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Autore: Eevaa    29/05/2017    2 recensioni
Dopo alcuni mesi dalla grande battaglia contro Majin-Bu, gli abitanti della Terra sembrano vivere un armonioso periodo di pace. Ma, con il ritorno di Mirai Trunks, un nuovo pericolo incombe prepotentemente sulle vite dei nostri eroi e non solo.
Una particolare richiesta da parte del saiyan del futuro potrebbe sconvolgere per sempre il corso degli eventi, di cosa si tratta? Riusciranno i combattenti a far fronte ad una catastrofe apparentemente silenziosa?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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DRAGON BALL GA : GAME OF AGES



CAPITOLO 18 - I NUMERI


 
Future
 
«Non ci resta che aspettare» sentenziò Mirai Trunks, tamburellando con le dita sul bordo della scrivania in vetro, avvertendo i passi nervosi della madre dietro di sé. 
«Non ce la faccio a starmene con le mani in mano!» rispose esasperata la scienziata facendo avanti e indietro per la stanza, osservata dallo sguardo cupo di Mirai Vegeta il quale, appoggiato con le natiche ad un cassone di attrezzi scientifici, iniziò a diventare insofferente alla vista dei percorsi incessanti effettuati dalla compagna. 
«Calmati, mamma. Vedrai che presto Mirai Goku ci darà notizie dal mondo dei Kaiohshin». 


L'aureola sopra la testa di Mirai Goku brillava di luce propria, indice del fatto che fosse ancora decisamente morto, pur trovandosi su un pianeta diverso da quello di Re Kaioh del Nord. Egli, seduto proprio accanto al defunto saiyan, si grattò più e più volte il mento blu, lasciando più che trapelare un'espressione turbata dietro ai piccoli e neri occhiali rotondi. 
Mirai Kaiohshin il Superiore, nel frattempo, sfogliava concitatamente il libro antico da oramai più di mezz'ora, non lasciandosi sfuggire nemmeno un grugnito o una parola. I suoi grandi occhi allungati scorrevano assiduamente le frasi di quelle ultime tre pagine che le mani violette avevano girato avanti e indietro con movimenti stereotipati. Mirai Kibith era più che certo che la soluzione si trovava proprio in quelle poche righe, ed egli aveva insistito per analizzarle.
Il fatto che Mirai Goku non avesse proferito parola durante tutto quel tempo era un evento più che raro, tanto che Mirai Re Kaioh iniziò a preoccuparsi seriamente per il suo allievo. Non era proprio da lui non disturbare, non agitarsi e non dire frasi inadeguate.
«Questi simboli», mormorò Mirai Kibith interrompendo così quel silenzio surreale, indicando i geroglifici incisi sull'enorme orologio disegnato nell'immagine del Padrone del Tempo «continuo a pensare di averli già visti»
L'altro Kaiohshin avvicinò pericolosamente il naso a quella pagina, così da analizzare meglio quegli strani simboli; anche a lui non sembravano affatto nuovi. 
«MA CERTO!» tuonò quest'ultimo facendo sobbalzare Mirai Re Kaioh e il suo allievo. Chiuse di botto il libro antico e ne uscì una nuvola di polvere che invase per qualche secondo i volti dei presenti. 
La divinità si alzò dalla roccia sulla quale era appollaiato e si diresse a passi straordinariamente veloci verso la rupe, balzando poi in aria spiccando il volo seguito da Mirai Kibith. 
«Hey! Aspetti!» gridò Mirai Goku prendendo per un braccio Mirai Re Kaioh il quale, sballottato qua e là, inveì sonoramente per il trattamento riservatogli. In men che non si dica il valoroso guerriero si ritrovò alle calcagna dei due Kaiohshin diretti chissà dove.


