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Autore: Violetta_    19/05/2017    5 recensioni
Fanfic su una coppia talmente crak che nemmeno un pacchetto di crackers dimenticati in fondo lo zaino.
L'intera raccolta sarà come una scatola di cioccolattini, ogni capitolo avrà un sapore diverso. Non si sa cosa può capitare. (Alcuni capitoli saranno Flashfic. Il raiting potrebbe salire).
Saranno presenti collegamenti con altre mie raccolte (soprattutto "Secret file Zero" e "Jerez")
***
(Dal capitolo 1)
Alzò un sopracciglio.
Lei era una donna veramente terribile.
Scorbutica, analitica, furba. Bellissima.
Era diventata davvero meravigliosa.
-
Lui era una persona piuttosto complessa.
Aveva un passato misterioso che lo aveva portato in una posizione di spicco all'interno di un'organizzazione fantasma.
Era un ottimo attore e apparentemente una brava persona: gentile, generosa, simpatica. E forse lo era davvero.
***
(Dal capitolo 8)
Agasa si girò a fissarla ed inclinò la testa.
Ultimamente Shiho era strana.
Chissà come mai.
-
Shinichi corrugò la fronte con aria stranita.
Ultimamente Rei era strano.
Chissà cosa gli passava per la testa.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ballo di gala





In occasione del Golden week lo zio di Sonoko aveva organizzato un superbo ricevimento nel nuovo hotel aperto in una delle zone più chic di Tokyo.

Shinichi si guardò intorno: la struttura era immensa con le camere poste sui piani più alti mentre quelli più bassi erano adibiti a sale ricevimento che per l'occasione erano gremite di gente.
Un'enorme fontana posta di fronte l'edificio faceva zampillare l'acqua mentre i fari posti sul fondo creavano giochi di luce.
Come al solito quei ricconi avevano organizzato tutto nel modo più esagerato possibile ed avevano invitato mezza città.

<< Allora portasfiga ti muovi? >>

Sonoko, avvolta nel suo vistosissimo abito di seta arancione, continuava ad urlare mentre il ragazzo correva tappandosi le orecchie.

<< E' una serata importantissima e non posso certo far tardi per colpa tua >>
<< Sei una strega >>

Ran si mise tra i due ragazzi.

<< Su su... non litigate... >>

In quel momento una Volkswagen parcheggiò vicino l'edificio, le portiere si spalancarono e subito ne uscirono tre bambini.

<< Siii guardate quante luci! >>
<< Andiamo a vedere il buffet >>

Il Dottor Agasa diede le chiavi al parcheggiatore e si voltò cercando di tenerli a bada.

<< Ragazzi fate i bravi >>

Mitsuiko prese la sua macchina fotografica iniziando a fare delle foto, Ayumi si avvicinò alla fontana mentre Genta continuava ad urlare.

<< Insomma ragazzi >>

Il dottore, oltre che dei bambini, era in compagnia della sua "lontana parente".

<< Bambini non correte per favore. Avanti tornate qui >>

I tre si girarono ed annuirono ubbidendo all'istante.

<< Ok Shiho nee-chan >>

La parente in questione stava destando la curiosità della maggior parte della popolazione maschile.
Non era vestita in maniera appariscente, un semplice abito bianco e degli orecchini lunghi, ma tanto bastava per attirare l'attenzione.

Sonoko mise una mano sul fianco.

<< Certo che quella ragazza se la tira come poche. Mi ricorda quella scorbutica di Ai... >>

Shinichi si irrigidì all'istante.

<< Ma che dici dev'essere una tua impressione >>
<< Ehi perché la difendi così? Non dirmi che c'è stato qualcosa tra voi mentre eravate a "svolgere casi" in America >>

Ran drizzò le orecchie.

<< Ma smettila >> disse Shinichi mettendo le mani avanti << Ti ho già detto che mi ha solo aiutato in qualche caso visto che è una studentessa di medicina >>
<< Si si... come vuoi... >>



*



<< Papà finalmente >> disse Ran portando le mani sui fianchi.

I ragazzi si erano spostati in una delle sale più grandi vicino ad uno dei tanti buffet.
Goro li raggiunse con le mani dentro le tasche ed un'espressione scocciata.

<< Ran quante storie, molti degli invitati stanno arrivando solo ora >>
<< Ma tu sei un invitato speciale. Lo zio di Sonoko ci tiene tanto che tu faccia un discorso dopo essere riuscito a sventare il piano di ladro Kid >>

L'uomo stava per parlare ma venne interrotto.

<< Devi scusarlo, ha fatto tardi per colpa mia >>

Le due si girarono e arrossirono spalancando gli occhi.

