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Autore: foryou    28/05/2017    0 recensioni
Il mare ci porta via e tu ti stringi nel tuo impermeabile bianco, ma posso ancora chiederti perché piove anche se c'è il sole che rompe le pietre.
E questo mi basta per tutto il giorno.
Ma niente è come te.
Arabella.
Vedo le nubi.
E poi mi bacia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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I bei tempi me li ricordo, quelli di quella città un po' meno. Non sono così belli come vengono descritte dalle persone che la lasciarono. Ma è così bello poter dire che lo sono stati solo per far parte della massa. Poter dire di far parte di un gruppo così da non poter pensare e da poter essere te stesso almeno per qualcuno, ma va bene così, è sempre meglio così. Fiutai il tuo pensiero diverso dal mio fin dal primo giorno. Lo riportai in ogni foto, in ogni pagina di giornale che vedevo e li rendevo uguali alle altre pecore del branco per non farle spaventare di te. Ma lo sanno tutti, io non sono mai stato bravo a fare niente. Non so disegnare, non so fotografare e non so nemmeno pensare senza infrangere il recinto. Per questo motivo tutti mi considerano il pazzoide, quello che rischia la vita per un pezzo di pizza. E poi quando muori davvero cosa fanno? Dicono che eri fantastico, quel tipo di persona che vorresti accanto per il resto della tua vita. Ma che tipo vogliono? Il tipo frocetto degli anni d'oro, degli anni bellissimi dove i pantaloni ad elefante erano la moda e dove la lacca era la nuova droga. Oppure il tipo simpatico e carismatico. Che poi cosa vuol dire carismatico? Carismatico per chi? Carismatico perché non rispettava le leggi degli avvoltoi e non restava fermo su un'altalena arrugginita come me. Menomale che c'eri tu. Menomale che dedico tutto a te, perché non so come fare. Menomale che mi tieni tu qua perché sennò avrei detto qualcosa di sbagliato e mi avrebbero cacciato e non saprei dove andare se mi cacciano. E non saprei cosa fare se mi giudicassero per il mio modo sbagliato di fumare le sigarette, forse lo faccio solo per non avere una dipendenza come gli altri. Lo capiranno mai? Però adesso sto ancora qua e non mi chiedo niente se non di stare con te. Ma a te, Arabella avrebbe fatto schifo, anzi, fastidio. Era troppo semplice questo posto per te eppure non riuscivi ad uscire fuori dalle nostre quattro mura. Avresti fatto innervosire tutti con quelle labbra perfette da far zittire subito. E non puoi nemmeno immaginarlo quello che mi facevano sentire. Quello che le labbra sottili e rosee mi facevano vedere non puoi contarlo, no no. Quel gruppo non deve nemmeno pensare di farci visita perché nessuno può vedere le tue spalle fare su e giù quando non sai cosa fare o vedere cosa fanno i tuoi occhi quando mentono, diventano più scuri e più piccoli, lo sapevi? Non devono pensare a te, no no. Oh Arabella, Arabella rimarrai sempre il mio veleno in un'era di benessere. Rimarrai sempre il cianuro adatto da usare quando non si vuole più morire.
   
 
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