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Autore: momoko89    23/05/2017    0 recensioni
Raccolta di OS scritte in occasione della RinHaru Week.
Rin torna in Giappone dopo anni di assenza per chiarirsi le idee sulla sua vita. Haruka lo aiuterà a trovare le risposte che cercava alle sue domande.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A Familiar Sight

Rating: Arancione
Words: 909
Pairing: RinHaru (belli gna <3)

Beta: SognatriceNotturna
Prompt: Competition (day 4)
Warnings: Anche se non fanno nulla, questi due insieme sono sempre un po' porno <3

Momoko's notes: A fine capitolo >.<


Day 4 - Competition

 

Un tuffo.

Tocco l’acqua, e subito l’eccitazione si trasforma in brivido sulla mia pelle. L’adrenalina scorre nelle vene, si sostituisce al sangue, muove ogni cellula del mio corpo. Due, tre, quattro colpi di gambe. Finalmente la superficie. Una bracciata, poi un’altra, un’altra ancora. Già mi trovo a fine vasca. Virata. Eccolo, Haru, di fronte a me. Lui mi guarda, io lo guardo, poi lo scatto, insieme, diretti verso lo stesso traguardo. Di nuovo tre colpi di gambe. Superficie. Trattengo il respiro. Tre, quattro bracciate. Ho bisogno di ossigeno, ma non posso respirare. Se respiro perdo tempo e non posso perdere tempo. Devo arrivare prima degli altri, devo toccare prima di Haru. Una bracciata. Non respiro. Un’altra bracciata. Ho bisogno d’ossigeno. Una bracciata. Piego il viso di lato, i miei polmoni si riempiono d’aria umida. E’ a quel punto che lo vedo: Haru è poco più avanti di me. Cazzo, sapevo che non dovevo respirare. Non posso perdere contro di lui, non adesso, non quando ho passato una vita ad allenarmi, a spingere il mio corpo sempre più lontano per raggiungere finalmente il mio scopo, questo scopo, la cima del podio. Cazzo, ho bisogno di nuovo d’ossigeno, ma non posso respirare, prima devo superare Haru, devo arrivare alla fine, devo ottenere la vittoria altrimenti non avrebbe senso, nulla avrebbe senso, la mia vita non avrebbe senso. Quando finisce questa vasca? Mi manca l’ossigeno. Quanto tempo ci sto mettendo? Non respiro. Ci sto mettendo troppo. Mi serve aria, non posso andare avanti, non riesco ad andare avanti. Una bracciata. Viro di nuovo il viso di lato, riempio i miei polmoni, ma... Haru? Dov’è Haru? Possibile che l’abbia superato senza accorgermene? Possibile che mi abbia superato lui senza accorgermene? Sono solo? Quanto tempo ci sto mettendo? Non posso essere solo. Haru era qua, stava nuotando con me un attimo fa. Devo averlo superato. Deve avermi superato. Non posso perdere tempo. Fanculo, devo andare avanti. Devo raggiungerlo, devo superarlo. Devo toccare prima di lui, devo arrivare per primo, devo vincere, devo-

“Stanno arrivando nuovi ragazzi dal Giappone”

“Atleti promettenti”

“Ci servirebbe qualcuno che li seguisse”

No.

“Matsuoka sarebbe perfetto come allenatore.”

No.

“Che ne dici, Rin? Ti andrebbe di lavorare come coach?”

Io non voglio allenare. Io voglio nuotare. Voglio continuare a tuffarmi, toccare l’acqua, sentire l’eccitazione trasformarsi in brividi sulla mia pelle. Voglio che l’adrenalina si sostituisca al sangue e muova le mie cellule. Voglio che mi manchi l’ossigeno. Voglio prendere il respiro e vedere Haru accanto a me. Voglio che mi raggiunga. Voglio inseguirlo. Voglio superarlo. Voglio vincere. Io voglio vincere, io voglio vin-

“Matsuoka non può continuare a gareggiare. È troppo grande ormai.”

