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Autore: Hoi    21/05/2017    1 recensioni
I fatti narrati si svolgono dopo gli eventi del primo film
“Pronto! Aiuto ho investito una persona. Sono in via...” Dove cazzo ero? Mi guardai attorno nel panico. Non c’era neanche un fottutto cartello. Merda! Ma quella era New York. Una New York mezza distrutta e ancora in piena ricostruzione, ma pur sempre New York. Di certo avrebbero rintracciato la chiamata e sarebbero venuti ad aiutarmi.
“il numero da lei selezionato è inesistente”
“Cosa?!?!?!” Piena di sgomento guardai lo schermo. 118. Idiota! Idiota! Idiota!
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parliamo d'amore


La vita di un architetto non è semplice. Passi giorni ad impazzire per progettare qualcosa che sia grandioso. Qualcosa che concili funzionalismo e composizione. Qualcosa che non sia semplicemente bello, ma che sia un fondamento, un fattore di svolta, un riferimento, arte. Dai il sangue per ideare qualcosa di simile. Passi notti intere attaccata al pc a progettare. Passi giorni interi a divincolarti tra peripezie burocratiche e a rincorrere i capricci di un insensibile e viziato committente. Se tutto va bene, dopo giorni di lacrime, riesci ad avviare il cantiere, a cui ovviamente dovrai sovrintendere, mediando tra errori, imprevisti e assurdità varie. Se sei davvero sfortunata, come lo sono io, ti ritrovi persino dall’altra parte della terra a dover gestire tutto questo da sola. Eppure fai tutto volentieri, perché ami il tuo lavoro, perché non c’è niente di più bello di creare qualcosa, soprattutto se questo qualcosa è un pezzetto di mondo. Proprio per questo, nonostante fossi ammanettata e lasciata a sedere per terra, accanto al più grande supercriminale che ricordassi, non riuscivo proprio a sentirmi depressa o sconfitta. L’unica cosa che riuscivo distintamente a sentire era la rabbia che mi provocava sapere che gente la cui occupazione principale era ammazzare cose, si stava occupando della messa in sicurezza della mia torre. Avevano preso i miei appunti, il che significava che potevano seguire chiare e precise indicazioni sugli interventi da attuare, ma nonostante questo ero nervosa. Non sapevo cosa lo Shield stesse facendo, né come lo stesse facendo, senza contare la Vedova nera, che in piedi di fronte a me, ci controllava a vista d’occhio, accrescendo sensibilmente il mio fastidio. Sinceramente credo fosse più preoccupata di Loki che di me, ma essendo, come già detto, ammanettata accanto a lui, con la schiena appoggiata alla parete e le mani sulle ginocchia, proprio come lui, non mi sentivo d’escludere di essere anche io in un brutto guaio. Almeno non ero stata imbavagliata com’era stato per Loki.
Gli Avengers e lo Shield avevano fatto irruzione tutti assieme in una volta sola, qualche secondo dopo l’arrivo del signor Stark, così non era stato difficile per loro acciuffarci e ammanettarci. Non mi sorpresi affatto quando mi misero le manette ai polsi, ormai era chiaro che sarei finita così. Ero comunque fiduciosa che presto sarebbe stato tutto risolto. In fondo io ero innocente ed ero circondata da uomini che amavano la giustizia, quindi presto sarebbe stato chiarito tutto.
Cercando di combattere la rabbia e il nervosismo decisi che questo era il momento giusto per fare quattro chiacchiere, con Loki, visto che l’unica alternativa era parlare con la Vedova Nera.
“Sai, credono che noi siamo in combutta”
Loki mi rispose con un’occhiataccia di sbieco. Ovvio che lo sapeva, ne avevamo persino parlato. Immagino che per lui non ci fossero speranze di salvezza e che quindi l’unica cosa che desiderasse, fosse potersi autocommiserare in santa pace, ma io mi stavo davvero molto annoiando e non mi sarei fatta scoraggiare da uno sguardo velenoso.
“Non vedo proprio come si possa pensare una cosa simile… insomma perché dovrei? Cos’avresti da offrirmi”
Loki si voltò verso di me, con un sopracciglio alzato. Anche imbavagliato riusciva ad essere molto eloquente, il suo sguardo supponente parlava per lui. Ripensandoci in effetti era abbastanza ovvio cosa mi avrebbe potuto offrire: ricchezza no, stavo portando avanti un lavoro molto proficuo che mi avrebbe aperto molte porte; potere? Non l’avrei saputo gestire e comunque non ero il tipo da desiderare cose simili; non restava che la più ovvia e inappropriata delle possibilità, ossia l’amore. Pensandoci adesso effettivamente qualche tentativo di approccio romantico con Loki c’era stato, se solo non fossi stata già felicemente impegnata, avrei persino potuto cascarci, ciononostante sbuffai, trattenendo una risata. La sola idea che Loki ed io potessimo avere una relazione era ridicola.
