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Autore: Eeureka    24/05/2017    1 recensioni
– [[ ĸyoυтen ; мιnι long ; ιnтroѕpeттιvo ]] [[ coмpleтa √ ]]
– [[ proвaвιle ooc ; ѕeqυel dι "тнe newѕтarт; dove rιcoмιncιare" ]]
Raggiungere l'età adulta non vuol dire trovare stabilità per l'intera vita. Ci saranno ancora dubbi, incertezze e cambiamenti. Continue esperienze dalle quali si può imparare qualcosa per crescere sempre un po' di più.
– daʟ тeѕтo: « Quindi è vero; qualcosa non va? » domandò inquieto.
« Più o meno » borbottò Kyousuke, appoggiando gli avambracci sulle cosce e ritrovandosi a tu per tu con lo sguardo del suo fidanzato. Si sentì in imbarazzo, si era promesso che non gli avrebbe lasciato vedere la sua agitazione, e credeva di essere bravo a tenere a bada i sentimenti; qualcosa doveva essere andato storto, perché in quell'istante si sentiva vulnerabile e trasparente.
« Okay, senti » esordì insicuro. Le parole si divertivano a saltellare sulla sua gola, a salire fino alla punta della lingua e a scappare indietro quando lui stava per liberarle. L'ansia era palpabile: stava condensando l'aria rendendola pesante e irrespirabile. « È una situazione... complicata. »[...]
"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Newstart'
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The Newstart: nuova vita.





22 Dicembre, 01:06 PM;
Tenma non riusciva ancora a credere che tra circa un'ora il suo turno di lavoro sarebbe finito e lui non sarebbe tornato a casa propria. Più ci rifletteva, più diventava un pensiero del quale non riusciva a capacitarsi né a comprendere il motivo (sebbene Kyousuke glielo avesse, a modo suo, spiegato per bene).
Continuava a rifletterci ormai da troppo tempo, e la mente pesante e caotica gli aveva causato brutti scherzi durante il lavoro. Tenma aveva sbagliato gli ordini, aveva portato cibo che nessuno aveva richiesto e si era ridotto a inchini e scuse a non finire pur conscio che non fosse il modo giusto per rimediare alle sue azioni. Il tutto, tra l'altro, sotto lo sguardo severo della signora Mizuyaji – che, sì, era sempre gentile e disponibile, come lo poteva essere una nonna con il proprio nipote, ma che quando si trattava della reputazione del suo locale non ci metteva molto ad attivare la modalità "strega".
Era così che in breve tempo era stato cacciato in cucina, relegato davanti al lavello a pulire i piatti e i bicchieri sporchi. Tra l'altro c'era anche una lavastoviglie lì, quindi era più che evidente che quella fosse una semplice punizione o un modo per metterlo per un po' kappaò e far lavorare camerieri più capaci.
In quel momento, mentre fissava il vuoto con occhi spenti, si stava specializzando nella lucidatura di un bicchiere. Non vedeva l'ora che quella giornata finisse, in modo da poter sprofondare tra le braccia di Morfeo e dimenticare almeno per un po' tutti gli avvenimenti negativi che stavano caratterizzando la sua vita.
« Tenma, non ci sei proprio con la testa oggi! »
Il castano sobbalzò sentendosi chiamare, il che provocò una reazione a catena che gli fece volare il bicchiere dalle mani, e che lo rese ridicolo nel cercare di prenderlo intrecciando le proprie braccia, per poi riuscire miracolosamente a salvarlo e ad evitarsi l’ennesima ramanzina.
Miyu lo sorprese mettendosi a ridacchiare anziché a sgridarlo con serietà, e gli si affiancò per prendere a svolgere il suo medesimo lavoro.
« Allora, si può sapere che succede? Sei davvero tanto, taaanto, pensieroso oggi » disse la ragazza, immergendo le mani nell'acqua insaponata, per poi uscirle che stringevano saldamente un piatto.
