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Autore: papergirl    31/05/2017    2 recensioni
CONTIENE ALCUNI SPOILER DELLA S7!
Dalla storia:
“Vostra Grazia, è un piacere conoscervi, il mio nome è Jon Snow.”
La sua voce era roca, calma.
“Avete accettato il mio invito.. non credevo l’avreste fatto, Re del Nord” scandì il suo titolo con irrisione.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Premetto che la fanfic può contenere spoilers.

Segue alcune immagini rubate dal set e qualche piccolissimo riferimento ai leaks della S7.

 

 

A Rocky Start.

 

 

 

La Fortezza era molto più imponente di quanto Jon si aspettasse.
Il vento soffiava ininterrottamente, mentre alcuni tuoni rimbombavano nell’aria.
Dalla piccola imbarcazione ormai riusciva ad intravedere la spiaggia.
“Ci siamo” constatò Ser Davos, posandogli una mano sulla spalla.
Jon sapeva che quello era uno dei tanti modi dell’uomo per trasmettergli coraggio, ormai aveva imparato a conoscerlo e stimarlo. Difatti, senza pensarci due volte propose a lui di accompagnarlo da Daenerys Targaryen a Roccia Del Drago.
Aveva bisogno di una persona fidata e diplomatica.
La questione era abbastanza delicata e non avrebbero potuto fallire.
Da lontano Jon cercò di distinguere le figure che lo aspettavano a riva: una schiera di soldati a torso nudo, una donna e un folletto.
Stentò a crederci, ma il piccoletto aveva le sembianze di Tyrion Lannister.
“Guarda, guarda chi si rivede, bastardo” Tyrion a quanto pare non aveva perso il senso dell’umorismo, andò loro incontro porgendogli la mano.
“E’ così grazie alle tue letture sei ancora vivo.”
“Da quando ho saputo che sei stato proclamato Re del Nord non aspetto altro che sentire la tua storia, Jon Snow.”
Il Leone lo fissava incuriosito.
“Non ora” tagliò corto Jon, scrutando la ragazza poco lontana dal gruppo.
Era giovane, slanciata e con la pelle ambrata, così diversa dalle giovani che aveva visto al Nord.
“Oh lei è Missandei, la confidente della Regina.. o qualcosa del genere” gli risposte il Lannister sorridendo in direzione della ragazza.
“Tu, invece? Che ci fai qui?”
“Oh, sono una sorta di consigliere della Regina.”
Si osservano in silenzio e Tyrion parve leggergli nel pensiero.
Voleva sapere chi si sarebbe trovato di fronte da lì a poco, aveva sbagliato a trovarsi in quel luogo, confidando in una sconosciuta?
“E’ giusta, intelligente e ha un buon cuore, ho riposto tutte le mie speranze in lei” ammise senza tanti giri di parole il folletto.
Jon notò come i suoi occhi si illuminarono.
“I draghi?” gli chiese.
“Fossi in voi gli starei alla larga” scherzò il nano.
“Avanti, seguiteci” esclamò la ragazza ambrata, invitandoli a seguirla.
Il castello, se così lo si poteva chiamare, era circondato da immani mura di pietra e ovunque vi erano riferimenti alla casata dei Targaryen e al suo stemma; una volta arrivati al mastio principale la giovane confidente della Regina gli fece attendere, prima di farli entrare in una stanza rotonda dalle pareti scure.
L’attenzione di Jon fu attirata da colei che sedava poco lontano da lui.
Era impossibile non notarla: aveva dei capelli lunghi e chiari, anzi chiarissimi, quasi bianchi, e degli occhi viola, intensi e vivaci.
Era più giovane di quanto pensasse e più bella di quanto avesse mai potuto immaginare.

 

 

