Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Sunako_7    28/05/2017    2 recensioni
Mattino presto, la luce che filtra dalle imposte e Aomine che si muove tra le lenzuola. Una sua piccola riflessione deciderà di far iniziare la giornata in modo diverso da come programmato.
Si voltò ancora tra le lenzuola, fino a sdraiarsi con petto e ventre nudi contro il materasso e un braccio che sfiorava un altro corpo altrettanto svestito.
[AominexKuroko]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I've found a way to make you
I've found a way
a way to make you smile
(R.E.M.)


At my most beautiful




Aomine amava il basket.
Lo aveva amato così tanto da cadere in depressione e lasciarsi andare, quando aveva realizzato che da quell’amore non avrebbe ricavato altro che una sterile sequela di troppo facili vittorie.
Lo aveva messo da parte, e con esso aveva accantonato un’altra grossa fetta di cose importanti –  di persone importanti – per la sua vita.
Aprì un occhio e osservò la luce mattutina entrare come tante lame dalle imposte malamente accostate. Mosse pigramente una lunga gamba e la portò fuori dalle coperte, lasciandola penzolare nel vuoto, per poi abbassare nuovamente la palpebra con un sospiro. Tra poco la sveglia sarebbe suonata e si sarebbe dovuto recare all’allenamento.
Sì, proprio lui, il Daiki Aomine-solo-io-posso-battere-me-stesso.
Aveva scoperto di non essere un dio, di poter essere sconfitto e che c’era sempre qualcosa per cui valeva la pena impegnarsi. Senza sforzarsi, chiaramente: i suoi pisolini pomeridiani, sia al liceo che poi all’università, erano irrinunciabili.
Si voltò ancora tra le lenzuola, fino a sdraiarsi con petto e ventre nudi contro il materasso e un braccio che sfiorava un altro corpo altrettanto svestito.
Sul viso di Aomine si dipinse un sorriso divertito, mentre con la mano andava a carezzare la schiena nuda, bollente per il calore delle coperte. Lentamente si avvicinò di più, fino ad abbracciare quel corpo, sovrastandolo in parte col proprio.
Aprì gli occhi e osservò la pelle chiara che si dispiegava sulle vertebre, le scapole che disegnavano linee diritte, e i brividi generati da quel contatto.
I raggi che filtravano nella stanza disegnavano macchie di luce e ombra su di loro; se Aomine avesse avuto un animo più votato all’introspezione, avrebbe pensato che fosse un simbolismo poetico struggente. Ma il ragazzo non era volto a cogliere certe piccolezze, era istintivo e diretto, reputava meritevole di attenzione solo quello che riusciva a stringere tra le mani; che fosse un pallone da basket o… Kuroko.
Ridacchiò nell’osservare un ciuffo di capelli azzurri scomposti sbucare fuori dalle coperte, sapeva per esperienza diretta che solo una doccia sarebbe stata in grado di domarli e farli tornare al solito posto. Incredibile quanto quel ragazzo bassetto e magro fosse in grado di muoversi durante la notte, scompigliando la chioma all’inverosimile e finendo per occupare molto più spazio di lui.
La sveglia suonò e Kuroko allungò un braccio per spegnerla, per poi rimanere però ancora immobile: steso a pancia in sotto, col viso affondato nel cuscino e Aomine che lo stringeva e copriva, poggiando la testa sulla sua schiena.
“Gli allenamenti… faremo tardi.” borbottò con voce impastata, soffocando uno sbadiglio, rilassato e non sull’attenti nonostante il risveglio imposto dal trillo fastidioso.
Aomine poggiò le labbra su una sua spalla, baciandogliela, scendendo poi lungo la spina vertebrale in un percorso ben conosciuto.
“Tetsu, penso che per oggi salteremo gli allenamenti.”
“Momoi si arrabbierà.” sospirò Kuroko, senza però fare alcun cenno di muoversi.
“Mi arrabbierei di più io se tu ora te ne andassi.” replicò continuando a baciargli la pelle senza smettere di abbracciarlo. Gli piaceva sentirlo tra le proprie mani.
Kuroko immaginò il sorriso che Aomine sicuramente stava facendo in quel momento, il suo viso felice, il modo in cui diveniva splendente con quel semplice gesto . Pensò che avrebbe combattuto ancora e ancora, senza mai darsi per vinto, pur di vederglielo. Quando Daiki abbandonava il suo cipiglio e si illuminava, Kuroko si trovava a desiderare che non si spegnesse, che il ragazzo tornasse a rabbuiarsi come in passato. Per questo aveva deciso che ci avrebbe pensato lui a essere la sua ombra, in modo da far risultare la sua luce ancora più intensa.
Aomine amava il basket, e ne era amato a sua volta.
Aveva però capito di amare anche altro, e di essere ricambiato anche in quel caso.
Mosse un lungo braccio e andò a stringere una mano di Kuroko, poggiata placidamente sul cuscino.
“Tetsu, ti farò sudare lo stesso anche senza allenamento.”
Kuroko guardò le loro mani intrecciate, macchiate dalla luce e dalle ombre della stanza e sorrise, divertito. L’uno privato dell’altro non sarebbe mai stato così grandioso come riuscivano ad essere assieme.
“Sei sempre troppo sicuro di te stesso… ti sfido a farmi vedere di cosa sei capace.”
La sua voce pareva calma e incolore come sempre, ma Aomine, pur non vedendo la sua espressione, percepì l’incitamento e la curiosità che celava. Non aveva bisogno degli occhi per leggere Tetsuya e i suoi sentimenti, davanti a lui il ragazzo non sarebbe mai sparito o diventato evanescente.
Aomine non era più cieco.
“Ora vedrai – sussurrò baciandogli il collo per arrivare all’orecchio – Tetsu.”
Sussurrò quella parola con le labbra vicine al lobo, solo lui lo chiamava a quel modo. Solo lui poteva stringerlo a quel modo, perché Kuroko era la sua ombra, sua e di nessun altro, ora lo capiva, ora lo vedeva.
Aomine amava il basket, ma non più esclusivamente; aveva capito che nel suo cuore c’era molto altro spazio.
Mentre voltava il viso di Kuroko per baciare le sue labbra, si disse che era stato proprio uno sciocco a credere il contrario… ma questo non lo avrebbe mai riferito a Tetsu, per non vedere quell’irritante sorrisetto di comprensione. Forse non ce n’era nemmeno bisogno, Tetsu sembrava saperlo già da sé.
Sapeva che… Aomine lo amava.