Tenma sospirò. Non aveva alcuna voglia di raccontarle cosa c'era che non andava, e a questo si aggiungeva il paradossale e contrapposto sentimento di doversi sfogare con qualcuno.
« Ti ho già detto che ti ospiterò a casa mia volentieri in questi giorni, ma non mi hai spiegato il motivo. E che c'entri Kyousuke è palese, ma non riesco proprio a immaginare cosa sia successo... » Inclinò le labbra verso il basso, dispiaciuta.
Tenma ripensò a quando era arrivato a lavoro e, prima ancora di andarsi a cambiare e mettersi la propria "divisa" (con tanto di cappellino ridicolo con le sigle del negozio) era andato da Miyu e dalla proprietaria per chiedere loro se lo avessero potuto ospitare per tre/quattro giorni o anche un po' di più. Le due avevano accettato, come aveva già previsto con Tsurugi la sera prima, ma Tenma più che sollevato si era sentito come se stesse abusando della loro disponibilità. A ciò si aggiungeva che, non dopo molto, le donne avevano assunto un cipiglio piuttosto confuso (in particolar modo Miyu, che sapeva che il castano conviveva con Kyousuke). Nonostante ciò erano rimasta zitte, e non avevano fatto domande che in quella situazione il ragazzo avrebbe definito scomode.
Ripensando a ciò, Tenma realizzò che doveva loro delle spiegazioni, quantomeno a Miyu, e che non poteva tacere come aveva fatto prima. Se la sua amica si stava dimostrando talmente altruista, lui la doveva almeno ricambiare con la sincerità dei motivi che giustificavano le sue azioni.
Una volta riscosso dai propri pensieri, e sollevato lo sguardo dalla spugna che stringeva in mano l'altra e che freneticamente stava strofinando sul piatto di prima, Tenma si decise a parlare: « Okay, beh... È ovvio che tu sia confusa, anch'io lo sono. È una situazione abbastanza strana » e dopo questa premessa le raccontò tutto, da quella che era l'idea iniziale di Tsurugi per facilitare le cose e di come invece si fosse ribaltata in tutt'altro modo su di lui una situazione simile.
« Oh... » se ne uscì così Miyu a fine racconto, probabilmente ancora intenta ad elaborare come reagire. « Oddio, Tenma-chan! Che cosa tristissima; proprio a Natale! » stava urlando melodrammatica, come suo solito fare. Il ragazzo non riuscì a comprendere se fosse una reazione naturale per lei o si stesse sforzando di mostrarsi triste.
« Però dai... Due giorni non sono molti. E poi, beh, non dev'essere facile rivelare una cosa del genere al proprio fratello con i pregiudizi che, ahimè, ci sono in giro. No? Non ti preoccupare Tecchan, sono sicurissima che si risolverà presto tutto. Parola di Miyu! » disse, asciugandosi in fretta la mano con un tovagliolo per poi poggiarla all'altezza del cuore.
Tenma le sorrise, grato per le sue parole – che avevano contribuito parzialmente a fargli cambiare idea sulla situazione – e, in special modo, per il suo positivismo, che gli aveva infuso speranza.
« Penso che tu abbia ragione, Miyu-chan... Si sistemerà tutto. » Sì, Tenma non doveva avere poca fiducia in Kyousuke, quest'ultimo gli aveva ribadito che lo amava e non avrebbe perso ulteriore tempo a dirlo anche a Yuuichi. E poi era vero: non era facile riferire certe cose ai propri familiari, e forse delle volte sarebbe anche il caso di tacere per evitare danni irreparabili... Eppure dirlo così faceva sembrare che dovessero confessare di aver commesso un reato, ma Tenma era più che certo di non aver fatto nulla di simile. E di certo il suo ragazzo condivideva questo suo pensiero, e per questo voleva affrontare la realtà, conscio che sarebbe potuto andare tutto a rotoli con la sua famiglia. E Kyousuke lo voleva fare per la loro felicità, aveva solo bisogno di un po' di tempo per trovare il coraggio, Tenma non gliene doveva fare una colpa.
