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Autore: ___Page    23/05/2017    2 recensioni
"Certi giorni - tutti i giorni a essere precisi - si chiedeva perché. Perché avesse accettato di dividere casa con loro."
Apartment #1: Koala, Law, Robin, Sabo.
Apartment #2: Ace, Izou, Marco, Perona, Satch.
Apartment #3: Baby, Bonney, Nojiko, Violet.
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Praticamente una raccolta di slice of life nonsense, su gruppi di coinquilini improbabili. Nakamaship e crack nakamaship.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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APARTMENT #3
 






Non capiva come fosse possibile. Si svegliavano tutte a orari diversi, la prima a distanza di venti minuti dall'ultima, facevano colazione a velocità diverse ma alla fine, quando era il momento di usare il bagno, si ritrovavano tutte e quattro stipate lì dentro contemporaneamente.
E Nojiko non capiva e ogni mattina si diceva che così non potevano andare avanti e così non poteva funzionare ma tanto sapeva che il giorno dopo sarebbe stato uguale.
Con Baby che si metteva in disparte, per quanto  possibile in quel loculo di bagno, mentre si asciugava dopo la doccia e lei che tentava di annodarsi il foulard rosso tra i capelli, incastrata tra Violet, che si lavava i denti come se dalla sua igiene dentale dipendessero le sorti dell'umanità, e Bonney che si truccava sbocconcellando un muffin.
«Devi proprio mangiare anche mentre siamo in bagno?» domandò Nojiko, arrendendosi, come ogni mattina, a raccogliere i capelli sulla nuca prima di annodare il foulard.
Due grosse briciole di muffin rotolarono nel lavandino quando Bonney mugugnò un risposta inarticolata ma la rosa le recuperò immediatamente e se li rificcò in bocca con consumata nonchalance.
«Ommioddio. Ti prego dimmi che non lo hai fatto veramente.» mormorò Violet con espressione inorridita. Bonney si limitò a lanciarle un'occhiata, difficile dire se per superiorità o perché non era fisicamente in grado di parlare in quel momento, e Nojiko le schioccò le dita in faccia. Violet si riprese di colpo e, senza una parola, si girò verso l'armadietto delle medicine che tutto conteneva fuorché medicine.
«Violet mi passi la crema corpo già che sei lì?» chiese Baby dal suo angolino.
«Ecco tieni. Ma ragazze il filo interdentale?»
«Nel cassetto di Bonney ce n'è​ quanto ne vuoi. Di tutti i colori e anche di pizzo se ti piace.» rispose Nojiko, guadagnandosi un'occhiataccia dalla sua migliore amica.
«Ah trovato!» esclamò Violet, tornando al lavandino.
Nojiko sospirò. «Così non si può continuare. Dobbiamo decidere dei turni.»
«Non che non dobbiamo.» ribatté asciutta Bonney. «È tutto sotto controllo, abbiamo la nostra routine, siamo coordinate e nessuno intralcia nessuno.» argomentò convinta mentre metteva giù il mascara e passava a pettinarsi le sopracciglia. «Perché dovremmo stabilire dei turni che rischiano solo di farci discutere quando abbiamo la situazione perfettamente in mano?!» chiese retorica. Ci mise un attimo a notare l'espressione scettica e il sopracciglio alzato di Nojiko. «Beh?!»
«Mi fa piacere che hai la situazione in mano ora però potresti smettere di pettinarti le sopracciglia con il mio spazzolino da denti?»
«Ommioddio. Dimmi che non lo hai fatto per davvero!»
 

 
§

 
«Ma io non ho capito chi è questa Virginia! Non si è ancora vista!»
«Virginia è la vagina della protagonista, Baby.» rispose Bonney, macinando i popcorn tra i denti.
«La vagina della protagonista ha un nome?!»
«Sì da quando la sua amica gliene ha affibbiato uno.» rispose Nojiko senza staccare gli occhi dallo schermo.
Baby si accigliò perplessa. «Perché una dovrebbe dare un nome alla propria vagina? Non la si può chiamare "vagina" e basta?»
«Beh...» Bonney sorrise maliziosa, infilandosi in bocca un altro popcorn «...ci sono uomini che lo trovano eccitante.»
«O-oh, ora non vorrai farci l'elenco di tutti i nomi che la tua vagina ha avuto.» sghignazzò Nojiko.
Bonney sollevò un sopracciglio senza smettere di sorridere. «La mia vagina ha solo il nome che io ho scelto per lei ma comunque non parlavo di me. C'è una persona che conosciamo tutte molto bene che mi ha confermato che la cosa accende i bollenti spiriti del gentil sesso.»
«E chi sarebbe?»
«Si tratta della nostra...»
«Bonney!»
Non fosse bastato l'urlo di Violet, il colore della sua faccia non lasciò spazio a dubbi. Ma bastò un'occhiata all'espressione prima incredula e poi divertita di Bonney per realizzare che no, non era a lei che aveva confessato quell'intimo dettaglio quella volta che si era ubriacata.
Merda!
Nojiko arcuò le sopracciglia. «Devi mica raccontarci qualcosa?»
«No! Niente! Assolutamente niente!» esclamò Violet uscendo dal salotto, ormai vicina al punto di autocombustione.
Bonney si sporse con il busto e alzò la voce «Io comunque la chiamo "giardino dell'Eden"! Casomai ti venisse voglia di condividere!»
 

