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Autore: NotEvenChip    24/05/2017    3 recensioni
In questa raccolta vedremo Belle e Rumple in veste di genitori. Piccoli momenti di vita dei nostri due neo-genitori preferiti!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Gideon Gold, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Belle rallenta”

Gold si ritrovò invece a dover accelerare il passo. Sbuffò e guardò la moglie accelerare ancora di più.

“Belle, per favore…”

Belle si fermò di scatto e si voltò verso il trafelato marito.

“Tuo figlio è nei guai. Vedrai se non lo punirò. Eccome se lo punirò.”

Detto questo si voltò di nuovo ed iniziò a camminare con la stessa velocità di prima. Gold scosse la testa. Come poteva correre con quei tacchi così alti, non se lo sarebbe mai spiegato. E poi, perché era solo suo figlio ogni volta che si cacciava nei guai?

“Belle” Mugolò riprendendo a correrle dietro.

Erano stati chiamati poco fa dal preside della scuola. Gideon aveva combinato qualcosa e rischiava l’espulsione. Se c’era una cosa di cui sua madre si era raccomandata a scuola, era proprio quella di non mettersi nei guai e di non usare la magia.

“Belle! Vuoi aspettarmi? Non riesco a starti dietro!”

Belle si fermò nuovamente. “Forse tutte quelle cene in famiglia da Granny ti hanno rovinato Rumple. Stasera cominceremo a correre.”

“Perché stai punendo anche me?” Belle lo fulminò con lo sguardo. 

“Ti sembra una punizione? Ti sto salvando la vita.”

Gold grugnì e si guardò la pancia. “Non sono grasso.”

Belle lo fissò dalla testa ai piedi un’ultima volta e con uno sguardo critico si soffermò sulla pancia. 

“Beh, ho messo su un paio di chili, va bene, ma non così tanti da dover cominciare a correre…”

“Stasera si va lo stesso.” Disse Belle e ricominciò la sua camminata verso l’ufficio del Preside.

“Eppure non mi sembrava ti dispiacesse la mia pancia la notte scorsa…” Brontolò Gold.

“Rumple!” Gridò Belle che era già in fondo al corridoio, davanti alla stanza del preside.

Gold si affrettò a raggiungere la moglie, assieme bussarono alla porta e quando l’aprirono, trovarono Gideon con un occhio nero, seduto vicino a Neal Nolan. Vicino a Neal c’era Mary Margaret che lavorando a scuola, era arrivata per prima. 

Belle si mise una mano davanti alla bocca, sorpresa ed inorridita. Dovette costringersi a non buttarsi ai piedi del figlio e prenderlo tra le braccia. Due secondi fa era così arrabbiata, ed ora, nel vederlo con un occhio nero e con lo sguardo fisso a terra la uccideva.

Gold stava chiudendo la porta dietro di se’ quando arrivò anche David. I Gold e i Nolan si guardarono, scambiandosi un cenno di saluto. Gold prese Belle per mano e si sedettero vicino a Gideon, lo stesso fecero David e Mary Margaret.

“Bene, ora che i vostri genitori sono qui, volete spiegare loro cos’è successo?” Iniziò il preside sorridendo cordialmente.

Neal e Gideon alzarono per la prima volta lo sguardo da terra e si guardarono dritti negli occhi, nessuno dei due iniziò a parlare.

Gold prese la mano del figlio nella sua, era una stretta così confortante che Gideon sospirò, suo padre sarebbe stato comprensivo, alla fine. Lo sapeva.

“Neal, tesoro, puoi dirci che succede?” Iniziò May Margaret.

Neal sospirò e guardò nuovamente Gideon.

“A me a Gid piace tanto disegnare.” Iniziò Neal. Belle voleva sapere dell’occhio nero, non riusciva più a trattenere le lacrime, strinse la presa alla mano del marito.

“Vai avanti Neal” Lo incoraggiò Gold.

“Pensavamo che saremmo stati gli artisti della scuola se avessimo fatto come  dicevano quei ragazzi.”

“Quali ragazzi? Cosa dicevano?” Disse Belle sgranando gli occhi.

Mary Margaret accarezzò la testa del figlio, rassicurante.

“Quelli più grandi. Prendevano in giro me e Gideon, perché il disegno non è una cosa per un principe e per il figlio del signore oscuro.” 

Gold digrignò i denti, sentì Gideon stringergli la mano cercando di tranquillizzarlo, consapevole del fatto che questa rivelazione lo avrebbe fatto infuriare.
Neal sospirò e riprese. “Così abbiamo fatto come dicevano loro e abbiamo iniziato a dipingere il muro dietro la scuola. Quando uno dei ragazzi ha visto arrivare una maestra, loro sono scappati, Gideon se n’è accorto ed ha iniziato a rincorrerli, ne ha preso uno che però lo ha picchiato…”
Gold si alzò di scatto dalla sedia. “Chi sono questi teppisti che hanno spaventato e picchiato i nostri figli?”

Il preside mise le mani avanti in segno di resa, Belle e Gideon lo afferrarono per le mani, aiutandolo a sedersi di nuovo.

“I bulli in questione sono stati ripresi e sospesi, non vi preoccupate signori Gold e Nolan. I vostri figli non avranno cominciato una rissa ma hanno comunque danneggiato la proprietà della scuola. E' per questo che siamo qui...”
Gold chiuse gli occhi ed annuì.

“Scusa papà.” Sussurrò Gideon, che fino a quel momento non aveva aperto bocca. Gold si voltò a guardare il figlio e notò che stava iniziando a piangere. Gli si strinse il cuore.

