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Autore: DarknessGirl_95    01/06/2017    3 recensioni
È una storia di amore che Shinichi non aveva assolutamente previsto, visto che pensava di essere perdutamente innamorato di Ran, ma a rompere le scatole arriveranno gli Uomini In Nero che hanno scoperto che Shinichi non è morto, è vivo e vogliono ucciderlo a ogni costo. Come finirà tra i due fidanzatini?
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Shinichi Kudo
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era alto nel cielo ormai quando i due bei addormentati vengono svegliati dalla suoneria del cellulare di Kaito, quest'ultimo allunga la mano e prende pigramente il cellulare guardando prima l'ora. Erano le undici del mattino, solo allora realizza di aver saltato scuola e guarda la persona che lo stava chiamando. Era Aoko che era sicuramente in pensiero per lui.
-Pronto...?- sussurra mezzo addormentato al microfono del telefono, ma allontana subito il cellulare dall'orecchio a causa delle urla isteriche di Aoko.
-DOVE DIAVOLO SEI FINITO??? PERCHÉ NON SEI A SCUOLA??? È DA UN ORA CHE PROVO A CHIAMARTI!!!-
-Stai calma! Ho dormito più del solito e non ho sentito la sveglia...- spiega a voce bassa per non svegliare Conan che ancora dormiva nonostante il rumore forte della suoneria del cellulare. In realtà la sveglia non l'aveva nemmeno puntata per non svegliare il piccoletto, si era meritato davvero un bel riposo.
-Quindi tutto bene...?- chiede calmandosi la giovane Aoko.
-Si, tranquilla! Ti senti cosi sola senza di me a scuola?- la provoca il ragazzo ridacchiando mezzo addormentato.
-Ma anche no!- esclama furiosa la ragazza a sentire tali parole e gli butta giù la chiamata senza nemmeno rispondergli.
-Cosi impara!- urla imbronciata Aoko.
-Uff...che peste...- sussurra un po' seccato il giovane ladro poi si volta a guardare Conan che aveva dormito tutto il tempo.
"Con tutto questo rumore non si è svegliato, meglio cosi! Deve riposare dopo quello che gli è successo..." pensa con fare tenero mentre accarezza con una mano la fronte del bambino. Il piccolo, a sentire il suo tocco cosi dolce e delicato, apre lentamente gli occhi e sussurra guardandolo un po' stordito dal sonno.
-Kid...- sussurra solamente, era ancora nel mondo dei sogni, infatti richiude subito gli occhi ancora molto stanco. Lo squillo del proprio cellulare, però, lo desta di nuovo dal sonno e, questa volta, in modo definitivo. Risponde alla chiamata mentre Kaito lo osserva in silenzio.
-Si...?- chiede al telefono con la voce impastata dal sonno.
-Shinichi, sono il dottor Agasa! Grazie al materiale che ci ha inviato Ai sono riuscito a trovare una cura! Devo fare ancora qualche test, per domani sarà pronto!- gli spiega brevemente il dottor Agasa, a quelle parole il giovane detective pensava di essere ancora nel mondo dei sogni.
-Dice davvero? Non sta scherzando?- chiede felicissimo e l'uomo gli conferma tutto, la cura definitiva era presto pronta e lui sarebbe tornato adulto. Sotto gli occhi di Kaito, Conan parla con il dottor Agasa e infine chiude la chiamata.
-E cosi tornerai adulto?- chiede quasi sicuro della risposta del giovane detective, era contento perché presto avrebbe rivisto il volto di quel "dannato" detective liceale che gli dava da sempre la caccia.
-Già! Non vedo l'ora!- esclama il bambino cercando di non farlo notare, ma era davvero felice.
-La prima cosa che farò sarà raccontare a Ran tutta la verità! Speriamo che mi perdoni per averle mentito...se mi perdonerà gli confesserò tutti i sentimenti che provo per lei!- conclude mentre Kaito, a sentire le ultime parole, si paralizza leggermente turbato.
"Shinichi...tu...la ami...davvero...?" pensa malinconico mentre i suoi occhi si velano di un sottilissimo strato di lacrime, ma non voleva piangere, non di fronte alla persona che era entrata nel suo cuore lasciando un segno indelebile. Si avvicina a Conan di più mentre esso lo guarda notando che fosse turbato, ma non capendo il perché.
-Kaito, stai ben...- chiede il bambino ma viene interrotto dall'unione delle sue labbra a quelle di Kaito.