Concretizzato questo, su di lui iniziarono a formicolare i sensi di colpa, con annesso il bramoso desiderio di vedere al più presto il proprio fidanzato per scusarsi con lui.
Prese consapevolezza anche di un altro lato negativo di quella faccenda: la reazione di Yuuichi. Tenma conosceva il fratello di Kyousuke, sebbene non gli parlasse da tempo aveva un ricordo preciso di lui, perché quando frequentava l'Inazuma andava spesso a fargli visita in ospedale e da lì partivano lunghe e piacevoli chiacchierate. Yuuichi era un buon ascoltatore, era particolarmente gentile e comprensivo, e sorrideva nonostante tutto quello che aveva passato e che stava ancora affrontando. Lui e Tenma parlavano dei più svariati argomenti, dalle cose stupide e banali a dibattiti interessanti sui propri pensieri, anche se il principale argomento, in genere, era Kyousuke. Tenma non conservava nella memoria alcun ricordo negativo su Yuuichi, e ricordava che quando lui e Kyousuke avevano preso ad allontanarsi dopo la vecchia "incomprensione" era stato proprio con il fratello che il castano si era sfogato. Certo, senza entrare nei dettagli per non sconvolgerlo, ma facendogli capire quanto Kyousuke fosse importante per lui. E beh, Yuuichi sembrava sinceramente dispiaciuto che la loro amicizia stesse sbiadendo via.
E Fino a qui, volendo, raccontandogli della loro relazione non ci sarebbero state complicazioni eccessive e avrebbero potuto passare un natale felice tutti e tre assieme... Forse. Però non c'era nulla di certo, e l'idea che Yuuichi scoprendo dell'amore tra Tenma e Kyousuke potesse prenderla male non piaceva al castano, anche perché sapeva che il suo ragazzo ne sarebbe uscito distrutto.
« Ohi, Miyu? Tenma? » si udì la voce urlante della proprietaria trapassare le mura, e i due interpellati girarono in contemporanea le teste, alla ricerca di chi aveva pronunciato il richiamo. « È arrivato Tsurugi, volete passare di là? » chiese la signora Mizuyaji, facendo capolino dalla porta.
Miyu lo guardò con un sorriso incoraggiante, e Tenma annuì più o meno sicuro.

***

Quando Kyousuke varcò l'ingresso, con a suo seguito Yuuichi, il campanellino alla porta tintinnò e la signora Mizuyaji si risvegliò da quella che pareva una sorta di noia apparente per venir loro incontro.
« Tesoro! » disse con la sua solita voce gracchiante da vecchia, che la faceva apparire più grande della sua età (che, effettivamente pensandoci, Kyousuke sconosceva).
Yuuichi guardò nella direzione del fratello incuriosito e... Divertito? Era scherno quello che Kyousuke gli leggeva sulle labbra? Che fosse dovuto dell'espressione infastidita e adirata che si era fatta largo sul suo viso non appena la donna aveva aperto bocca? Beh, sì, sicuramente Yuuichi doveva aver intuito che la Mizuyaji non rientrava tra le sue più care simpatie.
« Oh santo cielo, chi è il giovanotto che ti accompagna? »
E ripensando al fattore età, considerando che la donna si esprimesse con simili frasi non faceva che aumentare il dubbio nella mente di Kyousuke che, fino a quel momento, a causa dell'aspetto ben curato della Mizuyaji e dai solchi della vecchiaia ben poco evidenti l'aveva creduta sulla quarantina.
« Lui è mio fratello maggiore, Yuuichi » disse Kyousuke, diretto.
« Molto piacere » Yuuichi fece un leggero inchino, sorridendo « Signora...? »
« Mizuyaji » ridacchiò la donna, analizzando attentamente il nuovo arrivato. « Siete proprio identici » disse in seguito.