“Gideon è stato coraggioso, ha cercato di fermarli. Noi abbiamo sbagliato a colorare il muro della scuola, scusateci” sussurrò Neal.
Gideon mise una mano sulla spalla dell’amico, gesto che commosse i genitori presenti. Belle era molto meno nervosa ora, temeva, come tutti nella stanza, che i due testoni avessero litigato e fossero venuti alle mani. Invece Gideon e Neal erano migliori amici, anche nelle brutte situazioni come queste. Nonostante l’anno di differenza, i due erano inseparabili.

“Propongo di far rimanere i vostri figli oltre l’orario scolastico per ripulire il muro…Se siete d'accordo...” Aggiunse il preside. I genitori si guardarono ed annuirono. Poco dopo ringraziarono il preside ed uscirono dalla stanza. Belle prese immediatamente Gideon tra le braccia e lo strinse forte. 

“Alla fine, l’amicizia aiuta a sconfiggere i bulli, eh Gold?” Disse David appoggiandogli una mano sulla spalla. Gold sorrise, con gli occhi ancora fissi su Belle che accarezzava l’occhio nero del figlio con preoccupazione e dolcezza.

“Si. Ammetto che ho temuto il peggio vedendoli nella stessa stanza, i vestiti stracciati ed un occhio nero” rise nervoso Gold. Mary Margaret annuì. 

“Credeva che io e Gideon ci fossimo picchiati signor Gold?” Neal alzò la testa verso Gold. 

“Tutto lasciava a capire questo figliolo, ma allo stesso tempo vi credevo molto amici”

“I migliori!” Si intromise Gideon divincolandosi dalle braccia di Belle, raggiungendo l’amico per scambiarsi il cinque.

Gold, Belle, Mary Margaret e David sorrisero. Poco dopo si divisero per tornare a casa, dandosi appuntamento per la sera successiva da Granny.
Una volta in macchina la tensione sembrava essersi allentata, ma regnava ancora il silenzio.

“Sono pentito, davvero. Scusa mamma, scusa papà” Disse ad un tratto Gideon.

“Lo sappiamo tesoro. E’ giusto che tu affronti la tua punizione con maturità ed intelligenza, la scuola è di tutti, non si rovina. Nemmeno se sappiamo benissimo che sei molto bravo a disegnare.” Belle si voltò e gli fece l'occhiolino.
Gideon annuì. Poco dopo arrivarono a casa, Gold prese una bistecca dal congelatore, la avvolse in uno straccio e la diede al figlio per metterla sull’occhio. Gideon ringraziò il padre ed andò a coricarsi sul divano. Ad un certo punto Gold sentì due braccia cingergli la vita, sorrise.

“Avevo temuto il peggio anche io Rumple. Temevo che avessero litigato o che Gideon avesse usato la magia, invece ha solo dipinto un muro. Cosa sbagliatissima, ma sicuramente più sopportabile di un figlio che scatena le risse, inoltre lo ha fatto solo per fermare quei bulli e difendere anche il suo amico Neal” Disse appoggiando il mento sulla scapola del marito.

Gold cominciò ad accarezzarle le braccia. “Anche io pensavo al peggio. Per fortuna ha il tuo buon cuore”

Belle rise ed affondò il viso sulla schiena del marito. Improvvisamente gli pizzicò la pancia e gli sussurrò all’orecchio:” Vieni a correre con me, se non vuoi che erediti la tua pancetta”

Gold rise e le bloccò i polsi, poi si girò nell’abbraccio per poterla guardare in viso. “E’ così dunque? Una decina di anni di matrimonio bastano perché mia moglie non mi trovi più attraente?”

“Oooh, ma io ti trovo molto attraente, marito. Hai ammesso tu di non riuscire a starmi dietro”

Gold ridacchiò sommessamente. “So per certo che ci sono altre attività dove, per esempio, tu non riesci a starmi dietro” le ringhiò in un orecchio.
Belle arrossì. “…E finisci sempre per capitolare, implorando perdono alla bestia… Dico bene, moglie?”
Belle arrossì ulteriormente ed affondò il volto nel petto del marito.

“Ok, ok. Ad ognuno la sua specialità” ammise Belle, alzando lo sguardo verso il marito che la guardava con uno sguardo misto tra adorazione e lussuria.

Gold si chinò e prese dolcemente le labbra della moglie tra le sue, cominciando con un semplice e leggero contatto, che pochi secondi dopo iniziò ad approfondire. Belle si strinse al marito e gli passò una mano sulla schiena, accarezzandolo  e trattenendolo a se’. Le mani di Gold erano ovunque, nei capelli, sul collo, sulla schiena, sui fianchi. 

“Ma stasera si mangia insalata lo stesso” Gli disse Belle a fior di labbra, facendo di tutto per trattenere una risata. Gold grugnì e cercò di riappropriarsi delle labbra della moglie, ma Belle lo fermò con un dito sulle labbra. “Riprenderemo questo discorso solo se mangia l’insalata a cena Mr. Gold” e sgusciò dal suo abbraccio per raggiungere Gideon sul divano, per vedere se il rigonfiamento all’occhio stava migliorando. 

 

 

Si appoggiò allo stipite della porta e fissò la moglie prendersi cura del figlio, Gideon che le sorrideva incoraggiante e si fermò a pensare al suo grande cuore. Gli aveva dato una gran bella lezione di amicizia oggi, una che di certo non avrebbe dimenticato facilmente. Il suo tenero, coraggioso, bello ed intelligente Gideon. Il suo eroe, tutto uguale alla mamma.

   
 
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