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Autore: pluie_de_lumieres    23/05/2017    1 recensioni
Aoi e Die hanno una relazione da quasi un anno; Die in una lettera gli spiega perché lo ama.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Aoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Ho pensato a tutte quelle volte in cui ti facevo notare quanto fossi bello e tu, contrariato, mi rispondevi di no; lo fai ancora oggi.
Poi, però, quando ti dico che ti amo, tu non batti ciglio, perché per te va bene, il mio amore, in qualche modo, tu lo accetti e sai di meritarlo; mi fa sorridere pensare a quanto tu ti senta insicuro riguardo al tuo aspetto esteriore, ma ti senti, però, degno del mio amore. Mi fa sorridere perché tu il mio amore lo pretendi e lo difendi con la forza, pugni e denti stretti, non è vero?
Probabilmente è anche per questo che mi sono innamorato di te.
Non so mai come usarla questa parola, innamorarsi. Mi sono davvero innamorato?
Spesso mi chiedo cosa significhi, innamorarsi e mi domando se io non stia sbagliando qualcosa con te. Ti sto prendendo in giro o sono davvero innamorato di te? Non so come si faccia ad averne la sicurezza. Non so come si possa effettivamente dire di essere innamorati di qualcuno, ma mi hai sconvolto la vita in positivo e al pensiero di quelle prime uscite ho ancora lo stomaco in subbuglio.
Mentre raggiungo lo studio a piedi passo accanto alle piante di gelsomino che costeggiano la strada, poco più avanti c’è l’ufficio postale e i fiori, a maggio inoltrato, mi inebriano col loro profumo.
Maggio è un bel mese. Lo scorso anno, a maggio, aspettavo solo di rivederti, ignaro, probabilmente, di quello che sarebbe successo. Maggio apre in qualche modo l’estate e mi è caro, con le sue temperature calde, ma non asfissianti, coi suoi profumi e le giornate che vanno man mano allungandosi.
Mi è caro perché, in qualche modo, non sapevo che mi avrebbe portato a te e realizzarlo ora mi riempie il petto di calore.
Non so cosa significhi innamorarsi, Yuu, io non l’ho mai saputo. Ho mandato a monte tutte le mie precedenti relazioni per colpa delle mie insicurezze e ancora oggi, con te, capita che io rifaccia gli stessi errori. La differenza, forse, è che entrambi ci abbiamo messo qualcosa come l’impegno.
Ti ricordi i primi mesi? Quelle liti mi spaventavano da morire, perché credevo che sarebbe finito tutto da un momento all’altro. Oggi so che quei bisticci sono serviti a creare le fondamenta della nostra relazione, piuttosto solidi, direi.
Capita ormai di rado che litighiamo, ma quando succede è sempre per colpa mia.
A volte mi chiedo quale sia la differenza con le precedenti relazioni che ho avuto, relazioni che non sono durate che appena due o tre mesi scarsi.
Dopo quasi un anno sono arrivato alla conclusione che, sopra ogni cosa, la mia unica sicurezza è il sentimento fortissimo che provi verso di me.
Sapere che sia presente, anche nei giorni no, mi fa sentire al sicuro. Non ho mai avuto una sicurezza così forte in vita mia, nessuno, prima di te, è riuscito a trasmettermi una sensazione così forte, capace di spazzare via le paure che ancora oggi mi perseguitano.
Non essere abbastanza, non essere all’altezza, non essere come gli altri. I confronti mi hanno sempre ucciso, credo che in un anno tu lo abbia imparato. Nonostante l’età, la paura di non essere abbastanza mi attanaglia l’animo nei momenti in cui vacillo, nei giorni no, e mi dà l’ultimo spintone per farmi cadere.
Forse non siamo una coppia così equilibrata come ci si aspetterebbe, ma sappiamo sostenerci a vicenda, accettarci coi nostri difetti. In un anno abbiamo imparato che anche due persone parzialmente rotte possono funzionare insieme. Non è così, amore?
Un’altra persona non avrebbe perdonato la pausa forzata che ci ho costretti a prendere, ma tu l’hai fatto. Ancora una volta mi hai sorpreso, ancora una volta i tuoi sentimenti hanno portato via il giudizio degli altri, la paura e i dubbi.
Agli occhi degli altri rimarrò un codardo, perché è questo che fanno i codardi, scappano.
Nessuno sentirà le mie spiegazioni, tranne te. E probabilmente va bene così, sto imparando che non è il giudizio degli altri a fare la differenza, ma il giudizio di chi ci ama.
Non sapevo che a quarantadue anni si potessero imparare ancora delle cose, sorrido perché è passato quasi un anno e mi rendo conto di essere cresciuto tantissimo accanto a te.
Non posso che esserne felice e pensare ai piccoli screzi o a quelli più grandi mi dà uno strano senso di amarezza, perché penso che certe cose si sarebbero potute evitare, ma non sono stato abbastanza maturo da poterlo fare.
Scrivere mi fa stare meglio, anche se non sono mai stato bravo con le parole.
Metterlo su carta mi aiuta a fare chiarezza nella confusione che ho dentro.
Sono felice, con te. Ma è di me che non sono felice e a oggi mi chiedo se sia giusto rovinare la vita a qualcun altro.
Non mi aspettavo una relazione, dall’oggi al domani, né credevo che avrei avuto bisogno di crescere ancora; non credevo che lo avrei fatto accanto a qualcuno, rendendolo parzialmente, mi auguro, triste. È una riflessione che mi ha portato a fare il modo in cui mi sento, continuamente in confusione, e so che non dipende da te, ma dipende da me.
La persone sono portate a pensare che, trovato l’amore della loro vita, questo cambi tutto.
Forse questo pensiero mi ha fatto realizzare quanto ti amo. La semplicità e la genuinità della paura che sento mi hanno fatto capire che non c’è niente di più vero, al momento, dentro di me.
Perché nel buio groviglio dei miei pensieri, il sentimento che mi lega a te ha dei bordi chiari e visibili.
Amami, se puoi, imperfetto come sono, e io cercherò di renderti felice, perché renderti felice, rende sereno anche me.
Non so se sia un pensiero egoistico, ma l’amore che ti do si riflette su me stesso e mi aiuta, non ad essere felice, perché come ho già detto non sta a te, sta a me, ma a capire chi sono.
Ti amo e prendo coscienza di me stesso, l’amore non cambia la vita, l’amore cambia la tua persona.
Ti amo e realizzo, finalmente, di essere vivo.

Daisuke"

 
  
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