“Ma dai! Noi due innamorati?” Non trattenni più le risate. Lo sguardo di Loki divenne tagliente. Era chiaro che lo avevo offeso, almeno quanto era chiaro che lui non aveva capito il punto del problema.
“Oh, eddai. Non fare quella faccia. Sei decisamente un bell’uomo, insomma… hai un corpo perfetto e uno sguardo che… ehm… sei affascinante lo ammetto. Hai quel modo di fare elegante e anche un po’ sfacciato, che ti rende magnetico. Insomma se fossi stata libera e non fidanzata con l’uomo migliore della terra, avrei anche potuto cascarci, ma non sarebbe durata. Insomma, non sono tanto stupida da non rendermi conto che non sono la ragazza adatta a te.”
Lo sguardo affilato di Loki si smussò leggermente, era chiaro che aveva apprezzato la mia osservazione, ma non era ancora totalmente convinto.
“Per te ci vorrebbe una più… meno… goffa e ingenua. Uno come te non potrebbe mai innamorarsi di una ragazza cristallina e facile da raggirare come me. A te piacerebbe una sveglia, che ha sempre la risposta pronta. Una ragazza decisa, irrispettosa e piena di forza. Qualcuno che sembri indomabile, che ti faccia desiderare di poterle almeno lasciare un segno. Qualcuno di cui ti ripeti di aver bisogno e accampi storie per aver vicino, quando in realtà, semplicemente vuoi averla accanto a te, perché con lei ogni battibecco è elettrico, stimolante, eccitante… Qualcuno che non ti ami perché hai fatto in modo che accadesse, ma perché è capitato e basta… perché vede in te esattamente quello che sei e le piace… e ovviamente non deve avere grandi principi morali, oppure sai… con la storia del genocidio potrebbe avere qualche problema. Anche fisicamente credo sarebbe meglio fosse prestante, sai… per star dietro alla super forza divina. Ecco, magari ti servirebbe una super spia sexy come la Romanoff, ma meno frigida.”
Loki si lasciò sfuggire una risata soffocata, mentre gli occhi della Vedova Nera si puntarono su di me. Era chiaro che le mie fantasticherie mi avevano portato ad una constatazione che non aveva apprezzato. Alzai le mani in segno di resa, ma lei non apprezzò il gesto.
“Rimetti le mani sulle ginocchia, dove posso vederle.”
Sbuffando eseguii l’ordine. Non vedevo che differenza ci fosse tra tenerle aperte di fronte a lei o appoggiate alle ginocchia, ma sinceramente non mi andava di scoprire quanto avrei potuto tirare la corda.
“E comunque nemmeno tu vai bene per me. Ti aspetti troppo dagli altri… e con “gli altri” intendo “me”. Mi metti in difficoltà, capisci? Con Davide è tutto diverso, con lui sono sempre io e va sempre bene così, anche quando faccio casini, lui alla fine mi capisce sempre. Tra me e lui c’è una specie di sintonia… a volte è come se sapesse quello che penso, quado lo guardo sento che mi posso davvero lasciare andare, che mi sosterà sempre, anche quando litighiamo o non mi dimostro all’altezza. Con te è tutto complicato e confuso… Alla fine gli unici momenti in cui andavamo d’accordo, erano quelli in cui fingevi.”
Lo guardai e non ebbi bisogno di notare l’offesa nel suo sguardo per sapere che mi sbagliavo, che probabilmente c’era stata davvero una sottospecie di simpatia tra di noi.  Guardandolo negli occhi mi ritrovai a pensare a quando lo incontrai per la prima volta, alla sensazione di solitudine e malinconia che emanava. La sentivo ancora. Quel giorno mi aveva detto che non gli era permesso tornare a casa, o quantomeno questo era quello che avevo capito, adesso almeno avrebbe fatto ritorno.
Non potei fare a meno di abbassare lo sguardo. Era difficile guardare i suoi occhi intelligenti senza capire che così era persino peggio. Tornare da sconfitto, da criminale, da reietto, era un’onta incancellabile, più dolorosa dell’esilio. Il disprezzo non è qualcosa che si dimentica, è qualcosa che si appiccica addosso e ti segna per sempre. Chissà per quanto tempo aveva temuto un simile epilogo, forse aveva iniziato ad averne paura persino prima che tutto andasse in pezzi, forse quello era uno spettro che aveva sempre aleggiato su di lui. L’avevo potuta vedere chiaramente quell’ombra nera nei suoi occhi, quel dolore silenzioso che non si poteva curare e adesso il peggio stava per avverarsi ed era inevitabile. Mi ritrovai a desiderare che anche Loki, come me, trovasse qualcuno che fosse una certezza, qualcuno che ci sarebbe stato nonostante tutto, qualcuno che credesse in lui –e non nelle sue parole- in maniera illogica e irrazionale.
