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Autore: Persefone3    20/05/2017    0 recensioni
Spoiler per chi non segue la messa in onda americana. Questa storia è una rivisitazione della puntata 6x06 Dark Water.
Emma ed Hook hanno da poco iniziato la loro convivenza. Tutto sembra rosa e fiori ma cosa succede quando i delicati equilibri tra i potenziali membri di questa famiglia vengono messi in crisi dalla Regina Cattiva? La storia riprende l'impianto della puntata e si inserisce in tutto e per tutto nell'arco narrativo della 6 stagione, mi sono semplicemente divertita nel cercare di arricchirne un po' la trama.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VIII.  Fighting For Us
 
Liam stava spingendo Killian verso la parete sotto la minaccia del coltello.
 
- Mi hai portato via ogni cosa. Prima mio padre e poi anche Nemo.
- È stato tempo fa, perché venire da me proprio ora?
- Non è passato poi così tanto come credi. Avevamo raggiunto l’Isola Misteriosa, avremmo potuto avere un’occasione.
- E poi cosa è successo?
- Hyde, l’ha preso lui. Il che significa che Nemo è morto quando siamo arrivati qui – replicò Liam cercando di colpirlo con un pugno.
- Hyde? L’isola misteriosa? È il regno delle Storie mai Raccontate.
- E a te cosa importa? – lo spintonò ancora.
- Non ci arrivi? Nemo è qui Liam. A Storybrooke
- Forse, ma è morto per colpa tua! - Lo afferrò per il bavero della giacca
- Non ho intenzione di colpirti fratello!
 
Henry si immerse nuovamente. Non poteva abbandonarlo così al suo destino, non dopo tutto quello che aveva fatto per loro. Era innegabile che tenesse a lui e a sua madre e probabilmente non aveva gettato quelle cesoie proprio per amore. Tutti e due l’amavano ed Emma non doveva scegliere tra loro se poteva averli entrambi. Arrivò alla botola e tirò la leva per tornare a bordo. Una volta dentro, si ritrovò immediatamente davanti i due uomini litigare animatamente. Liam gli dava le spalle e colpì Killian con un pugno. Il pirata non sembrava minimamente intenzionato a rispondere a quella provocazione. Cadde a terra e Liam puntò il coltello alla gola del capitano. Fu in quel momento che Henry palesò la sua presenza.
 
- Non farlo, ti prego fermati!
 
Liam, sorpreso di quell’intrusione alzò la testa verso di lui e fu in quel momento che Killian lo colpì al viso per metterlo fuori gioco. Liam cadde a terra e il pirata lo disarmò. Afferrò una corda che era sulla panca vicina e legò lo. Solo dopo averlo neutralizzato, avvertì il dolore alla mandibola per il pugno ricevuto e si sedette al divano. Henry, nel frattempo, non aveva ancora detto una parola.
 
- Stai bene? – gli chiese il ragazzo
- Pensavo di averti detto di andare con tua madre.
- Se ti avessi dato ascolto, ora saresti morto.
- Sono felice che tu non l’abbia fatto allora. cosa ti ha spinto a tornare indietro?
- Hai detto che non potevi rovinare una famiglia. Neanche io.
- Stai dicendo che mi consideri parte …
- Non ti allargare.
 
Hook si alzò e si avvicinò al ragazzo
 
- Lo sai perché mi servivano quelle cesoie, vero?
- La ami anche tu.
- Sì. E se vuoi che non le usi più lo farò. Ma ciò non significa che debba succederle qualcosa di brutto. Quelle visioni non si avvereranno, te lo prometto. Troveremo un modo per salvarla.
- Già ma da dove cominciamo?
 
Hook prese uno dei forzieri che erano nella stanza.
 
- Seguimi.
 
Il pirata condusse il ragazzo ad un bocchettone che dava all'esterno . Posò il forziere sul bordo e lo aprì.
 
- Prima di tutto, dobbiamo assicurarci di non essere più tentati dal prendere la via più facile.
 
Henry capì al volo e adagiò le cesoie nel forziere. Hook lo richiuse e poi lo gettò nelle profondità del mare.
 