L'angolino oscuro: Eccomi qui, sono arrivata anche ad infettare questo fandom XD Amo questo manga/anime e non potrò mai ringraziare la mia amica Fra aka Happy_Pumpkin per avermelo fatto conoscere. Tra l'altro lei ama visceralmente Aomine e Kuroko assieme e mi ha trasmesso questo amore, quindi questa sciocchezzuola è interamente dedicata a lei.
Che dire? Un giorno mi è comparsa in mente l'immagine di questo Aomine addormentato, pigro, ma non da solo e queste pagine poi sono uscite da sole. Cosa c'è di più bello che stare sotto le coperte con la persona amata, chiudendo fuori il resto del mondo come se non esistesse? Ho voluto descrivere proprio un momento strappato alla vita giornaliera, una piccola finestra solo per loro.
Ammetto che non sono molto portata per il fluff e la dolcezza in genere, solitamente nelle mie storie i protagonisti soffrono, poi arrivano anche alla felicità, ma li faccio soffrire prima XD invece qui niente, solo una tonnellata di dolcezza e pucciosità. Spero di non essere andata OOC nonostante ciò.
Il titolo e le strofe a inizio capitolo sono una canzone dei R.E.M. e trovo che sia la colonna sonora perfetta per questa storia: una canzone in cui le note delicatissime del pianoforte e degli archi conducono nella poesia delle parole. Il titolo significa letteralmente "Tutto il mio meglio" e rispecchia i personaggi, che hanno intenzione di fare del loro meglio l'uno per l'altro, in particolare Kuroko che non vuole più vedere il sorriso di Aomine spegnersi.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta e di avervi strappato almeno un sorriso di pucciosaggine, se è così o se volete solo farmi sapere che ho scritto una schifezza lasciatemi un commento.
   
 
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