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Autore: lapisblu    21/05/2017    0 recensioni
Nicole ha diciotto anni ed è felice. Ma in passato la vita non è stata così benevola con lei. Nata da una relazione extraconiugale del padre, ha visto suo padre al massimo tre volte nella vita, all'età di undici anni rimane orfana della madre, che muore suicida. Passa i restanti quattro anni sballotata a destra e a manca mentre le diagnosi di psicosi, di schizzofrenia e di altro ancora si accumulano a causa delle strane cose che vede. A quindi annni fugge da quelle persone solo per finire in guai ancora più grandi - un'asta di schiavi. A quel punto la svolta: Zenon la compra all'asta. Cercava proprio lei.
Zenon, uno stregone che riesce a vedere lo strano e folle mondo che si nasconde dietro la nostra realtà, fa di lei la propria apprendista; e ora che ha diciotto anni le chiede di diventare la sua sposa. Nicole accetta. Diventa, così, la sposa e l'allieva di un incubo che ha assunto forma umana e che cammina nel mondo reale.
Ora entrambi passano le giornate studiando la stregoneria in completa tranquillità.
Di mestiere Nicole e Zenon risolvono i problemi degli altri.....
e adesso un problema sta per bussare alla porta
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La luce filtra a fatica tra i rami degli alberi della foresta. Nicole avanza con cautela temendo di inciampare nelle radici che spuntano dal terreno. Si sente l'odore del mare. Il terreno è umido, fangoso, pieno di salmastro. Alcune pozze d'acqua ricordano che quella è per prima cosa una foresta che la marea, in parte, invade.

Zenon segue Nicole tenendo la giacca in mano. Ha le maniche della camicia arrotolate e la parte terminale della cravatta è stata infilata dentro la camicia per evitare che si sporchi.

Poco distanti da loro Topolina e Falco li seguono.

 

“non capisco perché si siano offerti di accompagnarci per aiutarci” - dice con il pensiero Hally dal profondo dell'ombra di Nicole. - “persino il Generale Cane ne era sorpreso”

 

“credo che lo abbiano fatto perché sono esseri buoni come la fata della quale sono i....” - Nicole esita - “... figliocci”.

 

“il che è un controsenso. Il Generale Cane ha chiesto a loro un favore ben diverso da quello che ha chiesto a noi.” - commenta Hally

 

“gli esseri buoni non possono fare altro che aiutare gli altri” - risponde con il pensiero Nicole. In quel momento si rende conto di come questa frase sia sempre stata pronunciata da Zenon con una sorta di amarezza di fondo.

 

“chissà.....” - si lascia sfuggire Nicole. Hally non riesce a sentirla perché non tutto quello che Nicole pensa viene messo in comune con Hally.

 

“temo che il loro aiuto ci sarà inutile.... meow.... meglio per loro restare al sicuro nella comune del Generale Cane” - il commento di Hally in qualche modo disturba Nicole.

 

“hai ragione, Hally” - Nicole bada a dove mette i piedi, si appoggia ad una grossa radice e prima di buttare le gambe oltre l'ostacolo getta un'occhiata.

 

Nicole si sente stanca. “mi duole ammetterlo” - pensa Nicole tra sé e sé - “ma la presenza di Topolina e Falco mi disturba. In questo frangente, in cui avremmo bisogno del nostro potere, siamo menomati dal sigillo di quel dannato mostro e la presenza dei due bambini distorce le linee di potere.”

 

Nicole scivola sul fango: ha messo male il tallone del piede destro. Cade all'indietro contro Zenon.

 

“attenta. Qui rischiamo di farci male” - dice Zenon tenendo Nicole per le spalle.

 

“ops..... scusami.” - Nicole cerca di rimettersi in piedi- “Ti ho fatto male?”

 

“no. Non ti preoccupare” - Zenon aiuta Nicole a rimettersi in piedi

 

“tutto bene lì dietro?” - grida uno degli uomini animali del Generale Cane.

 

“Sì” - rispondono all'unisono Nicole e Zenon.

 

“eppure il tono di Zenon è leggermente infastidito” - pensa Nicole.

 

“dai, Topolina! Stammi dietro!” - grida Falco alla bambina tagliando la strada a Zenon e Nicole

 

“meowwwww..... Appunto” - si lascia scappare Nicole

“ehi! Quella era una mia battuta! Solo io posso fare la Gatta!” - dice Hally inviperita.

 

“uhm...” - Zenon sorride.

 

Nicole riprende il cammino seguita da Zenon. I due bambini ora li precedono ora li seguono facendo un gran fracasso.

 

“fortuna che non stiamo andando a caccia” - alla fine Zenon dice con tono serio passandosi la mano destra nei capelli.

 

Topolina e Falco proseguono fare baccano strada facendo.

 

Zenon allunga il passo e raggiunge l'uomo animale che gli sta facendo da guida.

 

“Zanna, voi prendete i granchi qui intorno?” - chiede Zenon all'uomo ricoperto da capo a piedi da una pelliccia maculata come quella di una lince.

 

“all'inizio lo facevamo. Poi abbiamo scoperto quella zona della quale vi parlavo, Ombra. Fino a poco tempo fa li pescavamo proprio lì” - l'uomo risponde a Zenon.

 

“ecco ci siamo” - dice Zanna - “la zona è poco più avanti”

 

“ottimo” - Zenon si passa la mano destra nei capelli.

 

“Vieni, Topolina. Seguimi” - Falco parte con uno sprint invidiabile.

 

Nicole non può non notare che Zenon ha serrato il pugno sinistro quando Falco gli è passato vicino

 

un attimo dopo si sente un forte tonfo nell'acqua.

 

“dimenticavo di dirvi che adesso lì c'è ancora l'acqua della marea” - dice Zanna.

 

Nicole e Zenon guardano oltre le radici che Topolina e Falco avevano saltato con facilità:

i due bambini sono finiti distesi in una pozza di acqua, fango e sale.

O meglio, ci è finito Falco. Topolina tutta linda e pulita si limita a fissarlo con fare canzonatorio

 

“tu.... Topolina.... spiega perché....” - Falco alza la testa dal fango verso Topolina.

 

“semplice. Dato che sono sempre una lumaca, come dici tu, ho avuto tutto il tempo di fermarmi quando ti ho visto cadere.” - Topolina si inginocchia verso Falco e gli leva il fango dalla fronte - “tu mi precedevi di così tanti passi che mi è stato facile farlo.”

 

“ma perché.....”

 

“tu pensi troppo in fretta e agisci troppo in fretta. Non hai più le ali, ma solo i piedi.”

 

“quella bambina è un piccolo diavolo con il viso d'angelo” - Hally commenta la scena. L'occhio della gattina galleggia sull'ombra di Nicole, di tanto in tanto emergono i denti disegnando un sorriso divertito.

 

“sembra un umi-bozu” - dice Zanna.1

 

Zenon non commenta, si limita a superare il piccolo dislivello tra la zona di caccia a granchio e il terreno da dove il gruppo è venuto.

