Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: missjendy99    26/05/2017    0 recensioni
La propagazione del virus S420 è al 80%.
Pochi giorni al completamento, pochi giorni all'apocalisse.
Il virus S420 è un virus potenzialmente letale di rapida propagazione. Esso si diffonde tramite contatto diretto.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Mentre chiudo il cofano sento una pistola puntata alla testa. Merda. Sono stata incauta. Mi giro lentamente e vedo un ragazzo, sui 20 anni con una pistola puntata alla mia testa. Sanguina e ha gli occhi vitrei; è un contagiato.
" Dammi le chiavi dell'auto" mi ordina.
" Non riusciresti a guidarla. Da quanto sei un contagiato? "
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
E nel mentre faccio partire i tergicristalli svolto verso l'autostrada.
Con la visuale libera riapro gli occhi.
Matt mi guarda sconvolto " Sei una condannata."
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Ora dovremmo essere a posto." chiudo il cofano e mi volto verso di lui.
Ha lo sguardo vacuo come se improvvisamente stesse rivivendo un ricordo fin troppo bello o fi troppo doloroso.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Cosa ci fai qui Amanda?" si, avevo davanti Amanda, in versione Matt. Ho l'impressione che la faccia sentire più sicura vestire i panni di un uomo.

"Wow, impressionante. Come hai fatto a capirlo? "

"Non lo so in realtà, avete due presenze diverse".

"Sono venuta per tuo fratello "dice arrossendo impercettibilmente e trasformandosi in una ragazza mora, gli occhi scuri come il fratello. È minuta, forse per quello preferisce vestire i panni di un uomo.

"È di guardia" dico "pensavo lo sapessi".

"Ah, ha fatto un cambio. Me ne ero dimenticata". È impacciata, quasi insicura.

"State insieme?" le chiedo dubbiosa.


"Ecco, non proprio. È difficile parlare con tuo fratello dell'argomento. Ora vado, scusa se ti ho disturbato. Buonanotte."

"Tranquilla, buonanotte".

Ora sono più sveglia di prima, ma che cavolo!

Bussano di nuovo alla porta. Sarà Amanda che si è dimenticata di dirmi qualcosa?


"Ti sei dimenticata qual.." mi interrompo. Questa volta non è Amanda ma bensì Matt.

"Ciao?" lo guardo confusa.

"Ehi, ho sentito il tuo messaggio" dice imbarazzato.

"Che messaggio?" gli chiedo.

"Mi hai mandato un messaggio telepatico. Non voglio stare sola.Mi sono forse sbagliato?" chiede dubbioso.

"In realtà lo stavo solo pensando. Non era mia itenzione mandarti un messaggio telepatico nel bel mezzo della notte. In realtà, non sapevo nemmeno di poterlo fare" dico grattandomi il collo.

"Ah.. beh..è una buona notizia allora, vuol dire che stai sviluppando le tue capacità"


"Vuoi ancora compagnia?" chiede con malizia avvicinandosi al mio corpo.

"NON quel tipo di compagnia, maniaco" dico ridacchiando e facendolo entrare "ora ho capito da chi ha preso tua sorella".

"Che peccato" continua la sua scenetta da maniaco pervertito "non riesci a dormire perchè continui a pensare a me?" cerca di metterla sul ridere ma non riesce nemmeno a strapparmi un sorriso.

"Tutta questa storia non mi fa dormire" gli confesso stedendomi sul letto una mano a coprirmi gli occhi.

"Dormire tra il profumo di papà non mi fa stare bene" mormoro tanto che lui non mi sente. Si avvicina e si siede accanto a me.

"Cosa hai detto?" chiede difatti.


"Niente" dico subito "non ho detto niente".

Il silenzio è padrone del momento, è un silenzio strano e un po' pesante da sostenere.

"Come avete trovato questo posto?" chiedo per smuovere la situazione.

"Io e mia sorella siamo stati i primi ad essere contagiati in famiglia. Quando siamo arrivati allo stadio finale siamo stati colti da un attimo di follia e abbiamo sterminato un intero quartiere di non morti"

Wow

"Dopo questo episodio nostro padre ci ha sbattuti fuori di casa e io mi sono dovuto occupare di entrambi. Iniziammo a rubare e a uccidere tutti quei non morti che ci si piazzavano sulla strada. Da quel episodio in poi altri sopravvissuti come noi iniziarono a seguire il nostro esempio. Così io e mia sorella decidemmo di creare un gruppo, una società composta da quelli come noi. Quando iniziammo ad essere tanti cercammo un posto sicuro in cui poter vivere senza essere uccisi. Henry è stato molto utile da questo punto di vista" dice.

