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Autore: vesta    19/05/2017    0 recensioni
Ogni notte Luce fa incubi terribili. Conduce una doppia vita. La sua passione è la musica. Vorrebbe pensare solo a se stessa, ma ha un'animo che le impedisce di essere egoista. Max, Matt e Carmen sembrano gli unici a capirla... Ma solo una persona sa cosa si nasconde dietro i suoi incubi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“L’hai ucciso, sei stata tu.”
“Assassina”
“Tu vivi, lui è morto”
 
Tutte le notti lo stesso incubo.
 
“Luce è ora!”
“è giorno!”
“Sei in ritardo…”
“è uscito l’ultimo CD di quel cavolo di cantate… Come si chiama… J-J-J qualcosa…”
“JEMIE CARTERA!!!!! Devo andare a comprarlo, ora subito!!! Levati Carmen!”
“Stavo scherzando… Non è uscito un niente di un bel niente se non la tua puntualità!”
“Cosa? Oddio ma sono le otto e mezza!!!!!!”
 
Prendo la mia borsa dal pavimento della stanza e volo letteralmente fuori dalla porta. Non mi ero assolutamente accorta che fosse così tardi! Dovevo essere al lavoro mezz’ora fa… Mara questa volta mi licenzia!
Cerco di entrare di nascosto dalla porta sul retro del bar in cui lavoro. Odio questo vicolo! C’è sempre un casino per terra e un odore da far paura… Beh almeno nessuno verrà mai qui dietro. “Cosa stai cercando di fare MariaLuce?”                                                                                        Cavolo! Conosco questa voce… E ovviamente sbaglio sempre quando c’è di mezzo lui! Mi volto dalla parte da cui ho sentito parlare e i miei occhi confermano ciò che già avevano compreso le mie orecchie: Max!
Alla velocità di un battito di ciglia volto la testa verso l’entrata facendo finta di niente, sperando ancora di passare inosservata, anche se ormai so essere solo un’illusione piuttosto utopistica…
“Stai insultando la tua intelligenza MariaLuce, o almeno, quel poco che ti è rimasta, se ti è rimasta. Sai di avermi visto, sai che già tutti dentro sanno che sei in ritardo, compresa Mara.”
Lo odio. Odio il fatto che riesca a dire cose così fastidiose e malefiche con una voce così melliflua!
“Vai al diavolo Max!” Sibilo infine a denti stretti prima di sbattere la porta dietro le mie spalle.
Neanche il tempo i fare un respiro che, chiusa la porta, sbatto violentemente contro qualcosa di morbido e grosso… Molto grosso. “B-buongiorno Mara” cerco di dire nella maniera più naturale possibile, ovvero, in questa particolare situazione, come se ti avessero appena detto che hai mangiato il tuo animale domestico.
 
 
“Allora com’è andata oggi Luce?”                                                                                                         
La domanda di Carmen appena sono tornata a casa, dopo otto ore di lavoro interminabili, mi suscita, ad essere pienamente sincera, un insulto dal profondo, che però non dico. In fondo non è colpa sua se oggi è andata di merda, lei ha anche cercato di svegliarmi, sono io che sono un disastro… “Bene bene… come al solito” rispondo infine non cercando neanche lontanamente di fingere di credere a ciò che sto dicendo.
Oggi alla fine Mara era fuori di testa e me le ha fatte pagare una per una, sarebbe stata una salvezza il licenziamento, tenendomi invece ha l’opportunità di torturarmi senza fine. Max, inoltre, ha aspettato che finissi il turno e dal bar fino a quando non sono salita sul pullman non ha fatto altro che ricordarmi quanto sono inutile ed incapace.
Direi che è stata una giornata impegnativa…
 
Dopo aver fatto i compiti mi rinchiudo in bagno. Mi metto uno strato ben fitto di eylaner, un bel po’ di mascara, rossetto, profumo, t-shirt e pantaloncini e sono pronta giusto in tempo al suono della fin troppo familiare suoneria: “Sono arrivato, scendi”.
  
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