- E ora che anche questa è fatta, come torniamo in superficie, prima che mamma ci piombi addosso preoccupata?
- Abbiamo sistemato il Capitano, e quando un capitano ne destituisce un altro, la ciurma di solito si sottomette docile.
- Quindi?
- Hai mai visto la sala comandi di un sottomarino?
- Mai.
- Allora è decisamente ora di farci un giro in plancia di comando.
 

Emma stava nervosamente camminando sul ponte della Jolly Roger. Ma come aveva potuto lasciarsi convincere così da suo figlio? Controllò l’orologio per l’ennesima volta. Se nessuno si sarebbe fatto vivo nei successivi tre minuti sarebbe tornata a bordo nel Nautilus. Si era tolta la tuta e l’aveva lasciata accanto al parapetto, pronta ad essere indossata subito. Aveva provato a rimanere calma, ma l’ansia la stava consumando: due delle persone più importanti della sua vita erano lì sotto e lei era con le mani in mano. Ruppe, quindi gli indugi e iniziò a vestirsi per immergersi ancora una volta. Stava trafficando con la chiusura della tuta, quando sentì una strana onda infrangersi sullo scafo della nave. Era stata abbastanza con Killian per capire quando la nave aveva qualcosa di strano. Preoccupata si affacciò dal parapetto. Dal fondo del mare vide emergere delle strane luci verdi  e una strana ombra stava per scontrarsi con la nave. Si precipitò immediatamente al timone per cercare di spostare lo scafo. Poi all’improvviso dalla superficie si alzò un’ondata d’acqua ed emerse un boccaporto. Era il Nautilus. Dopo poco il boccaporto si aprì e comparvero Hook ed Henry.
 
- Henry! Killian! Tutto bene? Stavo scendendo per vedere cosa vi fosse successo!
- Mamma è tutto sotto controllo!
- E Liam?
- Diciamo che al momento non può darci problemi – rispose Hook
- Ma come faremo ora a tornare a Storybrooke? Io non riesco a governare da sola la Jolly Roger. E poi come sappiamo che l’equipaggio del Nautilus non si ammutini?
- Non preoccuparti per questo. Ho la fedeltà dell’equipaggio avendo destituito il loro capitano.
- Bene, allora muoviamoci a tornare a casa.
 
Con un gesto della mano, Emma portò a bordo della Jolly Roger i due. Li strinse a sé forte, come mai aveva fatto prima.
 
- Ce l’abbiamo fatta – disse la salvatrice tra le lacrime – e siamo di nuovo insieme.
- Sì, siamo di nuovo insieme – rispose Hook
- Proprio come una famiglia – sottolineò Henry.
 
Hook strinse a sé la sua donna ed Henry ancora di più. Sì, ora erano davvero una famiglia.
 
- Allora non perdiamo altro tempo. Imposto la rotta: dritti fino a casa.
 

Henry era la timone, forte delle preziose lezioni di navigazione di Hook. Emma era accanto a lui, mentre il capitano era sceso sottocoperta per controllare le scorte di cibo. Era tutto tranquillo sul ponte e, come aveva detto Killian, il Nautilus li seguiva senza problemi. Poi improvvisamente una nuvola di magia viola si palesò a pochi metri da loro. In pochi secondi la Regina Cattiva fece la sua comparsa sul ponte della nave. Avanzava minacciosa verso di loro.
 
- È tutta colpa tua Salvatrice! – urlò la Regina Cattiva – tua e di Regina! Avete trasformato mio figlio in un debole!
- Stai lontano da lui! – replicò Emma frapponendosi tra la Regina e suo figlio.
- E tu Henry? – continuò la Regina – continui a nasconderti dietro a una delle tue madri!
- Io non mi sto nascondendo! – replicò Henry facendo un passo avanti – forse non l’hai notato, ma sono forte. La mia famiglia mi ha insegnato che insieme si è più forti che da soli. E questa è una cosa che tu non potrai mai capire, perché sarai sempre sola!
- Henry – disse la Regina più dolcemente – l’unica cosa che voglio è che tu sia il massimo del massimo. Potresti essere Re, potresti avere tutto quello che vuoi, ma non se ti nascondi dietro di loro.
- Non mi farai mai passare al lato oscuro. Non mi unirò mai a te!
 