 
§

 
«Okay va bene Baby. Proviamo di nuovo ma stai concentrata. Pronta?»
Baby annuì energicamente. «Prontissima!»
«Perfetto. Ciao Baby! Come stai?»
«Oh Bonney ciao! Sto bene grazie! E tu? Ti trovo in splendida forma!»
«Davvero? Beh grazie anche se stavo pensando che...» Bonney le lanciò un'occhiata di ammonimento. «...avrei proprio bisogno di una ceretta e... Baby che stai facendo?!» domandò esasperata quando l'amica afferrò il cellulare e si mise a smanettare con il labbro inferiore incastrato sotto agli incisivi.
«Cerco la più vicina estetista con un buco entro al massimo domani e ti prenoto l'appuntamento.» spiegò Baby come se fosse ovvio.
«Perché?!» gemette disperata Bonney. «Baby non è vero che devo fare la ceretta!»
Baby smise di trafficare con il cellulare e sgranò gli occhioni blu. «Ma un attimo fa hai detto...»
«Fingevo!! Stavamo facendo un esercizio per insegnarti a non reagire d'istinto ogni volta che senti le parole "ho bisogno"! Ti ricordi?!»
«Io... io...» sbatté le lunghe ciglia un po' spaesata Baby.
«Bonney?»
Bonney si voltò verso la porta del salotto da cui Violet e Nojiko la fissavano, appena rientrate in casa.
«Non ci credo! Ci stai provando ancora?» sghignazzò Nojiko mentre Violet rideva sommessamente con una mano davanti alle labbra.
Bonney le fissò con il fiato sospeso e il fuoco negli occhi per una manciata di secondi prima di alzarsi e dirigersi a passo di carica verso la cucina. «Okay va bene! Mi arrendo! Ma la prossima volta che prenota una vacanza a Skypeia a uno dei vicini solo perché gli ha sentito dire che ne ha bisogno con la MIA carta di credito si trova un altro appartamento!»
 

 
§

 
«Allora cosa ne pensate?» domandò Violet, piroettando su se stessa con sensuale grazia. «L'ho visto in vetrina e non ho saputo resistere! Sembrava mi stesse chiamando e poi è perfetto per l'appuntamento di stasera.» socchiuse le palpebre in un'espressione ammiccante, per un qualche motivo molto simile a quella che metteva su quando andava a fare la pulizia del tartaro. «Il rosso è il suo colore preferito. Chissà che non sia un segno del destino.» soffiò a labbra appena schiuse.
Bonney e Nojiko continuarono a fissarla, una scettica l'altra accigliata.
«Qualcosa non va?» si agitò Violet.
«No è che...» cominciò Nojiko, sempre diplomatica. «Ti sta bene eh! Però...»
«Ti fa le tette a punta.» completò per lei Bonney, lapidaria, facendo sospirare Nojiko con rassegnazione di fronte a tanto tatto.
«Cosa?!»
«Il vestito ti fa le tette a punta.»
Violet sgranò gli occhi, boccheggiante, portando le mani a stringersi i seni come se volesse proteggerli.
«Tranquilla! Sei bellissima lo stesso e poi che ne sai, magari è un feticista.»
Violet spostò lo sguardo da Nojiko a Baby in panico, implorandole silenziosamente di dire qualcosa, implorazione che Baby non ci mise molto a cogliere.
«Ma il feticista non è quello dei piedi?»
 

 
§

 
Si schierarono nell'ingresso di fronte alla porta, in attesa che l'appuntamento di Baby raggiungesse il pianerottolo e suonasse il campanello.
«Allora ripassiamo un attimo.» decise Nojiko. «Vi ricordate cosa dobbiamo dirgli?»
Violet annuì determinata. «Se si azzarda a farla stare male, assaggerà i miei tacchi. Dritti in faccia.»
«E io gli stacco le palle a morsi.» aggiunse Bonney, gli occhi puntati sull'uscio.
«Dopo averle usate per appenderlo a testa in giù.» precisò Nojiko un attimo prima che il campanello suonasse.
Si fece avanti per aprire, pronta ad accogliere comunque con educazione il nuovo ospite ma non appena la persona al di là della porta entrò nel suo campo visivo, Nojiko si congelò sul posto, come anche Violet e Bonney alle sue spalle.
Lunghi capelli verde lime, occhi color ambra, pelle diafana. Era indubbiamente bellissima ed era indubbiamente una donna.
«Buonasera. Voi dovete essere le amiche e coinquiline di Baby.» le salutò con un etereo sorriso.
«Sì infatti...» riuscì a rispondere Nojiko mentre Violet e Bonney continuavano a fissarla a bocca aperta.
«Ci sono, ci sono, ci sono!» la voce di Baby risuonò nell'ingresso mentre la ragazza si precipitava fuori dalla camera che condivideva con Violet. «Monet!» esclamò illuminandosi nel vederla. «Aspetti da molto?»
Monet scosse il capo con grazia. «Sono appena arrivata. Se sei pronta, andiamo.»
«Prontissima!» rispose Baby, gli occhi che brillavano. «Ciao ragazze, buona serata!» le salutò afferrando la giacca e precipitandosi fuori.
Rimasero immobili nell'ingresso ancora un po' quando la porta si richiuse alle spalle della loro amica.
«Ma...» spezzò il silenzio dopo un po' Nojiko. «...voi lo sapevate?»
«Io non...» balbettò Violet. «...non ne avevo idea.»
Entrambe si girarono verso Bonney quando la rosa continuò a non dire nulla, indagatrici.
«Beh?!» reagì dopo un attimo. «Secondo voi se lo avessi anche solo immaginato non ci avrei provato con lei?!»
 
 
  
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