Daenerys non si aspettava affatto che Jon Snow fosse un ragazzo così attraente.
Tuttavia, nella sua breve quanto complicata esistenza, aveva imparato a diffidare degli uomini, soprattutto di quelli che apparentemente sembravano persone per bene.
Gli occhi scuri, profondi e malinconici del ragazzo la misero in soggezione.
Doveva dire qualcosa al più presto, ma fu lui a precederla.
“Vostra Grazia, è un piacere conoscervi, il mio nome è Jon Snow.”
La sua voce era roca, calma.
“Avete accettato il mio invito.. non credevo l’avreste fatto, Re del Nord” scandì il suo titolo con irrisione.
“Sono venuto qui di persona per parlarvi di una questione delicata” iniziò Jon.
“Avanti, parlate.”
Si accorse che il giovane diede una breve occhiata al suo consigliere prima di proseguire.
Le parve nervoso.
“Ho bisogno del vostro aiuto per sconfiggere gli Estranei, fra non molto oltrepasseranno la Barriera e inizierà lì la vera battaglia: tra i vivi e i morti. Abbiamo bisogno di unire le forze.”
Dany alzò gli occhi al cielo, sorridendo: al Lupo Bianco non mancava di certo la fantasia.
“E questi non morti come si sconfiggerebbero?” lo incalzò.
“Con il Vetro Di Drago”
“E con i vostri Draghi, Vostra Grazia” si affrettò ad aggiungere il Cavaliere delle Cipolle.
Cercò Tyrion, augurandosi che lui avrebbe condiviso la sua prossima mossa.
“Riconoscete in me la legittima erede del Trono di Spade, Re del Nord?” domandò, ostentando la sua posizione.
“Non sono qui per parlare di faccende politiche, Vostra Grazia” tagliò corto Jon, tenendo lo sguardo basso. Fu allora che lo schernì.
“Credete davvero che io non abbia nulla di meglio da fare che stare qui a sentire l’apocalisse narrata da voi? Pensate che io possa fidarmi di voi quando è riconosciuto che gli uomini del Nord hanno da sempre disconosciuto i sovrani del Sud? Inginocchiatevi e potrei pensare di spedire parte del mio esercito a Nord.”
Jon Snow rimase in silenzio, poi la guardò dritta negli occhi e lei capì all’istante.
“Non mi inginocchierò davanti ad una Regina che antepone le sue mire egoistiche al bene del suo popolo. Voi deridete i miei racconti quando avete cresciuto tre Draghi?”
Un misto di ira e rabbia la accecò, come osava parlarle con quel tono?
Stava perdendo lucidità e Tyrion parve accorgersene.
“Vedo che non sei a conoscenza, Jon Snow,  di quello che sua Maestà  ha fatto nel Continente Orientale: ha perso ogni cosa per essere lì dove è ora, la stai accusando di cose non veritiere.”
Il ragazzo abbassò lo sguardo, mentre lei riacquistò fermezza e un briciolo di calma.
“Non voglio mandare i miei uomini a morire per una guerra non loro, Jon Snow. Come posso inviare il mio esercito a Nord non fidandomi di Voi e non sapendo contro chi si combatte? Voi cosa fareste al mio posto?”
Sentì su di lei gli occhi di tutti i presenti, probabilmente nessuno si aspettava una sua risposta tanto mite, ma voleva mettere alla prova l’uomo che si trovava di fronte.
“Fossi in Voi manderei qualche vostro uomo oltre la Barriera con me, così che possiate avere la conferma dei miei racconti.”
Parlava con così tanta convinzione che quasi lei stessa l’avrebbe seguito in quel viaggio: Jon Snow non sembrava affatto un bugiardo, nonostante le sue leggende, e tantomeno un codardo.
“E se tu uccidessi i miei uomini?” lo provocò di nuovo, al che lui sorrise.
“Non riuscite proprio a fidarvi di me? Vi porterò qui una qualsiasi prova dell’esistenza di questi non morti… poi, però, avrò bisogno del vostro appoggio per batterli, i Sette Regni ne avranno bisogno” stava chiaramente invocando il suo aiuto e Dany pensò che un uomo come lui non l’avrebbe mai fatto se non fosse stato necessario.
“Maestà, non credo sia una buona idea” esclamò il suo consigliere.
“Non abbiamo altre alternative, Ser Davos” lo zittì Jon.
“Parlerò con i miei uomini ed entro domani mattina vi farò sapere.”
I due uomini abbassarono il capo in segno di saluto e si congedarono.
“A cosa stai pensando?” domandò poco dopo a Tyrion.
Era silenzioso ed era un fatto insolito per lui.
“Le storie sugli Estranei sono assurde, ma-” pensò ad alta voce il Lannister.
“- Jon Snow ne parla con una tale convinzione che diventa difficile non crederci” lo interruppe Daenerys.
“Esatto, ora capisco come è riuscito a diventare ciò che è ora, sai, mi ricorda molto suo padre” constatò il folletto.
“Il padre che ha aiutato Robert Baratheon ad uccidere il mio?” ribatté lei.
“Eddard Stark aveva un cuore nobile, voleva solo vendicare i suoi familiari. E’ stato lui ad impedire che alcuni aguzzini del Re venissero ad assassinarti qualche anno fa. Era uno dei pochi uomini che stimavo nel Continente Occidentale.”
Dany si alzò dal trono per sedersi accanto a Tyrion, fra di loro non esistevano ruoli, gerarchie, sentiva che poteva fidarsi di lui e lo stimava.
 “Ti fidi di lui?” gli chiese.
“Di Jon Snow? Fidarsi è una parola forte, diciamo che credo a ciò che dice” le rispose divertito.
Daenerys cercò di ripercorrere mentalmente le mosse del giovane ed effettivamente non era così male, ma rimaneva pur sempre un uomo, potente, e chissà che altro nascondeva sotto i panni del guerriero impavido.