 

*ciaff* - Zenon è atterrato in piedi nella zona di caccia al granchio.

 

“bene, Nicole. Andiamo?” - Zenon porge la mano a Nicole.

 

“ah?!? sì. Subito, Zenon” - Nicole si rende conto che era così assorbita dalla scenetta tra Topolina e Falco da non aver prestato attenzione a Zenon fino a quel momento.

 

Senza troppe difficoltà Nicole scende nella depressione del terreno che è la zona di caccia al granchio. Zenon l'aiuta a scendere.

 

“è comodo essere così alti come Zenon. Anche i dislivelli più alti sono per lui semplici scalini” - pensa Nicole - “è che io sono tappa.... a proposito! Adesso Zenon quanto sarà alto? 1.95? è così alto.... più del solito2.”

 

L'acqua della marea è rimasta in quella depressione del terreno. Alberi di mangrovia. Radici enormi. Silenzio.

 

“quindi è da qui che prendete i granchi” - Zenon fa alcuni passi dentro la depressione

 

“eh? Dice a me, Ombra?” - chiede Zanna

 

“quindi è da qui che prendete i granchi, Zanna” - stavolta il tono di Zenon è più duro e non è più una domanda. Il tono è quello di una affermazione dura.

 

“Sìssignore! Li prendiamo da qui, Signore” - Zanna scatta sull'attenti, un riflesso condizionato - “ehm... volevo dire.... che insomma.....”

 

“adesso però sono diminuiti di numero. Giusto, Zanna?” - Zenon prosegue a parlare senza badare all'imbarazzo dell'interlocutore, mentre si addentra nella zona di caccia.

 

“esatto. Ci sono giorni che non troviamo nulla” - risponde Zanna.

 

“il mare vi è forse precluso? Non pensate alla pesca?” - Zenon continua con le domande mentre si avvicina ad una grossa mangrovia.

 

“i granchi non si pescano in mare” - risponde Zanna seguendo lo stregone.

 

“I pesci, Zanna. I pesci. Mi riferisco ai pesci. Non li potete pescare?” - Zenon si china verso il basso ad esaminare le cavità formate dalle radici.

 

“meowww..... che scena divertente. Forse dovresti intervenire prima che Zenon stacchi di netto la testa a quella lince poco furba. Lo sai, Nicole?” - dice con il pensiero Hally.

 

Nicole si volta verso la propria ombra: vede il sorriso di Hally bello stampato sulla superficie dell'ombra. Un attimo dopo, i denti della gattina si inabissano e l'occhio emerge facendo l'occhiolino.

 

“solo se lui me lo chiederà.” - la risposta di Nicole è semplice.3

 

Nicole si avvicina ad una mangrovia imitando Zenon.

 

“cosa stai cercando, Zenon?” - pensa tra sé e sè Nicole

 

“quel mostro marino. Da quando c'è lui non è possibile pescare. Inoltre noi non siamo pescatori. Non sappiamo come si usano le reti e non abbiamo neppure reti adatte a pescare per davvero in mare aperto” - Zanna borbotta scuse grattandosi l'orecchio felino destro.

 

“ragionevole” - commenta Zenon

 

“è una domanda?” - chiede Zanna avvicinandosi a Zenon

 

“è una affermazione, lince.” - Zenon si tira sù e si guarda intorno.4

 

“mi scusi....”

 

“non si deve scusare di nulla, Zanna” - Zenon si avvicina ad un'altra mangrovia - “come è cominciato tutto questo?”

 

“all'improvviso.... un giorno c'erano granchi enormi pronti ad essere raccolti e il giorno dopo non c'era più nulla” - Zanna segue ancora una volta Zenon.

 

Nicole cercando tra le radici della mangrovia ha visto un filo rosso sbucare da una radice. Lo afferra per cercare di capire cosa sia.

 

“faccia attenzione, figlia dell'acqua. Quello è il cavo di trappola per granchi.” - Zanna si stacca da Zenon per avvicinarsi in fretta a Nicole.

 

“usate queste cose per catturare i granchi?” - chiede Nicole passando il filo nella mani di Zanna

 

“sì. Ma adesso sono solo gabbie vuote. Una volta era diverso” - Zanna tira il filo. La trappola viene in parte alla luce dal fango: vuota.

 

Zanna rimette a posto la trappola e torna da Zenon.

 

“non è stata una diminuzione progressiva?” - Zenon infila la mano sinistra dentro una cavità tra le radici: ha visto qualcosa.

 

“no. Ne sono più che sicuro. Oggi non ci sono più, ieri c'erano.” - Zanna stavolta è più che convinto di quello che dice.

 

“bene. Se fosse stata una diminuzione graduale, avrebbe voluto dire che ne avevate catturato in numero eccessivo in poco tempo.” - Zenon tira fuori la mano dalla cavità tra le radici della mangrovia.

 

Una pelle di serpente. Zenon mostra a Zanna una pelle di serpente.

 

“una pelle di serpente? Qui? Non è il loro ambiente” - osserva Nicole

 

“Suggerisco di tornare al villaggio. L'acqua alta e il fango sono ottimi nascondigli per i serpenti....” - risponde Zenon - “potremmo farci molto male, Nicole.”

 

“capito, Falco? È tempo che anche un essere buono come te faccia un bel bagno...” - così dice Topolina rivolta a Falco

 

“ehi, anche tu sei un essere buono. Non dovresti essere cattiva con me” - risponde Falco.

 

“qualche soddisfazioni vorrei togliermela prima di sparire. Sai?” - Topolina incrocia le braccia dando le spalle al ragazzo - “.....insieme a te”

 

 

§§§§

 

Nicole sta volando, anzi, sta precipitando. Dall'alto riconosce il Big Bang. È Londra. Dall'alto si vedono anche alcuni crateri, sono edifici distrutti. Si guarda intorno, quando la mancanza dell'enorme ruota panoramica che fu costruita per festeggiare l'inizio del nuovo millennio la sorprende.

 

È una uggiosa giornata. Il cielo è coperto. Sembra che voglia piovere

 

Zenon cammina in una strada sotto di lei. Sembra diverso dal solito. Infatti indossa un lungo cappotto che non gli ha mai visto indossare prima d'ora. È nero. Le falde cadono come se fossero le ali di un pipistrello.

 

Sicuramente pioverà oggi, a ben pensarci.

Zenon ne sarebbe contento, ma non oggi5.

un uomo molto vecchio si avvicina a Zenon

Zenon lo allontanerebbe da sé, ma non oggi. Gli dà un quarto di sterlina e lo saluta.

Il vecchio ha la tubercolosi. Morirà presto. Gli spiriti dei morti hanno già cominciato a seguirlo6.

 

Zenon passa d'avanti ad un edificio in parte bruciato. Un rudere adesso. Prima era un palazzo. Prima che un V2 lo centrasse in pieno.

 

Zenon si trattiene un attimo lì.

 

Aspetta forse qualcuno?

 

William passa di lì e saluta Zenon

 

“Buongiorno, Zenon”

 

Zenon all'inizio non risponde al saluto di William, come se non l'avesse sentito... poi dice: - “Buongiorno, William. Quello era il tuo palazzo? Vivevi in uno di quegli appartamenti?”