Una grande tristezza si impadronì di me. Sapevo che Loki si meritava tutto questo, si meritava l’umiliazione e l’isolamento, aveva fatto cose terribili e anche con me era stato un vero bastardo, ma non riuscivo a togliermi la sensazione che tutto questo fosse un pochino anche colpa mia. Forse se fossi stata più sveglia, se avessi capito subito con chi avevo a che fare… forse allora avrei potuto fare qualcosa, o più probabilmente mi sarei messa a gridare istericamente e avrei chiamato la polizia.
Solo la voce petulante del signor Stark mi fece rinvenire.
“Alzati galeotta, hai del lavoro da fare”
Puntai i piedi e con una torsione esageratamente complicata del busto, posai le mani sulla parete e mi diedi la spianta per rialzarmi. Peccato che appena fui in piedi, la Vedova Nera mi riaccompagnò con un leggera pressione sulla spalla a sedere.
“Non posso lasciartela prendere, ordini di Furi”
Ostinato e capriccioso come sempre il Signor Stark mi afferrò per un braccio e mi rimise in piedi.
“Francesca è un mio dipendente, quindi decido io per lei.”
La vedova Nera gli puntò uno sguardo minaccioso in faccia.
“È sospettata di complicità in…” Il signor Stark non la lasciò finire “In cosa? Abusivismo edilizio? Scelta inappropriata di pavimentazioni infiammabili? Essersi fatta raggirare? L’unica cosa di cui è colpevole è di essere un’idiota.”
“Hai sentito anche tu il resoconto di Thor prima. Loki le dava retta, magari non è sempre stata implicata, ma non puoi escludere che possa aver collaborato”
Ero a dir poco allibita. Che piccolo bastardo ingrato. Come aveva potuto dire una cosa simile quando era chiaro che il parquet era la scelta ideale per una sala conferenza! Rende l’ambiente molto più caldo ed ospitale, favorendo un’atmosfera professionale più rilassata. Come facevo io ad immaginare che mister armatura ci sarebbe atterrato con i suoi stivali sbruciacchianti, sventrando la vetrata tra l’altro. Feci un profondo respiro cercando di calmarmi e ricordando a me stessa che non era quello il mio più grande problema. Solo quando tornai ad ascoltare la conversazione che stavano portando avanti di fronte a me, capii qual era il vero problema.
“…Loki verrà rimpatriato immediatamente questa volta e…”
“Wo! Frena, frena!” Il signor Stark e la Vedova si voltarono di scatto a guardarmi, come se fossi improvvisamente impazzita.
“Prima di tutto ci portate a terra” Gli occhi della super spia si assottigliarono guardandomi, era ovvio che non mi stavo facendo un favore dandole contro.
“Assicurarsi che Loki sia imprigionato è una priorità.”
“Bhé, porterai le tue priorità fuori dalla mia torre. Quella specie di Stargate Asgardiano lascia a terra dei segnacci neri che non vanno via e mi pare abbiate già fatto abbastanza danni qui dentro, quindi da adesso andrete a giocare sul suolo pubblico.”
Cinque minuti dopo ero chiusa nello stesso SUV in cui mi avevano precedentemente segregata, accanto a Davide e nuovamente a Loki. Faccio ancora fatica a credere che fossi davvero riuscita a convincere la super spia rossa con quella che, ammettiamolo, a lei doveva sembrare una motivazione priva di senso. Ripensandoci adesso anche l’aver messo tutti i sospettati del complotto in un solo piccolo spazio è senza senso, o forse era un accurato piano per farci dire cose incriminanti.
“Ahahah”
La risata di Davide, quella sì che era incriminante. Gli avevo raccontato tutta la storia, compreso di come avevo quasi ucciso Loki, di come gli avevo salvato la vita, di come mi ero ferita e di come ero stata accusata, senza tralasciare nessuno dei miei numerosi svenimenti. Era passato dal terrorizzato, al sollevato, al preoccupato a morte per la mia salute e quando ero arrivata al punto clou era scoppiato a ridere e non aveva più smesso per 10 minuti buoni. Insomma, non fai a tempo a spiegare al tuo fidanzato che lo Shield l’aveva probabilmente escluso dai sospetti, visto che mi sospettavano di essere implicata in una sordida relazione con un dio Asgardiano, che quel cretino si mette a ridere. Non vedo proprio cosa ci potesse essere di divertente o ridicolo in quella prospettiva. La mia faccia offesa non passò inosservata.
