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Autore: Il corsaro nero    25/05/2017    3 recensioni
C'è una persona dopo Goku, che Vegeta odia con tutto se stesso: si tratta di Yamcha, l'ex fidanzato di Bulma. Ma cosa succederebbe se, a causa di un problema, la donna invitasse l'uomo a stare a casa loro per un'intera settimana? E se, durante questa permanenza, Vegeta restasse bloccato in ascensore assieme a Yamcha?
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3: INIZIANO I PROBLEMI...


Yamcha aprì dolcemente un occhio.

Era ormai da parecchio tempo che lui e Vegeta erano bloccati in ascensore e, senza nemmeno accorgersene, si era addormentato.

Non aveva la più pallida idea di che ore fossero, in quanto aveva lasciato l'orologio da polso in camera sua.

Il terrestre, appena sveglio si mise a battere i denti.

Nell'ascensore faceva molto freddo, in quanto non era previsto che due persone stessero chiuse là dentro.

Si rammentava che poco prima di addormentarsi, il principe dei sayan si era lamentato per il freddo: “Accidenti! Ma non accendono mai il riscaldamento qua dentro?” “Vegeta siamo in un ascensore non in una stanza.” “L'ho capito benissimo, genio! Hai qualche idea per scaldare questo posto?” “Beh, una volta ho letto in un romanzo che degli alpinisti bloccati in montagna da una tormenta si addormentavano vicini per conservare il calore corporeo e non morire congelati.”

Purtroppo, si era accorto di averla detta grossa solo quando aveva finito di pronunciare quelle parole.

Vegeta, infatti, l'aveva guardato malissimo e gli aveva urlato: “AVVICINATI A ME ANCHE SOLO DI UN CENTIMETRO E TI STENDO! PIUTTOSTO CHE DORMIRE ACCANTO A TE PREFERISCO MORIRE CONGELATO!!!”

Della serie: -La mia dignità è più importante della sopravvivenza.-

Così, Yamcha si era acquattato in un angolino dell'ascensore e si era addormentato.

Stava ancora tremando, quando sentì la voce di Vegeta dirgli: “Ce ne hai messo di tempo per svegliarti, rompiscatole.”

Yamcha alzò lo sguardo.

Vegeta era seduto dall'altra parte dell'ascensore a braccia incrociate.

Era nella stessa identica posizione in cui l'aveva visto l'uomo prima di addormentarsi.

Non dirmi che sei rimasto sveglio in quella posizione per tutto questo tempo!” gli domandò, allibito, il terrestre e il sayan rispose: “Ovvio. Non sono mica come te.”

Un po' di tempo dopo, si sentì la voce di Bulma: “Ragazzi, come state?” “Secondo te? In questo stupido ascensore c'è un freddo cane, si sta scomodissimi e quell'idiota di un terrestre russa come un trattore!” protestò Vegeta.

Sentendo quelle parole, Bulma si girò verso Trunks, che era di fianco a lei, e gli sussurrò: “Sta bene ed è in gran forma.”

Trunks le chiese: “Posso parlare con papà, mamma?” “Ma certo, tesoro. Usa il microfono ma fai attenzione a non danneggiarlo. E' l'unico mezzo di comunicazione che abbiamo con quei due.” gli raccomandò la donna, sposandosi dalla sedia e cedendo il posto al figlio.

Papà, ho saputo che sei intrappolato in ascensore assieme a Yamcha.” cominciò il piccolo sayan ma venne, immediatamente, zittito da Vegeta: “Grazie, Trunks. Non me ne ero accorto.” “Comunque, volevo dirti che la mamma e il nonno ci stanno dando dentro e anche io, Pilaf, Mai e Shu diamo una mano appena possibile. Volevo salutarti prima di andare a lezione...” “Ma quale lezione? Non hai lezioni di notte.” “Veramente sono le otto del mattino...”

Vegeta sgranò gli occhi.

Era già passata una notte?!

Perché diavolo Bulma non l'aveva ancora liberato?!

BULMA!! MA CHE STAI COMBINANDO?! PERCHE' DIAMINE SONO ANCORA BLOCCATO QUA DENTRO?!?” urlò il principe dei sayan.