 

“sfortunatamente lo era.”

 

“è successo ieri sera. Vero, William?”

 

“come fai a saperlo? So che non abiti a Londra.”

 

“Sesto senso. In realtà io e il Re dei Cari Vicini siamo amici. Me l'ha detto proprio Oberon in persona.”

 

“Ti piace scherzare. Magari potresti darmi un poco dei tuoi nervi anche a me. Temo sempre di prendere la strada sbagliata. Ho paura di attardarmi e di essere.... spazzato via”

 

“questo non ti succederà, William. Non ti accaderà più di sentire una bomba pioverti in testa. Non sono più un pericolo per te.”

 

cado.

 

Cado sul naso di Zenon, con fatica mi tengo in equilibrio e infatti scivolo via.

 

Cado verso i capelli di Zenon, mi tuffo nella massa di quei capelli neri come la pece fino ad atterrare sulla pelle del capo, per poi scivolare fuori lungo una tempia.

 

Cado verso la spalla destra di Zenon. Atterro sul cappotto. Così morbido. Il mio corpo viene completamente assorbito dalla stoffa.

 

Cado verso la terra, passando d'avanti agli occhi di Zenon. Mi schianterò al suolo. La mano di Zenon mi afferra. Le dita si chiudono sopra di me. Sento il calore della mano. Poi la luce: sono seduta sul palmo della mano. Zenon è così gigantesco visto da quaggiù.

 

“Nicole.....” - la voce di Zenon sembra un tuono per me che sono così piccolina.

 

“Nicole.... basta vagare. Basta piovere. Torna indietro” - dice.

 

Piovere?

 

All'improvviso mi rendo conto che ci sono tante me stesse che stanno cadendo dal cielo. Siamo come gocce d'acqua. Io sono ognuna di loro.

Io sono la pioggia..... sono la pioggia di quel giorno.... di tanti anni fa.....

 

Zenon ci fissa.

 

Io vedo le sue spalle dall'alto. Le mani dal basso. I suoi capelli dall'alto, dai lati e da dietro la sua nuca. Vedo me stessa nel palmo della sua mano e vorrei essere anch'io nel palmo della sua mano. Eppure io sono nel palmo della sua mano e allo stesso tempo sto cadendo al suolo....

 

“torna alla realtà!” - le falde del cappotto di Zenon si aprono come farebbero le ali di un uccello. Un fiume d'acqua ne esce e travolge tutto.

 

§§§§§§

 

“gwaaaaa.....” - esclama Nicole svegliandosi di botto dalla trance.

 

“ben tornata” - Zenon sta abbracciando Nicole tendole il capo premuto contro il proprio petto.

 

“cosa è successo?” - chiede la ragazza.

 

“Stavi vagando per i miei ricordi. Sognavi di essere una nuvola e poi di essere pioggia” - Zenon accarezza i capelli di Nicole.

 

“è vero. Adesso me ne rendo conto” - Nicole si guarda intorno. Tutto è come l'aveva lasciato. La ciotola piena d'acqua che contiene la pelle del serpente. La piccola radura nascosta nella macchia costiera. La luna viola alta in cielo. Il silenzio della notte.

 

“hai sperimentato lo sdoppiamento sensoriale. Ti senti bene?” - Zenon continua ad accarezzare il capo della ragazza.

 

“sì.... insomma non è stato così strano.... è stato strano vedere William” - Nicole all'improvviso si rende conto di aver pianto mentre era nel sogno: una lacrima le scende dalla guancia.

 

“te la senti di riprovare?” - chiede Zenon.

 

“uff.... sì” - risponde Nicole guardando Zenon. Lo stregone sembra dubbioso sul da farsi.

 

“yum. Meow che lacrima salata che hai” - Hally si è allungata per leccare via la lacrima dal mento di Nicole.

 

“Hally....” - Nicole è stupita del comportamento della gattina.

 

“va bene. Va bene. Va bene. Me ne ritorno nella mia cuccia sulle foglie e ti lascio lavorare.” - dice la gatta saltando giù dal grembo di Nicole.

 

“però.... hai lacrime gustose.... mi piace leccarle” - Hally dice mentre si allontana.

 

Nicole si stacca da Zenon per rimettersi nella posizione che occupava prima. Proprio di fronte a lui.

 

La pelle del serpente nell'acqua emana una strana aura. Qualcosa di speciale la anima.

 

“dammi la tua mano, Nicole” - dice alla fine Zenon

 

“sì” - Nicole porge la destra a Zenon

 

“i nostri poteri sono sigillati dall'incantesimo dell'ecatonpodo. Solo la nostra natura d'acqua è libera di fluire.” - ricorda lo stregone

 

“continua a parlare. Ti prego, Zenon” - dice Nicole con gli occhi chiusi

 

“l'acqua fluisce libera senza ostacoli. Raggiunge ogni luogo nel tempo e nello spazio. Senti come il tuo corpo come il mio diventano meno duri?” - Zenon continua

 

“sì. “ - la voce di Nicole è più leggera di prima. Il capo oscilla avanti e indietro

 

“diventiamo acqua. Diventiamo l'acqua che circonda questo luogo. L'acqua che inonda la foresta di mangrovie e cerchiamo il serpente che ha perduto questa pelle. Cerchiamo la causa della scomparsa dei granchi” - la voce di Zenon ha assunto una tonalità strana. Nicole immagina che le parole siano scritte su tante bolle che nuotano in un mare immenso.

 

“guidami.” - dice la ragazza.

 

“cerchiamo il serpente. Diventiamo l'acqua che era lì quando c'era questo serpente.” - conclude Zenon.

 

Nicole si allunga per cercare l'abbraccio di Zenon.

 

******

 

Una luce.

 

Una luce che trema.

 

Poi.....

 

Il vuoto. Nicole sta cadendo verso la terra. Gli alberi visti dall'alto sono.....

 

“mangrovie! Finalmente!” - esclama

 

Nicole si tocca le spalle: due gigantesche ali di pipistrello si estendono per frenare la caduta. Senza fare quasi rumore Nicole plana verso il suolo. Ma non atterra. No, non atterra7.

Afferra un ramo abbastanza robusto di uno degli alberi di mangrovia e si tira sù. Scala l'albero fino alla cima.

 

“è comodo essere immateriali. In nessun modo questi rami avrebbero retto il mio peso” - dice Nicole. Le ali di pipistrello si richiudono su sé stesse scomparendo.

 

Dall'alto la foresta di mangrovie sembra sana e vitale.

Una strana nebbia la avvolge. Una nebbia innaturale: pulsa, striscia e si contorce come se fosse viva.

 

“La manifestazione del potere che sta corrodendo la foresta?”- si chiede Nicole - “che cosa ne pensi Zenon”

 

silenzio.

