Non mi guardare
con quegli occhi così neri,
mentre fuori
piovono le stelle.
Non mi guardare
con quegli occhi sinceri,
che se mi guardi troppo
pioverà anche il cielo.
 
È una notte buia.
Brilla la mia luna,
nella bianca bruma.
So che fa paura,
impavido nocchiero.
Fitta come spuma
avvolge la tua prua,
mentre ti arresti
allo scoglio aguzzo
che ti sbarra la via.
 
Mani di velluto,
sul mio braccio nudo.
Mentre intrecciati
come foglie di vite,
sfidiamo il freddo acuto.
Ovunque, fra i cuscini,
odore di foresta.
La voce nel mio cuore
dice “vado”,
e invece resta.
 
Non so mai cosa dire,
e vorrei dire mille cose.
Riempirei papiri interi
di frasi inutili e noiose.
Ma sai già come sono:
un fiume di parole.
Ed io so come sei:
una geometria perfetta.
 
Già vedo affiorare
quella ruga contrariata:
ma basta ch’io la baci,
e in un attimo è spianata.
Io, questa magia,
non ho idea di cosa sia.
È l’ultima fetta del dolce
di cui non so la ricetta.
 
Non mi guardare
con quegli occhi così neri,
mentre fuori
piovono le stelle.
Non mi guardare
con quegli occhi sinceri,
che se mi guardi troppo
pioverà anche il cielo.