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Autore: TheStrangeCaseOfCass    19/05/2017    3 recensioni
Dal capitolo 3: "Scosse la testa, contrariata. Diamine, era lì per divertirsi o no? Via questi cavolo di pensieri, occupavano già troppe delle sue giornate. Doveva lasciarsi andare quella sera, divertirsi come non faceva da troppo tempo, o forse come non aveva mai fatto."
Dal capitolo 5: "Lzzy annuì, felice di non dover tagliare fuori dalla sua vita quella magica ragazza che vi era entrata così all'improvviso. Era sempre stata una persona molto espansiva, aperta alle nuove esperienze, in diciotto anni aveva stretto amicizia con centinaia di persone in tutto il mondo e sentiva in qualche modo una speciale affinità con la strega."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 29

 
Era successo tutto molto in fretta. Forse era per questo che la testa le girava in quel modo. O forse era colpa di quel fumo verdastro che era apparso all’improvviso facendole lacrimare gli occhi per poi sparire, mostrando i corpi delle sue compagne di classe riversi a terra o sui banchi. Tutte. Nessuna esclusa, a parte lei, Darcy e Stormy. insieme a Wizgiz avevano subito portato tutte in infermeria, ma vedere le Winx prive di sensi aveva scaraventato Icy come in una dimensione irreale. Sentiva l’eco del proprio respiro nelle orecchie, qualsiasi rumore esterno le giungeva come distorto da uno specchio d’acqua e aveva un pesantissimo vuoto nella testa. “Se è un incubo voglio svegliarmi subito” era l’unico pensiero che riusciva a formulare.
Mentre loro e Dafne aspettavano fuori dall’infermeria Faragonda, Palladium e Avalon stavano cercando di capire cosa avesse colpito le fate. Neanche quando la porta si aprì e ne uscì un Palladium assai preoccupato Icy riuscì a reagire in qualche modo, limitandosi a registrare l’avvenimento in modo apatico. Dafne scattò in piedi e lo rincorse, sperando avesse qualche notizia. Avvisarla subito era stato un errore, che senso aveva farla macerare nella preoccupazione quando poteva continuare ad ignorare quella terribile situazione ancora per qualche ora? Stormy invece, che fino a quel momento si era rosicchiata un’unghia, li seguì con lo sguardo fino in fondo al corridoio mentre Darcy cercò, inutilmente, di sbirciare oltre la porta.
Dopo qualche minuto fu un’infermiera a fare capolino dalla porta per invitarle ad entrare. Muoversi fu assai difficile per Icy, che sentiva il suo corpo stranamente leggero e aveva quindi poco equilibrio. Cercò di non guardare le ragazze prive di sensi stese sui lettini, concentrandosi sulle parole del professor Avalon.
- I sintomi sono quelli di un’intossicazione e Palladium sta cercando di capire quale possa essere la causa. Una volta trovata quella, penseremo a trovare l’antidoto più adatto. -
Attendere troppo poteva risultare fatale tanto quanto somministrare antidoti a casaccio, Icy lo sapeva. Ma allora perché non riusciva a non pensare che fosse una perdita di tempo?
- Cosa sappiamo? - chiese Stormy nervosamente.
- Che colpisce solo le fate e che lascia delle macchie violacee lungo la gola, in corrispondenza della trachea. - rispose Avalon con un tono pacato che mirava chiaramente a tranquillizzarle.
Il tentativo fallì miseramente. Il suo autocontrollo unito al suo aspetto rigoroso e raffinato non sortì alcun effetto sulle tre streghe che, credendo che il professore avrebbe continuato, aspettarono in silenzio. Quando fu chiaro che questo non sarebbe accaduto, Stormy esclamò:
- Tutto qui?!? -
