Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Old Fashioned    01/06/2017    19 recensioni
Siamo nell'India coloniale di fine ottocento. Il tenente Eldred Grosvenor dei fucilieri di Sua Maestà è prigioniero dei thug e sta per essere sacrificato alla dea Kali per mano di un maharaja traditore alleato con l'Impero Russo. Ma i thug non erano stati debellati quarant'anni prima dal generale Sleeman? Chi è stato a far riprendere loro l'antico vigore e a fomentarli contro l'Impero Britannico? Chi è la misteriosa spia dello Zar che sta finanziando il Movimento Indipendentista Indiano? Ma soprattutto: riuscirà il nostro tenente a salvare la pellaccia?
Prima classificata al contest "Dire Circumstances" indetto da Sagas sul forum di EFP.
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Grosvenor'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6

Il tenente Grosvenor emise un sospiro di soddisfazione. Alla fine il gin era riuscito a berlo, debitamente mescolato all’acqua tonica, perlomeno tutte le volte che era riuscito a eludere a sorveglianza del dottore che aveva curato le sue numerose ferite.
L’aveva anche offerto al tempio di Sri Ganesha, più o meno nelle quantità promesse, ma dopo i primi tre giorni di sbronza collettiva di tutti i sacerdoti e i fedeli gli era stato fatto sapere che il supremo Vighnesvara* era soddisfatto della sua donazione e considerava perfettamente ripagato tutto l’aiuto che aveva ritenuto di fornirgli nel corso della missione.
Si allungò sulla chaise longue e ordinò al cameriere il terzo gin tonic del pomeriggio, già pregustando il tintinnio che avrebbe prodotto il ghiaccio nel bicchiere mentre il ragazzo glielo portava.
Il circolo ufficiali di Calcutta era decisamente un posto piacevole. Si trattava di un gioiello di architettura Moghul del diciassettesimo secolo contornato da splendidi giardini. Dietro l’edificio principale, proprio al limitare di una macchia di cespugli fioriti, c’era un porticato tutto di marmo bianco, sostenuto da eleganti colonne, con magnifici archi polilobati che gli avevano sempre ricordato delle fette di cheddar con l’impronta di un morso.
Quel luogo era prediletto dagli avventori in quanto ombroso e ventilato, e spesso attraversato da refoli d’aria carichi dei profumi del giardino. Ogni tanto poi arrivavano dei buffi macachi che cominciavano a strillare e a fare salti, e se si buttava loro qualcosa da mangiare potevano rivelarsi molto divertenti.
Normalmente gli inservienti li scacciavano, ma loro erano furbi e si nascondevano tra le fronde, poi tornavano fuori una volta passato il pericolo.
Puoi avere il mango, ma non ti azzardare a toccare il mio gin tonic,” disse il tenente a una scimmia che lo stava scrutando da sotto un cespuglio.
L’animale lo fissò con i suoi occhi ambrati ed emise un ciangottio interrogativo.
Mango: sì. Gin tonic: no,” chiarì il tenente.
La scimmia si avvicinò adagio. Grosvenor prese una fetta di polpa arancione da un piattino e gliela tese. Il macaco dapprima lo osservò dubbioso, poi allungò una zampa, afferrò il frutto e scomparve fra le piante.
Bravo,” approvò il tenente, poi si sistemò meglio la fasciatura sulla fronte. I punti non glieli aveva dati Jenkins, ma forse col senno di poi sarebbe stato meglio che lo avesse fatto. Di sicuro il sergente avrebbe avuto la mano più leggera del dannato segaossa scozzese che si era occupato di tutti i suoi numerosi danni. Ricordava ancora con orrore il momento in cui gli aveva strizzato il torace come una maledetta cornamusa per individuare le costole fratturate.
Assorto nei suoi pensieri e nell’assunzione del gin tonic, si addormentò.

Lo svegliò dopo un tempo imprecisato il cameriere scuotendolo gentilmente per una spalla. “Sahib, il Governatore chiede di voi,” gli disse sottovoce.
Il Governatore?” fece eco Grosvenor ancora mezzo addormentato, ma il cameriere non ebbe bisogno di ripetere: l’alto funzionario in persona stava percorrendo il porticato per raggiungerlo, in compagnia del colonnello Wilson e di altri ufficiali superiori che non conosceva. Il generale Harris non era presente.
Si alzò faticosamente. Avendo alcune costole fratturate, ma soprattutto il braccio destro al collo, non diede di sé il migliore degli spettacoli.
State comodo, tenente,” gli raccomandò Wilson notando il suo disagio, “il Governatore ci teneva a ringraziarvi di persona per tutto ciò che avete fatto.”
Per una volta nella vita che ne aveva la possibilità, Grosvenor fece il modesto. “Oh, beh, niente di che, in fondo. Una cosetta per rompere la routine.” Poi, dopo una pausa: “Comunque mi fa piacere che abbiate apprezzato.”
Ragazzo mio, siete stato eroico,” gli assicurò con calore il funzionario, stringendogli la mano sana fra le sue. “Le informazioni che ci avete fornito sono state preziose, senza contare che mi avete salvato la via.”
Oh, no. Davvero niente di cui valga la pena parlare. E poi abbiamo avuto la fortuna di trovare un elefante, quello ha facilitato di parecchio le cose. A proposito, sta bene Sarkesh?”
Il colonnello gli rispose: “Gode di ottima salute. Se ne sta occupando il vostro sergente, anche perché pare che non si faccia avvicinare da nessun altro.”
È un animale piuttosto selettivo.”

