Rubbish

“Quando ero un ragazzo mi sentivo attratto da te…

dalla morte…

ma dopo ho iniziato ad odiarti”

Il mio corpo fluttua nel nulla, ti vedo lì, di fronte al mio maestro, tu bastardo di un Dio da cui mi sono fatto battere.

Così è questa la morte…

Ho tolto la vita a così tante persone quando ero piccolo, con la convinzione che la loro vita non valesse nulla, che fossero solo spazzatura.

Che la mia vita non valesse la pena di essere vissuta.

Era affascinante viaggiare accanto alla morte.

Avere il potere decisionale sulla vita altrui con la convinzione che lo stesso Tanatos , sì, proprio tu, guidasse la mia mano.

Non pensavo che la morte, prima o poi, avrebbe raggiunto anche me – forse intimamente ci speravo, anche se sarebbe più realistico dire che mi sono buttato tra le tue braccia come se non vedessi l’ora di raggiungerti ed avere un posto accanto a te.

Ti odio?

Ti ho detto così, è vero, ma alla fine ti trovo fin troppo affascinante per non essere attratto da te.

Sono certo che, da bambino, sono stato carezzato dalle tue mani. Mi hai accolto e dimenticato, poi in fine ti sei ripreso tutto quello che mi hai donato e molto di più.

Quel potere decisionale di cui mi vantavo e che credevo di avere anche su di te, il Dio della morte.

Scioccamente ho sempre pensato che, la compagna di allora, fosse una donna. Mi sono innamorato di te e non ho desiderato altro che viaggiare al tuo fianco fino a che mi avessi ritenuto degno di farlo.

Anche come cavaliere di Atena ho continuato a valutare alcune delle vite degli altri, meno della comune spazzatura. Avevo ancora quel potere decisionale anche se avevo giurato di rifiutarlo, pensavo che il mio sentimento fosse ricambiato senza rendermi conto che ero sempre io a cercarti e mai tu a venire da me.

Come tuo fedele servo parzialmente inconsapevole ho continuato a mietere vittime e consacrarle a te in modo da mantenerti sempre in vicino, quasi potessi sfiorarti.

La morte mi amava e per questo camminava al mio fianco.

ma nei tuoi occhi non ho visto altro che disgusto e odio.

Avrei voluto colpirti così forte da farti male, urlarti “guardami cazzo! Sono qui!” e l’ho fatto! Cazzo se ci sono riuscito!

Ho ottenuto il tuo sguardo su di me e poi la morte per aiutare il mio maestro ad imprigionarti ma, in realtà, volevo portarti con me.

Avevo la sciocca pretesa di portarmi via la tua vita e viaggiare a fianco a te come quando ero bambino.

Uno stolto umano, hai ragione, ma questo stolto umano ti è apparso di fronte e ti ha sfidato. È morto ma, rinchiuso dove ti trovi ora,lo ricorderai per il pugno che è riuscito a sferrarti. Ricorderai il cavaliere del cancro e il suo maestro, i due umani che hanno imprigionato il dio della morte. Il sacerdote di Atena e il moccioso che ti ha abbandonato per poi tradirti e quando chiamerai il mio nome sarò lì per seguirti perché non posso a meno di viaggiare al tuo fianco.

Sono Manigoldo il bandito, Manigoldo il boia, Manigoldo il cavaliere del Cancro al servizio di Atena ma sempre il tuo più fedele servo e, come tale, rimarrò sempre accanto a te, che mi consideri spazzatura.

- La vita non è mai spazzatura, nemmeno la tua –

- e allora? Se non è spazzatura cos’è? –

- Un universo - … - le nostre vite sono piccole se prese singolarmente, eppure ognuna di esse costituisce un frammento dell’universo. Se la si comprende, sentendo e ardendo, la propria vita, ciascuno di noi è in grado di brillare –

Io sono spazzatura che brillerà per sempre al tuo fianco

Tanatos, Dio della morte.