«Si può sapere che razza di posto è mai questo?» domandò incuriosito Mirai Goku, roteando la testa per guardarsi meglio intorno. 
«Un attimo di pazienza!» lo ammonì severamente il più alto dei due, invitandolo a proseguire in quel vasto atrio in religioso silenzio. 
Quel luogo era uno dei più affascinanti che Mirai Goku avesse visitato in vita sua, e sì che di posti strani ne aveva potuti ben vedere; dopo essere entrati in una caverna nella quale vi era stata intagliata nel muro un'enorme statua di un anziano saggio, il giovane Kaiohshin aveva posizionato ambedue gli orecchini nei compartimenti appositi, facendo così apparire dal nulla un'entrata segreta che aveva portato direttamente ad un ampio atrio illuminato da luce naturale (sì, in una caverna, di come fosse possibile Mirai Goku non se ne capacitava), pitturato di colori sgargianti e tende dai tessuti bizzarri almeno quanto gli abiti delle due divinità.
«Questa era la dimora segreta del più anziano di tutti i Kaiohshin, il Sommo. Sfortunatamente egli è scomparso migliaia di anni fa a seguito di uno scontro con un Dio malvagio, nessuno è al corrente di dove sia andato a finire[1]» spiegò accuratamente Mirai Superiore avvicinandosi ad una delle pareti, tastandone il muro con minuzia. 
«Certo che doveva essere un tantino eccentrico, questo Sommo» commentò Mirai Goku evitando prontamente una manata inferta da Mirai Re Kaioh, il quale iniziò a scusarsi con le due divinità per il comportamento poco rispettoso del suo allievo. Egli venne però interrotto da un'esclamazione di gioia.
«Proprio come ricordavo! Eccoli qua!» annunciò il più basso dei Kaiohshin sfogliando il libro fino alla pagina raffigurante l'immagine, sollevandola per confrontare i simboli della ruota con degli stravaganti geroglifici e dei numeri intagliati in malo modo sotto ad essi. Sopra ai quali, vi era rappresentata la figura di un giovanissimo essere dai capelli molto simili a Mirai Superiore. Mirai Goku ipotizzò che si doveva per forza trattare di un altro Kaiohshin. 
«Sembra... sembra che ognuno dei simboli rappresenti un numero» analizzò Mirai Kibith socchiudendo gli occhi, mettendo così in mostra la ragnatela di rughe sulla pelle fucsia. «95, 29, 4412. Questi sono sulla prima linea della parete».
«21, 4, 15, 33, ecco la seconda riga» continuò Mirai Superiore mettendo una mano sotto il mento. «Cosa significano questi numeri?».



«Ragazzi, ci siete?»
La voce acuta e agitata echeggiò nel laboratorio scientifico della Capsule Corporation, facendo sobbalzare i tre ricercatori affranti dagli scarsi risultati ottenuti dalle loro faticose ore di lavoro. 
«Alla buon ora, Kaarot! Ti vorrei ricordare che ogni secondo che passa ci porta dritti dritti verso la distruzione!» borbottò Mirai Vegeta volgendo il proprio sguardo verso l'alto, come se potesse indirizzare le proprie minacce verso un'entità concreta. Il suo rivale, però, si trovava da tutt'altra parte, disperso in un territorio ai confini dell'universo, tenuto in contatto con loro solo grazie alle sottilissime antenne di Mirai Re Kaioh. 
«Non è mica colpa mia se ci è voluto un po' di tempo per analizzare questo libro» .
«BASTA! Piantatela di litigare come una vecchia coppia di sposi e digli cosa abbiamo scoperto!» rimbombò furiosamente la voce di Mirai Re Kaioh, costringendo tutti i presenti a tapparsi le orecchie per non diventare completamente sordi. 
«Avete scoperto qualcosa?!» squittì Mirai Bulma con gli occhi luccicanti e speranzosi.
«Sì, i simboli sull'orologio dell'immagine con la quale si interrompe il testo, sono riportati sul pianeta dei Kaiohshin in una caverna segreta... ehm, storia lunga. Fatto sta che su un muro vi era rappresentato un giovane Kaiohshin affiancato da due serie di questi simboli, sotto ognuno dei quali è stato intagliato un numero preciso» spiegò con estrema accuratezza Mirai Goku, lasciando completamente sorpresi i suoi interlocutori. Essi non erano minimamente abituati a quella minuzia da parte del defunto amico; quando egli era ancora in vita, infatti, non era mai stato molto spigliato con i discorsi e le parole complicate. 
«Numeri? Quali numeri?» chiese Mirai Trunks, facendo segno alla madre di prendere carta e penna per annotarsi il responso.
«Sono due serie: 95, 29, 4412. Poi: 21, 4, 15, 33».
«E cosa diavolo mi significano?!» sbottò il principe dei saiyan con i soliti modi bruschi e poco cortesi, rimproverato poi dallo sguardo severo della compagna.
«È quello che dobbiamo scoprire, siamo sicuri che questa sarà la chiave di volta della ricerca! Aggiorniamoci in caso di novità!» rispose Mirai Re Kaioh interropendo il collegamento prima che gli interlocutori potessero aprire bocca.
Gli occhi dei tre si incrociarono furtivamente prima di scattare ognuno alla propria postazione di ricerca. Mirai Trunks riportò immediatamente le due serie di numeri sulla lavagna, iniziando a studiarle con estrema concentrazione. I due genitori le inserirono nelle ricerche del computer per cercare di trovare qualche evidenza scientifica o storica in merito, con scarsissimi risultati.