 

“dimenticavo: Sono sola.... lui forma questo mio corpo, adesso, e io sono la sua vista e la sua mente. ” - dice la ragazza toccandosi ancora una volta le spalle. - “diamoci da fare.... almeno stavolta la fusione ha funzionato e non ho vagato tra i ricordi di Zenon che avevano l'acqua come elemento importante”

 

con un balzo Nicole si stacca dalla cima dell'albero per andare dove la nebbia sembra più fitta.

 

“adoro queste ali. Peccato non possa farmele crescere anche nella realtà. Chissà se un giorno saprò farlo. Per adesso.... si volaaaa” - Nicole sorride tutta contenta di volare -” YUYUYUYUYUYUYU”

 

Atterrata nello spazio tra due grandi mangrovie, Nicole si guarda intorno. L'aria è piena di umidità, la nebbia è fitta e gli alberi hanno forme strane. Le radici che spuntano dal terreno sono contorte, ricordano un groviglio di serpenti. L'acqua salmastra è alta un paio di dita.

 

“Quindi così appare la foresta di mangrovie la notte con la marea che avanza” - pensa Nicole.

 

Un attimo dopo, la ragazza scompare, come se si fosse sciolta in quell'acqua marina.

Passano alcuni minuti. La nebbia continua ad avanzare. Adesso il punto dove si trovava Nicole è completamente avvolto dalla nebbia.

In un altro punto, sempre vicino ad una pozza d'acqua sgombera dalla nebbia, Nicole riappare.

 

La ragazza si strofina le braccia come se stesse sentendo freddo

 

“non ho un corpo materiale, ma sento freddo lo stesso.... sto usando troppo potere e troppo in fretta” - dice Nicole - “come se non bastasse, non ho trovato nulla. La massa d'acqua non mi sa dire nulla”

 

Nicole fa per aprire le ali e volar via quando una luce giallastra si accende tra le radici della mangrovia più vicina a lei. La luce trema: una fiamma flebile. Ora si accende ora sembra che sia sul punto di spegnersi.

 

“aiutami.....” - dice una voce.

 

“chi c'é?” - Nicole chiede

 

“aiutami” - la voce insiste

 

“come riesci a vedermi? Dovrei essere uno spirito invisibile” - Nicole si sente vulnerabile tutto d'un tratto.

 

“qui.... aiutami....” - la voce insiste ancora

 

“chi sei?” - Nicole risponde con un tono deciso - “non ho intenzione di aiutarti se non ti mostri a me. Se non mi mostri la tua natura, io non ti aiuterò.”

 

un attimo di silenzio.

 

La nebbia del bosco di mangrovie serpeggia come se fosse viva tra le piante. Nicole si trova ben presto circondata dalla nebbia da ogni lato, anche verso l'alto la nebbia si estende.

 

“oh, no. Non mi chiuderai dentro” - Nicole estende le ali di pipistrello e con un violento battito d'ali spazza via la nebbia che si stava chiudendo sopra di lei.

 

“aiutami........” - dice la voce sempre più debole.

 

“il potere non può fluire dal mio corpo a causa del sigillo, ma in questa forma la mia natura di figlia di acqua e vento è libera da ogni vincolo. Mostrati o ti spazzerò via per sempre.” - Nicole estende le ali di pipistrello ancora una volta.

 

La luce tra le radici diventa più forte e meno incerta

 

“io.... sono.... la figlia della terra che protegge questo bosco. Io sono.... la driade Clora....” - dice alla fine la voce8.

 

“se sei davvero uno spirito che abita gli alberi. Se sei davvero una ninfa della terra, allora mostra il tuo aspetto.” - Nicole è decisa a non cedere di un millimetro - “voglio vedere la tua natura9. Ho visto parecchi abomini e aberrazioni che si mascheravano da esseri miti prima d'ora.”

 

La nebbia si concentra tra le radici della mangrovia. La luce che brilla tra le radici viene così offuscata che sembra sul punto di spegnersi. Poi..... tra le radici della mangrovia, si vede una sagoma in controluce. La nebbia nasconde la persona alla vista.

 

Nicole osserva la sagoma in controluce, dopo di che si avvicina alla pianta.

 

“vieni...” - dice la pianta.

 

“quindi questo è l'aspetto di una driade.” - Nicole ripiega le ali di pipistrello mentre si china verso le radici della pianta.

 

“io.... non ho una forma.... io sono queste piante, io sono questa terra che tu calpesti.... la nebbia è la mia anima....” - spiega la driade.

 

“cosa ti preoccupa, driade Clora? Perché cerchi il mio aiuto?” - chiede Nicole

 

“io.... vi ho visto stamani, ma non sono riuscita a parlare con voi. Eravate come ciechi e sordi. Tra voi solo quell'essere di tenebra sembrava essere capace di..... leggere i piccoli indizi che vi davo” - la voce della driade è triste.

 

“non capisco....” - Nicole si china per vedere meglio la figura nella nebbia. È decisamente un piccola donna: ha capelli lunghi e un piccolo seno. Sembra una bambina di tredici e ancora meno anni. Difficile dire quanti anni abbia in realtà. Questi esseri amano mostrarsi come bambine ma non antichi, così antichi da esistere fin dal tempo del mito.

 

“io.... ho.... fatto.... trovare.... a.... la pelle.... di coloro.... che mi stanno avvelenando.....” - la voce è sempre più debole.

 

“ma il bosco è sano.” - Nicole si guarda intorno tirandosi sù dalle ginocchia.

 

“scavano la terra, mi avvelenano con il loro tocco e ora hanno anche.... loro ad aiutarli....” - la voce è quasi un sussurro.

 

“cerca.... cerca.... la.... mangrovia cava.... circondata dai suoi figli.... ad ovest” - nella nebbia si forma l'immagine di un albero cavo oramai secco, circondato da altri alberi più giovani. Nicole fissa quell'immagine.

 

Tutto attorno alla ragazza la foresta di mangrovie scorre rapida fino a che non si trova proprio davanti alla mangrovia cava che aveva visto in quell'immagine

 

“Zenon, abbiamo finito qui.....” - mormora Nicole.

 

****

 

“Una zuppiera contenente verdure cotte, alcuni piattini con alghe marinate e fettine di pesce. Poco a dir la verità. Tuberi arrostiti a volontà. Questa è la seconda colazione che il Generale Cane offre con generosità sperando nell'aiuto di Zenon. Che fortuna che abbiamo avuto, Nicole” - la voce smiagolosa di Hally risuona nella mente di Nicole

 

“Generosità.... certo.... “ - osserva Nicole - “avremo il nostro tornaconto.”

 

“una pelle di serpente?” - il Generale Cane stropiccia la pelle che Zenon ha trovato tra le radici della mangrovia il giorno prima.

 

Zenon e Nicole siedono l'uno accanto all'altra, il Generale Cane sta davanti a loro. Akane è al suo fianco.