"Cos..." cerca di pensare lucidamente a quello che sta succedendo mentre il giovane ladro gli blocca i polsi sopra alla testa con una mano e con l'altra gli alza piano la maglietta accarezzando il petto di quel piccolo moccioso. Dopo qualche minuto molla la presa sui suoi polsi mentre scende con le labbra sul collo.
"Shinichi...io..." cercava di pensare, di fermarsi e restare lucido ma un sentimento tra amore e dolore invadeva il suo corpo, il suo cuore. A fermarlo fu il sonoro schiaffo ben assestato di Conan, ora che aveva le mani libere aveva potuto ribellarsi e corre via con le lacrime che gli percorrevano il volto. Perché doveva succedere a lui? Non era gay! Corse a casa, quella di Agasa, ma ancora prima che l'uomo potesse dire qualcosa si chiuse nella camera degli ospiti e si buttò sul letto sconvolto da ciò che era appena successo. Tremava, aveva paura, il cuore gli batteva cosi forte da potergli uscire dal petto. Non riusciva a capire le sue emozioni e questo lo faceva piangere, anche senza volerlo.

Intanto Kaito era rimasto da solo, con lo sguardo perso nel vuoto e un unico pensiero per la testa: aveva perso quella poca amicizia che aveva costruito con lui. Ne era sicuro, anzi! Era certo che ora lo odiava ed era meglio cosi, pensava davvero che lui avrebbe ricambiato...? Solo uno sciocco avrebbe potuto pensare a un finale roseo. Lui avrebbe presto realizzato tutti i suoi sogni e a Kaito questo doveva bastare, voleva solo vederlo felice.
-Andrà tutto bene...- disse tra se e se mentre rimane seduto sul letto e accavalla le gambe iniziando a pensare al prossimo furto, doveva andare avanti con la sua missione e lasciare da parte dei sentimenti che mai sarebbero stati ricambiati. Cosi si mette al lavoro per vedere di un nuovo furto.

Erano passati un paio di giorni, Agasa aveva informato Ran che i genitori di Conan erano venuti a prenderlo per portarlo con loro all'estero. In questo modo, Conan aveva smesso di esistere e Shinichi finalmente esce di casa con il suo vero corpo, quello di un giovane liceale. Quanto gli era mancato il suo corpo e non vedeva l'ora di vedere che faccia avrebbe fatto Ran. Poverina...non l'aveva nemmeno salutata sotto la forma di Conan. Ma appena provò a pensare a lei in modo romantico, gli si sovrappone un altro volto.
"Ma cosa...?" pensa sorpreso e scuote la mano davanti al volto per scacciare tali pensieri. Non doveva pensare a quel maniaco, ormai era successo quello che era successo e, forse, lui lo odiava per lo schiaffo che gli aveva dato. Ora doveva solo pensare a rimettere in sesto la sua vita, a partire da Ran. Visto che oggi non avrebbero avuto scuola, va verso la casa di Goro. Mentre cammina, passa accanto a due ragazze che parlano tra di loro.
-Hai sentito la notizia? Pare che Ladro Kid abbia un bel rivale, ovvero Kaito Kuroba, un mago di tutto rispetto!- esclama una delle due ragazze all'altra tutta contenta, sarebbe stata una battaglia epica e nessuna delle due se la sarebbe persa.
"Kaito Kuroba contro Ladro Kid? Ma se sono la stessa persona...?" pensa leggermente preoccupato per quello che aveva sentito ma poi scuote la testa. Perché doveva preoccuparsi tanto per colui che gli aveva rubato il suo primo bacio? Era stato crudele e non lo avrebbe perdonato facilmente. Ma mentre pensava a lui, cambiò strada andando verso la casa di Kaito.
"Perché sono qui...?" si disse tra se e se mentre suona il campanello rassegnato. Forse voleva essere lui a catturarlo. Rimane ad aspettare fuori dalla porta a testa bassa per circa cinque minuti, si vergognava un po' per averlo schiaffeggiato e forse lui era arrabbiato. Fa per andarsene ma la porta finalmente si apre, da essa fa capolino la testa con capelli i capelli completamente disordinati e gli occhi da sonno.
-Ciao, scusami se non ho risposto subito ma era tutto in disordine! Stavo sistemando...- inventa una scusa Kaito guardandolo, in realtà lo aveva visto attraverso lo spioncino della porta e aveva sistemato in fretta il più del disordine.