Bulma fece un sospiro e spiegò: “A quanto pare il problema è più grave del previsto e non sarà tanto facile liberarvi. Sono rimasta in piedi fino alle undici per cercare di rimetterlo in funzione ma inutilmente. Quindi ho deciso di andarmene a dormire. Ho cercato di avvisarvi ma ronfavate entrambi come ghiri...”

Yamcha sgranò gli occhi.

Ma allora anche Vegeta si era addormentato ma, molto probabilmente, si era svegliato prima di lui.

Vegeta non rispose ma Yamcha ebbe come l'impressione che fosse arrossito.

Comunque, Trunks, riprese la conversazione: “Papà, sai che tu e Yamcha mancate moltissimo a Bra?” “COSA DIAVOLO INTENDI DIRE?!” chiese, urlando, Vegeta.

Il bambino dai capelli lilla gli raccontò: “Beh... da quando siete chiusi qua dentro sembra triste e quando vi nominiamo si volta di scatto e guarda da tutte le parti come se vi cercasse...” “Starà cercando solo me, sono suo padre!” “Veramente... ha fatto la stessa identica cosa quando abbiamo nominato solo Yamcha.”

Vegeta era paonazzo.

Ci mancava solo che la prima parola di sua figlia fosse Yamcha.

Come si permetteva quello smidollato di rubargli la sua bambina, la sua principessa, la sua Bra?!

Se solo avesse potuto... avrebbe scorticato vivo quel terrestre in quello stupido ascensore guasto ma non poteva farlo, in quanto Bulma gli aveva ordinato di non torcere un capello a Yamcha, sotto la minaccia del divieto a utilizzare la Gravity room per un anno!

Quello era persino peggio di stare bloccato lì dentro assieme a quel babbeo.

Ad ogni modo, Trunks decise di interrompere la conversazione: “Beh, ciao papà. Io me ne vado a lezione. Divertiti.” “Molto spiritoso.” commentò Vegeta.

Ad un tratto, sentì un'altra voce: “Yamcha, tutto a posto?”

Era quello stupido gatto volante di quel terrestre.

Stavolta, fu Yamcha a rispondere: “Sì, Puar, non ti preoccupare. E' come quando eravamo prigionieri di Pilaf in quella cella col soffitto fatto di vetro anti-proiettile. Ti ricordi? Voleva farci morire disidratati in quanto Oolong aveva espresso un desiderio al drago prima di lui... Allora, noi e gli altri non potevamo immaginare che, alla fine, quel nanerottolo blu e i suoi scagnozzi sarebbero tornati bambini e che, in un certo senso, sarebbero diventati nostri alleati...” si mise a raccontare Yamcha e, si mise a pensare ai tempi andati.

Quando lui era uno degli alleati più forti di Goku, quando non sapeva neanche cosa fosse un sayan, quando lui e Bulma erano fidanzati...

A volte, gli sarebbe piaciuto tornare indietro per ricominciare a sognare un futuro solo per loro... ma ormai le cose erano andate così e doveva rassegnarsi.

Bulma, ormai, era di Vegeta.

Purtroppo le sue riflessioni furono interrotte proprio dalla voce del diretto interessato: “Altri? Quali altri?”

Yamcha impallidì.

Vegeta l'avrebbe ammazzato...

Il sayan si mise a battere un piede e ripeté, nervoso: “Allora? Chi c'era assieme a te e a quel gattaccio?”

Il povero terrestre fece un sospiro ed elencò: “Oolong, Goku e... Bulma.”

L'ultimo nome l'aveva sussurrato ma, a quanto pareva, il sayan aveva un udito molto fine, in quanto si mise a strillare, scandalizzato: “TU E BULMA ERAVATE PRIGIONIERI NELLA STESSA STANZA?!” “Beh... non è che potevamo chiedere, come se niente fosse, di cambiare cella...” “SPERO PER TE CHE NON LE HAI FATTO NIENTE APPROFITTANDO DEL FATTO CHE ERAVATE SOLI!!” “Non eravamo proprio soli... c'era anche Goku...” “MA FIGURATI! SCOMMETTO CHE QUEL BABBEO NON CAPIVA NEMMENO LA DIFFERENZA TRA UOMO E DONNA!!”

