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Autore: Franky91    28/05/2017    0 recensioni
Misaki e Takumi si sono divisi per seguire le proprie strade, subito dopo la cerimonia di chiusura del liceo.
Misaki è rimasta a Tokyo, mentre Takumi si è trasferito in Inghilterra.
Cosa succederà se il padre di Misaki e gli amici dei due organizzano per loro un week-end a sorpresa in un posto romantico come Venezia?
Attenzione spoiler sul manga, storia che si colloca tra il capitolo 85 e 85.6.
Spero che la mia one shot vi piaccia, è la prima volta che pubblico in questo fandom, quindi siate clementi, però vorrei sapere cosa ne pensate. Grazie mille.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Misaki Ayuzawa, Takumi Usui
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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A Venezia, Takumi e Misaki si stavano godendo i loro pochi giorni di pace insieme. Dopo la cena che il biondo aveva portato in camera, nonostante la stanchezza, i due ragazzi decisero di fare una passeggiata tra le tradizionali stradine di quella romantica città. Misaki si sentiva spossata, non aveva riposato abbastanza ma sapeva che il tempo era poco e voleva goderselo a pieno con il fidanzato, soprattutto non potendo programmare quando si sarebbero rivisti di nuovo.

A Tokyo, non si avevano notizie dei due, ma era normale, mica potevano aspettarsi aggiornamenti giornalieri su cosa facevano; però Sakuya era contento che Takumi avesse pensato a lui, scrivendogli poche righe ma che comunicavano quanto avessero apprezzato quella sorpresa, e incoraggiandolo a non mollare con la mora, ma continuando a piccoli passi a farsi accettare e conoscere. Il padre di Misaki aveva letto il messaggio a Satzuki, con le lacrime agli occhi, e ritrovandosi sommerso da una marea di fiori moe moe, spuntati da chissà dove.“Stai tranquillo, tutto si risolverà con Misaki, bisogna solo avere pazienza e sperare che Usui-kun la convinca che non sei una cattiva persona”, cerco di rincuorarlo la proprietaria del Caffè Latte.“ Ne sono convinto anche io, però non mi voglio abbattere e poi adesso devono solo pensare a loro e a passare questi giorni insieme”, rispose Sakuya, tornando poi a lavoro. Anche se non lavorava più al caffè, ogni tanto passava per un saluto, e durante una di queste visite aveva sentito quella telefonata da cui era partito tutto.“Buon lavoro, ci vediamo presto”, lo salutò la manager, tornando alle sue faccende. 

Alla villa Igarashi, quel pomeriggio si erano organizzati per un piccolo brunch gli ex membri del consiglio studentesco della Miyabikaoka, Tora non era molto contento di essere stato coinvolto nel piano per fare incontrare quei due, ma non era riuscito a sostenere l'aura malinconica che circondava Misaki e quindi aveva ingoiato il boccone amaro e aveva fatto tutto quanto era in suo potere per rivedere ancora quel sorriso e quel carattere forte che lo avevano affascinato fin dalla prima volta che li aveva visti, ma i sorrisi più belli, lo sapeva, non erano rivolti a nessun altro se non ad Usui Takumi. L'umore nero dell'ex presidente lasciava perplessa la fidanzata che la famiglia Igarashi aveva scelto per lui. La ragazza, Sakurai Chiyo, non capiva perché tutta questa ossessione per una persona che non lo calcolava minimamente e che era fidanzata con un'altra persona.Nessuno delle persone che si trovavano alla villa Igarashi capivano il perché di quel comportamento, però sapevano per certo che la situazione non sarebbe mai cambiata, Usui e Ayuzawa erano una cosa sola, nessuno fino a quel momento era riuscito a separarli e nonostante quanto Tora ci provasse, nulla sarebbe andato come voleva lui, anzi avrebbe solo fatto in modo di farli avvicinare ancora di più, per tutti la relazione dei due era come se fosse aliena, prima lei lo odiava e poi lo amava alla follia e lui prima il comportamento alieno e poi tutto zucchero e miele solo per lei, sinceramente a tutti facevano venire la carie ai denti quando erano insieme, senza contare che l'ex consiglio della Miyabikaoka sapeva che loro vivevano insieme, per quel motivo dopo il compleanno di Usui non si erano più fatti vedere a casa sua, volevano evitare l'incremento di zucchero nel sangue.

