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Autore: tenacious_deep_soul 99    24/05/2017    1 recensioni
Nel pugno della mia mano destra stringevo forte un pezzo di carta stropicciato e rovinato dal sudore: “I’m a whale” c’era scritto.
-La creatura più solitaria al mondo- sospirai mentre con i marroni occhi a mandorla seguivo attentamente quella continua linea di inchiostro blu componente la sopracitata frase. -…sono una balena-.
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Vuoi conoscere la mia storia? 
Non l’ho mai raccontato a nessuno~

Quel maledetto gioco era diventato la mia ragione di vita, o meglio… di morte. Era da un po’ che ci pensavo, alla morte. Sono sempre stato un ragazzo ricco di voglia di vivere ma, da quando ho cominciato a ricevere solo del male da chi credevo di potermi fidare, non sono più lo stesso di prima: sono cambiato. Gli altri mi hanno cambiato. Le dita bianche e affusolate pigiavano delicatamente e con innata celerità i tasti del computer, quasi stessi andando di corsa.

-Devo inviare subito questa- ansimai, parlando fra me e me con voce talmente bassa che nemmeno riuscii ad ascoltarmi.

Era una foto, ma non una qualsiasi. Essa ritraeva una mano insanguinata, la mia mano, sul cui palmo vi era stato inciso un palese “w52”*. Risaliva a quella mattina, il momento in cui firmai definitivamente il mio patto con la morte: una volta entrati nel circolo della balena azzurra non vi era più modo di uscirne, ed io lo sapevo benissimo. L’orologio da parete della mia stanza segnava già le 4:00 di notte… era ora. Quella mail col suo carico psichedelico non tardò ad arrivare: in essa vari link indirizzavano a determinati video, inerenti a qualsiasi cosa possa scatenare orrore e panico in una persona. Fino ad ora potei solo immaginare come potesse avvenire un vero e proprio suicidio, ma in quel momento ne ebbi la piena dimostrazione. Guardare video raccapriccianti stava cominciando a destabilizzarmi, non riuscivo a prendere sonno e, se lo facevo, venivo svegliato da continui incubi… ma questo per me era solo l’inizio.

-Oggi tocca al braccio quindi…- dissi, dando una rapida lettura alle regole che il curatore mi aveva mandato personalmente.

Finii per bloccarmi un attimo e, nello stesso istante, una goccia di sudore attraversò la mia fronte, coperta da una liscia frangia color nocciola. Senza esitazioni presi un rasoio e, estratte le lame, le poggiai sul polso. Tremavo come una foglia, avevo paura ma ero più che deciso nel continuare. Mi voltai dalla parte opposta e praticai tre lunghi tagli non molto profondi. Le mie lacrime scendevano lente, il cuore batteva a mille e il sangue, di un rosso scuro vivo, sgorgava lentamente dalle ferite, scivolando lungo tutta la superficie della pelle candida. Il dolore era più che atroce, volevo urlare ma dovevo tacere.

Nel mezzo del vastissimo oceano
una balena parla a bassa voce nella sua solitudine.
Non importa quanto urli, la sua voce non raggiungerà nessuno
è un’amara solitudine che la porta a chiudere la bocca.

La fugacità del tempo era ammirevole, ogni giorno per me era una continua sfida con me stesso e una rapida corsa verso la fine. Svegliarsi durante la notte era ormai diventata un’abitudine, ma non lo era altrettanto uscire di casa alle prime luci del mattino: le strade della città erano completamente deserte, situazione di certo a mio favore, poiché intento a compiere un altro folle passo avanti. A pochi isolati da casa mia vi era un vecchio palazzo in costruzione, ormai abbandonato sì e no da qualche anno: insediatomi senza farmi notare, salii le doppie scale di cemento e ne raggiunsi il tetto, del tutto privo di recinzioni. Sedutomi sul cornicione con le gambe penzoloni, cominciai a fissare il vuoto sotto i miei piedi con occhi persi nel nulla assoluto, quel nulla che probabilmente avrei raggiunto molto presto; cosa accadrà quando tutto sarà finito? Qualcuno si ricorderà mai del caro Kim Taehyung, quel ragazzo sempre pronto a farsi in quattro per gli altri, ricevendo alla fine solo mazzate? Nel pugno della mia mano destra stringevo forte un pezzo di carta stropicciato e rovinato dal sudore: “I’m a whale” c’era scritto.

