Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Jo The Strange    24/05/2017    2 recensioni
“E se la mia vita fosse basata su una menzogna?”
Questo è ciò che Aranel si chiede da quando era una ragazzina. Una fanciulla londinese, derisa da sempre per il suo aspetto, simile ad un Elfo, si ritroverà catapultata in un mondo sconosciuto grazie ad un ciondolo donatole dalla madre in punto di morte, lo stesso mondo dal quale provengono i suoi genitori. Tutti sembrano conoscere la sua storia, divenuta quasi leggenda, tranne lei stessa. Sarà per questo che Aranel si unirà alla bizzarra compagnia di Thorin Scudodiquercia, alla ricerca delle risposte di una vita e della sua vera identità. Ma il male trama nell’ombra e la strada da percorrere è lunga quanto pericolosa. Tuttavia tra fughe, battaglie, segreti e menzogne Aranel scoprirà di essere inesorabilmente parte di quel mondo e soprattutto imparerà ad aprire il suo cuore a dei nuovi amici e ad un nano molto speciale...
Spero di avervi incuriositi, buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 4

CAPITOLO 4: LA SPADA D'ARGENTO

Fuoco, morte e distruzione.

Erano queste le uniche cose che riuscivo a vedere attorno a me. L’aria era satura di fumo denso e scuro, mentre tutt’intorno risuonavano solo grida di terrore, pianti e una campana d’allarme. La gente correva da ogni parte, cercando di mettersi in salvo dalle fiamme che divoravano ogni cosa.

Io me stavo impalata su un pontile, osservando impotente la macabra carneficina che si consumava davanti ai miei occhi. Sulla sponda opposta del ponte una bambina di una decina di anni piangeva, chiamando il nome della madre. Stringeva tra le braccia una bambola di pezza logora, annerita dalla cenere.

La vedevo girarsi verso di me, con occhi supplichevoli e imperlati di lacrime: -Ti prego aiutami! – gridava con tutto il fiato che aveva in corpo. Io però non riuscivo a muovermi, era come se fossi bloccata al terreno. In un secondo, una vampata incandescente mi si parava davanti agli occhi, travolgendo come un’onda quella povera bambina e bruciandola viva.

Mi svegliai di colpo, gridando e ansimando spaventata. Avevo la fronte imperlata di sudore e lungo la schiena sentivo scorrere un brivido gelato.

Era solo un incubo, un incubo ricorrente, lo sapevo bene. Eppure ogni volta che vedevo quelle fiamme rimanevo terrorizzata come se fosse stata la prima.

Mi misi seduta, asciugandomi il sudore dalla fronte con una manica, quando all’improvviso sentii dei passi avvicinarsi. Temevo di aver svegliato qualcuno con le mie urla, ma per fortuna non fu così.

Thorin si avvicinò con sguardo preoccupato, la mano già stretta saldamente sull’elsa della sua spada: -Aranel state bene? – domandò, dando un’occhiata in giro.

Io annuii, ancora evidentemente scossa: -Si sto bene, non preoccupatevi. Vi hanno svegliato le mie urla per caso? – domandai. In tal caso avrei fatto una bellissima figura da idiota.

-No, ero di turno per la guardia. Vi ho sentita gridare e temevo che qualcosa vi avesse attaccata -  disse lui lasciando la presa dalla spada.

-E’ solo un incubo ricorrente, nulla di più – dissi io, cercando di sembrare di essere più forte di quanto fossi in realtà.

-Me ne volete parlare? Potrebbe aiutarvi a stare meglio – disse Thorin, sedendosi di fianco a me.

Rimasi stupita da un tale comportamento, dal momento che lo conoscevo solo da poche ore, ma qualcosa dentro di me mi convinse a raccontarglielo. Gli parlai a lungo del mio incubo e lui non aprì bocca fino a quando non ebbi terminato. Rimase a fissarmi con sguardo serio, senza mai sghignazzare. In fin dei conti avrebbe potuto benissimo ridermi dietro per i miei deliri notturni, invece non lo fece.

-Io credo – disse alla fine, puntandomi addosso quegli occhi di ghiaccio – che il vostro sia un ricordo del passato… un’immagine che vi è rimasta impressa perché spaventosa –

Io lo guardai stranito: -Io non ricordo di aver visto una città in fiamme… - Feci mente locale se qualche volta a Londra era stato appiccato un fuoco violento, ma non mi venne in mente nulla. Anche perchè ero più che certa che la città che vedevo nel mio incubo non fosse affatto Londra.