 

“Il maschio alfa e la femmina alfa. Questo mucchio selvaggio non è molto diverso da un branco di animali. Ah, è vero: loro sono animali e yokai..... meoooowww” - dice con il pensiero Hally. Il brillante sorriso della gattina fa capolino dall'ombra di Nicole

 

“shhhh....” - risponde Nicole

 

“io non la definirei una pelle di serpente.” - Zenon prende un tubero arrostito e lo passa a Nicole

 

“è vero. Sa di pesce, di elettricità, di acquatico.... cosa ci fa qui un naga?” - il Generale Cane annusa la pelle. Arriccia le narici scoprendo le zanne. I Canini, per un attimo, sono visibili in tutta la loro lunghezza.

 

Nicole ha sbucciato un bel pezzo del tubero e passa una parte del pezzo pulito a Zenon, tenendo per sé l'altro pezzo pulito. Zenon prende il pezzo con un sorriso, facendo una carezza ai capelli di Nicole. Nicole accetta la carezza senza muoversi, dopo di che, senza fare troppi complimenti, addenta il pezzo che aveva tenuto per sé e continua a pulire il pezzo restante del tubero dalla buccia.

 

“ti piace davvero prenderti cura di lui. Vero, Nicole... maowww” - insinua Hally facendo l'occhiolino dalla profondità dell'ombra.

 

“i naga non possiedono natura elettrica, Generale. È qualcosa di diverso” - Zenon prende il pezzo da

“a rifletterci bene, questo odore non mi è nuovo. L'ho già sentito” - dice Akane.

 

Il Generale passa la pelle ad Akane. Zenon osserva la scena e prende in modo meccanico il pezzo di tubero che Nicole gli porge.

 

“ne vuoi ancora, Zenon?” - chiede Nicole.

 

“io no. Tu?” - risponde Zenon

 

“un pochino ancora ne vorrei” - dice Nicole

 

Zenon prende un tubero ancora da pulire, lo spezza a circa un terzo della lunghezza e lo fa vedere a Nicole.

 

“è troppo?” - chiede

 

“no, Zenon.” - risponde Nicole

 

Zenon inizia a sbucciarlo.

 

“ma che amore. Ti sta sbucciando il tubero..... aaaahhhhh.... meowww come miaowvorrei avere un maschio che si occupi di me così. Mew” - il commento di Hally risuona nella testa di Nicole.

 

“è una lamia.” - alla fine dice Zenon

 

“cosa ci fa una lamia qui?” - il Generale Cane sembra stupito e in parte infastidito dalla cosa.

 

“ho intenzione di andare a chiederglielo di persona dopo colazione” - Zenon si limita a sorridere - “ieri sera Nicole ed io abbiano trovato il suo nascondiglio diventando un tutt'uno con l'acqua che bagna la foresta di mangrovia.”

 

“ohhh.... una magia. Come quella dei maghi Omnyo” - lo sguardo di Akane è meravigliato. I due occhi neri sono sgranati, sembrano due perle nere.

 

“interessante. Ho fatto bene a chiederti aiuto, amico mio” - il Generale Cane si sfrega le mani.

 

Zenon non risponde, passa il pezzo di tubero pulito a Nicole.

 

“grazie, Zenon” - risponde la ragazza.

 

“perché sento in questa pelle di serpente l'odore della folgore degli oni gialli e neri?” - chiede Akane10

 

“quando la vedremo, glielo chiederemo.” - dice con il pensiero Hally

 

“Nell'epoca del Mito, Zeus si unì a Lamia e dalla loro unione nacque Scilla, dalla pelle di serpente. Tutte le figlie di Scilla, dalla corpo serpentiforme come la madre, si chiamano lamia, come la nonna, e possiedono il potere della folgore del nonno” - spiega Zenon lanciando una rapida occhiata all'ombra di Nicole.

 

“EHI! COSA!?!?! Può sentirmi????.Zenon può sentirmi?????? NICOLEEEEEEEEEEE” - Hally protesta così forte che per un attimo, Nicole ha un giramento di capo.

 

“Ehi. Ehi. Ehi. Vacci piano, quando usi la telepatia. Non gridare” - risponde Nicole - “Zenon non può sentirti. Io e te siamo alleati. Tu non sei il suo alleato”

 

“si è girato verso di me???!!!! allora avrà sentito tutti i discorsi che facevo su di te e lui.... le fantasticherie e le cose sul guardiano e chissà che altro” - continua Hally.

 

“calmati! Non eri stata tu a dirmi che Zenon non poteva sentirti? E adesso vai nel pallone perché pensi ti abbia sentito?” - risponde con il pensiero Nicole.

 

“Nicole, dovresti tenere sotto controllo la tua ombra. La sua superficie sta ribollendo. Cosa combina Hally lì dentro?” - dice con il pensiero Zenon a Nicole.

 

“ah? Certo? Voglio dire certo!” - Nicole risponde agitata. È una novità sentire per telepatia la voce di Zenon. Quando lo stregone usa la telepatia, la sua voce è stridente ed affilata, molto diversa dalla voce che usa quando parla normalmente; per questo motivo Zenon non ama usare la telepatia con Nicole. Di solito comunicano per immagini, suoni ed odori11.

 

“Hally, datti una calmata. ORA!” - dice con il pensiero Nicole dando un colpetto con le nocche della destra alla propria ombra.

 

“vi accompagnerò” - il tono del Generale Cane non ammette repliche - “voglio proprio vedere questa lamia che sta mettendo a dura prova la sopravvivenza della mia gente. Del mio branco. A me devrà renderne conto.”

 

“sarà meglio che venga anch'io.....” - dice Akane grattandosi il naso.

 

“cosa vuol dire?” - il Generale si volta verso Akane

 

“alle volte sei davvero scortese. C'è il rischio che tu la spiegazzi troppo per permetterle di parlare....” - risponde Akane socchiudendo gli occhi e sorridendo.

 

“come ti permetti donna?!? tu sei la mia cagna!” - il Generale si alza in piedi furioso.

 

Un attimo dopo crolla al suolo colpito da un destro alla stomaco sferrato da Akane.

 

“Coniglia. Sono una coniglia. Ma so tirare fuori le zanne, tesoruccio.” - Akane sorride mostrando due piccole e affilate zanne massaggiandosi le nocche della mano.

 

“che tranvata.... quei due sono davvero ben assortiti....” - la testa di Hally fa capolino dall'ombra di Nicole.

 

“già....” - dice Nicole.

 

“sei..... manesca...... per nulla femminile.....” - mugola il Generale Cane

 

“a cuccia. O ti arrivano altre manate, tesoruccio” - riponde Akane12

 

“decisamente” - commenta Nicole.

 

“uno yokai è sempre uno yokai” - dice Zenon alzandosi - “andiamo a preparaci, Nicole.”

 

“arrivo, Zenon.” - Nicole si alza - “allora dico a Falco e a Topolina di non seguirci?”

 

§§§§§

 

“sì. Preferirei che non ci seguissero più” - dice Zenon.

 

È sera, Nicole e Zenon hanno appena concluso il rituale per trovare il proprietario della pelle di serpente trovata quella stessa mattina.

 

“in effetti, anch'io trovo la loro presenza stancante. Mi priva delle mie forze. L'ho notato stamani” - Nicole si alza a fatica da sedere.

