Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: NotEvenChip    20/05/2017    1 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Quel weekend vedeva Neal e Gold sul divano, intenti a scegliere uno dei loro film della domenica, quando improvvisamente sentirono bussare alla porta.

Gold lasciò Neal confuso davanti ai dvd e si avvicinò all’entrata.

Non fece in tempo ad aprire che Jefferson si catapultò in casa.

“Robert Gold, noi dobbiamo assolutamente parlare.” 

Gold spalancò la bocca, Jefferson non era certo famoso per il suo tempismo, quella era la domenica pomeriggio con Neal, l’unico pomeriggio tranquillo della settimana che poteva passare in compagnia del figlio senza compiti, negozio, contratti o altri pensieri.

“Beh accomodati pure, fai come se fossi a casa tua” Disse ironicamente Gold, guardando Jefferson mentre si toglieva il cappotto e si dirigeva verso la cucina. Il rapporto con Jefferson era iniziato per puro caso, un giorno, mentre gli stava cucendo un vestito, hanno iniziato a parlare del più e del meno e qualche mese dopo, ogni tanto, condividevano qualche birra al Rabbit Hole. Era la cosa più vicina ad un amico che potesse avere Gold.

Chiuse la porta e si avviò in cucina, Jefferson nel frattempo, aveva aperto il frigo, preso il vino, due calici e ne stava versando delle quantità abbastanza generose.

“Non ti è bastato ieri sera, Jeff?”

Jefferson si voltò a guardare Gold con aria offesa, prima di ricominciare a riempire i calici. Quando ebbe finito, ne porse uno a Gold ed iniziò a fissarlo stranamente.

“A proposito di ieri sera, c’è qualcosa di cui vuoi parlarmi?”

Gold deglutì rumorosamente e si concentrò per fare una faccia abbastanza indifferente.

“JEFFERSON!!!” Urlò Neal correndo in cucina e gettandosi tra le braccia dell’amico del padre.

“Eeeehi ometto! Come te la passi?” Jefferson rispose all’abbraccio e quando si scansarono, gli diede il cinque, come erano soliti fare ogni volta che si vedevano.

“Bene! Io e papà stavamo per scegliere un film, guardi con noi?”

Jefferson sorrise al bambino e fissò Gold.

“Si, Jefferson, guardi un film con noi?” Chiese Gold, sperando di distrarre Jefferson e passarla liscia.

“Ah-ah, Robert Gold, fermo dove sei. Neal, perché non scegli tu e noi ti raggiungiamo tra cinque minuti? Lo guardo volentieri un film con i Gold” Disse facendo l’occhiolino a Neal, il quale sorrise e scomparve nuovamente in salotto.

“Allora?” Ribadì quasi seccato Jefferson.

“Allora cosa? Dovevo forse lasciarti un’altra volta ubriaco al Rabbit Hole a molestare il barista?” Chiese seccato Gold.

“Oh, proprio un ragazzo carino quel barista, ma sai di essere solo tu l’uomo del mio cuore vecchia volpe” Disse con un occhiolino. Gold sbuffò e roteò gli occhi.

“Ora su, dimmi cos’è successo. Di solito mi accompagni fino alla porta di casa o al negozio, ieri sera mi hai cacciato in un taxi all’improvviso e sei sparito.”

Gold sorseggiò il suo vino e posò il bicchiere sul bancone della cucina facendo cenno a Jefferson di riempire il bicchiere.

“Avevo Neal addormentato in negozio, non potevo stare fuori tanto tempo, lasciando mio figlio di dieci anni chiuso in un negozio, da solo.”

Jefferson riempì il bicchiere all’amico ed annuì.

“Non sei tornato al negozio. Appena ho girato l’angolo col taxi ti ho visto andare verso una coppia, amico, ero ubriaco ma so cos’ho visto.”

Gold sbiancò ed afferrò di nuovo il suo bicchiere.

“Il bastardo di Nottingham stava… Lui stava per aggredire la signorina French, se non fossi arrivato in tempo, probabilmente sarebbe finita male, tutto qui. Ecco cos’hai visto. Ora, abbiamo promesso un film a Neal, no?”

Jefferson annuì e fermò Gold per un braccio.

“Da quando ti interessa delle altre persone che non siamo io, Neal o i Nolan?”

“Ma ti senti Jefferson? Ho detto che stava per essere aggredita!”

“Conosci Nottingham, gran bel viso, ma un po’ ottuso… E poi, sicuramente la signorina gli aveva lanciato qualche provocazione…Magari gli aveva pure promesso qualcosa a fine serata e lui se lo stava solo prendendo…”

“Ma come ti permetti… Brutto…” Ringhiò Gold alzando un dito contro Jefferson.

