Scatoloni
su scatoloni invadevano il poco spazio che aveva quella stanza, ritrovandosi a
camminare rasente al muro per poter passare.
Dovrei sistemare, ma non mi va.
Ma vuoi il
destino, vuoi il karma, Shikamaru andò a sbattere contro uno scatolone, con la
conseguenza che tutto il contenuto si riversò per terra.
“Dannazione.”
Strinse
fra le labbra la sigaretta e si inginocchiò per prendere il contenuto della
scatola e rimetterlo al proprio posto, quando il suo sguardo si posò su un pezzo dello shoji a lui noto.
Quel pezzo
gli procurò una stilla di dolore e di piacere al tempo stesso, catapultandolo
nel passato, a quando lui ed il suo maestro giocavano a shoji, a quando il suo
maestro si arrabbiava con lui perché vinceva sempre. A quando il suo maestro
era ancora in vita e lui era solo un bambino.
Quanto
tempo era passato da quando aveva giocato a shoji?
Aveva
smesso dopo la morte del suo maestro. Quel gioco glielo ricordava e lui non
voleva ricordare.
Mamma diceva sempre: devi gettare
il passato dietro di te prima di andare avanti.
Ma lui non
ci sarebbe riuscito. Non in quel momento, non adesso. Quel gioco gli faceva
ancora male.