Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: pepper snixx heat    02/06/2017    0 recensioni
Demons, una raccolta di storie SwanQueen con sottofondo la canzone degli Imagine Dragons.
Dala prima storia:
Il clima del Maine non si poteva dire un clima clemente per le stagioni fredde, quando l'inverno arrivava impetuoso, la neve iniziava a scendere, mischiandosi a ghiaccio e nevischio, ricoprendo di uno spesso strato bianco e scivoloso tutta la città.
Il primo inverno che passò a Storybrook nel Maine fu terrificante, nella Foresta Incantata nevicava e faceva freddo, ma c'erano i domestici che accendevano i camini per tenere caldo il castello, e quando si usciva c'erano de pesanti vestiti fatti di pelliccia. In America invece aveva vestiti leggeri, fin troppo, lanciando la maledizione non aveva messo in conto molte cose, così si ritrovò con un vestito leggero durante il primo gelo. Quel giorno però, la prima volta, passò un intera giornata a scoprire le gioie dello shopping.
Adesso mentre era nel suo ufficio iniziò a nevicare. Un lento e regolare cadere dei fiocchi di neve.
...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

And the cards are fold

 

 

 

Il disco continuava ad andare, due ragazzi lo guardavano ammaliati, Emma era l'unica in tutta la città di Storybrooke ad avere ancora un lettore CD, soprattutto un lettore CD funzionante.

Era rimasta solo lei, solo lei tutta la generazione di adulti che avevano visto l'evolversi di Storybrooke, l'ultima che aveva visto la foresta incantata, l'ultima della generazione magica.

I suoi nipoti, quando andavano a trovarla, ascoltavano i racconti di quei tempi che sembravano remoti e lontani.

Emma era l'ultima rimasta.

Gli altri erano tutti morti, alcuni uccisi durante le guerre, altri di malattia e altri ancora erano semplicemente invecchiati.

Erano passati 65 anni da quando era arrivata a Storybrooke sopra un vecchissimo maggiolino giallo, era andato a vederlo cinque anni prima, durante il sessantesimo anniversario della rottura della maledizione, era al museo di Storybooke, insieme al suo giubbotto rosso, la collana d'oro di Regina, la spada di suo padre e altri oggetti che vennero usati in quella che venne definita l'era magica.

Dopo l'uccisione del Mago, dopo l'uccisione di KraVen, iniziò il periodo di pace.

La pace era decisamente diversa da ciò che si si aspettava, almeno per Emma.

SI era abituata ad una vita avventurosa, e per quanto se ne lamentasse, tornare a quella vita fatta di routine e famiglia era stato più difficile del previsto.

Il lavoro, la casa e la famiglia.

Lavoro, casa e famiglia.

Lavoro. Casa. Famiglia.

Da allora aveva vissuto una vita perfettamente normale.

I ragazzi le chiesero nuovamente di raccontare la sua vita, come sempre, come ogni volta non la lasciavano andare oltre la fine della magia.

Eppure era proprio lì che iniziò la disfatta.

Quando la testa del mago cadde toccò terra, fu l'inizio della fine.

Come ogni volta, chiese all'infermiera di prendere una penna per scrivere la lista de nomi. Aveva iniziato 50 anni prima, dopo la prima morte.

Gli esseri magici furono i primi a morire.

Grenny morì alla veneranda età di 95 anni, strano pensare che non era molto distante da quella che aveva lei in quel momento, aveva sempre visto la signora Lucas come una donna anziana, e ora era lei la “nonna del villaggio”.

E molti nomi a seguire in quella lista.

Ruby.

Rumple.

Belle.

David.

Morirono amici, parenti, e sconosciuti, questo la faceva impazzire. Henry, il suo bambino, ormai era cresciuto, si era appena sposato, e aveva deciso di trasferirsi lontano in Europa per far stare la sua famiglia il più lontano possibile dal mondo magico.

Aveva riso.

Aveva riso quando suo figlio l'aveva avvertita che sarebbe diventata nonna.

Nonna. Non era stata una brava madre, ma sperava che i nipoti avessero una buona opinione di lei, purtroppo non li vedeva quanto avrebbe voluto. Forse era un bene che abitassero lontano, magari in quel modo sarebbe stato molto più facile, i nipoti non avrebbero assistito ai suoi disastri.

Mary Margaret.

Blue.

Archie.

August.

Aveva pianto a tantissimi funerali, troppi. Alcuni di loro erano quasi felici di lasciarsi andare. Killian era malato da tanto tempo, e si è lasciato morire in mare. Fu quello il suo funerale, la nave partì e nessuno ne seppe più nulla, fino a due mesi dopo, quando la Jolly Roger Seconda fu trovata alla deriva completamente abbandonata, solo una bottiglia di rum rovesciata nella cabina del capitano.

Morto come capitano della sua nave. Morto in mare.

Thinkerbell.

Mulan.

Ashley.

Philip.

Era stata lei a consolare figli, mariti, moglie e parenti. Lei era sempre lì, a lasciare alle persone addolorate una spalla su cui piangere.

Grumpy.

Aurora.

Chrisopher.

Whale.