Rimasero un altro po’ a parlare della missione e delle informazioni circa i thug e il tradimento del maharaja di Barhdaman. Mentre stavano conversando, arrivò un cameriere con vassoio d’argento su cui si trovava un pacchettino confezionato come un regalo. “Per il sahib Governatore,” annunciò con un inchino.
Il colonnello aggrottò le sopracciglia. “Chi l’ha portato?”
Una memsahib della Lega per la Temperanza. Ha detto che è un regalo per il sahib Governatore.”
Grosvenor arricciò il naso con disgusto e fissò la strana confezione senza far mistero del proprio sospetto: nulla di buono poteva provenire da chi osteggiava il consumo di alcol.
Il Governatore aprì la scatoletta e subito fece un sorriso. “La mia bussola!” esclamò.
Il tenente drizzò immediatamente le orecchie. Gli tornò in mente l’ultima frase che aveva udito prima di svenire: Qualcuno ha visto la mia bussola?
Con una manata fece cadere a terra il piccolo contenitore. “Non toccatela!” urlò.
La bussola rotolò sul pavimento in un imbarazzato silenzio. Non successe niente, non esplose e non emise gas mortali. Rimase lì immobile. Tutti cercavano di guardare altrove, il colonnello Wilson tossicchiò a disagio.
Nella generale riprovazione arrivò una scimmia, vide il piccolo oggetto luccicante, se ne appropriò e scomparve con la velocità di un lampo.
La bussola…” provò a dire Grosvenor, non più tanto sicuro di aver fatto la cosa giusta. “Ne avevate parlato nel vostro studio...”
La scimmia intanto si stava arrampicando su un albero con il suo tesoro.
Il Governatore lo fulminò con uno sguardo omicida. “Quella bussola era un ricordo di valore inestimabile!” lo rampognò, “È, o meglio era l’oggetto più caro che possedevo, me l’aveva donato mio padre sul letto di morte, e ora grazie a voi è perso per sempre!”
Nel bel mezzo della reprimenda, tutti furono distratti da un tonfo seguito dal suono di qualcosa di metallico che rotolava: si girarono verso la provenienza del rumore e videro la scimmia morta stecchita sul pavimento. La bussola stava esaurendo la sua inerzia sulle piastrelle di marmo.
Era avvelenata!” esclamò il colonnello Wilson nel silenzio generale.
Grosvenor assunse la stessa espressione di Barrett: gli mancava solo l’aureola. “Non c’è bisogno che vi scusiate, signore,” disse magnanimo, “capisco che il valore affettivo dell’oggetto possa avervi fatto dimenticare la cortesia per cui siete famoso.”
Ci fu un secondo giro di sguardi imbarazzati, questa volta tutti evitavano di guardare il Governatore.
Il tenente, noblesse oblige, prese un tovagliolo, raccolse con quello la venefica reliquia e la consegnò al legittimo proprietario, che bofonchiò qualche parola di ringraziamento.

Riuniti in una bettola per la bassa forza dall’evocativo nome di ‘Secchio Sfondato’, Grosvenor, Jenkins, Thayes e Barrett si stavano godendo alcune pinte di birra. Dalla finestra ogni tanto entrava la proboscide di Sarkesh, accomodato nel giardinetto sul retro, con il duplice scopo di controllare che il beneamato sergente fosse ancora al suo posto e di pescare qualche ortaggio da un cesto che avevano fatto portare apposta per lui.
Non troppi, se no ti viene mal di pancia,” gli raccomandò il sottufficiale.
Da fuori provenne un brontolio.
I primi momenti di quella riunione erano stati caratterizzati da un atteggiamento di profonda serietà: avevano ricordato i compagni caduti e avevano brindato in loro onore.
Purtroppo, però, col protrarsi dei brindisi il rigore marziale si era pian piano sfaldato e i quattro erano finiti a scambiarsi battute e pacche sulle spalle come vecchi amici.
E quindi, signore, alla fine quel figlio di buona donna di un russo aveva avvelenato la bussola del Governatore?” chiese Jenkins.
Grosvenor annuì. “L’aveva rubata. Gliel’ha recapitata travestito da donna qualche giorno dopo, confezionata come un regalo da parte della Lega per la Temperanza.”
Tutti manifestarono la loro disapprovazione, persino Sarkesh. Infine Thayes brontolò; “Lega per la Temperanza, puah! Non mi sono mai fidato della gente che non beve.”
Nemmeno io,” rispose Grosvenor, “e credo che questa sia stata la fortuna del Governatore. Se per caso O’lim avesse scelto come mittente per il suo pacco una distilleria di gin, avremmo celebrato le esequie.”









* “Signore degli ostacoli”, uno degli appellativi di Ganesha.







PICCOLO ANGOLO DELL’AUTORE: E così siamo giunti alla fine di questa avventura. Ringrazio tutti voi che mi avete seguito, chi mi ha commentato, chi mi ha messo in qualcuna delle sue liste, ma anche chi si è solo fermato a leggere e mi ha regalato un po’ della sua attenzione.
È stato molto bello percorrere l’India misteriosa insieme a voi seguendo le gesta di quattro improbabili militari inglesi e un elefante.
E ora vado a bere un gin tonic anch’io!^^
   
 
Leggi le 19 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Old Fashioned