-Forse la Aranel di adesso no – disse lui – Ma la Aranel neonata di sicuro… -

Con quelle parole enigmatiche Thorin si alzò, facendomi segno di seguirlo. Oramai era praticamente l’alba ed era giunto il momento di mettersi in marcia. In poco tempo svegliammo tutti gli altri e fummo pronti per partire. L’aria era fresca e frizzante e un sole caldo e luminoso iniziava a fare capolino in un cielo senza nubi.

-Thorin! – chiamò Gandalf, avvicinandosi al nano – I troll dell’altro giorno devono essere scesi dagli Erenbrulli – lo avvertì.

Io lo guardai stupita, credendo di aver sentito male: -Hai detto troll?? –

-Eh sì e di quelli brutti – intervenne Kili con una smorfia –Siamo incappati in loro due giorni fa. Non è stata una bella esperienza – concluse il nano, fingendo di rabbrividire.

Non bastavano nani, elfi, hobbit e stregoni, adesso ci si mettevano pure i troll…  Avevo il timore che da un momento all'altro tutto ciò che mi circondava potesse sparire, vista l'assurdità della situazione.

Thorin si fece scuro in volto: -Da quando i troll di montagna si avventurano così a sud? –

Gandalf scosse la testa: -Di certo non da un’era. Non da quando un potere più oscuro regnava in queste terre. Non possono essersi mossi alla luce del sole –

Thorin si guardò intorno con circospezione: -Deve esserci una grotta nelle vicinanze –

Subito ci mettemmo in cammino seguendo Thorin e Gandalf in mezzo ad una boscaglia. Gli alberi erano verdi e pieni di vita, anche se con qualche accenno dell'autunno che si avvicinava, striando foglie sporadiche del color del tramonto. Proprio come aveva detto Thorin, poco dopo sbucammo vicino ad una grotta di pietra, ben nascosta dalla luce del sole. Nori, Bofur, Gloin e Dwalin seguirono Gandalf e Thorin mentre io decisi di rimanere fuori con gli altri. Mi ero avvicinata abbastanza alla grotta e l’odore di marcio e putrefazione che fuoriusciva da quel buco era stato sufficiente per le mie narici.

Mi avvicinai a Fili e Kili, i quali erano intenti ad affilare le loro spade con delle pietre appuntite: -Cosa ci può essere di tanto interessante in una caverna di troll? – chiesi curiosa.

-I troll sono amanti dell’oro e delle ricchezze – mi spiegò Fili, affilando per bene la lama della sua daga – Se trovi una loro caverna è molto probabile che dentro siano nascosti gioielli, armi preziose e forzieri di monete –

Poco dopo vedemmo Thorin e gli altri uscire dalla caverna, praticamente a mani vuote. Alla faccia di ricchezze e tesori…

-Aranel! – sentii Gandalf chiamarmi da lontano. Teneva tra le mani un involucro, ma non riuscivo a vedere bene di cosa si trattasse – Sai usare una spada? – mi domandò, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Io inarcai un sopracciglio: -Beh, so tirare di scherma ma… non so quanto possa essere uguale – ammisi io. Mio padre era uno spadaccino formidabile e fin da bambina mi aveva insegnato a tirare con il fioretto. Ripensando a lui mi venne un attacco di nostalgia.

Tuttavia la spada che mi porse Gandalf non era affatto come un fioretto. Aveva una lama lunga d’argento splendente, sormontata da un’elsa d’ossidiana pura, intarsiata da un materiale che non conoscevo. Sembrava  argento, ma era più lucente.

La presi in mano, soppesandola e facendola ruotare nel palmo: -Deve essere una lama molto importante vista la splendida fattura – ipotizzai io. Ad ogni movimento la lama vibrava nell’aria, disperdendo un suono cristallino.

Gandalf annuì, sorridendo: -E’ probabilmente una delle spade elfiche più antiche, vista l'elsa d'ossidiana e mithril - Ecco cos'era quel metallo lucente - Di quelle forgiate dagli Alti Elfi della Prima Era, come tua madre –

Quelle parole per me furono come una pugnalata: -Mia… mia madre? Mia ma… madre era un Elfo?? – domandai confusa.