«Cos'è un "Sodafone"?» domandò ingenuamente Mirai Vegeta, scorrendo tra le pagine del web.
«È una vecchia compagnia telefonica andata in malora. Perché?»
«Tsk, niente di che. Gli stessi numeri facevano parte di un call center di quella compagnia. Ma dubito che quel Kaiohshin disegnato sul muro secoli fa abbia avuto un contratto telefonico» commentò il principe dei saiyan chiudendo svogliatamente la pagina.
Mirai Bulma lo osservò intenerita, e si rese conto di quanto quell'uomo fosse in realtà un vero e proprio alieno. Mirai Vegeta, infatti, aveva vissuto talmente pochi anni sulla Terra da non conoscere quasi nulla della storia del pianeta, della geografia, della politica o dell'attualità. Nonostante fosse una persona estremamente studiosa e meticolosa, egli aveva avuto troppo poco tempo per informarsi riguardo a quegli accadimenti.  
Le parole pronunciate da quell'uomo proveniente dallo spazio, però, fecero girare improvvisamente gli ingranaggi della mente di Mirai Trunks, il quale si girò di scatto verso il padre.
«MA CERTO! IL KAIOHSHIN!» gridò Mirai Trunks attirando l'attenzione dei genitori, allibiti dalla reazione fulminea e inattesa del figlio. «Quello disegnato sul muro è sicuramente il Dio della leggenda, colui che aveva cambiato il corso del tempo ma che è riuscito a riportarlo il ordine incontrando il tanto famigerato Padrone del Tempo. Quei numeri deve averli intagliati lui, sicuramente sono un indizio su come fare ad incontrarlo!»
«È vero, tesoro! Dev'essere sicuramente così! Ma come possono dei semplici numeri aiutarci a trovare il Padrone del Tempo?» domandò la madre avvicinandosi prepotentemente alla lavagna che nelle ore precedenti era stata più e più volte pasticciata. Le due serie di numeri ricoprivano solo una piccola parte della sua superficie. Ella si apprestò a prendere appunti sotto ad essi ma, colta da un'improvvisa epifania, si interruppe e sgranò gli occhi.
A sua volta il figlio, nel medesimo istante in cui la madre si voltò tremante verso di lui, raggiunse simultaneamente la brillante intuizione. Entrambi sorrisero compiaciuti. Mirai Bulma non avrebbe potuto essere più fiera di così del figlio del quale tanto aveva sperato che prendesse almeno un poco della sua arguzia, oltre alla forza e l'orgoglio di suo padre. Mirai Trunks schiuse leggermente le labbra, ma venne immediatamente interrotto dall'incalzante voce della madre.
«Hai capito, non è vero?».


 

[1] è rinchiuso dentro la spada estratta nel passato da Gohan, ma nell'epoca futura tutto ciò non è mai avvenuto quindi il Sommo non è mai ricomparso.
 


Angolo autrice:
Buongiorno a tutti signori e signori! 
No! Vi giuro che i numeri non portano a nessuna isola deserta e non vanno inseriti in un computer ogni 108 minuti per salvare il mondo xD
Ma allora cosa sono? Come funzioneranno? Lo scoprirete prestissimo: giovedì sarà già online il prossimo capitolo. 
Per ora vi lascio con il dubbio. Idee? 
Un abbraccio,
Eevaa
  
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