25/05/2017
0 recensioniIl POV cambia: per il primo capitolo è dalla parte di Derek e poi diventa dalla parte di Stiles nel secondo, spero non sia troppo confusionario.
Uscì di casa per la seconda volta quella mattina, la prima era stata all'alba per la sua solita oretta di jogging mattutino e la seconda era in quel momento. Si era fatto la doccia per levare via la fatica e il sudore dell'allenamento e si era cambiato in un altro paio di pantaloni da ginnastica grigi con una maglia nera.
Guardò un'altra volta l'indirizzo che la sorella gli aveva mandato e decise che sarebbe andato a piedi, era piuttosto vicino, in centro a Beacon Hills, e quindi prendere la macchina sarebbe stato uno spreco. Avrebbe anche avuto problemi con il parcheggio, come al solito quando andava in città. Non puoi esattamente lasciare una Camaro sul ciglio della strada e sperare di trovarla ancora al tuo ritorno.
La giornata era serena, il sole era alto e la leggera brezza fresca faceva sì che non si morisse di caldo. La città era calma, anche perchè città era un parolone. Era un paesino piuttosto grande ma non abbastanza da essere considerato una vera e propria città.
Le persone si conoscevano tutte e le vedevi sempre in giro, soprattutto i vecchietti che, non avendo nient'altro di meglio da fare, passavano le loro giornate passeggiando avanti e indietro. Superò la scuola elementare e girò a destra, il palazzo era riconoscibile anche da lontano per via dell'insegna al neon gigante. La vetrata era interamente tappezzata da poster e foto di acconciature e tagli di vario genere.
La scritta unisex e un listino di prezzi era affisso in un angolino della porta e Derek si prese un attimo per leggerlo. Aprì la porta e sentì il leggero suono di un campanellino, probabilmente appeso sopra di esso e messo in modo che suonasse con l'entrata di un cliente.
Il suono all'interno dell'edificio era quasi fastidioso, un ragazzo stava reggendo in mano un phon - probabilmente pompato alla massima potenza - e lo stava passando sui capelli bagnati di una ragazza, un'altra ragazza invece era intenta a lavare i capelli di un ragazzo e il rumore dell'acqua si aggiunse a quello dell'apparecchio. C'era anche una leggera musica di sottofondo, probabilmente una playlist dei migliori successi di quella stagione.
La ragazza alzò lo sguardo dall'acqua non appena sentì il suono e Derek si meravigliò di come avesse fatto a sentirlo con tutto quel casino, gli fece un cenno con il capo per salutarlo. "Prego, accomodati lì mentre aspetti," gli disse indicandogli poi una seria di poltroncine sulle quali sedersi. Derek annuì e andò ad accomodarsi.
Poco prima di uscire di casa aveva chiamato il numero che sua sorella gli aveva dato e aveva preso un appuntamento, fortunatamente i parrucchieri avevano un buco libero proprio quella mattina e Derek colse la palla al balzo.
Era stato chiamato a partecipare ad un evento a New York e a fare un servizio fotografico per un'importante agenzia di abbigliamento, questa però aveva chiesto a Derek di tingersi i capelli di un colore inusuale, per via del concept del sevizio e dell'intero evento, e a Derek in realtà l'idea di "trasformarsi" per qualche giorio non dispiaceva. Così aveva chiesto alla sorella se poteva suggerirgli un parrucchiere nelle vicinanze ed era arrivato lì.
Nemmeno dieci minuti dopo, il ragazzo che poco prima aveva il phon in mano, lo raggiunse. "Derek?" chiese inclinando la testa leggermente.
"Sì," rispose lui. "Avevo fissato un appuntamento per le undici e mezza," lo informò e questo annuì.
"Vieni, accomodati nella sedia in mezzo," gli disse poi indicandogli una delle poltrone messe davanti al grande specchio.
"Allora," cominciò il ragazzo passando una mano tra i suoi capelli per vedere in quale stato fossero e creando una riga in mezzo. I capelli erano abbastanza lunghi da poter essere divisi con un riga appunto e Derek li portava spesso tirato indietro con del gel. "Hai già deciso il colore?"
"Mh, sono indeciso tra il blu e il verde?" disse ma uscì più come una domanda che come un'affermazione.