La coppietta felice passeggiava per le strade di Venezia, circondati dalla loro solita atmosfera da carie, però dopo sei mesi di lontananza erano contenti di essere insieme, anche se solo per poco. Giravano per le stradine tenendosi per mano e osservando tutto quello che vi era intorno a loro, scattando foto, sorridendosi, facendo gli scemi come loro solito; lei lo chiamava alieno e lui la faceva vergognare, anche se ormai non era così semplice farla arrossire, soprattutto dopo tutto il tempo che avevano passato insieme sotto lo stesso tetto. Mentre camminavano, parlavano di cosa facevano solitamente: scuola, lavoro, rapporti con i familiari.“Credo che appena torni a casa dovresti ringraziare tuo padre per questa opportunità che ci ha dato”, disse il biondo, circondando le spalle della mora. “Hai ragione, ma non riesco ancora a perdonarlo per aver abbandonato me, mia madre e mia sorella per un amico che alla fine si era fatto una sua vita”, rispose lei, abbassando il capo per non far notare quanto tutta quella situazione l'avesse delusa.“Però se ci pensi bene, io credo di dover solo ringraziare Sakuya”, riprese Takumi, attirando nuovamente l'attenzione di Misaki su di sé. “Beh, se tuo padre non ti avesse lasciata, tu non saresti la persona che sei adesso e probabilmente adesso non saremmo qui insieme, io non sarei il tuo primo ragazzo, probabilmente tutte le esperienze che hai fatto con me le avresti fatte con qualcun altro e io sarei solo un numero o probabilmente non mi sarei mai avvicinato a te e ti avrei trattata come ho sempre fatto con tutte le ragazze che si avvicinavano e si confessavano a me e non solo non avresti mai lavorato per il Caffè Latte e quindi tutto sarebbe stato completamente diverso, io sarei rimasto come ero prima e non sarei mai cambiato e soprattutto non avrei mai cercato di riallacciare i rapporti con i Walker. Quindi in sostanza sono felice di come sono andate le cose e per tuo padre provo solo un profondo senso di gratitudine per come sei adesso, perciò vedendola in questa maniera penso proprio che perdonarlo sia il minimo che si può fare”, finì il discorso il biondo, dando poi uno sguardo all'orologio. “Vedendola dal tuo punto di vista , è giusto quello che dici, però io sono cresciuta senza un padre che avrebbe dovuto proteggermi da persone come , e lo prendo  solo ad esempio, Tora Igarashi, ma questo non è successo, quindi non riesco a perdonarlo facilmente, nonostante quello che ha fatto per noi, permettendoci di stare insieme adesso”, rispose Misaki, vedendo l'espressione del biondo cambiare al nome del fratello pervertito. “Di Tora non ti devi preoccupare, ci penso io a metterlo in riga e poi è fidanzato, anche se ho notizie che è di umore nero da quando sei partita, ma non pensiamo a lui, lo ringrazio ma questo è tutto quello che avrà, ha già cercato una volta di portarti via da me, ma non glielo permetterò mai”, disse risoluto Takumi, fermandosi in un angolo per non intralciare il passaggio e trascinandosi la mora, rubandole poi il respiro con un bacio. Alla fine di quel gioco di lingue entrambi erano a corto di fiato e guardandosi in faccia si stupirono di avere entrambi le guance rosse per l'imbarazzo, infatti Usui non era il tipo da quelle dimostrazione così profonde in pubblico.Dopo il momento iniziale di imbarazzo, i due decisero di rientrare in albergo, durante il tragitto, chiacchieravano su come andavano gli studi e cose simili.“Sai che grazie a te il mio prof di inglese cerca sempre di parlare con me?”, disse, improvvisamente la mora.“Si? E che cosa vuole?”, rispose il biondo, credendo che il prof di Misaki fosse un vecchio pelato. “Parlare e solitamente cerca di attaccare bottone pensando che la mia famiglia abbia origini inglesi e continua a chiedermi di uscire per un caffe”, risposta onesta, non soppesando che Takumi non sapeva che il prof aveva circa trent’anni.“Ok. Adesso mi spieghi perché un vecchio chiede ad una studentessa di uscire”, il biondo si stava alterando un po'. “Vero, mi sono dimenticata di dirti che ha circa trent'anni”, rispose candidamente lei.“Adesso mi sento molto sollevato, sono convinto che ci voglia qualcosa per far capire che quello di origini inglesi sono io e che ti renda off limits per tutto il genere maschile che circola nella tua università”, sentenziò Takumi, sorridendo poi per il fatto che involontariamente aveva già la soluzione a portata di mano, però voleva aspettare a parlare con Misaki, voleva sorprenderla e Sakuya gli aveva dato l'idea giusta.La mora lo guardava curiosa, sentendo il rumore degli ingranaggi del cervello del biondo girare a più non posso, però non chiese nulla, sapeva che quando pensava così seriamente a qualcosa, e di solito il soggetto principale era lei, era molto meglio aspettare perché alla fine riusciva sempre a sorprenderla e renderla felice.I due erano immersi ognuno nei propri pensieri, continuando a passeggiare e godersi la brezza leggera che muoveva lievemente i capelli di entrambi. Quando giunsero in camera, erano esausti per quella giornata piena di sorprese e novità, infatti non fecero in tempo a cambiarsi e scambiarsi qualche coccola che già erano sprofondati in quel lettone morbido che accolse due corpi intrecciati e addormentati.

  
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