Shinichi non mancò di notare quel comportamento della sua dama ed assottigliò gli occhi.

Tooru era veramente affascinante in smoking: alto, slanciato, elegantissimo. Aveva un che di autoritario che non dispiaceva affatto e quel sorriso sarebbe riuscito a sciogliere anche il cuore più congelato.
Oltre alle due liceali molte altre ragazze si erano voltate apprezzando lo spettacolo ma lui non sembrava averci fatto molto caso.

<< Ciao Tooru. Sono contenta che ci sia anche tu stasera >> disse Sonoko sistemandosi una ciocca di capelli dietro i capelli.
<< Come mai sei qui? >> chiese Ran giocherellando con le dita.

Goro gli passò un braccio sul collo.

<< Gli ho chiesto io di venire. Noi due scapoli infatti adesso andiamo a divertirci al bar >>

Ran alzò il pugno contro il padre.

<< Non ti azzardare. Non ti permetterò di fare figuracce anche perché sta venendo la mamma >>
<< Cooosa? >>
<< Esatto. Quindi vedi di comportarti bene >>

Ancora una volta il biondo si mise davanti al detective dormiente per difenderlo.

<< Tranquilla Ran, sono certo che il maestro saprà controllarsi >> disse con un gran sorriso.



*



Shino si era messa in disparte in un angolo della sala con un bicchiere di vino in mano.
Non tanto per berlo, quanto per essere lasciata in pace dal gruppo di uomini snob ed altolocati che continuavano a cercare di attirare la sua attenzione.

<< Shiho-chan senti... >>

La ragazza abbassò la testa.

<< Si Mitsuiko? Dimmi pure >>
<< Eeetto... io... mi chiedevo se.. insomma io... >>

La ragazza si abbassò in modo da sentirlo meglio dato che il bambino mormorava ed era rosso come un peperone.

<< Ti va di ballare con me? >> disse infine facendosi coraggio ed alzando la testa.

La ragazza si intenerì: quella era stata la proposta più dolce della serata.

<< Perché invece di chiederlo ad una vecchietta come me non lo chiedi ad Ayumi? Sono certa che le farebbe piacere >>

In affetti la bambina ondeggiava su se stessa e sembrava avere una voglia matta di ballare.

<< Ma io... >>
<< Da su non fare il timido e va da lei >> disse spingendolo affettuosamente.



*



La piccola Ayumi era arrossita e aveva accettato con gioia l'invito del suo compagno di classe.
Si era massa a ballare con Mitsuiko, più che altro gli pestava i piedi ed il bambino subiva senza lamentarsi.

Dopo aver visto quella scena aveva sorriso ma poi i suoi pensieri si erano spostati prepotentemente verso un'altra persona.
Andò sul terrazzo poco distante dalla sala poggiandosi alla ringhiera e guardando le stelle.

Era particolarmente malinconica quella sera.
In effetti c'era un motivo, si avvicinava l'anniversario della morte di sua sorella.


Akemi.


Sua sorella sarebbe stata un'ospite impeccabile in una serata come questa mentre lei sembrava il tristo mietitore che aveva fatto un lavaggio nella candeggina.

Improvvisamente vide un flute davanti a se.
Alzò gli occhi di scatto e riconobbe il viso di Rei, il ragazzo la fissava con aria cordiale.

<< Ho pensato avresti gradito un po' di vino >>

La ragazza guardò il vino e poi nuovamente il ragazzo prima di prendere il bicchiere.

I due ormai si vedevano di frequente, sia al Poirot che tra i corridoi dell'istituto di medicina legale.
Inizialmente Shiho era molto scettica nei suoi confronti, ma piano piano aveva preso confidenza trovando la sua compagnia sempre meno fastidiosa.

<< Arigatò... >>
<< Perché sei qui tutta sola? In sala ci sono i tuoi amici... c'è il dottore... >>
<< Non sono in vena di festeggiamenti... >> iniziò a sorseggiare il vino << in realtà non volevo nemmeno venire >>
<< Sarebbe stato un peccato. E' una bella festa >>
<< E' tutto molto bello ma io... >> sospirò e finì la frase con un filo di voce << ...mi sento a disagio... >>

Rei alzò la testa capendo la situazione.
In effetti non doveva essere abituata a quel genere di eventi, non come Shiho almeno.

<< Lei si che si che avrebbe saputo come comportarsi in una serata del genere >>
<< Lei? >>
<< Mia sorella... >> finì di sorseggiare il vino << era spontanea, allegra, vivace. Le risultava facile parlare con tutti >>
<< Non occorre necessariamente parlare con tutti per divertirsi >>

Lei non sembrò aver udito la frase, troppo intenta a guardare le stelle e a perdersi nei ricordi.

