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Autore: MaryFangirl    22/05/2017    1 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Light
 
Light fuggì da dove aveva lasciato Ryuzaki, probabilmente con più veemenza del necessario, per quanto non fosse così superfluo. Fumò dalla rabbia silenziosamente mentre si dirigeva verso la mente. Chi Ryuzaki pensava che lui fosse? Anche tutta la pagliacciata snob era completamente ingiustificata. Che stronzo arrogante.
Appena raggiunta la trafficata caffetteria, Light si diresse verso il fondo dell'aula, al solito tavolo all'angolo dove Misa e Kiyomi erano già seduta. Puntualmente ignorandosi. Si sedette tra loro con un sospiro e iniziò a badare ai propri calcoli mentali fra un boccone e l'altro. Il compito non era da consegnare fino alla settimana successiva, ma non si era guadagnato la reputazione come il migliore e più brillante studente della scuola riducendosi all'ultimo minuto.
"Allora, Light" iniziò Kiyomi, "com'è stato il tuo giro con quello strambo nuovo? Era strano come si potrebbe pensare?" fece un sorrisetto indicando l'entrata dell'aula, e ovviamente lì c'era Ryuzaki. Apparve un po' insicuro finché non sembrò notare un tavolo vuoto relativamente vicino a Misa, Kiyomi e Light. Tutti e tre continuarono a fissarlo sfrontatamente. Una volta sistemato al tavolo vuoto, tirò fuori il pranzo con più zuccheri che Light avesse mai visto: biscotti e torta e anche una confezione di cracker a forma di panda. Se era quello ciò che mangiava per alimentare il cervello quotidianamente, onestamente Light non si sarebbe sorpreso se gli fosse venuto il diabete nel futuro più prossimo.
Imperturbato dagli sguardi piuttosto ovvi che stava ricevendo dai tavoli accanto al suo, Ryuzaki procedette nel consumare il suo pranzo come fosse il suo ultimo pasto.
-Non sa che così attira ancora più attenzione su di sé?- pensò Light incredulo, fissandolo a sua volta.
"Light! Mi stai ascoltando?" la voce lamentosa di Kiyomi lo destò dal suo osservare Ryuzaki che mangiava il suo strano pranzo.
"Scusa, che stavi dicendo?"
"Sul serio" finse lei di essere offesa per un momento, ma poi replicò, "ti stavo chiedendo com'è andato il turno, ma a giudicare da come lo guardavi un attimo fa, penserei che non andiate molto d'accordo"
"Hai ragione, come sempre, Kiyomi-"
"Ooh, cos'ha fatto? Lo hai preso a calci nel sedere?" Misa mimò il gesto di colpire Ryuzaki in faccia.
Light ridacchiò bonariamente, Misa poteva essere così ridicola a volte, "No, niente del genere, ha soltanto dimostrato di essere più presuntuoso di quanto mi aspettassi"
"Mmh, beh, certamente spero che tu faccia rigare dritto quello strambo, Light, dovrebbe sapere chi comanda in questa scuola" Kiyomi strinse gli occhi sulla figura ingobbita di Ryuzaki.
"Quante volte te l'ho detto, Kiyomi, non possediamo questa scuola, non 'comandiamo' niente, è libero di fare quello che vuole" replicò Light con un leggero gesto della mano per enfatizzare.
Lei gli lanciò un'occhiata glaciale e si alzò bruscamente. "Penso che finirò di pranzare in biblioteca, ho un test per cui studiare" guardò Light per un momento prima di uscire.
"Cavoli, chi le ha infilato un palo nel didietro?" ridacchiò Misa, ovviamente godendosi la visione di Kiyomi che veniva rimessa al suo posto.
"Cosa dite a proposito di infilare oggetti negli orifizi delle persone?" la voce piuttosto perplessa giunse direttamente da dietro, sorprendendo Light per la seconda volta nella giornata e quasi facendogli sputare il cibo sulle gambe.
Light si voltò per lanciare coltelli dagli occhi alla nuova persona che meno preferiva, la quale sembrava stazionare sulla sedia abbandonata da Kiyomi con un'aria confusa sul suo viso da panda, "Ti serve qualcosa?" fece aspramente.
"Oh, mi stavo solo domandando se potessi sedermi con voi. Preferirei non stare da solo, e sembrerebbe che ci sia posto" disse indicando la sedia vuota.
"Certo!" replicò Misa allegramente, prima che Light potesse rifiutare.
-Dannazione, Misa- pensò infelicemente mentre Ryuzaki si sedeva. Si sistemò bizzarramente con le ginocchia strette al petto, un'altra cosa da aggiungere alla sua persona inconsueta.
