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Autore: Dakota Blood    24/05/2017    0 recensioni
[Cast American Horror Story]
tate parla a se stesso e racconta la sua disperazione dopo essere stato lasciato definitivamente da Violet
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Evan Peters, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~La mia ragazza mi ha appena lasciato, non so che fare. Mi rigiro i pollici in cerca di qualcuno che possa sostituirla ma niente, non credo che questo potrà mai succedere. Io non sono un ragazzo come tutti gli altri, io sono morto e anche lei lo è. Una volta le ho regalato una rosa nera, perchè volevo dimostrarle tutto il mio amore e sono sempre stato geloso di lei. Io mi chiamo Tate, Tate Langdon e la mia fidanzata si chiama Violet, come le violette che crescono in giardino. Hayden, l'ex del padre, ci ha provato più volte con me ma preferirei fingermi gay piuttosto che avere una relazione con quella ragazza. Lei è marcia dentro, fino al collo, mentre con Violet è tutto diverso. Con le è stato amore a primo vista, io stavo malissimo perchè non avevo nessuno psicologo che mi seguisse, ma poi è arrivato il signor Ben, bravissimo nella sua professionalità, e mi ha insegnato a vivere. Ora però mi sento perso. Il mio cadavere dev'essere sepolto da qualche parte, in una terra lontana, ed è molto meglio così. Mia madre è sempre stata molto volgare, con quei suoi modi da sciaquetta. Eravamo rimasti che il problema fosse proprio lei e il mio odio verso questa finta donna.
L'unica che sia mai riuscita a placare la mia sete di vendetta è proprio la ragazza che ormai non sta più con me. Come farò? Non voglio perderla per sempre. L'ultima volta che l'ho vista stava facendo l'albero di Natale con i suoi genitori, ( morti anche loro) e io non potuto parteciparvi perchè mi sono comportato molto male, ho tradito la fiducia di tutti. Ho violentato la mamma di Violet e ho tentato di uccidere il signor Ben, indossando la tuta di lattice che avevano già utilizzato i gay che abitavano qua prima di loro. Questa casa ha un'anima, se la tratti male te ne pentirai amaramente.
Nessuno può comprarla, nessuno può possederla.
Violet ormai non sarà più mia, ma c'è una cosa voglio dirvi: questa è la Murder House, nessuno può aiutarmi a denunciare i crimini semplicemente perchè la casa non vuole e quando comanda, è meglio non sovrapporsi fra lei e i suoi voleri.
La casa è come la mia famiglia, nessuno può toccarla, a meno che non lo voglia io. Violet ora è vestita con un bell' abitino ottocentesco e delle scarpe simili alle all star della Converse. Mi è sempre piaciuto il suo abbigliamento alternativo, forse perchè anche io lo sono, anche io mi vesto abbastanza strano, come Kurt Cobain dei Nirvana. Come puoi non amare qualcuno per il quale moriresti? Sto giocando con Beau, lui è orrendo, un mostro, eppure ha un cuore nobile da principe. Lui è stato soffocato nel sonno dall'ex marito di mia mamma. Beau è mio fratello. Siamo molto diversi eppure in fondo siamo molto più simili di quanto non sembri.
Lui ama giocare con una pallina rossa, come i pesciolini quando si va' alle giostre. Ne butti una all'interno della sfera e loro si spostano e sembra vogliano scalciarla via, come dei giocatori di calcio esperti e bravissimi.
Adelaide è morta, la mia piccola. Avrei dato la vita sia per lei che per Violet. Erano le donne della mia vita. Adelaide era mia sorella, malata della sindrome di Down. Non ho mai pensato che fosse diversa dalle altre, anzi, secondo me il suo disturbo la rendeva più speciale, differente ma in meglio. è stata schiacciata da un'auomobile proprio il giorno di Halloween, quando io correvo per le vie della città inseguito dai ragazzi che avevo ucciso anni addietro. Che bastardo che sono stato! Ah, ho anche bruciato vivo il mio patrigno, proprio sul posto di lavoro... ma d'altronde come avrei fatto a provare pietà per lui? Assieme a mia madre hanno rovinato la mia vita. Violet stava truccando Adelaide, diceva che voleva essere una bella ragazza, il mio ex patrigno se ne andava in giro a seminare il panico con quella sua faccia ustionata per metà e la mano penzolante come un granchio rattapito. Bum, ad un tratto passa una macchina e Adelaide non esiste più, non c'è più nessuna bella ragazza, nessun bel Halloween. Ho pianto tantissimo, anche se la medium ha detto che ha ringraziato quella stronza della mamma per averla spostata dal giardino della casa e averla messa sull'altro lato della strada, così da non esser rimasta prigionera a vita della casa.