 

La rocca dei Targaryen cadeva a picco sul mare e Jon non riusciva a credere alla bellezza del paesaggio a cui stava assistendo.
Ser Davos gli aveva proposto di fare una camminata fra le mura del castello probabilmente per potersi scambiare qualche parere lontani dagli occhi indiscreti dei soldati della Regina.
“Pensate che ci aiuterà, mio Re?”
“Lo spero, Ser Davos. E’ la nostra unica speranza, anche se credevo di trovarmi di fronte una persona più saggia.. e magari meno arrogante” commentò il giovane Lupo.
“I miei draghi sono molto saggi, magari posso presentarveli, Re del Nord” una voce alle loro spalle fece impallidire entrambi.
“E sono anche molto umili, non fanno affatto i difficili quando hanno fame.”
Daenerys Targaryen era a pochi metri da loro con un ghigno indecifrabile stampato sul volto.
“Non ho ancora avuto l’occasione di vederli, Vostra Grazia” disse Jon, provocandola, non badando alla chiara minaccia della Regina.
Ser Davos lo ammonì con lo sguardo, mentre Daenerys lo fulminò.
“Non vi conviene sfidarmi, Re del Nord” annunciò, avvicinandosi a lui.
Jon cercò di non farsi intimidire, ma non era affatto facile: nonostante la sua esile figura ed il viso angelico, Daenerys Targaryen riusciva a metterlo in soggezione come pochi altri.
Quella ragazza dimostrava una tale sicurezza di sé del tutto innaturale per una della sua età e qualcosa gli diceva che non stava affatto scherzando riguardo ai suoi draghi.  
“Vi chiedo perdono, non era mia intenzione sfidarvi.”
Jon si scusò, mettendo da parte il suo orgoglio per una buona causa: non poteva perdere tempo a litigare con una ragazzina insolente quando gli Estranei erano sempre più vicini.
Per di più lei era l’unica reale occasione per sconfiggerli.
La Regina fece un altro passo nella sua direzione, aveva un sorriso trionfante e Jon tentò di scacciare il pensiero di quanto fosse innegabilmente bella.
“Fate attenzione, Re del Nord, o potreste scottarvi prima o poi” lo avvisò, prima di voltarsi e lasciarlo di nuovo solo con Ser Davos.
Jon la osservò mentre camminava fiera fra le mura del suo castello e si chiese se si stesse riferendo ai suoi draghi o a dell’altro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Inizio con invocare la vostra clemenza, è la prima volta che scrivo in questa sezione e ammetto di essere parecchio intimidita.
E’ una fanfic senza pretese scritta da una disagiata che se va avanti così non ci arriva al 16 Luglio.

 

SULLA FANFIC

 

E’ ambientata nella settima stagione e racconta il tanto atteso incontro da Jon Snow e Daenerys Targaryen.
Tutto quello che ho scritto è frutto della mia fantasia, ci sono solo piccoli riferimenti alle immagini sul set a Dragonstone e alla faccenda “dell’inginocchiarsi” di Jon.
D’altra parte non è nemmeno chiaro se questi spoilers siano veritieri o meno. Staremo a vedere.
Nella storia vediamo Jon e Dany scontrarsi al loro primo incontro (da questo il titolo), hanno due personalità forti e non sanno ancora se possono fidarsi l’uno dell’altro.
Daenerys cerca di farsi rispettare fin da subito, come è nella sua indole, tuttavia Jon non vuole sottoporsi a lei, un po’ perché non ha idea di chi abbia davanti e un po’ perché il Nord ha da sempre avuto una certa indipendenza. Tuttavia, il povero Jon ha bisogno dei suoi draghi per sconfiggere gli Estranei e questo lo costringe a ridimensionare se stesso, mentre Dany non perde tempo a sfruttare questo suo vantaggio.

 
Io vi ringrazio in anticipo ed  infinitamente per la lettura e sappiate che le recensioni sono sempre ben accette.

 
PS: Può essere che a questa fanfic seguiranno altre one-shot ad essa collegate.

 
Alla prossima!

 

 

 

  
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