Kyousuke iniziò ad osservare intorno, notando la mancanza di qualcuno che per lui era abbastanza importante. Non sapeva però se l'assenza di Tenma lì lo dovesse allarmare o tranquillizzare: da un lato così avrebbe avuto più tempo per introdurlo a Yuuichi. Dall'altro però le paranoie iniziavano a prendere possesso della sua mente e si profilava l'ipotesi che Tenma non si fosse proprio presentato al locale quel giorno.
Vagò con gli occhi ambrati tutto attorno, e incrociò solo gli sguardi di altri camerieri del Newstart, ma non quello del suo ragazzo.
La donna sembrò accorgersi del suo sguardo investigatore. «Oh, vado a chiamarli! » disse più a se stessa che a loro, per poi sparire inspiegabilmente dietro la porta che conduceva alla cucina.
Yuuichi, giustamente, si limitò ad inarcare un sopracciglio confuso, non potendo arrivare da solo a una spiegazione logica per quell'ultima frase della signora e, dopo un po', lasciò andare la risata che fino a quel momento aveva trattenuto.
« Che tipo bizzarro » commentò, guardando il minore. « Però è simpatica, e sembra molto gentile. »
Kyousuke annuì, anche se concordava molto più con la prima frase che con le seguenti.
« Andiamo a sederci » disse per poi fare strada a Yuuichi e scegliere lui stesso il loro tavolo. Provò a trovarne uno senza alberello natalizio ma fu inutile, quindi optò semplicemente per il tavolo più isolato e distante dall'altra gente.
« Non pensavo che ti potesse piacere mangiare in un posto simile » commentò Yuuichi non appena si furono seduti, guardandosi attorno. E fu il turno di Kyousuke di inarcare un sopracciglio incuriosito. « Come mai? » domandò, prima che la risposta si palesasse nella sua mente.
Yuuichi lo guardò da dietro gli aghi dell'alberello che si frapponeva tra i due. « Beh, l'arredamento è un po' da... Posto che non piace a mio fratello » concluse, sorridente.
Kyousuke dovette ritrovarsi suo malgrado d'accordo, confermando che Yuuichi si stava riferendo ai vistosi decori natalizi.
« È così, infatti. Tutte queste decorazioni mi danno la nausea, ma quando ho iniziato a venire qui era tutto più normale. Beh, eccetto le proprietarie purtroppo. Ma il cibo è buono e per niente costoso » spiegò.
Continuarono a chiacchierare per un po' finché un'altra voce femminile non li interruppe.
« Tsurugi! » era quella di Miyu, che, affiancata da sua madre, era venuta a peggiorargli la giornata indossando il sorriso più fintamente allegro e insopportabile mai visto.
« Ciao Miyu » tagliò corto Kyousuke, sperando di liquidarla al più presto. Non si sforzò neanche di fingere gentilezza o entusiasmo nel vederla. Si accorse però che lo stesso valeva per la ragazza: Miyu per una volta in vita sua non lo stava considerando minimamente, anzi, era concentrata da tutt'altra parte. Era occupata a osservare Yuuichi e la sua mente stava elaborando chissà che, mentre le sue guance stavano inspiegabilmente diventando più rosse dei suoi capelli.
Kyousuke inarcò un sopracciglio, sperando che la scena che gli si presentava davanti fosse solo un’allucinazione.
« Lui è mio fratello Yuuichi... » spiegò di nuovo, mentre con sguardo perplesso osservava Miyu annuire con un sorriso da ebete.
« Yuuichi, lei è Miyu, la figlia della proprietaria... » continuò svogliato, domandandosi il perché stesse presentando la ragazza come se si trattasse di una sua amica.
« Piacere » disse cordiale Yuuichi alzandosi, e facendo un breve inchino. Ci fu qualche attimo di silenzio.