 
 
L
 
L sollevò un sopracciglio autocompiaciuto mentre osservava Kiyomi uscire dalla caffetteria. Si sarebbe congratulato con la persona o con le persone che l'avessero infastidita, se non si fosse trattato di Light.
Oh beh, era giunto il momento di integrarsi col gruppo sociale della signorina Amane. Sospirò pesantemente, alzandosi e dirigendosi verso Light e Misa, ancora guardando la figura di Takada che si congedava.
Tristemente, era necessario per l'investigazione. Quando L aveva ricevuto l'e-mail da Aiber, un'immediata idea delle vittime gli si era formata in mente: capelli biondi, propensione ai vestiti in stile gotico, e la reputazione di essere piuttosto 'popolari'. La descrizione calzava a pennello sulla signorina Amane, e con la sua ascendente carriera di modella, lui pensava che fosse solo questione di tempo prima che subisse un attentato alla propria vita.
Lo si poteva definire dal cuore di ghiaccio, ma Misa rappresentava una perfetta opportunità di esca. Se avesse usato la signorina Amane per attirare l'assassino, il caso sarebbe stato archiviato per la fine del mese. L'unico problema col piano era che lei era popolare e decisamente bella e Ryuzaki era...beh...Ryuzaki. Sarebbe stato un oltraggioso errore quello di considerare L come uno che aveva problemi di autostima, per quanto potesse ammettere a se stesso di non essere l'uomo più sorprendentemente bello al mondo. Per non parlare del fatto che le sue abitudini di mangiare, di stare seduto e di dormire non erano esattamente quelle che la maggior parte delle persone avrebbe definito affascinanti. Da aggiungere, la sua tendenza al sarcasmo e alle repliche aspre...
Con riluttanza dovette ammettere che quella prova avrebbe potuto dimostrarsi più difficile di quanto avesse inizialmente immaginato. Ecco perché solitamente risolveva le investigazioni dietro lo schermo di un computer. Ora era troppo tardi.
"-infilato un palo nel didietro-" stava dicendo Misa mentre Ryuzaki si avvicinò al tavolo.
Di tutte le cose che si era aspettato di sentire, quella non ne faceva parte.
"Cosa dite a proposito di infilare oggetti negli orifizi delle persone?" chiese, piuttosto allarmato, facendo sobbalzare Light che si voltò per guardarlo con occhi glaciali.
"Ti serve qualcosa?" chiese con cipiglio.
-Scortese- pensò L, -almeno gli ho lasciato un'impressione persistente-.
"Oh, mi stavo solo domandando se potessi sedermi con voi. Preferirei non stare da solo, e sembrerebbe che ci sia posto" replicò tranquillamente, indicando la sedia vuota che in precedenza era stata occupata da Takada.
"Certo!" Misa sorrise calorosamente. Più facile di quanto avesse pensato, o forse Misa era semplicemente più gentile di quanto si fosse inizialmente aspettato. Molte persone nella sua stessa posizione tendevano a essere vanesie e con la puzza sotto il naso. Light non sembrò essere troppo contento della sua affabilità.
Tempo di fare ammenda, suppose.
"Ritengo che siamo partiti col piede sbagliato, prima" disse L, trattenendo un sospiro e tendendo una mano a Light, "possiamo ricominciare?" tentò di evitare di reagire a quella frase ritrita, sperando di non ritrovarsi a doversi chinare a tali espressioni cliché.
"D'accordo" Light prese cautamente la sua mano, "Penso che possiamo metterci il giro alle spalle, non vorrei che iniziassi con una cattiva impressione degli studenti"
"Aww, Light, sei così generoso, vero Ryuzaki-kun?" smaniò Misa, attaccandosi a Light mentre lui lanciava un'espressione mortificata a Ryuzaki.
"Suppongo di sì" replicò Ryuzaki, sconcertato nell'osservare il modo in cui Light storse il naso quando Misa lo abbracciò.
-Quindi non stanno insieme- notò confuso. Tuttavia lo aveva presupposto mentre aveva osservato Takada e Misa bisticciare per lui quel mattino, non avrebbe mai capito le donne. Potevano essere estremamente territoriali.
L'ora di pranzo trascorse velocemente in seguito, e presto la campana suonò per dare inizio alle lezioni del pomeriggio.
"Ehi, Ryuzaki, che lezione hai ora?" domandò Misa, avvicinandosi a Light il più possibile. L non era sicuro del perché la loro vicinanza lo disturbasse, ma era così.
"Matematica avanzata" replicò.
"Sembra che abbiamo di nuovo la stessa lezione" evidenziò Light.
Sarebbe risultato che erano insieme ad ogni lezione, delle quali soltanto tre condivide con Misa Amane. Il resto della giornata trascorse in un susseguirsi noioso, ogni tediosa lezione si mescolava con la successiva. Alla Wammy House, dove L era stato accolto dopo aver trascorso del tempo per strada, L era diventato un esperto in quelle materie all'età di dieci anni.