"Henry?" mi sembra di averlo già sentito.

"Il ragazzo con le orecchie da coniglio" chiarisce lui.

Ci rifletto un attimo.

Poi ho l'illuminazione. Il tipo che aveva arricciato le orecchie da coniglio. Un tipo ordinario. Certo, tolto il dettaglio delle orecchie.

Ha un viso pulito e giovanile. Deve essere più giovane di me sicuramente, forse sui 14 anni. È abbastanza minuto per essere un ragazzo. L'unica cosa anomala, che non ti farebbe mai pensare che sia una persona normale, sono quelle orecchie da coniglio, quelle vere orecchie da coniglio.


"Era in una banda di criminali, lo so non si direbbe ma ha 20 anni. Una notte ha sentito un uomo parlare con il suo capo di questo posto e lui, che già voleva uscire dal giro e che ci aveva conosciuti da poco, ce lo riferì facendoci portare anche lui.

Fu difficile per i primi tempi orientarsi tra queste gallerie. Ogni tanto ci si perdeva. Ma poi ci abbiamo fatto l'abitudine".

"Quanti siete in totale?" chiedo scrutandolo attentamente.

"Dici che abitiamo qui?" .

Annuisco. Mi alzo e mi siedo vicino a lui.

"Questa montagna è divisa in sette settori. Solo la zona comune non è abitata, è al centro della montagna. Questo è il settore 5, qui ci abitiamo in 20. In totale siamo in 170 e siamo un po' a corto di spazio. Siamo poi collegati tramite un'altra serie di labirinti ad un' altra montagna"

"Non pensavo fosse così articolato questo posto" dico meravigliata.

"Lo è " sorride "è un bel posto".


"Comunque sei un bugiardo magistrale" lo accuso.

"Si, scusa per quello. Ma era l'unico modo" dice imbarazzato.

"Cosa c'è di vero tra tutto quello che mi hai detto?" sono davvero curiosa.

"Ehm...ho 21 anni. Mia sorella si chiama Amanda. La coltellata. Oh, si quella era vera. C'era qualcuno che ti voleva uccidere in quel vicolo ma sono intervenuto. Poi..sento davvero i tuoi pensieri. Li sento tutti, il che è strano perchè di solito riesco a sentirne solo parte dei pensieri della gente, sarà legato al tuo potere. E basta" conclude.

"Quindi più che bugie erano mezze verità."

"Si".

"Che altre capacità hai?" chiedo. Si sente in colpa, è per questo che sicuramente risponde a tutte le mie domande.

"Oltre a leggere il pensiero sono telepatico e ultimamente ho scoperto di poter fare questo" mi fissa negli occhi intensamente e sento la mia mano muoversi da sola. Non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. La mia mano si va a posare sul suo collo.

"Stringi" ordina. La mano inizia a stringere da sola.

"Manipoli la gente" mormoro.

"Lascia" dice. Distoglie lo sguardo "Si, riesco a manipolare la mente della gente, riesco a far fare loro delle cose. Ma devo ancora lavorarci su, è piuttosto stancante come cosa".


Si sdraia sul letto e così faccio anche io, guardiamo il soffitto.

"Come siete finiti tu e Brandon da soli?" chiede a bassa voce.

"Mamma è morta di cancro, prima della diffusione del virus. Papà invece è un non morto. Non so se sia ancora vivo o se l'abbiano ucciso; so solo che l'ultima volta in cui l'ho visto si stava nutrendo della carcassa di un cane" dico girandomi su un fianco, dandogli la schiena. Non mi piace parlare di questo.


"E tu?" chiede.

"Io cosa?" dico voltandomi dalla sua parte.

"Che poteri sai o pensi di avere?" mi fissa negli occhi.

"Posso fare una mappa mentale di ciò che mi circonda e utilizzarla se non poso usare i sensi, sono telepatica, penso di poter sentire le funzioni vitali di chi mi circonda".

"Ti è capitato con Brandon?" chiede.

"Aha. L'ho toccato e ho sentito distintamente il suo battito"

"Quella è una sua capacità. Non abbiamo ancora capito bene come funzioni ma è sua. Tutti l'hanno provato" dice avvicinandosi al mio corpo "poi?".

"Riesco ad elaborare alcune cose in poco tempo. Tipo i calcoli o acuni ragionamenti".