-La creatura più solitaria al mondo- sospirai mentre con i marroni occhi a mandorla seguivo attentamente quella continua linea di inchiostro blu componente la sopracitata frase.

-…sono una balena-. Un’altra dannata lama aveva permesso che lacrimassi e che il mio braccio continuasse a sanguinare dopo che vi incisi su la figura dello stesso mammifero, rendendo così quell’atto di autolesionismo un promemoria sempre pronto a ricordarmi chi fossi davvero.

In quei giorni cominciavo a sentirmi più solo di quanto non lo fossi già stato in precedenza: alla venticinquesima tappa del mio percorso verso la morte, mi imbattei in un incontro a dir poco piacevole con un ragazzo col quale avevo chattato tre giorni prima… diceva di chiamarsi Jeon Jungkook. Nei miei ventidue anni di vita nessuno è riuscito a capirmi davvero come ha fatto lui in poco meno di venti minuti buoni. Anche lui era nella mia stessa situazione, si sentiva tradito e odiato da chiunque: mi disse che l’unico modo di essere felici era morire, perché in questo mondo non c’è posto per quelli come noi, umili e fin troppo sfigati per continuare a condurre un’esistenza misera.

-Quindi a te sta bene così? Preferisci morire, andartene via per sempre, come ho scelto di agire io?- gli chiesi curioso fintanto che le mie gambe penzolavano libere sul bordo di un vecchio vagone arrugginito. Ci eravamo dati appuntamento lì, alla vecchia stazione ferroviaria.

-Ho dovuto fare una scelta, Taehyung. E non è stata per niente facile. Certi giorni pensavo “Oh beh, potrei cercare di sistemare le cose” ma mi sbagliavo. Più mi avvicinavo a chi volevo mi stesse vicino, più venivo allontanato… quindi si sto bene, e allora? Nessuno rimane al mio fianco e sto bene così, d’altronde quali altre alternative avrei?- mi rispose, convinto. Pensandoci bene, il suo ragionamento non faceva una grinza.

-Ti capisco, e concordo con quello che hai detto. Sai, mi rendo conto del fatto che ogni giorno mi ammalo a causa delle preoccupazioni, che sono incollate al mio orecchio. Non finiscono… mi chiedo come tutto questo sia potuto accadere a me, come questi tormenti mi stringano talmente forte da non farmi respirare. Perché non cessano? E’ un inferno…- esplosi, permettendo ai miei sentimenti repressi da chissà quanti secoli di venire finalmente a galla.

-…vedi, Taehyung?- disse prendendo un enorme boccata d’aria fresca: -I tuoi pensieri corrispondono a quelli di una balena**- mi rispose secco, aspirando il fumo della sua sigaretta, ormai sul punto di finire.

Fu da quel momento che capii di aver preso la decisione giusta: dovevo morire.

I giorni passavano… trenta, quaranta, e la mia vita continuava a perdersi, a diventare inutile e senza senso. Le mie energie erano totalmente assenti, proprio come me: mi sentivo come fatto a pezzi da tutto e tutti, in particolare da me stesso. E me ne davo una colpa enorme. Solo una decina di giorni e me ne sarei andato via, lontano da quel mondo infernale in cui mi trovavo imprigionato.