- Speravamo che voi poteste riconoscere questo maleficio… - iniziò Faragonda, ma venne subito interrotta da Darcy.
- Non abbiamo idea di cosa sia, viene sicuramente dal Mystérion. -
Faragonda allora le porse un fascicolo ingiallito.
- Era nella borsa di Bloom. - disse - Sono appunti sul Mystérion. Voglio che li esaminiate mentre noi cerchiamo di capire di cosa si tratti. -
Era un chiaro invito ad uscire dall’infermeria e le streghe ubbidirono. Voltandosi, Icy intravide Tecna, la gola solcata da una linea viola.
Una volta tornate nel loro appartamento, la sensazione di vuoto le colse di sorpresa. Non avevano capito quanto fosse profondo il legame che avevano instaurato con le Winx, quanto avessero bisogno dell’amicizia discreta di Tecna, dell’ironia di Stella, della dolcezza di Flora, delle passeggiate con Aisha, degli incoraggiamenti di Bloom, del suono incessante del flauto di Musa.
Icy sentì le lacrime riempirle gli occhi, ma le ricacciò indietro. Aveva già pianto abbastanza per Valtor.
- Dammi quei fogli. - disse decisa, allungando la mano verso Darcy.
Doveva tenersi impegnata, sentirsi utile, ne andava della sua sanità mentale.
Si diresse verso la camera di Tecna e Musa e sedette alla scrivania della fata della tecnologia. Darcy e Stormy la raggiunsero, ma anche in tre impiegarono un quarto d’ora abbondante a decifrare la prima pagina: la scrittura minuta e disordinata era difficile da leggere e inoltre era tutto un groviglio di frecce, asterischi e schizzi. Ad un certo punto Darcy fece apparire un foglio e una matita e iniziò a copiare tutti gli appunti in maniera ordinata, in modo da capirci qualcosa. Icy allora divise i fogli in tre mucchi e la imitò, come anche Stormy.
Lavorarono silenziosamente per un paio d’ore, senza che nessuno le interrompesse per portare loro notizie. Ad un certo punto Stormy richiamò l’attenzione delle sorelle su un particolare passaggio.
- Guardate qui. - disse indicando tre righe scribacchiate in verticale - “I cristalli screziati di Downland hanno proprietà curative che superano quelle della polvere di fata. Solo gli indigeni sanno riconoscerli.” -
Icy aggrottò le sopracciglia, meditabonda.
- Pensi che siano l’antidoto? -
- Potrebbero. E in ogni caso potremmo almeno provare con la polvere di fata, quella non può avere effetti negativi, è contro la sua natura. -
- Secondo me Faragonda ci ha già provato senza ottenere nulla, è l’antidoto più versatile che si conosca. - osservò Darcy.
- Vero. - le concesse Stormy.
- Un motivo in più per dirle subito dei cristalli. - concluse Icy raccogliendo i fogli e alzandosi, già pronta ad andare.
Darcy la prese delicatamente per un braccio.
- So che non sopporti di stare con le mani in mano, ma questa potrebbe essere l’ultima occasione che hai per avvisare Lzzy. -
- Non siamo noi quelle in pericolo di vita. - rispose Icy.
La strega dell’oscurità sospirò.
- Intendo dire che dopo dovremo andare a Downland e potresti non averne la possibilità. -
- Non ho intenzione di dirle niente Darcy, la farebbe solo stare in pensiero e ha già abbastanza problemi per conto suo, senza dover sopportare i miei. -
Così dicendo, Icy liquidò la questione. In cuor suo sperava che tutto finisse prima che Lzzy iniziasse a preoccuparsi del suo silenzio, anche se sapeva che era improbabile. Se davvero la preside avesse inviato loro a Downland la principessa Amentia, che magari era diventata regina dalla loro ultima visita, avrebbe sicuramente cercato di ostacolarle. Non poteva certo biasimarla, dopo il disastro che lei stessa aveva combinato in città. Poteva solo continuare a sperare e a muoversi per non impazzire.
 