"Ah si?" dice allontanandosi di poco da me "Allora, quanto fa... 16934 x 4798?"

"81249332" rispondo prontamente "vuoi controllare?" chiedo in un moto di sfida.

"Wow, incredibile".


"Puoi indurre anche il sonno?" chiedo sentendo le palpebre pesanti.

"Mi piacerebbe" sussurra "ma non ne sono ancora capace. Sogni d'oro".

Cado in un sonno profondo, senza sogni.


Il mio sonno cessa all' improvviso ma io non ho la voglia di aprire gli occhi. Sembrano passati pochi secondi da quando mi sono addormentata. Mi sento strana, quasi rinata. Però non riesco a muovermi, cosa che mi infastidisce alquanto.

Poi apro gli occhi.

È tutto buio, certo qui la luce non arriva. Possono essere passati pochi minuti come giorni. È impossibile capirlo.

Sento il corpo pesante, mi sento più stanca di come ero prima di andare a dormire.

Alzo un braccio e mi blocco; non è possibile.

Mi alzo in fretta e furia, inciampando nelle coperte che mi coprivano e rischiando di rompermi l'osso del collo più di una volta, tutto per arrivare allo specchio posto vicino alla porta del bagno.


La mia pelle è del colore della porcellana e mie braccia sono ricoperte da sottili scie blu scuro e viola.

Levo i jeans e la maglietta con cui ho dormito e mi guardo meglio.

La schiena è costellata da puntini blu e viola, sono come una galassia di stelle; alcune di queste determinano l'inizio di quelle scie che avvolgono il mio corpo e che ora brillano di luce propria. Non sono collegate tra loro ma creano ghirigori sulla mia pelle, sembrano quasi dei tatuaggi.

Sposto lo sguardo sul viso, dove queste scie non sono arrivate e noto che i miei capelli sono diventati di un bianco purissimo mentre i miei occhi sono diventati neri.

È assurdo, è come se fossi un' altra persona, ma sono io. Le labbra a cuore e i tratti marcati sono i miei, le forme sono le mie ma tutto il resto non mi appartiene


Deve essere un incubo, cosa mi è successo?


La porta si apre, è Brandon.

"Chi sei tu? Dov'è mia sorella?" chiede, mano alla fondina della pistola, pronto a spararmi.

"Sono io Brandon, sono Veronica" dico.

Mi guarda meglio cercando delle somiglianze e poi mi si avvicina "Dio Veronica ma cosa ti è successo?" dice osservando prima i miei capelli poi i miei occhi e infine dice "E queste?" guardando le scie che mi ricoprono quasi interamente.

"Non lo so" dico "mi sono svegliata così".

"Non pensavo potessi subire delle mutazioni così evidenti" dice allontanandosi da me. Quasi come se fosse....spaventato. Mio fratello è spaventato da me.

Mi rivesto velocemente per coprire tutto quello.

Mio fratello è spaventato da me.

Mi volto verso il letto, non voglio che mi guardi.

Mio fratello è spaventato da me.

Mi rannicchio in un angolo, il viso nascosto tra le braccia. Sento la sua voce ovattata che mi dice qualcosa e poi sento la porta sbattere.

No, mio fratello è schifato da me.


Qualche istante più tardi sento la porta aprirsi, seppellisco il volto ancora di più tra le mie braccia. Sento una mano posarsi delicatamente sulla mia testa.

"Guardami" mi incita ma io rimango nella stessa posizione. È Matt.

"Veronica guardami. Va tutto bene. Non è successo nulla" continua a dire.

Sollevo il viso verso il suo e lo guardo negli occhi.

"Cosa mi è successo Matt?" mormoro squadrandolo. Squadrando la sua anima.

"Vieni" dice mettendomi un braccio sulle spalle "facciamo degli esami".

Mi accompagna lungo un corridoio illuminato, è l'unico che è illuminato qui sotto.

Camminiamo per qualche minuto, ancora nella stessa posizione. Mi sta reggendo, se mi lasciasse, in questo momento, crollerei in ginocchio.

Arriviamo in quella che deduco essere l'infermeria.

Mi fa sedere su un lettino e mi dice di aspettare.

Si allontana per quella che sembra un' eternità.

Continuo ad osservarmi le braccia e sfiorando quelle scie che ad ogni mio tocco diventano più brillanti.

Mi perdo nei meandri dei miei pensieri.