Oh eddai Franci, obbiettivamente è una cosa davvero irrealistica.” I miei occhi offesi si strinsero, potevo eccome essere l’innamorata di un dio.
Eppure non ti è sembrata tanto assurda quando rodevi di rabbia e gelosia
Sì, bhé… Quando eravamo al telefono non sapevo chi fosse e poi quando l’ho visto… insomma… l’ho visto!” Davide fece cenno con le mani ammanettate, in direzione del dio nordico dal corpo da Karateka e lo sguardo intrigante. Era vero che anche io avevo fatto un discorso simile poco prima, ma questo non significava che potesse farlo lui! Dovevo ammettere a me stessa che lo preferivo geloso piuttosto che realista.
ok, lo so che ti sei offesa, ma è perché non hai capito il punto. Un conto è pensare che possa essersi innamorato di te, un altro è credere che abbiate complottato per… fare qualcosa di malvagio dentro la torre che stai costruendo” Mi misi a ridacchiare, soprattutto perché Davide credeva che avrei potuto far innamorare un dio e questo mi lusingava un sacco.
Quantomeno avrei scelto un altro posto” ricominciammo a ridere. Non c’era nemmeno motivo di essere così allegri. Insomma, non mi metterò di nuovo a elencare tutti i problemi che ci attorniavano, ma era una brutta situazione, eppure ridevamo. Con Davide era così, bastava niente e ci ritrovavamo a ridere come due idioti, lui non era il tipo da grandi discorsi romantici o da gesti eclatanti, ma lo vedevo nel suo sguardo, nel suo modo di starmi vicino che mi amava, che avrebbe fatto di tutto per rendermi felice. L’amore era quello in fondo, non grandi drammi e cuori che si struggono, ma bellissimi momenti di complicità, passati assieme a farsi forza a vicenda.
Davide alzò le mani ammanettate e mi passò il braccio attorno alle spalle, immediatamente mi appoggiai a lui e chiusi gli occhi. Avevo dannatamente voglia di addormentarmi, ma un grugnito disgustato di Loki mi arrivò all’orecchi, dissipando quel sentimento di protezione che mi aveva sopraffatta.
Franci… non farti più male, ok?” mi ritirai su di scatto, puntando gli occhi in quelli del mio fidanzato. Era una richiesta illogica e senza senso, ma la sua voce seria mi fece passare sulla schiena un brivido.
non ti piaccio rappezzata? Credevo che le cicatrici fossero sexy” provai a scherzare, ma il suo sguardo non cambiò. Ora lo capivo, non era serio, era preoccupato. Probabilmente era da quando era arrivato a New York che stava morendo dalla voglia di dirmelo.
Non m’importa delle cicatrici, ma non mi piace per niente vederti soffrire” Aprii e chiusi la bocca un paio di volte. Non sapevo che dire a quegli occhioni tristi.
Ci proverò.” Davide sorrise, anche se nel suo sguardo si leggeva ancora molta preoccupazione, nonostante questo si piegò verso di me e mi pose un bacio sulle labbra. Avrei voluto afferrargli il viso e baciarlo ancora e molto meglio, ma il grugnito di disgusto di Loki mi ricordò che non era proprio il luogo adatto.
Allora da domani prometto che smetto con gli dei Asgardiani… tutti a parte Thor temo.
Davide ridacchiò.
Tanto meglio… e poi tra te e Loki non sarebbe durata. Per uno come lui andrebbe bene una superspia come la Romanoff… solo più ironica e meno… sai no?
I miei occhi si sgranarono a quelle parole. Non potevo crede che se ne fosse venuta fuori con una cosa simile.
È esattamente quello che ho detto anche io!
Non avevo ancora iniziato a ridere quando le porte del furgone si aprirono. Appena fuori, Thor, Capitan America, la Vedova Nera, Clint, l’agente Hill e un significativo numero di agenti dello Shield erano schierati e avevano la faccia seria di chi porta sventure.


Nota a margine...
Mi dispiace, questo capitolo è decisamente pieno di ciancie... Non mi piace quando si parla di sentimenti e cose del genere, lo trovo sempre un po' noioso, ma prima di concludere mi sembrava d'obbligo mettere in chiaro quale fosse la situazione sentimentale dei tre protagonisti e che personalmente non riesco a veder bene nessuno con Loki, eccezion fatta per una Fic che seguivo e che ora purtroppo è stata cancellata... (mi riferisco proprio alla protagonista quando Francesca descrive quella che per lei è la donna giusta per Loki)
  
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