Sottocoperta Hook aveva sentito subito che qualcosa sopra non andava. Aveva sentito i passi di Emma ed Henry e quella di una terza persona. Si era precipitato alla scaletta per capire quale balordo marinaio del Nautilus era così stupido da pensare di minacciare la sua famiglia. E poi aveva sentito la voce della Regina Cattiva. Il primo istinto era stato  quello di precipitarsi da fuori, ma poi aveva incorciato lo sguardo di Emma. Si capirono al volo. Dovevano giocare d’astuzia e sorprendere la Regina alle spalle. Così Hook uscì lentamente e iniziò ad avvicinarsi.
 
- Volevo darti una scelta Henry – continuò la Regina ignara della presenza del capitano alle sue spalle -  ma a quanto pare non sei pronto.
 
Nella sua avanzata, Hook colse nella Regina un momento di debolezza e capì che quello era il momento di agire. Si avventò su di lei puntandole l’uncino alla gola.
 
- Ti suggerisco, a meno che non ti piaccia la sensazione di un uncino che perfora la carne, di prendere il largo Vostra Maestà.
 
Regina lo guardò furiosa e poi tornò da Henry.
  • - Anche io sono tua madre Henry, e voglio ciò che è meglio per te. Non dimenticarlo.
Detto questo, sparì in una nuvola di magia. Hook, invece, si assicurò che nessuno si fosse fatto male. Tornò al timone e lanciò la Jolly Roger verso casa.

Il resto della giornata era scivolato tranquillo e senza ulteriori ritardi. Aveva fatto salire a bordo un marinaio del Nautilus perché governasse la nave durante la notte. Liam, ferito, era ancora nella sua cabina. Di lui non c’era da preoccuparsi, del resto le regole erano chiare: se un capitano conquista una nave l’equipaggio deve a lui la sua fedeltà.

Emma era nelle cucine e stava preparando un pasto caldo, mentre lui ed Henry erano seduti al tavolo. L’atmosfera era finalmente tornata tranquilla tra loro e serena. Anche Henry sembrava più rilassato, come se tutte quelle incomprensioni fossero sparite. Forse quell’avventura a qualcosa di buono era servita dopo tutto. Emma servì una zuppa di mais nelle ciotole e felici iniziarono a mangiare. Avevano vissuto sotto lo stesso tetto per tutto quel tempo, ma solo in quel preciso momento avevano capito che niente li avrebbe più separati.
Una volta finito, Emma aveva sparecchiato e con l’aiuto dei due avevano risistemato tutto. La stanchezza era ormai palese sul volto di tutti.
 
- Meglio se andiamo a riposarci un po’ – disse Emma.
- Giusto – rispose Hook – sistematevi nella mia cabina. Io salgo a controllare la situazione e poi mi sistemo negli alloggi dell’equipaggio.
- E perché mai Killian? – era la prima volta che Henry lo chiamava con il suo nome – Non sono più un bambino che deve dormire con mammina. E poi gli alloggi della ciurma mi hanno sempre affascinato, quindi se ho il suo permesso, Capitano, io mi sistemerei lì.
 
Hook sorrise.
 
- Come preferisci Henry.
- Allora io vado!
- Aspetta Henry – disse Emma – almeno la buonanotte posso venire a dartela?
- Se proprio insisti mamma.
 
Hook li vide uscire tutti e due dalla porta con il cuore gonfio di felicità.
 
La stava aspettando nella sua cabina. Impaziente. Prima di abbandonarsi alla frenesia amorosa, doveva fare ancora un’ultima cosa: togliersi quell’ultimo macigno dallo stomaco per potersi lasciare definitivamente quella storia alle spalle. Seduto alla sua sedia stava cercando di raccogliere il coraggio per quell’ultima confessione da fare alla sua Emma. Si alzò e iniziò a prepararsi per la notte. Dopo pochi secondi, la porta della sua cabina si aprì e una raggiante Emma si gettò tra le sue braccia.
 
- Ed anche questa è fatta!
 