Cosa mi è successo? Ma soprattutto come è successo? Pensavo che con tutte le trasformazioni che avevo subito questo non succedesse.

"Eccoci" dice Matt seguito da un altro uomo.

Deve essere un dottore.

"Lui è Fox, uno dei dottori che abbiamo qui".

"L'avevo immaginato" inizio "perchè ho subito una mutazione fisica?" chiedo.

"Ora proviamo a capirlo" dice iniziando a visitarmi. Prende qualche campione di capelli e osserva attentamente le scie.

"Sembrano iniziare sulla schiena" lo informo.

Mi fa girare e io gli mostro quella serie di puntini.


"Farò delle analisi sui tuoi capelli. Ci vorrà del tempo" dice allontanandosi con Matt.

Non mi spiego tutto questo, non dovrebbe essere tipo impossibile un cosa del genere?

Così tante mutazioni in così poco tempo poi.

"Fox avrà i risultati fra qualche ora. Vuoi dormire ancora un po' nel frattempo? Avrai dormito qualcosa come un paio d'ore soltanto"

"Non voglio dormire. Piuttosto mangerei qualcosa e mi metterei a leggere qualche studio sul virus" dico. Devo andare in fondo a questa faccenda.


Mi alzo dal letto e mi allontano verso la sala comune con Matt al seguito "sei sicura?" chiede dubbioso.

"Si Matt, non dormivo dal giorno in cui pensavo Brandon fosse morto" non lo guardo nemmeno, devo raggiungere quella sala "non cambierebbe nulla" concludo.

Giunti nella sala comune mi reco verso un computer, lo metto in funzione.

Apro i file che mi interessano.

"Ok, ti porto qualcosa da mangiare" si arrende andandosene.

Li analizzo velocemente, riesco a memorizzarli più velocemente di quanto mi aspettassi.


Deve essere successo qualcosa anche al mio cervello.

Quando Matt rientra non lo sento nemmeno, troppo concentrata sul mio compito.

Solo quando mi mette il piatto davanti mi accorgo di lui.

"Grazie" dico. Lo metto da parte e continuo a memorizzare dati. Finisco proprio quando vedo Shadow entrare nella stanza.

"Ciao" lo saluto.

"Chi sei?" chiede indietreggiando.


"Sono Veronica, pronto al lavoro?"

"Ma..cosa?" chiede confuso osservandomi.

"Non lo so ancora" dico per poi cambiare argomento "Ho studiato tutti i file sul virus"gli dico.

"Quando?" mi chiede "erano più di 300".

"Questa notte. Mi sono svegliata e ho deciso di iniziare".

Memore del piatto che mi aveva preparato Matt lo prendo e inizio a mangiare quella specie di frittata uscita male ma smetto poco dopo. Mi sa che non sa cucinare... ma almeno ci ha provato.


"Hai già qualche idea per la cura? O per la diffusione del vaccino?" chiede speranzoso.

"Sfortunatamente no" mi strofino gli occhi "ho bisogno di altre informazioni e dovrei anche analizzare il vaccino. Mi servirebbero gli appunti di qualcuno che ha lavorato al progetto e un pasto decente" dico sedendomi.

Lui ride "ha cucinato Matt?" chiede indicandomi il piatto vicino a me.

"Già" sorrido "è pessimo" dico scoppiando a ridere e lui con me.

"Lascia fare a me" dice ridacchiando " ti preparerò il miglior hamburger della tua vita".

"Basta che sia commestibile " lo punzecchio.

"Così mi offendi" scherza lui "per vendetta potrei avvelenarti".

" Scusi signor chef. Per favore abbia pietà" rido "scherzi a parte" continuo seria "grazie".

"Non c'è problema. Se vuoi, tra le scartoffie là in fondo" dice indicandomi il punto in cui era seduto l'altro giorno "ci sono i progetti che avevo ideato prima che arrivassi tu. Non hanno funzionato. Magari puoi iniziare a guardarli e capire dove ho sbagliato. In fondo sei tu il genio della situazione" dice prima di uscire di scena.


Mi reco al suo posto e inizio a prendere in mano qualche progetto. Nessuno sembra particolarmente adatto alla soluzione; alcuni perchè ci metterebbero troppo tempo a diffondere il vaccino e noi non ne abbiamo di tempo. Altri sono complicati da realizzare perchè non abbiamo i pezzi che ci servono.

Prendo in mano un foglio, appallottolato e lo apro.