Jungkook era sempre lì ad ascoltare ogni mia singola parola, a sopportare le mie ciance da me considerate stupide, ad animare con il suo appoggio gli ultimi momenti che mi rimanevano da vivere. Ricordo come qualche giorno dopo cercai di contattarlo in tutti i modi... provai con messaggi, chiamate, mail. Ma nulla. Avevo una strana sensazione, un sentimento di paura misto a irrequietezza scorreva rapido dentro le mie vene. Tremavo come non ho mai tremato in tutta la mia vita, ero del tutto scombussolato. E in pensiero per Jungkook. Pensavo spesso “Di sicuro sta bene, non è nulla, nulla che mi interessi” ma al contrario, mi interessava eccome.

Mi passò per la mente l’idea di chiedere al curatore, al quale potevo porre tutte le mie domande; una risposta, quella dannata risposta, mi uccise fino in fondo: “Ha vinto la sfida”. Giusto una manciata di secondi e mi ritrovai immerso in un pianto dirotto senza che nemmeno me ne fossi accorto, strepitai e mi abbandonai per terra senza un minimo di energia. Se n’era andato via per sempre, non avrei mai potuto rivederlo, o scambiare qualche parola con lui o, ancora, ascoltare la sua voce... in poco tempo era diventato un fratello minore per me, quello che non ho mai avuto l’ho appena perso: solo una volta che la solitudine raggiunse il mio fianco, ho compreso cosa vuol dire essere soli.

Adesso sì che è il momento. Mi dirigo verso il mio futuro, quel nulla a cui tanto ho aspirato e di cui adesso ho più bisogno di raggiungere. Uscii da casa di corsa, non volevo perdere nemmeno un secondo. Stesso percorso solitario, stesse scale malconce, stesso edificio buio. Eccomi, posto in piedi su quel cornicione, ad assaporare il gusto amaro delle ultime lacrime che erano rimaste sul mio viso ormai sciupato, ad accogliere la morte a braccia spalancate.

-Il mondo non saprà mai quanto sono triste: il mio dolore è come l’acqua e l’olio, che non possono essere mischiati. Mi è stato tolto ciò che di più caro avevo, non c’è giustificazione migliore per la mia morte-. Niente e nessuno avrebbe più potuto farmi cambiare idea, oramai ero totalmente pronto.

Mi dondolai avanti e indietro varie volte poi, con una lieve spinta delle punte dei piedi, caddi sorretto dal niente intento ad abbracciare l’aria fresca che mi circondava. Stava accadendo sul serio, stavo prendendo il volo verso un luogo lontano da qui, un posto migliore per me. Nel giro di pochi istanti terminarono le mie angosce, i miei tormenti, le mie paure e i miei sensi di colpa: lasciai solo spazio ad una profonda leggerezza, una sensazione che non provavo da molto tempo.
Ad un tratto lo vidi, era lì a sorridermi:-Non più, Taehyung, non più- disse tendendo la mano verso di me. Non avrei più sofferto d’ora in poi perché adesso sono una balena.

*”w52” sta per il titolo della canzone dalla quale ho tratto le frasi: “Whalien 52”
**”balena” si riferisce al nome affibbiato a tutti i partecipanti al gioco.

►Angolo autrice:
Buonsalve mie carissime armys! Ecco che finalmente ritorno sul sito, dopo un lungo e angoscioso periodo scolastico abbastanza pesante u.u  Non prendetemi a sberle per l’eccessivo angst della storia T-T so che in questo momento mi state odiando con tutta l’anima, ma ho sentito davvero il bisogno di scrivere qualcosa inerente al recente avvenimento che per adesso è sulla bocca di tutti. La vita è un dono più che prezioso e come tale occorre preservarlo in qualsiasi modo: anche se state passando un brutto periodo, o le cose non vanno come vorreste, non demoralizzatevi bensì affrontate tutto con un sorriso, sperando sempre che tutto possa evolversi al meglio <3 Ehh beh, concludo questa piccola parentesi/discorso strappalacrime/consigli del saggio, con un bel “non mollate mai” ^-^ Corro a nascondermi prima che qualcuna di voi mi prenda a bastonate per aver fatto buttare Tae e Kookie da un palazzo ahah Spero di ritornare presto con una nuova storia, stavolta più allegra xD
Alla prossima <3
Kisses :* 
  
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