-Sei arrabbiato con me...?- chiede rimanendo di spalle e guardandolo con la coda dell'occhio mentre Kaito gli cinge le spalle con le braccia e lo stringe a se, non voleva che se ne andasse. 
-Perché dovrei...? Me lo sono meritato...entra pure...per favore...- disse con flebile voce il giovane ladro mentre appoggia la testa sulla spalla di lui. Shinichi non ha molta altra scelta, il suo cuore inizia a battere all'impazzata. La tenerezza di Kaito in quel momento superava ogni confine cosi decide di entrare. Entra velocemente staccandosi dal ragazzo e sedendosi subito su una sedia in sala.
-Possiamo essere...di nuovo amici...?- chiede, non voleva perdere il loro rapporto di amicizia, o più semplicemente non voleva perderlo. Kaito fa un amaro sorriso e annuisce mentre si va a sedere accanto a lui.
-Come mai da queste parti...?- chiede un po' sorpreso per la sua visita cosi improvvisata.
-Ho sentito del tuo prossimo furto...come pensi di fare???- chiede preoccupato per lui, voleva essere lui a poterlo catturare.
-Mi hanno incastrato...non avevo molta scelta! Hanno anche cercato di trovare Conan ma non lo hanno trovato!- spiega in breve l'amico ma cerca subito a tranquillizzarlo.
-Tranquillo, troverò un modo per scamparla anche questa volta!- esclama mentre Shinichi era perso nei suoi pensieri. Voleva aiutarlo, ma come?
-A volte vorrei saper fare qualche magia...proprio come te...- ammette un po' imbarazzato e lo osserva, in realtà aveva un piano ben preciso e lo avrebbe messo in atto, con o senza il suo consenso.
-Mi ci vedi a fare una magia???- chiede facendo una lieve risatina, voleva tirarlo un po' su di morale.
-Se vuoi ti posso insegnare...- si propone spontaneamente Kaito mentre sorride, era cosi dolce a volte. Stava cercando di rallegrarlo e un po' ci era riuscito.
-E comunque non ti ci vedo proprio a fare le magie difficili che faccio io!- esclama ridendo mentre batte una mano sulla spalla del ragazzo, però lui ha messo il muso alle sue ultime parole.
-Guarda che se voglio, posso anche sparire proprio come fai tu!- esclama imbarazzato per la situazione che si era creata.
-Ci manca solo che prendi il mio posto! Mi faresti fare una delle peggiori figure che peggio non si può!- scherza Kaito ma il giovane detective sembra prendersela molto per queste ultime sue parole, tanto che si alza di scatto.
-Vuoi davvero vedere cosa sono capace di fare...???- esclama irritato e si volta a guardarlo.
-Vedremo che figure ti farò fare!- alza la voce arrabbiato e va verso l'uscita ma Kaito gli afferra il polso.
-Che hai intenzione di fare?- chiede preoccupato il ladro guardandolo ma lui si allontana.
-Non devi preoccuparti! Ciao!- va via velocemente irritato e chiama Agasa.
"Che avrà per la testa quel ragazzo? Non fare nulla es sciocco Shinichi, non potrei sopportarlo!" pensa guardandolo andare via.

Non si videro per giorni, Shinichi non era più uscito di casa quindi nessuno sapeva del suo ritorno e quando usciva di casa si travestiva per non farsi riconoscere da nessuno, specie da lui. Aveva deciso di aiutarlo e Kaito non glielo avrebbe impedito, ma per far questo si era allontanato da lui perché sapeva perfettamente che il suo ladro sapeva leggergli dentro anche senza parlarsi e avrebbe capito le sue intenzioni.
Finalmente arrivò la notte del furto, Kaito era già fuori da casa sua, pronto per andare al museo dove si sarebbe tenuto il furto. Era già successa una cosa simile ma a sostituirlo c'era stata quella strega, ora non aveva nessuno. Sarebbe stato molto più difficile e avrebbe voluto Shinichi accanto a se ma ultimamente non si era fatto più vedere in giro. 
Mentre era immerso nei suoi pensieri, sente il campanello suonare e va ad aprire, era Aoko che era venuta a prenderlo.