Moira, la cameriera dai capelli rossi, fa' di tutto pur di conquistare il signor Ben Harmon, ma lui è innamorato di Vyvienne, la moglie, quella che mi sono scopato per bene l'altro giorno. Dice che aspetta due gemelli, di cui uno mio. è un rarissimo caso di fecondazione in cui i genitori dei gemelli sono due, l'altro è il marito. Il mio nascerà sicuramente con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Violet non mi perdonerà mai per quello che ho fatto, lei è buona come il pane con tutti i proprietari della casa, anzi ha fatto di tutto affinché il nuovo inquilino andasse via e non fosse terrorizzato da noi fantasmi. Lui non ci credeva nemmeno negli spiriti, povero stupido! Come si fa' a non crederci? Noi siamo reali come lo è la vita.
Accendo la radio: Smeels like teen spirit mi fa' perdere la testa. Mi rigiro come un matto da legare e rido.
Violet mi sta guardando.
Sorrido ma lei non mi degna nemmeno di un sorriso o di un occhiata benevola. è ancora adirata con me. Le faccio un cenno con la mano, arriva Vyvienne e le sussurra qualcosa all'orecchio. capisco che le ha suggerito di non rispondere al saluto. Ben tiene in braccio uno dei bambini, l'altro non so che fine abbia fatto. forse l'ha preso la donna che stava piangendo, quella uscita dal periodo più buio del mondo: L'Ottocento. Gotica in tutta la sua imperfezione se ne andava in giro per il sottoscala, a cercare il suo perduto bambino. Charles le aveva costruito un mostro e lei per vendetta vuole rubare il bambino di Vyvienne, ma non ci riuscirà mai perchè io glielo impedirei all'istante.
-Va' via Tate- lo dice con una voce seria, come se non lo desiderasse sul serio.
-no Violet non farlo!- sparisco dalla sua vista, mi sento evanescente e impuro.
Ora sì che non potrò più vederla.
Perché lo ha fatto? Hayden ride mi prende in giro e mi si siede sopra, provando a rendersi sensuale, sexy. Come una gatta morta.
-Io sono innamorato- le dico, e la sposto di colpo, facendole male. Non volevo, ma non potevo fare altro, mi ci ha costretto lei.
-Ah, sei innamorato di una che non ti vuole più? Che sfigato, sei peggio di Edgar Allan Poe e di tutti quegli scrittori che leggi tu-
-Io leggo Byron e Keats- le rispondo guardandola malissimo.
-Quel che è, che cazzo me ne frega tanto-
Mi si avvicina e cerca di baciarmi sul collo. La prendo e la sbatto contro il muro. La detesto.
-Basta stronzetta- Le tiro due pugni dritti in faccia. Non muore perché è già un cadavere da un mese a questa parte ma il sangue le fuoriesce lo stesso.
-Ah allora ci sai fare Tate-
Qualcuno parla alle mie spalle. è il mio ex patrigno.
-Va' via papà. non ti è bastato tutto il dolore che hai provocato in questa famiglia?-
-Sei stato tu Tate, tu e i tuoi disturbi psichiatrici-
Piango. -Non volevo- gli dico e lo abbraccio.
Lui stranamente mi accoglie nella stretta.
Hayden appalude falsamente e sorride, maligna più che mai.
-Stronza- le dico, e lei ride sguaiata.
Poi vedo l'amore della mia vita mentre continua a preparare l'albero di Natale, allegra con la sua famiglia.
-è tardi, Tate- mi dice mio padre.
-Si, lo so-
Ci allontaniamo, e spariamo per sempre
   
 
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