L'ultima lezione della giornata risultò essere un'ora di studio, nella quale lui e Light parlarono invece di lavorare. L scoprì che Light non era lo stronzo che aveva inizialmente pensato.
Si era sbagliato rispetto a un po' di cose quel giorno, ed era sorprendente, considerato che di solito si sbagliava solo l'1% delle volte; anche se doveva ammettere che doveva considerare il tempo realmente trascorso ad interagire con le persone normali prima di quel giorno, ed era quasi nullo. Lui e Light trascorsero l'ora di studio a conversare di libri che entrambi avevano letto, e di quello che pensavano di voler fare nel futuro. Ryuzaki inventò la storia di voler diventare uno scrittore; anche se in realtà L non aveva molta propensione per la scrittura, aveva programmato di lavorare sulla propria retorica a un certo punto. Sembrava un momento buono come un altro.
Saltò fuori che Light stava studiando per essere un detective. L ci meditò per un po'; per quanto il lavoro del detective fosse incredibile, con i suoi voti e la sua reputazione, chiunque avrebbe pensato che sarebbe diventato un avvocato o un dottore invece di un poliziotto.
Nonostante ciò, L poté chiaramente vedere la scintilla del detective in lui. Sembrava impaziente per l'avventura, e certamente ne aveva la mente. Nel tempo che spesero a conoscersi, Light aveva già mostrato un cenno di abilità da detective che quasi riflettevano quelle dello stesso L.
L considerò che forse aveva giudicato male Light. Certamente si sarebbe dimostrato un bonus aggiunto al caso, e sicuramente conoscerlo un po' meglio non avrebbe fatto male. Ecco perché Ryuzaki decise di accettare il suo numero di telefono quando glielo offrì dopo le lezioni.
"Voglio sapere cosa pensi degli omicidi che sono accaduti qui ultimamente" gli sorrise Light gentilmente, e L si domandò vagamente se le espressioni di Light fossero mai genuine, "Forse potremmo persino risolverli".
L ci pensò mentre Watari lo accompagnava all'appartamento che avevano affittato per la durata del caso. Certamente Light aveva le risorse per seguire il caso, essendo suo padre il capo della polizia di quell'area.
-Dovrei osservare i suoi tentativi di risolvere gli omicidi? O finisco l'investigazione velocemente e torno alla Wammy's il prima possibile, come originariamente programmato...-
Pensando alla Wammy's House, L controllò il cellulare e vi trovò più di cinquanta messaggi, senza dubbio da parte dei terribili tre.
In Inghilterra c'era un orfanotrofio dalle sembianze di un regolare rifugio per bambini abbandonati, ma in realtà tutti i bambini erani geni a modo loro. Ogni bambino inseriro nel programma dell'erede, per trovare un successore idoneo al titolo di L, ricevevano lezioni di livello più avanzato, e lo studente migliore nel momento in cui L fosse morto o avesse scelto di tramandare la sua posizione sarebbe stato il successore.
Gli studenti migliori alla Wammy's House erano Matt, Mello e Near. I tre ragazzi, insieme a Watari, erano le uniche persone che L considerava la sua famiglia. Erano praticamente suoi fratelli, e a volte sembrava quasi che fossero i suoi figli.
Poteva facilmente ammettere di favorirli rispetto agli altri studenti della Wammy's, ma era incredibilmente difficile non farlo visto che lo avevano adottato come membro della famiglia tanto quanto lui aveva fatto con loro.
Near era il migliore studente dell'età di cinque anni (e mezzo, come ricordava sempre a tutti). Era molto solitario e odiava mescolarsi con gli altri bambini, anche se stava attaccato a Matt e Mello fossero ancora di salvataggio.
Mello era il secondo in linea all'età di otto anni, ed era conosciuto per essere un estremo piantagrane, specialmente insieme a Matt. Fingeva di disprezzare Near perché era il primo, ma L aveva una teoria per la quale Mello considerava segretamente Near come un fratellino.
Matt era il terzo, e anche il più dolce bambino mai conosciuto. Aveva sempre il sorriso in volto, ed era l'unico capace di calmare Mello quando la sua collera cominciava.
L si sentiva terribilmente per averli lasciati così a lungo per il caso, ma aveva dovuto farlo.
I tre apparentemente avevano scritto messaggi senza tregua durante la giornata scolastica. Sospirò, sapendo che avrebbe dovuto parlare con loro. Nonostante la loro età, ognuno aveva un cellulare per stare in contatto con lui. Le gratifiche dell'essere un bambino geniale.
Avrebbe dovuto chiamarli quando fosse tornato a casa, anche se la sua priorità era decidere cosa fare con Light Yagami e con il caso. 
  
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