« P-piacere! » esplose poi Miyu, balbettando, prima di chinarsi anche lei, inclinandosi in avanti anche più del dovuto.*
Kyousuke non capiva il perché, ma non percepiva niente di buono nell'aria che stava iniziando a circolare in quel posto.
« Okaaaay- » sbottò Kyousuke interrompendoli « possiamo ordinare? »
Fu in quel momento che una zazzera castana a lui estremamente familiare fece capolino dietro la signora Mizuyaji e sua figlia.
Tenma lo guardò per qualche attimo, insicuro, poi si fece avanti con un debole sorriso. « Ciao Tsurugi » disse.
A Kyousuke sembrò stranissimo essere chiamato per cognome dopo tutto quel tempo, eppure c'era un motivo per cui il castano lo aveva fatto, così stette momentaneamente al gioco.
« Ciao Matsukaze. Lui è Yuuichi, mio fratello; ricordi? » chiese, dando ufficialmente il via alla gara del sorriso più falso.
In realtà non fu così: perché Tenma non aveva più le labbra tirate come se dimostrarsi felici fosse lo sforzo più difficile del mondo, ma aveva sul viso quella che era una delle sue solite espressioni di gioia pura e contagiosa.
« Tsurugi-san! Da quanto tempo! » urlacchiò entusiasta, prima di gettarsi addosso al suddetto ragazzo.
Kyousuke sgranò gli occhi, nella frazione di secondo in cui vide Tenma saltare sopra suo fratello, e Yuuichi barcollare all'indietro prima di stabilire un po' di equilibrio e stringere il più piccolo fra le braccia.
« Tenma, wow! Non pensavo di rivederti più! »
Kyousuke rimase seduto, sconvolto, allibito, a guardare la scena. Superato il quasi infarto che si era preso, e dopo aver lanciato un'occhiataccia a Tenma per quel che aveva fatto (non pensando a Yuuichi che fino a qualche anno fa non poteva staccarsi da una sedia rotelle), accennò un sorriso, perplesso da quelle reazioni inaspettate. Chissà se Yuuichi avesse continuato ad essere felice di vedere Tenma una volta scoperto della loro relazione. Chissà se fosse bastata la verità per strappargli controvoglia quel sorriso sereno dal viso.
Yuuichi rimase qualche attimo in silenzio mettendosi a sedere, poi il suo viso parve illuminarsi.
« Ora è tutto chiaro! » disse, rivolgendo gli occhi brillanti al fratello minore.
Kyousuke iniziò a sudare freddo: tutto chiaro? Cos'era tutto chiaro?
Anche Tenma stralunò gli occhi, spaventato.
Kyousuke sapeva che il fratello era bravo a leggerlo ed aveva un grande intuito per quanto riguardava le relazione fra persone o i sentimenti della gente in generale, ma non poteva aver capito tutto così di colpo; era sovrumano.
« Ecco perché hai ripreso a giocare a calcio, Kyousuke! Vi siete incontrati qui e avete fatto pace, siete di nuovo amici! » Yuuichi pronunciò quell'esatte parole come se fossero la notizia più bella che si potesse ricevere. Tenma scoppiò in una fragorosa risata, Kyousuke si limitò a un sorriso e a un sospiro di sollievo.
I due si aspettavano molto peggio.
« Beh, sì. È così. » iniziò Tenma. « Per fortuna ci siamo riappacificati! Tra l'altro avevamo litigato solo per un motivo stupido... » e abbassò gli occhi. Era strano, stavano parlando di un litigio passato con molta leggerezza, sebbene non si trattasse affatto di qualcosa di stupido. E soprattutto, quello che era accaduto circa tre anni fa non era nemmeno un litigio, era stata un'incomprensione che li aveva via via portati ad allontanarsi l'un l'altro.