<< Non mi sento a mio agio con quest'abito addosso. Mi sento ridicola >>

Il ragazzo inclinò la testa di lato guardandola dal basso verso l'alto.
L'abito bianco le cadeva addosso senza fasciarla eccessivamente, il viso era leggermente arrossato, forse per via del vino.
Le labbra erano naturalmente rosse e quegli occhi mozzavano il fiato nonostante non avesse nemmeno un accenno di trucco.

Non si rendeva conto di quanto fosse bella.

<< Non sei affatto ridicola >>

Lei continuava ad udire la sua voce ma non vi prestava particolare attenzione.

<< Akemi era divertente, gioiosa... bellissima. Un raggio di sole >>
<< Molte persone preferiscono la luna >>


Questa volta la ragazza si voltò.

Aveva parlato con un tono di voce che la fece sussultare e la fissava in un modo così intenso da catturare completamente la sua attenzione.

Aprì le labbra per rispondere ma si ritrovò senza parole.

Rei si avvicinò prendendole il bicchiere vuoto e poggiandolo su una sporgenza della colonna che era situata proprio dietro la ragazza, poi le prese la mano.

<< Sono certo che tua sorella avrebbe fatto un'ottima figura se fosse stata qui al tuo fianco ... ma ... >> Si era avvicinato man mano che parlava
<< ... tu non sei certo da meno >>

Aveva poggiato la fronte contro la sua e le sussurrava le parole praticamente contro le sue labbra.

La ragazza avvertì un'improvvisa sensazione di calore.

Rei continuava a fissarla.

<< Shiho. Dove sei cara? >>

La voce del dottor Agasa la fece sussultare. Indietreggiò di un paio di passi continuando a fissare quegli spettacolari occhi azzurro cielo.

<< A... arrivo ... un secondo >> disse in modo meccanico.

Si umettò le labbra e si rese immediatamente conto di avvertire un forte senso di delusione.
Anche il ragazzo sembrava deluso.

<< Devo... mi stanno chiamando >> balbettò andando verso la sala.

Rei annuì.




In fondo era sempre stato così: lui che la cercava e lei che era costretta ad allontanarsi.
Anche se questa volta c'era qualcosa di diverso.




La guardò rientrare verso il corridoio, poi abbassò il capo.


*


Shiho entrò velocemente in sala andando incontro al dottore che la guardava con aria preoccupata.

<< Che fine hai fatto cara? >>
<< Ti chiedo scusa. Avevo bisogno di una boccata d'aria >>
<< In effetti sei tutta rossa. Non avrai preso la febbre vero? >>
<< No no... sto bene >>

L'uomo le sorrise e le prese gentilmente il braccio conducendola vicino al buffet.
Lei poggiò la schiena contro il muro guardando distrattamente le coppie che danzavano al centro della sala.

Sonoko volteggiava in compagnia di un ragazzo con gli occhiali, Ran trascinava uno svogliato Shinichi che però non sembrava molto propenso a ballare.

Si rese conto di avere una voglia inesprimibile di tornare in quel terrazzo.

Portò una mano al petto.



Cosa. Diamine. Stava. Succedendo?


















***
Angolo dell'autrice


Il Golden Week, ovvero la settimana d’oro o ponte lungo,  è un periodo dell'anno a cavallo tra i mesi di aprile e maggio dove si concentrano alcine delle festività nazionali giapponesi: 
Inizia il 29 Aprile e termina il 5 Maggio con decreto di legge istituito nel 1948 in occasione del compleanno dell’Imperatore.

Nonostante venga spesso paragonata ad Helena, il bellissimo angelo nero, io penso che Shiho non si senta così bella, anzi nel corso degli episodi mi è sorto il sospetto che lei si creda piuttosto bruttina.
Nell'ep 804 si scusa se il suo aspetto non corrisponde alle aspettative, nell'ep 897 sente la necessità di truccarsi, nell'ov 9 si menziona che ricorre spesso a delle diete, nell'oav 11 quando Ayumi le fa notare che è molto bella si guarda allo specchio con aria dubbiosa, nell'oav 12 sente la necessità di coprirsi testa e faccia, e lei stessa ha ammesso che veniva presa in giro in America per i suoi tratti orientali.
(Poi immagino che al Mib non fosse esattamente valorizzata in quel senso)
Precisiamo non sono prove schiaccianti, alcune nemmeno così attendibili, però non mi sembra nemmeno una teoria così inverosimile.

Comunque che ve ne pare di questo capitoletto? Spero vi sia piaciuto.
Grazie a tutti.


Violetta_
   
 
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