“Ah-haaaa! Beccato! E così, la signorina French eh?”

Gold perse un battito, come lo aveva capito? Ma certo, lo stava solo provocando per vedere la sua reazione, non pensava quelle cose su Belle, lo stava raggirando con le parole, come era solito fare lui… Diamine Robert! Sconfitto al tuo stesso gioco!

“Io… Io non so di cosa parli” Negare l’evidenza, sempre.

“Andiamo Robert. Vedessi come hai reagito non appena un secondo fa, ti conosco così bene” Disse Jefferson sorridendogli sornione.

Gold inspirò. “Stavo aiutando te, l’ho sentita alzare la voce, ho visto che era con quel pezzente di Nottingham, ti ho messo in un taxi e ho mandato via quel bastardo. Era in pericolo, l’ho salvata, tutto qua.”

“Tutto qua?”

“Fottiti Jefferson.”

“Oooh, sciacquati la bocca Robert, c’è tuo figlio di là! Lo sai quanto ci tengo a te…”

“Te l’ho detto milioni di volte che non… non sei il mio tipo” Concluse Gold in difficoltà.

Jefferson rise sguaiatamente. “Già, non sai che peccato… Ma questo ormai l’ho capito da anni. Quello che non riesco a capire è perché così tanta passione per la signorina French…”

Gold fissò intensamente Jefferson negli occhi. Jefferson era dichiaratamente bisessuale e più di una volta si era dichiarato scherzosamente a Gold, solo per metterlo in imbarazzo, era consapevole di non rientrare nei gusti dell’uomo, ma quanto gusto c’era nel provocarlo?

“PAPA’? JEEEFF? HO SCELTO IL RE LEONE, VENITE?” Urlò Neal dal soggiorno.

“Certo Neal, metti il dvd nel lettore che arriviamo!” Rispose Gold, non interrompendo il contatto visivo con Jefferson.

“E’ successo qualcosa al vecchio brontolone di Storybrooke?”

“Non è successo proprio niente, posso allargare le mie amicizie una volta tanto?”

“Certo, certo. Mi sembrava volessi aggiungere dell’altro, evidentemente mi sbagliavo. La signorina French è una personcina particolarmente solare e simpatica, per non parlare della sua naturale bellezza…” 

E dei suoi occhi azzurro cielo, delle fossette attorno alla bocca quando sorride, del bellissimo rosso di cui si colorano le guance quando arrossisce, della sua goffaggine, di quelle gambe così perfette, di quella pelle così morbida al tocco, del suo profumo così dolce e femminile…

“L’hai riportata a casa tu?”

Gold si ridestò dai suoi pensieri. “S-si. Siamo andati al negozio, abbiamo parlato un po’ perché era troppo scossa per tornare a casa, Neal si è svegliato e l’abbiamo riaccompagnata, tutto qua.”

Jefferson annuì. “Bene, se è tutto qui, tuo figlio ci aspetta.”

Gold annuì, fece dei passi verso il salotto e poi si voltò nuovamente di scatto verso Jefferson, quasi urtandolo. “Sono un vecchio pervertito Jeff. L’ho quasi baciata. Se non si svegliava Neal io… Non so se mi sarei fermato.”

Gold guardava l’amico con gli occhi sgranati, in panico.

“Ok Neal, io ed il papà dobbiamo parlare qualche altro istante, che ne dici di cominciare senza di noi?”

Neal annuì confuso e schiacciò play, lo schermo si illuminò e Jefferson prese Gold per la camicia e lo tirò nuovamente in cucina.

“Sto aspettando Robert.”

Gold sbuffò e si passò una mano sul viso. Si accasciò sulla sedia ed iniziò a giocherellare con l’anello che portava sempre sull’anulare destro.

“In negozio abbiamo iniziato a parlare, si è creato qualcosa di… Non so, un qualcosa! Ad un certo punto eravamo così vicini che se Neal non si svegliava io l’avrei baciata. Poche ore dopo il tentativo di un assalto Jeff. Capisci? Sono un mostro!”

Jefferson annuì cercando di comprendere la situazione. “E lei? Ti stava rifiutando in qualche maniera? Ti ha detto qualcosa?”

Gold negò. “ Le ho chiesto scusa… Lei ha detto che non era assolutamente colpa mia, che non dovevo prendermi tutte le responsabilità, che c’era anche lei e poi… Poi mi ha abbracciato ed è entrata in casa.”

“Ti ha abbracciato?” 

Gold annuì, un’espressione di angoscia sul volto. Non era stato facile aprirsi con Jefferson, in quanto la questione “Belle” era ancora oscura e paurosa. In qualche modo dire quelle cose ad alta voce lo fece sentire molto stupido.