In effetti, l'unico modo che aveva per capire il sesso di una persona era fare PAT PAT in mezzo alle gambe del diretto interessato. Pensò Bulma, imbarazzata.

Non poteva certo dimenticare cosa combinava Goku da bambino...

Comunque, era meglio bloccare al più presto quella litigata o sarebbe male.

Così, prese il microfono e disse: “Vegeta... ricordati che Yamcha deve uscire vivo e illeso da lì, altrimenti ti puoi scordare la Gravity room.”

Vegeta, sentendo ciò, decise di darsi una calmata.

Non voleva certo rischiare di perdere una delle cose più importanti della sua vita.

Sentendo che era tornata la calma nell'ascensore, Bulma decise di interrompere quella conversazione: “Beh, vado a sistemare l'ascensore, mi raccomando, fate i bravi, soprattutto te, Vegeta.” e spense il microfono.

I due stettero in completo silenzio nei loro rispettivi angoli per cinque minuti oppure per cinque ore, non si riuscì a capire bene, ma, in ogni caso, fu Vegeta a rompere il silenzio: “Ehi, hai qualcosa da mangiare?” “Mi sa di no...” fu la risposta del terrestre e il sayan commentò: “Accidenti, ho così fame che rischio di morire.” “Ma dai, Vegeta... non esagerare...”

GROAAAR

Il lamento dello stomaco di Vegeta fu incredibilmente potente e spaventoso.

Yamcha rimase a bocca aperta: quello era il verso che faceva lo stomaco di un sayan quando voleva essere riempito?!

Sembrava il verso di una tigre enorme.

E non fu il solo nello stabile a sentirlo.

Anche la signora Brief, che in quel momento stava preparando il tè e i pasticcini, in quanto erano quasi le cinque del pomeriggio, lo sentì.

Dev'esserci un gattino intrappolato nel condotto di ventilazione...” si preoccupò la donna, mentre appoggiava il tè e i dolci nel vassoio.

Mentre si dirigeva verso il laboratorio, dove si trovavano il resto degli abitanti della casa, la signora sentì di nuovo i lamenti dello stomaco di Vegeta.

Senti come si dispera, povera bestiola!” si disse la madre di Bulma prima di aprire la porta del laboratorio.

E' l'ora del tè.” cinguettò la donna, entrando nella stanza e appoggiando il vassoio sul tavolo.

Immediatamente, Trunks, Pilaf, Mai,Shu e Puar, smisero di aiutare Bulma e il dottore e fecero razzia dei dolci.

La donna si avvicinò al marito e alla figlia e consigliò: “Sarà meglio se mangiate qualcosa e vi riposiate un po'. Avete mangiato solo un panino a pranzo.” “Mamma, te l'ho già detto. Io non mi fermerò finché quei due non saranno fuori dall'ascensore.” fu la distratta risposta di Bulma.

La signora Brief, allora, si avvicinò al marito e disse: “Quando avremo liberato quei poverini bloccati nell'ascensore, potresti aiutarmi a salvare un gattino?” “Quale gattino, cara?” “C'è un povero micio intrappolato nel condotto di ventilazione. I suoi lamenti si sentono per tutto la casa...”

In quel preciso istante, si sentì un boato più potente degli altri.

Era così forte che le fiale e i vetri del laboratorio tremarono e persino Bulma alzò gli occhi.

E' il gattino. Povero caro, dev'essere proprio spaventato.” dichiarò la signora.

Finalmente, il boato finì e la madre di Bulma esclamò: “Cielo, mi strazia il cuore!” “Ma quale gattino, mamma? Questo è lo stomaco di mio marito e... sta straziando i vetri delle finestre.” borbottò la figlia, indicando le finestre del laboratorio che stavano ancora tremando.

Bulma sperò di riuscire a risolvere il danno in fretta, soprattutto per Yamcha.

Non c'era niente di peggio che restare bloccati in un ascensore con un sayan tremendo come Vegeta, per giunta anche affamato.

   
 
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