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Autore: Spensieratezza    29/05/2017    3 recensioni
Storia ispirata alla puntata 7 x 10!!
Damon rivive in loop la giornata della guerra di secessione per colpa della pietra della fenice da cui è stato risucchiato. All'inizio crede di essere lì per scontare il tremendo peccato di aver ucciso i disertori, ma in realtà è lì per altri motivi. Finchè Damon non avrà ammesso i suoi reali sentimenti per suo fratello, la pietra non lo libererà. Non libererà nessuno dei due!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Stefan e Damon erano accoccolati nel letto, insieme. In un poderoso e vaporoso letto con lenzuola azzurre cristalline e copriletto bianco.

Ed erano in Italia. E vivevano in un castello che avevano comprato.
 


“Mmmm..Stefan, avresti mai pensato che sarebbe finita così? Noi due, insieme, in questo letto..in Italia..in questo castello..”

“Mmm..a dire la verità, dal momento in cui l’hai adocchiato, ho immaginato che avresti preso di mira i proprietari per costringerli a cedertelo.” Disse Stefan, sorridendo.

“Beh..siamo vampiri per che cosa, Stef? La nostra condizione ci da dei benefici che fino a poco tempo fa, non sfruttavamo a dovere, un po’ perché eravamo presi da altro..sempre problemi, sempre una nuova minaccia, sempre qualcuno da salvare…”

“E non dimenticare che eravamo circondati da quasi tutti vampiri e ben pochi umani..” disse Stefan.

“Esatto..esatto! E quindi vedi, sei d’accordo perfino tu che ci stavamo rammollendo. Tu pensa quanto possa essere stata sbagliata la cosa!” disse Damon con fare teatrale.

“Perfino io?” ridacchiò Stefan.

“Beh sì..ammetti che..tu..a volte…ahhh!” esalò Damon, appena Stefan si intrufolò sotto il lenzuolo, dandogli piacere con la bocca.

“E non ti fa eccitare per niente il mio essere così rammollito?” lo stuzzicò.

“Beh, diciamo che..da quando mi ami, sei molto più divertente.” Disse Damon.

“Quindi non serve a niente dirti che ti amo da sempre, vero?”

“No. Anche perché se anche fosse vero, senza le dovute dimostrazioni, le tue parole sono nulle.”

“Aver voluto che ti trasformassi nel 1864 sono soffioni al vento, quindi..”

“Diciamo che avrebbe fatto una presa più centrale, se avessi aperto le gambe per me molto prima..”
 

Stefan sollevò le sopracciglia a quell’esternazione. Non sapeva se essere compiaciuto, scoppiare a ridergli in faccia o arrabbiarsi.

“E lasciare che ti scopassi in tutte le superfici mobili orizzontali, ma perché no, anche verticali, della nostra casa…” continuò il corvino.

“E dove lo metti tutto lo struggimento d’amore..il romanticismo..? Quelle classiche cose anni 90 per cui andavi matto più di me, mentre prendevi in giro le ragazzine pur di non ammettere che ne andavi pazzo anche tu? Privarti di tutto questo?”

“Ehi, io lo dico per te. Ti saresti risparmiato anni di odio feroce se l’avessi fatto molto prima.”

“Bastardo! Avresti potuto farlo anche tu.”

“Ah sì?”

“Sì, venivi da me..dopo la guerra, mi stracciavi le lettere che ti mandavo, davanti ai miei occhi, dicendomi: Stefan, non me ne frega un cazzo delle tue stupide lettere! Voglio scoparti in ogni superficie mobile orizzontale della nostra casa, cazzo! Anche davanti a nostro padre, cazzo!”
 
Tutto questo Stefan l’aveva detto divertendosi un mondo. Non poteva immaginare la reazione di Damon. Si era immaginato una reazione sarcastica, o magari anche arrabbiata, invece Damon, sorprendendolo totalmente, lo baciò con una dolcezza infinita, tenendogli il viso tra le mani.
 
“Non avrei mai potuto dirti che non me ne fregava un cazzo dei tuoi sentimenti, Stef..erano la parte più bella. Quella che mi ha fatto sopportare la crudeltà e la durezza della guerra…in quanto a scoparti, credi fosse quello che volevo davvero te? Volevo solo che tu mi amassi..mi sarei accontentato di una semplice ammissione, di vederti sospirare sul mio viso, mi bastava il tuo amore e parola mia, avrei potuto anche nemmeno sfiorarti.”