Lo studio attentamente. Sembra poter funzionare, è un progetto complesso e ci servono dei pezzi difficili da recuperare. Ma non è impossibile, dovranno essere apportate delle modifiche sostanziali nell'alimentazione.

L'unica cosa è che ci sono degli errori di calcolo, è per questo probabilmente che Shadow l'avrà scartato.


Inizio a correggere gli errori e a fare una lista dei pezzi che ci serviranno. Non sarà facile, per nulla ma ci proveremo.

Finisco di correggere gli errori più grossolani quando sento un profumo buonissimo che mi fa venire l'acquolina in bocca. Da quand'è che non faccio un pasto decente?

Mi volto in tempo per veder entrare Shadow nella stanza. In mano ha un piatto che sembra quasi un miraggio.

"Ecco a voi milady" mi dice con tanto di inchino.

"Grazie mille sir. Sembra squisito"

Scoppiamo entrambi a ridere.

"Nel frattempo sei riuscita a ideare qualcosa?" chiede sedendosi vicino a me e osservandomi mangiare.

"Ho scavato tra i tuoi progetti e ne ho trovato uno che potrebbe fare al caso nostro. Certo ci sono degli errori ma li possiamo sistemare. Un problema grosso però sarà il carburante, per coprire l'intera zona ce ne serve minimo il doppio di quello che avevi previsto" parliamo per quelle che sembrano ore fino a quando non veniamo interrotti dal dottor. Fox.


"Sono pronti i risultati. Vieni con me" dice serio, quasi minaccioso.

Mi alzo e mi sgranchisco le gambe "arrivo" mi volto verso Shadow "chiama Matt e digli di iniziare a prendere le cose della lista" poi mi allontano con Fox.

Il suo tono non mi è piaciuto per nulla. C'è qualcosa che non va.

Dopo qualche minuto raggiungiamo l'infermeria e Fox mi gela con le sue parole "le tue mutazioni sono fuori controllo. Potresti subirne altre centinaia o non subirne più. La tua situazione è delicata, devo fari altri esami per capire l'evoluzione che il tuo organismo sta subendo. Dobbiamo capire esattamente quando e come sei stata contagiata. Ma fino ad allora non potrai entrare in contatto con gli altri combattenti; non sappiamo se tu possa apportare delle modifiche anche agli altri e non vogliamo rischiare che capiti nulla di male"

"Ok, ho capito. C'è una zona in cui potrò isolarmi e lavorare senza che nessuno possa essere messo in pericolo?"

"Puoi lavorare quì con me e il dottor Blake. Siamo due dei pochi sopravvissuti dell'equipe medica che si era occupata degli studi sul virus. Ci potrai essere utile"

"Avete un campione di virus su cui lavorare?"

"No, possiamo solo lavorare sul vostro sangue"

"E il sangue dei non morti? Avete qualche campione?"

"Purtroppo lo abbiamo esaurito e procurarsene dell'altro sembra quasi impossibile" sembra esausto, ha le occhiaie e ogni tanto lo vedo zoppicare.

Avrà l'età di mio padre, è un poco brizzolato e porta gli occhiali da vista.


"Avete mai provato a tenere un esemplare e non limitarvi a prendere campioni? Così si possono applicare le cure ad un campione umano e trovare la cura potrebbe diventare pi semplice. Io posso andare in ricognizione da sola e provare a catturare un non morto, in fondo non mi può succedere nulla" e potrei cercare mio padre, spero sia ancora vivo.

"Non essere sciocca, tu sei un'importante risorsa e dobbiamo analizzare anche il tuo sangue. Non puoi andare in ricognizione, soprattutto da sola. È troppo pericoloso" è risoluto e convinto che io non ce la possa fare.

"Non ha senso che io stia rilegata qui. Potrei essere molto utile nel raccogliere un esemplare" dico impuntandomi "E vi aiuterò con gli esperimenti".

Lui sbuffa si leva gli occhiali e si massaggia la base del naso "senti: fai come ti dico e basta. Non uscire e resta il più lontano possibile dagli altri"

"Come vuoi. Ora sono stanca, vado a riposarmi" lo informo.

Sto per varcare l'uscita "non dire nulla a Matt" dico. Lui annuisce.

Pochi istanti dopo il diretto interessato entra nell'infermeria e io esco diretta nella stanza adiacente all'infermeria. È una stanza piccola e spoglia.

Mi sdraio sul letto e aspetto, aspetto che mi succeda qualcosa, qualsiasi cosa. Ormai mi aspetto di tutto.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: missjendy99