Lei era solo una ragazza di 16 anni alquanto comune ma rimarrà sempre la più bella ragazza che io abbia mai conosciuto.
La vidi ad una festa stretta nel suo abitino bianco, candido come la sua pelle.
Quest'ultima al tatto era così morbida ed io ogni volta ad accarezzarla sfiorandone ogni punto perfino il più intimo e nascosto.
Gli occhi profondi e scuri non erano confrontabili con un paio azzurri perché per quanto possa essere bello perdersi in mezzo al mare non sarà mai bello come perdersi in quella pozza oscura.
Era così bella la mia Dolly, la chiamavo così, per la sua somiglianza a quelle splendide bambole di porcellana che la mia nonna custodiva gelosamente, ed ora un po' la comprendo perché anche io ho sempre tenere la mia splendida ''bambola'' solo per me perché potevo permettermelo.
Volevo farla del tutto mia come feci mie le sue labbra che di volta in volta venivano venivano mangiate dai miei baci.
Ma ormai è storia passata perché lei come ogni bambola era così fragile e alla fine si è rotta.