-Andiamo pure...- disse solamente oscurando lo sguardo mentre le passa accanto senza nemmeno salutarla. Sale in macchina e pensa a come sarebbe finita quel giorno, era un po' preoccupato effettivamente e la distanza da Shinichi non migliorava la situazione e il suo stato d'animo un po' agitato.  La macchina corre nel museo dove si sarebbe tenuto il furto, era pieno di poliziotti e vengono tutti controllati dal padre di Aoko. Infine entrano e subito si guarda intorno, la prima cosa che nota però è un poliziotto che assomiglia incredibilmente a Shinichi che passa per il corridoio. Appena va a vedere se fosse lui davvero, non trova nessuno. Era come scomparso, eppure non c'era una via di uscita se non la finestra della stanza più vicina ma avrebbe dovuto vederlo entrare. 
-Kaito, tutto bene...?- chiede Aoko poi le si illuminano gli occhi.
-Hai per caso già individuato Ladro Kid???- chiede mentre il giovane ladro annuisce lentamente solo per farla contenta.
-Mi sembrava uno dei poliziotti, ma è sparito in questo corridoio...- spiega brevemente mentre Aoko avverte subito il padre che tra i poliziotti potrebbe esserci il loro bandito.
"Ma come è possibile che sia lui...? Non è capace di certe magie...oppure..." pensa mentre guarda le ore, era quasi l'ora del furto. Mancava meno di un minuto, doveva sbrigarsi. Prima ancora di poter pensare a qualcosa, sente lo scatto di un paio di manette. Era Hakuba che lo aveva ammannetato a lui con grande velocità.
-Sei ancora convinto che sia io?- chiede sorridendo, cercava di nascondere la sua agitazione. Meno di trenta secondi all'ora che aveva stabilito, non ce l'avrebbe mai fatta.
-Meglio tenerti d'occhio!- risponde con fare arrogante il detective inglese mentre lo trascina nella sala. Si sente l'orologio scoccare le dieci precise, di Ladro Kid nessuna traccia.
"Sono spacciato...!" pensa chiudendo gli occhi. Dal soffitto iniziano a cadere delle palle di finto vetro, erano tutte colorate e questo spettacolo affascinò per qualche secondo i presenti, quanto basta per Ladro Kid a fare la sua comparsa, aveva sul volto una mascherina. Kaito lo guarda più che sorpreso, poi guarda le palline colorate, per quanto belle sono, capisce subito il pericolo.
-Tappatevi la bocca, non respirate!- urla portandosi un fazzoletto alla bocca, cosi come il detective inglese, che aveva capito anche lui il pericolo. Per tutti gli altri fu troppo tardi, caddero a terra addormentati.
-Aoko!- chiama subito preoccupato poi si volta a controllare la gemma ma la teca era già vuota, Ladro Kid era scomparso e, con lui, Hakuba.
"Dannazione! È nei guai!" pensa preoccupato e cerca un luogo sicuro in cui cambiarsi per intervenire.
Intanto il finto Ladro Kid stava correndo velocemente per strada cercando ogni trucco possibile per seminare quel maledetto detective inglese, ma lui era più intelligente del previsto.
"Non pensavo che avesse un avversario cosi temibile!" pensa cercando di stare calmo e salta su un albero. Mentre salta di ramo in ramo con sotto il detective, scivola mettendo male il piede e cade in un cespuglio. Fortuna che il detective non si accorge del punto in cui era caduto e va oltre.
"La caviglia..." pensa sfinito mentre si toglie il cappello e la parrucca rivelando la sua vera identità. Chiude gli occhi, era davvero privo di forze per aver corso tanto, quel detective non mollava mai, neanche quando sapeva di aver perso.
-Kaito...- sussurra mentre si addormenta, aveva tanto sonno.
"Shinichi, dove ti sei cacciato?" pensa sotto le vesti di Ladro Kid il giovane Kaito mentre lo cerca per strada, nei parchi e ovunque gli venisse in mente di controllare. Dopo ore di ricerca, lo trova in un piccolo boschetto.
-Shinichi!- esclama mentre lo prende in braccio, era freddo come il ghiaccio. Lo riporta subito a casa, era felice di averlo ritrovato e che lo aveva aiutato. Lo stende sul letto con delicatezza e lo copre fino al mento con coperte pesanti.
"Grazie...piccolo mio!" pensa davvero grato mentre gli accarezza il volto dolcemente.






//lo so, è da un bel po' ma non sapevo più come andare avanti! In compenso vi ho fatto un capitolo più lungo del solito, spero vi piaccia. Al prossimo capitolo! Ciao!
  
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