-Pensavo lo avessi compreso – disse Gandalf, ghignando – Ti ha insegnato il Sindarin, la lingua elfica e il suo aspetto fisico… beh, ammettilo, non somigliava affatto a quello di un umano. E nemmeno il tuo –

-Pensavo solo che venisse da un mondo diverso, tutto qui – dissi io per giustificarmi. Non ci potevo credere – Quindi se mia madre era un’Elfo e mio padre un umano, questo fa di me una… -

-Mezzelfa – concluse Gandfalf per me – Questo spiega le orecchie a punta, i capelli quasi bianchi e il fisico snello. Non mi spiegò però come mai tu sia così bassina… –

Abbassai lo sguardo sul mio corpo, sulla spada, per poi lanciarlo ai nani in lontananza che si preparavano a ripartire: -Credi che mi odino? Per il fatto che ho una metà elfica? – domandai timorosa. Avevo appena trovato le prime persone che non avevano riso di me per il mio aspetto fisico, non volevo perderle subito a causa di stupidi pregiudizi millenari.

-Non credo proprio, mia cara Aranel – mi consolò Gandalf dandomi un buffetto sullo zigomo – Ognuno di loro conosce molto bene la tua storia, più di quanto ne sappia tu stessa. Sono onorati di poter condividere un viaggio insieme a te, figlia di Lilith. E lo stesso vale per me: vedo nei tuoi occhi lo stesso bagliore che brillava negli occhi di tua madre e sono certo che sarebbe fiera di te, della donna che sei diventata –

-Grazie Gandalf – sussurrai, gettandogli le braccia al collo. Lo conoscevo a malapena da un giorno, eppure era riuscito a farmi sentire amata e apprezzata in un battibaleno. Quando ci sciogliemmo dall’abbraccio lo vidi accennare ad una spada di dimensioni ridotte che teneva in mano.

-Sarà meglio che dia questa al signor Baggins – disse sventolando l’arma – Anche lui farebbe meglio ad avere qualcosa con cui difendersi –

Ero ancora parecchio sotto shock, quando sentii la voce di Thorin rimbombare: -Arriva qualcosa! Tutti pronti, prendete le armi! –

Raggiunsi immediatamente gli altri, sguainando la mia nuova arma e stringendo forte l’elsa. Da lontano si sentiva un forte scalpitio, rumore di rami spezzati e uno strano fruscio. Mi affiancai a Kili e Bofur, pronta ad usare la spada se fosse stato necessario, quando davanti ai miei occhi si presentò la figura più improbabile che avessi mai visto.

Spazio Autrice:

Buonsalve cari lettori!

Finalmente siamo entrati appieno nel viaggio. Come potete notare ho ripreso pari passo il dialogo tra Thorin e Gandalf presente nel film dopo l’attacco dei troll, riadattandolo (ovviamente) alle esigenze della mia storia.

Abbiamo scoperto che Aranel ha delle visioni, in particolare quella di una città in fiamme. Che cosa sarà mai? (Vai con la banalità) Chi indovina riceverà in regalo dei biscotti fatti in casa. Ho inserito anche una parte molto importante con il mio adorato nano dagli occhi blu, in modo tale da lasciare intendere che comunque Thorin, pur conoscendo la storia di Aranel, e quindi la sua natura, non ha assolutamente dei pregiudizi sul suo conto e che anzi, è molto propenso al dialogo con lei.

La scena in cui Gandalf consegna una spada alla protagonista è tutta farina del mio sacco: volevo inserire uno spazio per un personaggio che reputo fondamentale in questa storia, ovvero Gandalf. Lo ho sempre visto come una sorta di nonno per tutti, sia ne Lo Hobbit che ne Il Signore degli Anelli, perciò ho pensato di rimarcare questa cosina anche con Aranel.

La nostra protagonista (madò se è ingenua) scopre anche che la madre era un Elfo e che questo fa di lei una Mezzelfa. Tuttavia mettendomi nei suoi panni probabilmente nemmeno io avrei concepito l’idea che mia madre potesse essere un Elfo, perciò non commento.

Dopo aver detto una marea di stupidaggini mi conviene passare ai ringraziamenti: come sempre ringrazio in primis tutti i miei lettori (e vi esorto a esprimere i vostri pareri, in italiano, in inglese, in sindarin o khuzdul, come preferite), coloro che recensiscono, seguono e aggiungono ai preferiti.

Ringrazio in maniera particolare la nuova recensista ThorinOakenshield che ha anche aggiunto la storia tra le seguite e in quest’ultima categoria ringrazio anche Elanorstella, Valepassion95 e FastDivergent156. GRAZIE, GRAZIE!

Per questa settimana è tutto, ci vediamo al prossimo capitolo! Un bacione,

                                     Jenny.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Jo The Strange