« Motivo stupido? » Chiese Yuuichi, non convinto. Dopotutto, era stato lui che in quel tempo aveva dovuto consolare i due giovani uno ad uno, visto che entrambi erano venuti a cercarlo per "sfogarsi". E la cosa più bizzarra era che, sebbene entrambi gli avessero raccontato la stessa cosa, lo avevano fatto con due versioni diverse.
Tenma gli aveva raccontato che aveva sbagliato a parlare con suo fratello a causa di un momento di impulsività e che si sentiva mortificato. Kyousuke, invece, gli aveva detto che Tenma gli aveva confessato un segreto che gli aveva tenuto nascosto fino a quel momento e, una volta venuto a galla, lo aveva irrimediabilmente ferito.
Sebbene tutti e due gli avessero parlato di un litigio, le due versioni non combaciavano, o non del tutto comunque. Inoltre il fatto che nessuno dei due avesse voluto approfondire quale fosse il motivo della lite era piuttosto sospetto.
Yuuichi, naturalmente, a causa della sua indole e per non mettere a disagio nessuno aveva evitato di scavare a fondo e fare domande insistenti. Quel di cui però era certo, e che i due dopo quel che era accaduto avevano seriamente smesso di sentirsi, quindi non si poteva trattare di un litigio stupido, ma era qualcosa di grave. Questa era la sua unica certezza, l'unica verità che aveva potuto evincere tra le mezze bugie che gli avevano raccontato suo fratello e il castano. Per il resto non riusciva a immaginare di più, la sua mente sbatteva contro un muro quando si sforzava di suppore cosa il Tenma avesse potuto dire a suo fratello per renderlo così triste e insicuro.
Ma aveva poi così tanta importanza? Beh, forse non proprio. Finalmente si era sistemato tutto, quindi, guardare nel passato non sarebbe servito. E poi, non erano cose che lo riguardavano. Se i due avevano deciso di mentirgli in passato, lo avevano fatto per i loro buoni motivi. Lui non doveva impicciarsi. E probabilmente si trattava di una verità scomoda che li avrebbe messi a disagio... E no, Yuuichi non voleva nulla del genere.
« Sono felice che tutto si sia aggiustato. » Yuuichi rivolse ad entrambi un sorriso sincero. « Mi ricordo quanto la vostra amicizia fosse forte e ammetto che appena ho saputo che avevate litigato ci ero rimasto malissimo. Cercate di non litigare più, specialmente per i motivi stupidi! » ridacchiò.
E Tenma e Kyousuke non poterono evitare di abbassare il capo contemporaneamente, imbarazzati. Sia perché entrambi erano consci di aver mentito a Yuuichi, ed erano quindi gli unici a sapere la vera versione dei fatti che, beh, gli avrebbero dovuto confessare a breve. Sia a causa del fresco ricordo di quella mattina, quando avevano litigato proprio per un motivo stupido e per via dei loro pensieri discordi.
« Sì... » il castano ruppe il silenzio. « Non lo faremo più. Non litigheremo più per motivi stupidi. » Lo disse alludendo a quella mattinata, e alzò lo sguardo verso Kyousuke, piegando le labbra in un debole ma sincero sorriso.
Il blu trovò la forza di guardarlo negli occhi, e ricambiò il sorriso con decisione, felice che con uno sguardo d'intesa tutto pareva essersi sistemato. Aveva una voglia matta di abbracciare Tenma, e stesso valeva per quest'ultimo. Ma non potevano o avrebbero destato sospetti, senza contare il fatto che erano in un luogo pubblico quindi scambiarsi effusioni non sarebbe stato il massimo. Così si limitarono a guardarsi profondamente negli occhi finché Miyu e la signora Mizuyaji, che fino a quel momento avevano fatto da sfondo alla scena, rientrarono tra i personaggi principali.
« Litigata? Oh, cari, quando è successo? » chiese la donna, confusa, piegando le labbra all'ingiù.
Miyu invece sapeva già della litigata, e proprio nei minimi dettagli... Visto che Tenma non si faceva scrupoli a parlare dei loro fatti con lei (cosa che Kyousuke disapprovava del tutto).