 

Zenon prende la ciotola d'acqua che contiene la pelle del serpente, la rovescia per terra spandendo tutta l'acqua sulla nuda terra. Poi raccoglie la pelle del serpente e butta nella pozzanghera alcuni grani di sale13.

 

“assorbite l'acqua, disperdete la forza rimasta nell'acqua e purificate questo pezzo di terra: questo è il compito che vi affido, per questo vi evoco” - la voce di Zenon è cupa.

 

Una risatina risuona nell'aria. Leggera e sottile, così leggera e sottile da sembrare lo squittio di un topo.

 

Nicole vede strani moscerini nascere dai chicchi di sale.

 

“una evocazione” - mormora la ragazza.

 

“roba di poco conto.” - Zenon si alza in piedi lasciando a terra la pelle del serpente e la ciotola d'acqua - “quando avrai imparato ad usare le tecniche pittoriche del mio metodo, passeremo alle evocazioni come ti ho promesso.”

 

“non sono sicura di volerlo imparare. Potrei avere a che fare con un altro abominio o vedere un'altra di quelle chimere” - Nicole si mette al fianco di Zenon e gli prende il braccio destro. Lo stringe poggiandoci sopra il capo14.

 

“hai sonno?” - chiede lo stregone

 

“sì..... ronf ronf ronf.... lo sai che mi stanco facilmente” - Nicole sorride alzando gli occhi verso il viso di Zenon, cercando il suo sguardo.

 

“andiamo. Un po' di riposo per stanotte non ce lo leva nessuno.” - dice Zenon accarezzando con la sinistra la testa di Nicole.

 

“la presenza di quei bambini drena i nostri poteri....” - Zenon continua ad accarezzare la testa di Nicole - “dobbiamo portare con noi la pelle e la ciotola, Nicole.”

 

“adesso mi stacco. Ancora un pochino....” - dice la ragazza.

 

“se volete, li porto io. Meow” - Hally emerge dall'ombra di Nicole. Cammina eretta sulle zampe posteriori. Pochi attimi dopo ha assunto l'aspetto di una ragazzina sui quindici anni: capelli neri tagliati corti, una felpa il cui cappuccio è decorato con due orecchie da gatto fatte di stoffa, jeans neri e una cintura la cui fibbia nera smaltata ricorda la testa di un gatto. È scalza15.

 

Hally raccoglie la ciotola: mani minute, unghie lunghe tinte di bianco, prendono con delicatezza la pelle e la mettono dentro la ciotola16.

Zenon e Nicole si incamminano verso l'uscita dalla radura.

 

“sono rimasta stupita quando questa mattina ci hanno chiesto di seguirci” - Nicole continua il discorso iniziato prima dell'interruzione di Hally.

 

“gli esseri buoni non possono fare altro che fare del bene e nel farlo si consumano” - Zenon ha lo sguardo stanco - “fino a morire. Questa è la loro natura. Una fiamma che arde fino alla fine della candela per poi spegnersi per sempre”

 

“ma tu mi hai sempre detto che la bontà senza la testa è pericolosa” - pensa nicole.

“sei stanco anche tu. Vero, Zenon?” - dice, invece, Nicole

 

“non credevo che questo viaggio sarebbe stato così duro. Chi poteva prevedere quella bestia acquatica? In questo regno tutto è distorto, in condizioni normali avrei spezzato il suo sigillo con facilità. Qui manca il Vero Sole. Nessun tramonto, nessuna alba, nessuna ombra dalla quale attingere potere.” - risponde Zenon.

 

Zenon continuano a camminare. Nicole si stringe ancora di più al braccio di Zenon.

 

“Zenon....” - alla fine dice Nicole.

 

“sì?” - risponde lo stregone

 

“posso chiederti una cosa? Ho una curiosità” - dice Nicole.

 

“dimmi pure” - Zenon accarezza la testa di Nicole. I due camminano piano piano.

 

“i due bambini conoscono il destino degli esseri buoni. È davvero un detto così diffuso, quello che citi sempre?” - dice Nicole.

 

“vuoi sapere se è un detto diffuso, come mai?” - chiede Zenon

 

“ecco, insomma... più che un detto vorrei sapere se... ha qualcosa di vero dietro.” - Nicole si stringe a Zenon

 

“Dipende. perché?” - chiede ancora Zenon.

 

“perché.... se è vero, loro alla fine moriranno” - risponde Nicole.

“sei davvero preoccupata. Vero?” - Zenon si ferma.

 

“quando ero piccola, mi sentivo così sola che chiedevo alla mamma una sorellina. Topolina ricorda la sorellina che avrei voluto avere” - la risposta di Nicole è un sussurro nell'orecchio di Zenon.

 

“capisco.” - Zenon accarezza i capelli di Nicole - “non è un detto diffuso. Anzi non è un detto, ma una storia davvero avvenuta. È probabile che l'abbiano sentito dalla sorella della loro madre”

 

“quindi è il loro destino...” - dice amara Nicole.

 

“potrebbe esserlo.” - dice Zenon continuando ad accarezzare Nicole.

 

“da cosa deriva?” - chiede Nicole.

 

“tu sai che non sei la prima compagna che io ho cercato di avere.” - inizia Zenon

 

“sì. Me lo hai detto quando ero ancora la tua apprendista quando, dopo un anno che vivevo da te, trovai quel quaderno di foto nella libreria dei testi di magia naturale.” - dice Nicole.

 

“Si chiamava Amélie, era una Fey della Normandia. Mi era stato predetto che avrei trovato la mia compagna nella Normandia.” - continua Zenon17.

 

“me lo dicesti anche quella volta” - Nicole si stringe a Zenon, mette il capo sul petto di lui. - “ma non mi hai mai detto cosa le successe di preciso. Lei è morta e sepolta. Questo mi dicesti.”

 

“mi dissero che dovevo cercare tra gli esseri magici della Francia e così incontrai Amélie. Pensavo fosse lei, all'epoca non sapevo ancora di te e non sapevo che esistessero le Figlie della Nebbia” - Zenon abbraccia Nicole. - “una Fey della luce e del cristallo con sentimenti umani che si accompagna ad un essere oscuro come me, che non nutriva sentimenti umani. Poteva finire solo in un modo.”

 

“Zenon....” - Nicole si stringe a Zenon e chiude gli occhi.

 

“erano i primi anni del primo dopoguerra, lei andò in Spagna, mentre io rimasi in Francia a lavorare per dare la pace eterna alle anime dei soldati morti. Mi avevano pagato bene per farlo” - Zenon bacia i capelli di Nicole - “poi, la spagnola, che mieteva le sue vittime senza nessuna pietà, uccise anche Amélie”

 

“davvero un male umano può uccidere una Fey?” - chiede Nicole.

 

“le Fey non sono esseri come me, Auberon o i cari vicini. Sono e restano mortali.” - risponde Zenon - “lei si consumò nel tentativo di fermare quel male che colpiva gli uomini e finì per contrarlo a sua volta, morendone.”

 

“quindi è così che morì” - mormora Nicola - “quindi quel detto deriva dalla storia di Amélie.” - conclude Nicole.

