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Autore: Watashiwa    02/06/2017    10 recensioni
Spyro: Play Station Saga
Raccolta di sette drabble sui personaggi della trilogia di Spyro, con i peccati capitali utilizzati come prompt per creare varie idee centrate sui loro caratteri.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PREMESSA INIZIALE (E CONSIDERAZIONI PERSONALI)
Eccomi approdato anche sul fandom di Spyro, altro gioco della mia infanzia!
Ho praticamente consumato la trilogia fin dai miei primi anni di vita e credo che sia una delle mie preferite per quanto riguarda i giochi della Play Station in generale (premetto che non sono un grandissimo esperto videoludico, ma comunque è sempre una conoscenza, no?).
Ho pensato a qualcosa di semplice e di simile a certe opere che pubblicavo alle origini, sperando di aver comunque confezionato un buon tributo, dato che accostare un peccato capitale con un singolo personaggio qui non è stato affatto facile.
Voglio aggiungere anche questo: mi rendo conto che l'idea di pubblicare delle drabble sui peccati capitali non sia qualcosa di originalissimo, difatti potete trovare anche altre fanfiction gestite in questo modo. 
Per questo metto le mani avanti, non voglio risultare originale ma non ho plagiato nessuno, ero e sono consapevole che probabilmente qualcuno l'avrebbe giostata similmente ancor prima che mi iscrivessi sul sito (!).
L'unica differenza è calar al meglio (si spera) questi piccoli prompt nelle vicende che accadono ai personaggi di Spyro!
Spero che il tutto vi piaccia e... nient'altro, buona lettura.


 


 
• Superbia
Gnasty Gnorc era rimasto irrimediabilmente solo: senza più il controllo del suo mondo e i suoi fidi scagnozzi che gli proteggevano le spalle, cominciò a comprendere quanto fosse diventata insignificante e miserevole la sua esistenza.
Un giorno vide un volantino di un piccolo dinosauro chiamato Ripto, nel quale veniva spiegato che avrebbe voluto organizzare volentieri un summit per parlare di un’emergenza mondiale, rappresentata da uno scadente disegno di un draghetto viola con delle ali dorate che riconobbe subito: era Spyro.
Tutto ciò che voleva era organizzare una vendetta, ma cosa avrebbe pensato l’alleato una volta giunto nella sua dimora?
Meglio morire, piuttosto che diventare l’asservito del primo malcapitato di turno!

 
 
• Lussuria
Il Professore era uno studioso rispettato da chiunque lo avesse mai incontrato: in fin dai conti era una semplice talpa, ma l’intelligenza che poteva vantare era incredibile e bastava questo per essere apprezzato dai suoi amici.
Passare momenti da solo gli permetteva di dedicarsi alle sue invenzioni e ai suoi passatempi preferiti, tuttavia c’era qualcosa di strano che talvolta succedeva, che non necessitava dell’intervento di qualcuno per essere combattuto e momentaneamente sconfitto.
Era quasi un bisogno necessario, che ogni tanto faceva capitolino dentro di lui e soddisfaceva al buio, godendosi quei minuti pacifici che coincidevano ad un lieto piacere.
La questione del pisello magico doveva restare privata per ovvi motivi.

 
Avarizia
Riccone era un animale dal fiuto sopraffino per gli affari, riusciva a concludere tutto con parole melliflue, subdole e convincenti per ogni suo acquirente.
Alla fine la cosa importante era ottenere quelle preziose gemme da spartire con se stesso, fregandosene altamente se aveva ridotto all’osso il malcapitato.
Non era cattivo, semplicemente non era più affar suo una volta che quei tesori scivolavano dritti nella saccoccia che portava quotidianamente con sé.
I suoi clienti preferiti erano quelli misericordiosi ed ingenui: così pieni di spirito eroico e disposti a tutto, pronti a riempirgli tempestivamente le tasche.
O almeno, questo fino a quando uno di essi lo prese sonoramente a cornate nel didietro!


 
Invidia
I Mondi Dimenticati erano un regno florido e invidiabile: la natura era rigogliosa, le foreste emettevano tra le note più dolci e cosa più incredibile, draghi e maghi erano in ottimi rapporti, convivendo in pace ed aiutandosi nei momenti difficoltosi.
La Maga era semplicemente un’apprendista, studiava intensamente affinché potesse essere la migliore nel suo campo, si esercitava quasi sempre en plein air per poter essere una spanna sopra i suoi compagni.
Ma ogni volta che alzava lo sguardo mentre tornava a casa, scorgeva sempre dei draghi che pattugliavano la zona: erano così alti, possenti, dalle ali vigorose: non li soffriva.
Quanto avrebbe voluto bandirli, loro e la loro imperante superbia!


 
IRA
«UN DRAGO? AVETE PORTATO UN DRAGO AD AVALAR?! IO ODIO I DRAGHI!»
Ripto non poteva sopportare che la resistenza avesse escogitato quel piano così meschino per affrontarlo: erano davvero disposti a tutti pur di sconfiggerlo?
Anche il solo vedere quelle creature spregevoli era sinonimo di forte disgusto; in più non reggeva il fatto che qualcuno volesse contrastarlo, mettendo in dubbio la sua superiorità.
L’avrebbero pagata cara tutti quanti, nessuno escluso!
Sbraitava e intimava loro di rovinarli una volta per tutte, ordinando a Crush di schiacciarli con la sua massiccia clava, per poi prendersela rabidamente per la stupidità di Gulp.
Perché il mondo metteva sempre alla prova la sua vacillante pazienza?


 
• Accidia
Spyro si era guadagnato, con le sue gesta valorose ed eroiche, la fama dell’eroe sempre disponibile, nel posto giusto al momento giusto.
Per lui e Sparx non era un problema volare da un portale all’altro perché, la maggior parte delle volte, erano lì per un obiettivo da raggiungere e portare a compimento.
Ma era possibile che gli abitanti fossero così negligenti nel risolvere i loro problemi una volta messo piede nel loro territorio?
Uno si incaricava di spiegare la situazione e a parte quelli imprigionati, perché i restanti non studiavano l’avversario e attuavano una rivolta con le loro forze?
A volte Spyro pensava che fosse dotati d’un’intelligenza artificiale di dubbio gusto.


 
• Gola
Per Sparx seguire Spyro nelle sue scorribande non era facile: oltre a proteggerlo costantemente da nemici forzuti quanto idioti, doveva pensare anche a un qualcosa che non sarebbe mai riuscito a colmare.
Quando il draghetto sentiva quel ronzio che durava per più di tre secondi, non poteva fare nient’altro che fermarsi, abbrustolire l’animaletto di turno e vedere l’amico rincorrere per breve tempo quelle creature così variopinte e innocenti quali le farfalle.
La libellula ne andava ghiotta, non riusciva a farne a meno e molte volte aveva interrotto il suo fido compagno nelle sue ricerche solo per il piacere di riempirsi lo stomaco.
Un segreto da mantenere per un incolmabile appagamento.



 

 
 
 

 
 

 
 
 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
   
 
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