“Dici..dici sul serio?”

“Fratellino. A quei tempi ero l’ultimo dei romantici. Ti desideravo, certo, ma ero più ossessionato dall’amore romantico nei tuoi confronti, che sapevo non avrei avuto mai..come avresti potuto amarmi, io, tuo fratello, più di come avresti potuto, più di un famigliare? Mi odiavo anche solo per pretenderlo, non osavo addentrarmi in pensieri troppo…sconci..altrimenti che ne sarebbe stato della mia pace interiore?”

“Tutta questa frustrazione sessuale l’hai poi sfogata con gli eccessi, gli esagerazioni, l’ubriachezza, eccetera, quando sei diventato vampiro, presumo..” disse Stefan, accarezzandogli il labbro con un dito.

Damon fece per morsicare quello stesso dito, ma Stefan lo tolse, ridendo.

“Sono cambiato, è vero…mi ricordo che per questo, solo fino a poco tempo fa, avevo così tanto terrore dell’inferno..”

“Poi fortunatamente, Bonnie, Elena e i nostri cari vecchi amici, ci hanno telefonato per avvisarci che avevano tolto di mezzo Cade una volta per tutte e niente più inferno.” Disse Stefan.
 
“Già..anche se poi ci hanno spiegato tutti insieme che quello di Cade era solo uno dei tanti inferni..io già uno pensavo che fosse troppo..pensa te..” rise Damon.

“Sai, a volte mi sento in colpa..voglio dire..noi ce ne siamo andati..non li abbiamo aiutati, quando Cade e prima ancora, le sirene, fecero il loro ingresso, cominciando a tormentarli..” disse Stefan, accarezzandogli il petto nudo con l’indice.

“Beh, eravamo troppo impegnati a vivere la nostra vita,  sai com’è..” scherzò Damon.

“Siamo stati egoisti, Damon..”

“Forse. Ma è tanto tempo che non pensavamo più a noi, Stef. Solo a noi due, intendo. Da quando Elena piombò nelle nostre vite, siamo stati avviluppati da lei e da tutto il suo..entourage..abbiamo vissuto solo per loro..ci hanno plasmati, trasformati, cambiati a loro piacimento..eravamo i loro schiavetti, di tutti loro..”

“A volte non è male essere devoti ai propri amici.”

“E di essere devoti alla persona che si ama, che mi dici?”
 
Stefan rispose con un altro bacio, dolce, a quella domanda.

“Tu per me sei sempre stato e sempre sarai più importante di tutti loro.”

“Beene. Quindi vedi, capisci anche tu perché, abbiamo dovuto andarcene.”

“Ti preoccupa ancora la cosa dell’inferno?”

“No. Perché? Cade è morto e con lui anche il suo inferno. Riguardo agli altri..chissà se esistono, chissà se esiste un paradiso..chissà se esiste una qualche dimensione dove vivo una vita infelice da umano, senza averti al mio fianco..sinceramente non voglio pensarci, non mi interessa, perché io non morirò Stefan, come non lo farai tu, e se anche prima o poi dovesse accadere, saremo insieme anche lì, e già quello per me sarà il Paradiso. Non mi serve nient’altro. A prescindere che non credo che due anime che si amino tanto come noi, possano essere destinate a una dimensione infernale.” Disse Damon ridendo.

“Cavolo..come amo sentirti parlare, di me, di te, di noi. Non fermarti.” Disse Stefan, baciandolo ancora.

“Questo non dovevi dirlo..questo non dovevi proprio dirlo, fratellino..” disse Damon, prendendolo per la vita e ribaltandolo, preda di nuovo dell’eccitazione. 

















Note del'autrice: 

lo so lo so, ahhah altro aggiornamento in ritardo! Giuro, adesso cerco di aggiornare almeno un pò ogni fanfiction tutti i giorni, infatti a questa storia dovrebbe mancare solo un capitolo ancora.. ^__^

Ci vediamo con quello che spero sia l'ultimo capitolo, con il crossover con The originaaaaaaaaaals!!! ahhaha
   
 
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