 

“quel detto non è altro che la frase che dissi sulla tomba di Amélie alla presenza delle sue due sorelle.” - dice Zenon.

 

“capisco” - Nicole si sente la bocca secca.

 

“andiamo” - Zenon invita Nicole a riprendere il cammino.

 

“certo che è una strana coincidenza. Tu incontri Amélie e le sue sorelle, poi incontri Topolina e Falco, i figli di una sorella di Amélie” - dice Nicole accettando l'invito di Zenon.

 

“non del tutto. La cerchia dei maghi e di praticanti della magia è molto piccola, almeno se si resta tra i maghi e le Fey mortali. Si conoscono tutti. Inoltre, sono tutti imparentati tra loro.” - risponde Zenon - “un piccolo club privato. Ovviamente se si considerano i cari vicini e gli esseri fatati della corte di Auberon, diventiamo un numero così grande che non è possibile più avere coincidenze di questo genere.”

 

“già.... siamo davvero tanti” - commenta Nicole.

 

“il Regno dell'Incubo è e resta una tappa importante per ogni essere che vuole praticare la magia ad un certo livello. Capita di incontrarsi all'ingresso del Regno come è successo con Topolina e Falco. Presto o tardi sarebbe accaduto” - Zenon accarezza i capelli di Nicole mentre camminano nella macchia. La Luna viola brilla in cielo.....

 

“Zenon....” - azzarda Nicole con un filo di voce

 

“sì?” - risponde Zenon

 

“perché hai cercato proprio me dopo Amélie?” - Nicole tiene lo sguardo basso.

 

“capisco cosa vuoi dire.... come ti dissi io non l'amavo. Ero solo affascinato dalla profezia che mi prometteva che non sarei stato più solo.” - Zenon dice deciso - “ma al di là della profezia, ti amo e ora tu sei parte della mia esistenza. Tu non sei una persona buona così come non lo sono io. Tu sei una Figlia della nebbia, più vicina ad un incubo come me, che ad una persona come Amélie. I tuoi poteri sono compatibili con i miei.”

 

“quindi io e te eravamo predestinati l'uno all'altra?” - chiede Nicole.

 

“era un possibile sviluppo del nostro futuro18. La cosa ti disturba?” - Zenon prende in collo Nicole e la fissa sorridendo - “ti senti privata dalla tua libertà di sceltà, del tuo libero arbitrio e di chissà cos'altro si inventano gli uomini?”

 

“GWAAAAA. Vacci piano.” - Nicole è stupita dal gesto di Zenon.

 

“ghiri ghiri ghiri” - fa Zenon19

 

“ehi!. Niente solletico. Ah. Ah. Ah.” - Nicole sorride abbracciando il collo di Zenon - “privata della libertà di scelta? Per nulla. Nonostante vi sia una profezia sul futuro, questo è il destino che ho scelto. Questo destino mi piace e mi va bene. Questo è il destino che voglio. Zenon, tu sei mio e mio soltanto, dalla punta dei capelli alla punta delle dita dei piedi. Io sono tua dalla punta dei capelli alla punta delle dita dei piedi

 

Zenon porta in braccio Nicole. I due scompaiono rapidi nella notte.

 

“aspettatemi!!!!” - grida Hally

 

§§§§§§

 

“aspettatemi!” - grida il Generale Cane.

Zenon porta sulle spalle Nicole e precede di numerosi passi il Generale Cane e Akane.

 

“come va Nicole?” - chiede Zenon

 

“bene, Zenon” - risponde la ragazza. - “ da quella parte”

Zenon segue l'indicazione di Nicole e devia verso quel gruppo di alberi che la ragazza gli sta indicando.

 

“e adesso?” - chiede lo stregone.

 

“avanti fino allo spiazzo e ci siamo” - risponde Nicole abbracciando il collo di Zenon.

 

Sul limitare degli ultimi alberi della foresta Zenon si ferma: da lì si vede tutta la radura che si apre più avanti.

 

La radura. Proprio al suo centro c'é la mangrovia cava della visione della notte precedente.

 

“ottimo. Davvero ottimo, Nicole” - commenta lo stregone.

 

“grazie, Zenon. Ma anche tu hai delle gambe fortissime” - Nicole fa per scendere dalla schiena di Zenon.

 

“daffero... amifo mifo” - dice la voce del Generale Cane.

 

Nicole si gira e vede una scena ridicolissima: il Generale per stare dietro a Zenon ha corso a perdifiato non curandosi di nulla, perciò è pieno di rami e rametti nei capelli, tiene in bocca un ramo che deve aver strappato con i denti per non essere colpito al volto. È visibilmente provato dalla corsa.

 

“splut.... volevo dire.... davvero, amico mio. Corri veloce. Ma mai quanto me.” - il Generale cerca di darsi un contegno.

 

“arrivo, tesoruccio” - Akane salta giù da uno degli alberi vicini.

 

Il generale è armato con la Raiken, suo onore e vanto, e porta con se anche una lunga lancia dalla punta a mezzaluna. Akane tiene fissati alla cintura due sai.

 

“quindi la Lamia si trova qui?” - chiede Akane.

 

“sì. Sento la sua forza.” - dice il Generale Cane

 

“cos'è quella roba, Zenon? Sembra veleno” - dice Nicole indicando il fumo biancastro che esce dalla mangrovia cava.

 

“sì, Nicole. La lamia è anche una figlia della terra, suo tocco è venefico come quello dei serpenti antichi dei quali hai studiato le caratteristiche.” - conferma Zenon20.

 

“attenti!” - dice Akane.

 

Dal tronco dell'albero esce fuori una creatura lunga e affusolata. Striscia nell'erba per poi alzarsi sulla coda. La lamia.

Completamente nuda. Il corpo di un serpente dall'ombellico in giù, il corpo di una donna da lì in sù. Ricoperta da una leggera pelle a scaglie da rettile, ha il volto di una donna bellissima, capelli castani chiari.

 

“ha delle corna?” - dice il Generale Cane - “è un oni?”

 

“magari è imparentata con le vipere cornute.” - suggerisce Akane.

 

“non saprei” - risponde Zenon - “ è anomala. Non ho mai visto una lamia come lei”

 

“adesso, però, abbiamo un altro problema. Sa che siamo qui” - dice il Generale Cane - “viene verso di noi.”

 

La lingua della lamia saetta fuori dalle labbra per poi tornare dentro.

 

“ci ha fiutato?!? Questa non è una lamia normale” - dice Zenon.

 

Tanti piccoli ticchetti riempiono l'aria.

 

“siamo circondati” - dice Akane.

 

Tanti, forse tutti i granchi del fango della foresta di mangrovie sono lì e circondano i nostri eroi. Le chele ben spalancate.

 

“pronto a combattere, tesoruccio” - dice Akane toccando con la lingua il canino destro

 

“certo” - risponde il Generale Cane mettendo mano all'impugnatura della katana.

 

Mentre i due animali umani parlano tra loro, Zenon e Nicole sono usciti allo scoperto. Camminano verso la lamia.

