ha spinto ad uccidere delle persone in questo modo? Che cosa cerchi?»
Ma non vi era nessuno. Sul posto vi era una carta conficcata sul muro con un coltello. Vi era scritto una semplice parola: “Corvo

«Giustizia è ciò che cerco, ragazzina.




***

Questa one-shot la scrissi tanto tempo fa, quando avevo diciassette anni. Mi ero ammattita guardando V per Vendetta e, quindi, mi sono parzialmente ispirata a quel personaggio. Siete liberi di dirmi quello che volete!

   
 
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