“ E da quale pianeta un abbraccio ed un quasi bacio rappresentano essersi comportati da mostro, brutto testone che non sei altro?”

Gold impallidì. “I-io non lo so, ok?”

Jefferson rise e scosse la testa. “Ti piace eh?”

Gold annuì, ancora con un’espressione di dolore sul volto. “Che Dio mi aiuti, si. Mi piace, non riesco a togliermela dalla testa.”

“E allora perché non le chiedi di uscire?”

“Co-cosa? Io? Non… Naah”

“Brutto stupido, cosa ti passa per la testa? Ti piace, non riesci a smettere di pensare a lei e non le chiedi di uscire?”

“E’ complicato Jeff. Tanto per cominciare ha la metà dei miei anni…”

“E lo stesso è molto più matura di te, ci scommetto le mutande.”

Gold sbuffò. Jefferson ci stava chiaramente prendendo gusto in quella conversazione che lo vedeva in difficoltà.  “ Ha la metà dei miei anni, è dolce, bella, intelligente, così… luminosa, adorabilmente goffa, piena di aspirazioni e speranze, cosa se ne farebbe di un vecchio come me? E poi devo occuparmi di Neal”

“Oh-oh”

“Cosa?”

“Io pensavo la tua fosse una semplice simpatia, non che fossi già a questi livelli di… Beh quella cosa lì, le farfalle allo stomaco, il nervosismo, la paura… Del piccolo teppista non devi preoccuparti, te lo posso tenere in qualche appuntamento, e sai, basterà uno squillo e gli offro un letto per la notte, se le cose, sai, dovessero andarti bene”

“Jefferson, dannazione!”

“Che c’è, non ci hai mai pensato?” Chiese Jefferson sorridendo malizioso.

“No! Assolutamente no!”

“Porca miseria se sei cotto, amico. Chiedile di uscire e smettila di fare lo stupido. Chiaro? Altrimenti vado a dire a tutta Storybrooke della tua cotta, come se fossimo all’asilo”

“Non ti azzarderesti mai…” Disse Gold fissando un Jefferson che per la prima volta da quando era entrato dalla porta, era serissimo.

“Ok, ok, ok. Le chiederò di uscire, ma non so come. Dammi tempo.”

Jefferson diede una pacca sulla spalla all’amico e si diressero sul divano con Neal.

 

 

 

 

 

 

 

“Belle French. Dove sei sparita ieri sera? Mi hai fatta preoccupare!” Gridò Ruby al telefono.

“Oh… E così eri preoccupata eh? Non eri indaffarata con Peter?”

“Beh, si ma…” 

“Lascia stare Rubes, serata pessima. Grazie a Gold però, non devo più temere quel cretino di Nottingham”

“Cosa. Diavolo. Stai. Dicendo?”

Belle raccontò tutta la storia ad una sempre più shoccata Ruby.

“Non ci posso credere Belle! Mi spiace tantissimo io non so nemmeno da dove iniziare a scusarmi!”

“Nessun problema, si è risolto tutto per il meglio alla fine…”

“Ceeerto. Gold ha addolcito la pillola?”

“Mmmmh, si! Abbastanza! Credo che… Credo che volesse baciarmi sai..?”

“C-come scusa? E perché non l’ha fatto?”

“Oh, Neal si è svegliato e beh ecco…”

“Ecco i problemi quando ti piace uno con il doppio dei tuoi anni e con un figlio…”

“Ehi! Però quando mi ha riaccompagnata, l’ho abbracciato e… Oddio Ruby, devi aiutarmi, devo fare qualcosa prima o poi, ci sto perdendo la testa.”

Ruby rise dall’altra parte dell’apparecchio.

“Chiedigli di uscire, no?”

“Dici che accetterebbe?”

“Andiamo Belle, mi prendi in giro? Quell’uomo è cotto di te, ho fiuto per queste cose, fidati!”

“Ok Ruby. Ci siamo allora. Domani. Domani gli chiederò di uscire!”

 

 

 

 

 

 

Quella sera si alzò un forte vento, tanto che la finestra della camera da letto di Gold si spalancò completamente. Gold si avvicinò alla finestra ed inspirò rumorosamente, l’aria fresca che entrava con una certa prepotenza. Domani. Domani avrebbe trovato il coraggio di chiedere alla signorina French di uscire per un appuntamento. Sorrise, chiuse la finestra, tirò le pesanti tende e si infilò a letto, con in testa una miriade di pensieri, tutti incentrati sulla bibliotecaria che gli aveva rubato il cuore.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: NotEvenChip