 

“ehi!!!! cosa fanno? Sono pazzi?” - esclama il Generale Cane.

 

Zenon si sistema la cravatta e Nicole si sistema i capelli.

 

Fatti un paio di passi fuori dalla macchia, si fermano, fissano la lamia.

 

La creatura si è fermata a sua volta. La lingua saetta ancora una volta tra le labbra della creatura.

 

“io sono lo stregone Zenon, lei è la strega Nicole, la mia apprendista. Siamo qui per fare affari. Con chi abbiamo l'onore di parlare? ” - dice Zenon

 

Nicole, rimasta un passo dietro Zenon, fa cadere alcune gocce d'inchiostro dal pennello a serbatoio.

 

“piroclastia inchiostro assistita” pensa Nicole - “No. Non siamo davvero due esseri buoni io e te, Zenon. Per questo vivremo a lungo. E poi lo diceva anche T.R. che bisogna sempre essere gentili a parole, ma che bisogna anche portarsi dietro un grosso candelotto di dinamite21

++++++

NOTE dell'Autore

 

 

  1. L'umi-bozu è un mostro marino della mitologia giapponese. È normale che Zanna conosca questo essere, infatti tutti gli uomini del Generale Cane sono yokai provenienti dal Giappone.

  2. Zenon in più di una occasione ha mostrato di possedere il potere della metamorfosi, di conseguenza può anche decidere quanto essere alto. In generale quando è tranquillo e si trova con Nicole, ha all'incirca la stessa altezza della ragazza, mentre quando deve intimorire il proprio interlocutore cerca di essere molto alto. Di norma Zenon ha un'altezza normale che oscilla tra 1.65 e 1.80.

  3. Zenon e Nicole formano una coppia ben affiatata, i due si completano a vicenda e si danno manforte l'uno con l'altro contro gli interlocutori che incontrano.

  4. Zenon sta mostrando un pessimo carattere in questi cinque minuti, la presenza di Topolina e Falco altera i poteri magici degli esseri come Zenon, di conseguenza Zenon vuole tagliare i convenevoli e concludere l'esplorazione per liberarsi il prima possibile.

  5. La natura di Zenon è collegata alle tenebre e all'acqua, quindi quando piove il potere di Zenon è sicuramente più libero di fluire di quanto non sia di solito. La pioggia gli dà un senso di liberazione come se potesse respirare meglio.

  6. Ricordate che Zenon accetta anche lavori da psicopompo, per un essere come lui è normale poter vedere in morti e gli spiriti della morte che seguono coloro che stanno per morire. Per lo stesso motivo riesce a vedere William morto da poco e tace: il suo silenzio è significativo.

  7. l'idea delle ali di pistrello mi è venuta fuori ripensando a Devilman. Quando Devilman apre le ali, si porta le mani alle spalle e poi le riporta in avanti come se stesse tirando fuori le ali dalle spalle. L'immagine è così particolare che mi sembrava adatta anche per questo caso. Considerate, però, che questo è un corpo ibrido plasmato da Zenon per sé stesso e per Nicole. I due non hanno ali come quelle descritte nel paragrafo. Quando devono volare fisicamente usano la magia descritta nei capitoli precedenti.

  8. Le ninfe sono spiriti benevoli della natura. Esiste una grande varietà di ninfe, secondo il mito greco, le ninfe che sono collegate agli alberi e ai boschi sono chiamate driadi. Ovviamente nel mito greco non esistevano le mangrovie perché questi alberi non erano conosciuti a quel tempo. Del resto se uno spirito può proteggere un bosco di querci, perché mai non può proteggere una foresta di mangrovie?

  9. La natura alla quale si riferisce Nicole è la forma del potere che ogni essere possiede.

  10. In questo periodo sto leggendo un omnibus su Lamù. È evidente che la ragazza è stata ispirata agli oni della mitologia giapponese e possiede uno spiccato potere elettrico. Ho ripreso l'idea che possa esistere un gruppo di oni capaci di usare la folgore come arma.

  11. Decisamente Zenon non è un essere un piacevole: alto quasi due metri, capelli fatti d'oro che si muovono di vita propria frammisti a capelli umani neri, una dentatura inferiore capace di fare invidia a quello di uno squalo e una voce affilata come cocci di vetro. Un vero e proprio incubo. Del resto è un incubo ed ogni tratto del suo aspetto fisico deve comunicare la natura anomale e terrificante dello stregone quando riprende le sue sembianze.

  12. La litigata tra Akane e il Generale Cane ricorda le litigate tra Akane e Ranma e quelle tra Inuyasha e Kagome. Le battute sono riprese da quelle scene con l'eccezione della battuta “come ti permetti donna?!? tu sei la mia cagna!”; questa è di mia invezione e si adatta bene alla natura di cane del Generale Cane. Akane usa il vezzeggiativo di tesoruccio per il Generale Cane: questo stesso vezzeggiativo è usato da Lamù con Ataru.

  13. La voce di Zenon di solito è stridente ma quando pratica la magia nera evocando gli spiriti e la sua volontà a parlare. Se questo fosse un fumetto, la nuvoletta della battuta sarebbe tutta nera con le parole scritte in bianco. Questo formato grafico è usato nelle storie di Sandman per sottolineare il carattere sovrannaturale per personaggio.

  14. Qui Nicole si riferisce all'essere mostruoso che li ha attaccati durante l'esorcismo del pozzo. L'accenno alla chimera, invece, fa parte di un'altra vicenda.

  15. Ogni tratto di Hally ragazza richiama la natura di felino della gattina. Non credo che lo dirò in modo esplicito nel corso di questa storia, ma Hally è nata dall'unione di numerosi spiriti di gatti morti, non è un gatto singolo diventato un fantasma. Il suo nucleo è quello di una gattina morta intorno al quale si sono riuniti tutti questi spiriti per dare origine con la loro fusione ad Hally

  16. le unghie sono bianche perché così contrastano con il nero degli abiti di Hally. Chi ha avuto un gatto bianco sa che le unghie dei gatti neri sono di un colore grigiastro, più scuro di quello dei gatti rossi, ciò nonostante ho preferito colorare di bianco le unghie di Hally anzicché di grigio.

  17. Come la protagonista del film il fantastico mondo di Amelié. Cercavo un nome per questa Fey e mi è venuto in mente proprio lei. Nel film Amelié vede cose fantastiche come Zenon e Nicole.

  18. Sono i famosi futuri possibili. Questo rende difficile prevedere il futuro perché bisogna capire quale tra i possibili futuri si realizzerà.

  19. Il tono scherzoso crea un contrasto voluto con il discorso serio tra i due su Amelié.

  20. In alcuni poemi si racconta di serpenti così velenosi da avvelenare l'acqua semplicemente immergendovi dentro.

  21. Una citazione tratta da l'opera di Don Rosa dedicata a Paperon de' Paperoni: è il presidente americano a dire questa frase prima di buttare giù il portone di Forte Paperopoli con un candelotto di dinamite. Quale presidente dite? Teddy.... al secolo Theodore Roosevelt.

   
 
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