Vicktor.

Vicktor.
Vicktor, Vicktor, Vicktor.
La mia mente non riesce a pensare altro. Sento i suoi occhi su di me, mi seguono.
Sono imbarazzato.
Il mio respiro si fa pesante, le mie gambe sembrano dover cedere da un momento all'altro, la musica assordante copre il rumore dei pattini sul ghiaccio, o forse sono io che non ci faccio caso.

Guardami.

Guarda solo me.
Non distogliere lo sguardo neanche per un secondo.
Io sono la tua preda, o forse sei tu ad essere la preda.
Ogni mio singolo movimento è studiato per catturare la tua attenzione, per assuefare la tua mente con la mia immagine.

Crolla.

Sono stanco, ormai le gambe non ce la fanno più, le mie braccia sembrano di piombo.
Però tu mi guardi, mi segui, mi accarezzi con gli occhi.

Non voglio.

Continuo questa mia danza, senza perdere velocità o fluidità, un gesto segue l'altro con perfetta armonia.
Tu hai creato questa sequenza per me, ora io te la restituisco con tutto quello che ho.

È tutto per te.

Tutto ciò che sto facendo è solo per te, solo perchè tu mi hai risollevato dal pantano in cui ero finito.
Puoi fare di me ciò che vuoi.

Guardami Vicktor, sono tuo.