§§
 
Il rigore con cui erano assegnati i posti della mensa non era molto congeniale ad Aire, che preferiva la compagnia di Desirè e Maria a quella delle sue compagne di stanza. Almeno quel pomeriggio non le avrebbe avute intorno quando avrebbe studiato insieme alla strega dell’arte. Alla fine del pranzo fu finalmente libera di raggiungere Desirè.
- Ci vediamo fra mezz’ora nel laboratorio di pozionologia? - chiese alla strega più anziana, notando tuttavia che aveva un colorito stranamente terreo.
- No, no Aire. Devo andare in missione a Downland. -
- Posso venire anche io? -
Desirè scosse decisa la testa.
- No, la Griffin non ti autorizzerebbe mai a scendere là sotto, sei al primo anno, i tuoi poteri potrebbero indebolirsi. -
- Oh, ma dai! Conosco i principi di indebolimento, il tempo scorre dappertutto. Ti prego! - implorò ancora la ragazzina con le mani giunte.
- Aire no. Non è una gitarella a Selvafosca, stanne fuori! - la liquidò bruscamente Desirè.
Aire rimase interdetta, non le aveva mai risposto così male. Tuttavia non aveva alcuna intenzione di demordere, anzi, aveva già un piano di riserva. Le servivano solo due persone, e una sarebbe stata fin troppo facile da convincere. “Cominciamo dall’osso duro” pensò, cercando fra i gruppi di studentesse i capelli fiammeggianti di Henna.
 
§§
 
Più tardi negli hangar di Fonterossa la squadra di Specialisti di Sky stava preparando una navetta. L’atmosfera era pesantissima, piena di gesti secchi e carichi di nervosismo, perché nessuno dei ragazzi riusciva ad accettare quello che era successo. Sky in particolare non riusciva a capacitarsi del fatto che Faragonda facesse affidamento sulle Trix, le più grandi nemiche della ragazza di cui era innamorato e che in quel preciso momento lottava contro un veleno sconosciuto, per salvare lei e le sue amiche. Quando sbagliò per la terza volta il codice di sicurezza delle sbarre laser Brandon gli mise una mano sulla spalla, dicendo:
- Farai meglio ad abituarti all’idea Sky. Fra poco saremo in volo con loro e non potremo fare altro che fidarci delle Trix e delle streghe di Torrenuvola. -
Sky strinse i pugni per fermare il tremito della mani.
- E’ solo che… Com’è potuto accadere? Avevano usato tutti quegli incantesimi, potevano essere forzati solo dall’interno! - disse, sferrando un pugno alla parete.
Timmy riemerse dal quadro comandi.
- E’ evidente che Valtor ha trovato una falla nel sistema, le Trix non traggono alcun vantaggio da questa situazione quindi un loro intervento a sfavore delle Winx non avrebbe senso. -
Il re di Eraklyon scosse la testa.
- Non mi convince, finchè non saprò dalle ragazze com’è andata non crederò ad una sola parola detta da quelle tre. Ad ogni modo, la navetta è pronta e prima partiamo, prima questa storia finirà. - disse, dirigendosi verso la sala comandi.
Timmy lo seguì sospirando mentre Brandon disse sottovoce a Nex ed Helia:
- Stiamo attenti che non faccia sciocchezze mentre è impegnato a guardarsi le spalle, ok? -
I suoi compagni annuirono.
Brandon era fermamente convinto dell’innocenza delle Trix: il profondo legame che si era instaurato fra i due gruppi era impossibile da ignorare e in cuor suo malediceva i pregiudizi testardi di Sky, che gli impedivano di vedere le cose come stavano.
La navetta partì verso Alfea ma, prima che il portellone si richiudesse, un agile crowl sgusciò fuori dalla scuola e, dopo una rapida ascesa per nascondersi alla vista, si diresse verso la scuola per streghe.
 
Spazio dell'autrice
Salve a tutti, eccomi qui, di nuovo malata e di nuovo con un capitolo che dice tutto e niente...
*si tuffa in una trincea per evitare le sassate*
Prometto che il capitolo 30 sarà più corposo ^^'
Anyway, non tira certo una bella aria a Magix, e con questa gita nel sottosuolo l'aria si farà anche più viziata... basta che dico troppo :x
Ringrazio tutti coloro che seguono e/o recensiscono :*
See y'all
Cass

 
   
 
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