Lo stridio del cancello delle piscine che si chiude è assordante. Echeggia nell’aria, ferma il mio cuore. Tutti gli sforzi, tutti i sacrifici che ho fatto. Tutte le scelte che ho dovuto prendere. Tutte le persone che ho lasciato per vivere il mio sogno. È questo ciò a cui ho aspirato fino ad ora? È questo ciò per cui ho lavorato tanto?

È questo ciò che mi rimane?

“Rin”

Una voce. La sua voce. Mi volto. La visione di un albero di ciliegio mi abbaglia. Un Haru cresciuto tende la mano verso di me.

“Eccoti.” dico, “Ti ho ritrovato.”

Ma lui mi ignora. Non mi risponde. Cazzo, perché non parla mai? Che cavolo di problema ha? Perché mi devo sempre ridurre ad interpretare le sue espressioni facciali? Perché devo sempre parlare io per lu-

“Lascia che stavolta sia io a mostrarti un paesaggio che non hai mai visto prima.”

Diamine, come fa a sorprendermi sempre?

“Non posso.” rispondo, “Non posso vederlo, Haru. Io non…” abbasso lo sguardo, nel vano tentativo di fermare le lacrime, ma la vista mi si sta offuscando e no, non voglio che Haru mi veda di nuovo così, non posso permetterlo, non-

“Perché ti ostini a cercare la libertà dove non c’è?”

Alzo di nuovo lo sguardo in cerca del suo, e solo allora mi rendo conto di quanto siamo vicini. Quando si è mosso? Quando mi sono mosso?

“Segui me, Rin.”

Mi bacia; con un po’ di titubanza iniziale, io bacio lui. Le sue mani mi stringono forte, le sue labbra sono calde, ed ecco l’adrenalina di nuovo scorrermi nelle vene, sostituirsi al mio sangue e muovere ogni cellula del mio corpo. Lo sbatto sul letto di camera mia, e gli slaccio i pantaloni. Mi manca il respiro, ma se mi stacco perderei tempo, perderei ogni minimo gemito che fuoriesce dalla sua bocca e no, non posso permetterlo. Non mi è concesso farlo, non mi è concesso perdere anche lui. Voglio sentirlo sotto di me, voglio sentirlo vivo come non l’ho mai sentito prima, voglio baciarlo e morderlo e viverlo e maledizione, fa male. Il desiderio di lui fa male, la voglia di lui fa male. Devo averlo, devo percepirlo, devo dargli un senso, devo darmi un senso. Devo dare un senso alla mia vita. Dev-

 

Lo squillo acuto della sveglia obbligò Rin ad aprire gli occhi. Con uno scatto rapido, si girò verso il comodino e la spense. Quando si portò il braccio sulla fronte, si rese conto di essere tutto sudato -Il sogno che ho fatto, che cazzo - significava? Con un leggero movimento della testa, diede un’occhiata alle sue parti basse.

“Cazzo.” esclamò.

Tirò un grosso sospiro, si portò una mano sul viso e si stropicciò gli occhi.

La giornata non sarebbe potuta iniziare peggio di così.


 


Momoko's notes.

Bonjour ladies <3
Ebbene no, non sono scomparsa xD Scusatemi per questo immenso ritardo, ma la settimana scorsa è stata molto impegnativa e nel fine settimana sono stata completamente catturata dalla convention di Supernatural, perciò avevo la testa decisamente altrove xD Comunque non mi sono dimenticata di questi due scemi (come si potrebbe?) <3 <3 <3 Quindi, eccovi il quarto capitolo. E insomma, chi ha già letto qualcosa di mio, sa benissimo che il mio stile comprende anche i sogni, e ovviamente non potevo esimermi dal scavare così a fondo anche nella testa del nostro Rin <3 Devo ammetterlo, mi diverto troppo a scrivere il flusso di coscienza *___* Visto il contesto in cui è stata scritta la fiction, questo sogno l'ho facilitato alla lettura utilizzando una punteggiatura regolare. E niente, spero sia stato di vostro gradimento :)
A sabato (ci sarò stavolta, giuro xD),

Momoko

  
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