"Stiles, dagli il catalogo con tutti i colori così sceglie da lì," disse la ragazza che proprio in quel momento aveva chiuso l'acqua e stava passando un piccolo asciugamano sui capelli bagnati del ragazzo. Indicò all'altro parrucchiere - Stiles - un armadietto alle sue spalle e si spostò leggermente quando questo le passò accanto per rovistare nel mobile.
Tornò da Derek e gli porse una specie di rivista, fatta in plastica dura e che si "srotolava" in più punti. Al suo interno c'erano diverse ciocche di capelli finti attaccate sopra al nome di ogni tonalità di colore possibile, dal più scuro al più chiaro e quasi come a formare un arcobaleno.
Derek strabuzzò gli occhi. Se prima era indeciso tra due colori, adesso lo era tra sessantacinque. Erano tutti bellissimi, quelli accesi erano appariscenti e brillanti mentre quelli più opachi o pastello erano tenui ma con mille sfaccettature diverse.
Stiles al suo fianco ridacchiò leggermente della sua espressione e lui si grattò la nuca imbarazzato. "Un aiutino?" gli chiese in difficoltà.
"Io direi di eliminare i colori troppo accesi, non andrebbero bene con la tua carnagione," cominciò a spiegare, accovacciandosi accanto alla sua sedia per essere al suo stesso livello. Chiuse la sezione della palette con i colori più accesi e si focalizzò su quelli un po' più scuri e quelli pastello. "Io direi che, con il colore dei tuoi occhi, starebbe bene un azzurro-blu," gli disse indicandogli la gamma di ciocche che variavano dall'azzurro pastello al blu notte, quasi nero.
Con il dito andò ad indicare la terza tonalità dall'azzurro pastello. "Direi che questo con un po' di questo," spostò il dito sulla sezione di blu più scuri e si fermò al quarto colore prima dell'ultimo. "Sarebbe perfetto."
Derek seguì i movimenti della sua mano e cercò di immaginarsi la tonalità che ne sarebbe uscita, poi annuì al ragazzo. "Bene, mi affido completamente a te," gli disse. "E poi tanto è temporaneo."
Stiles prese la palette e la richiuse, andando poi a riporla nel mobile dove l'aveva trovata. "Temporaneo non proprio, dovrò decolorarli per poter fare aderire bene il colore," ridacchiò questo.
"Ma potrò sempre ri-tingerli di nero e farli tornare come prima, vero?" chiese preoccupato Derek e Stiles rise ancora di più.
"Ah non lo so, sai?" tornò al suo posto dietro la sedia dove Derek si era accomodato.
"Non preoccuparti, potrai metterci il nero sopra e tornare normale," lo rassicurò la ragazza prima di tirare uno schiaffo alla spalla di Stiles e ridere.
Derek tirò un sospiro di sollievo e notò che il ragazzo aveva in mano una serie di piccole ciotoline rosse con dentro un pennello nero e si stava portando dietro un carrellino con due tubetti di colore sopra. Prese una sedia alta e si sedette andando poi a versare il contenuto dei tubetti nelle sue diverse ciotole prima di allungarlo con dell'acqua ossigenata.
In una terza ciotola versò una polverina bianca e ci aggiunse l'acqua ossigenata, quando cominciò a mischiarle insieme, la polverina si sciolse e cambiò colore diventando blu.
Una volta mischiato tutto in ogni singola ciotolina, Stiles corpì Derek con un asciugamano e gli mise un telo trasparente sopra, in modo che non si macchiasse i vestiti.
A.N.: ma ciao! Altra piccola two-shot senza senso, ormai sta diventando un'abitudine hahah
La settimana scorsa sono stata dalla parrucchiera e c'era questo nuovo assistente che mi ha fatto venire in mente questa storia. L'idea di Tyler - o di Derek - con i capelli colorati mi gira in testa da un po', purtroppo però non ho trovato degli edit ><
Come già detto all'inizio, questa parte è dal punto di vista di Derek mentre la prossima sarà dal punto di vista di Stiles e niente, spero che questa parte vi sia piaciuta e lasciatemi una recensione dicendomi cosa ne pensate ♡ Martina
E so che sono in ritardo con l'aggiornamento di "Getting Fit" ma ho una specie di blocco per quella storia e non so come farla finire, help.