Emma si tuffò immediatamente sulle sue labbra. Se c’era una cosa che lo faceva impazzire era l’intraprendenza di Emma. Lei, che all’inizio era stata più timida, aveva rivelato poi una passione e un ardore assolutamente travolgenti. E lui adorava essere travolto in quel modo. Fu quando Emma iniziò a giocare con i bottoni della sua camicia, sorridente e desiderosa più che mai, che Killian capì di non poter più tergiversare. La fermò con delicatezza e sciolse le labbra dalle sue.
 
- Che succede? – chiese lei con un filo di inquietudine nella voce – qualcosa non va? Credevo che …
- Credevi bene Emma, ma prima devo dirti una cosa importante. Non è esattamente facile e non so come la prenderai.
- Così mi spaventi. Che succedendo?
- Vedi, tutto quello che è accaduto in questi ultimi giorni è colpa mia. Henry ha reagito così a causa di un mio sbaglio. Per questo motivo si è allontanato da casa ed è caduto nella trappola della Regina Cattiva.
- Non capisco, di cosa stai parlando esattamente?
- Ecco, quando mi hai chiesto di sbarazzarmi di quelle cesoie, io non l’ho fatto. Non potevo perdere l’unica cosa che avrebbe potuto salvarti la vita, anche a costo che tu mi odiassi. Fortunatamente, tuo figlio mi ha fatto rendere conto del mio sbaglio e, prima che tu possa dire qualsiasi cosa, ora sono in fondo all’oceano, dove non possono più nuocere a nessuno.
 
Emma era rimasta senza parole. Lo guardò un momento e lesse in fondo ai suoi occhi il peso del gesto che l’uomo aveva fatto. Conosceva bene quella sensazione, l’aveva sperimentata prima di lui quando lo aveva trasformato in Oscuro. Non era stata una decisione semplice da prendere, anche se aveva avuto le migliori intenzioni. Ed anche in questo caso le intenzioni che avevano mosso il suo uomo erano le più normali e comprensibili del mondo. Accennò un sorriso prima di rispondere.
 
- Va bene – disse sistemandogli i ciondoli che portava al collo – lo capisco.
- Davvero? – rispose lui sorpreso e sollevato allo stesso tempo
- Avrei fatto la stessa identica cosa. Anzi per la verità l’ho già fatto.
 
Hook tirò un sospiro di sollievo e la strinse forte a sé. Emma si lasciò cullare da quell’abbraccio così intenso. E la voglia di amore tornò ad ardere forte in lei, soprattutto dopo quella confessione. Lo amava anche per questo infondo, perché sapeva quanto lui tenesse a lei. Lo baciò sul collo e percepì chiaramente un sorriso dipingersi sul volto del suo uomo. Era chiaro che anche lui aveva la sua stessa frenesia nelle vene. Poggiò la fronte sulla testa di Killian e tornò a sbottonare la sua camicia mentre la mano del Capitano stringeva saldamente il suo fianco.
 
- Al diavolo i sensi di colpa! – disse Emma baciandolo con ancora più passione.    
 
 Lo spinse sul letto e si sedette in braccio a lui. Si abbandonarono l’uno all’altra come mai prima. Per tutta la notte.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Eccoci qui!! Pronti con il penultimo capitolo! Finalmente le cose si stanno sistemando nonostante l'ultimo colpo di coda della Evil Queen.
Nei miei piani questo capitolo doveva essere pubblicato la scorsa settimana, ma tra la puntata musical e le notizie sull'uscita di Jen dalla serie è stata una settimana tremeda. Non so voi, ma io sinceramente non sono così convinta di questa settima serie. Cioè Colin è un ottimo motivo, ma io proprio non riesco a vedere Hook senza la sua Emma T.T. 
Ho deciso che mi prendo questo hiatus per rifletterci e dare una possibilità alla premiere, ma non mi prometto nulla. Con il finale della sesta stagione si è praticamente chiusa un'era e sinceramente è così che mi voglio ricordare il mio OUAT.
Grazie a tutti per letture, recensioni e inserimenti. Giuro che prima o poi torno attiva come una volta.

Un bacione
Persefone
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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