« Beh, anch'io sono felice che qualunque cosa sia accaduta tutto si sia sistemato! » disse però, come se fosse ignara di tutto. E mostrando uno dei suoi sorrisi più falsi, guardò per un secondo nella direzione di Yuuichi.
Kyousuke ci mise qualche secondo per capire che stava cercando di impressionarlo per fare una buona figura su di lui. Forse per metterselo dalla sua parte, un po' come aveva fatto con Tenma, approfittando della troppa bontà e ingenuità. Prima che Yuuichi potesse rivolgerle un sorriso o ribattere in qualche modo, Kyousuke, innervosito, disse: « Ora possiamo ordinare? »
Non avrebbe mai permesso che Miyu trattasse suo fratello come faceva con Tenma: fingendosi gentile e carina con il mero scopo di raccattare informazioni che non la riguardavano (e con quale scopo poi? Kyousuke non ne comprendeva il motivo).
Già gli dava abbastanza fastidio che il castano a ogni loro discussione la difendesse definendola una ragazza gentile e simpatica. E, soprattutto, lo irritava il fatto che Miyu dovesse impicciarsi in ogni loro fatto e che Tenma, ammaliato da un finto buonismo, la soddisfaceva sempre.
« Bene, allora... Che prendete? » chiese Tenma, interrompendo le sue elucubrazioni.
Loro ordinarono, il castano si segnò tutto sul taccuino dopodiché si allontanò, e stesso fecero le due donne.
« Ehi Tenma! » venne richiamato da Yuuichi, al che Kyousuke si domandò il motivo.
« Dopo andiamo a giocare a calcio. Ti andrebbe di venire? »
« Volentieri! » gridò il castano, prima di sparire dietro la porta della cucina.
« Non ti dispiace, vero? » si rivolse a Kyousuke questa volta, sorridendo.
« No, niente affatto. Sarà... Uhm, divertente? » disse il minore, insicuro.
Oh no. Pensò in realtà Kyousuke. Il pensiero di lui, solo con Tenma e suo fratello per un bel po' di tempo lo fece allarmare. Tra l'altro, aveva già in mente di andare al campetto due volte: una quel giorno stesso, l'altra l'indomani. Insomma, necessitava di un po' di tempo con Tenma per farsi perdonare come si deve, per prima cosa, e, seconda cosa, aveva promesso una partita a suo fratello. Ma ora i suoi piani erano stati rovinati dalla proposta di Yuuichi.
Così avrebbe risolto solo un problema, perché non se ne parlava di comportarsi come faceva di solito con il suo ragazzo davanti agli occhi ignari di Yuuichi. E la cosa che più temeva era che qualcosa andasse storto. Non sapeva esattamente cosa potesse succedere, ma lo sentiva dentro il petto che quella partita sarebbe stata un disastro. Si vedeva già ad agire in un modo tutt'altro che naturale e rigido mentre tentava di non rendere palese la relazione fra lui e Tenma.
Forse però sarebbe bastato comportarsi come quando erano solo amici... No? Tentò di non pensarci, prese un respiro profondo e si ordinò di liberare la mente.
Quando arrivarono il loro pranzo arrivò si distrasse facilmente grazie all'innato talento del fratello di tranquillizzarlo con una semplice conversazione.
Era felicissimo di riaverlo di nuovo con sé, preoccupatissimo di perderlo.




{{ blaterazioni. }
Kyousuke è ancora preso da tutte le ansie del mondo e continua a rimandare all'infinito. In compenso Tenma è molto, molto comprensivo per fortuna sua. Ponete attenzione a Miyu, che è un personaggio meno secondario di quanto si possa pensare. Temetela (?)
A dire il vero su questo capitolo non ho nulla in particolare da dire. Spero solo che la storia sia di vostro gradimento e ringrazio chiunque la stia leggendo ^^"
Saluti,
Eeureka
  
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