Era rimasta sola, tutte le persone che erano lì quando quel suo vecchio maggiolino superò il confine di Storybrook, se ne erano andate.

Ma i bambini non volevano sapere quelle storie.

Volevano sapere di quando Emma aveva spezzato la maledizione di Regina.

Quando Regina era diventata la salvatrice ed Emma l'oscuro.

Quando Emma era andata nella Foresta Incantata e Regina aveva sconfitto sua sorella.

Quando la famigerata Evil Queen era morta e la salvatrice si era nascosta a piangere il giorno del suo funerale.

Regina.

Regina se n'era andata.

Regina era morta.

Regina.

 

 

 

I bambini avrebbero ascoltato un'altra storia.

A storia d'amore di due donne, la storia d'amore di due amanti, la storia d'amore di Emma e Regina.

 

 

 

Regina era spirata in una serata di Maggio, c'era il Tramonto, le stelle sopra Storybrook sarebbero apparse entro pochi minuti, e strade erano silenziose e tutta la città si era fermata per onorare la loro regina.

Herny era lì fermo a guardare sua madre andarsene, non piangeva, sembrava quasi catatonico. Era solo un ragazzo al suo ultimo anno di liceo.

L'abbraccia, la stringeva con tutta a forza che aveva, le labbra perdevano colore, e il suo seno aveva smesso di alzarsi ritmicamente.

Regina era morta.

Avrebbe dovuto amarla di più, avrebbe dovuto amarla alla luce de sole e non nascoste in casa, ad amarsi senza luce.

Emma cercava di farsi forze per suo figlio, ma l'unica cosa che riusciva a pensare fu che non meritava l'amore di Regina.

 

 

 

La seppellirono in una giornata di Giugno, due giorni dopo il suo decesso.

Ci fu una discussione su quale vestito dovrebbe avere.

Snow White era certa che il vestito da cavallerizza che indossava da giovane, quando era una dolce adolescente innamorata, andasse bene.

Zelena pensava che dovesse indossare uno dei vestiti da Regina Cattiva, doveva combattere la morte con la sua parte più cattiva.

Henry Pensava che dovesse avere un vestito elegante, uno di quei vestiti che tante volte aveva visto addosso a sua madre.

Emma pensava che nessuno di questi andasse bene, sì, Regina era stata un'adolescente dolce e innamorata, una cavallerizza provetta nei giorni della sua giovinezza, ma quello era solamente l'inizio della sua vita, aveva vissuto talmente tanto dopo quei giorni che non sarebbe stato giusto eliminare dalla sepoltura tutto il resto.

Regina era stata la temuta Evil Queen, ma da la strada che aveva fatto per redimersi? Henry, Storybrook? No, Regina non poteva eliminare tutto ciò che era venuto dopo, il suo cammino per diventare un eroe.

Avrebbe avuto senso vestirla come il sindaco di Storybook, forse era la scelta più azzeccata, ma Emma sentiva che non sarebbe stato corretto nei suoi confronti. Regina non era il Sindaco di Storybrook, era semplicemente Regina.

Emma pensava che Regina andasse seppellita nuda, spoglia da qualsiasi etichetta: regina, sindaco, madre, amante, figlia.

Spoglia da qualsiasi tipo di canone.

Nuda a essere solamente Regina.

Fu seppellita in nero, era il suo colore dopo tutto.

Nessun vestito, ma una semplice coperta, una coperta in seta nera, lucida, che la copriva dal seno in giù, sotto nuda.

I capelli lisci le cadevano sulle spalle, e li la catenina.

Era così bella, costretta dentro quella bara in mogano.

Emma non pianse, non quando la portarono all'ospedale, non quando morì, non durante in funerale.

Il municipio era vuoto, era stato celebrato lì il funerale, sembrava adatto, e la bara sarebbe stata sposta nel pomeriggio, sarebbe stata seppellita affianco a Daniel, suo padre e Cora, dentro la sua cripta.

Emma era l'unica rimasta, l'unica che non si era allontanata dopo la conclusione, era rimasta lì a fissare la donna, e fu in quel momento che pianse.

Pianse tutte le lacrime che aveva, non riuscì o non provò a trattenere i singhiozzi, pianse e colpì il corpo di Regina.

L'aveva amata.

L'aveva amata così tanto che faceva male, faceva male anche solo respirare in quel momento.

Le strappo dal collo la catenina, la tirò talmente forte da ferirla, per un secondo pensò che le avesse fatto male, poi ricordò che Regina aveva smesso di vivere. Lasciò la sua catenina appesa alla porta del numero 108 di Mifflin Street.

 

 

 

Aveva iniziato ad amarla una giornata di Luglio, la vide entrare da Grenny, come tutte le mattine, ed ebbe un flash, un improvviso scorrere di immagini dentro la sua testa.

Tutte le volte che lei le parlava, la insultava, la prendeva in giro.

Tutte le volte che aveva sorriso, pianto, gridato.

Tutte le volte che aveva salvato Henry, le volte che lo aveva abbracciato, le volte che lo aveva amato.

Le aveva sorriso, si era sistemata i capelli dietro l'orecchio e si era avvicinato al tavolo. Come sempre aveva poggiato il suo giaccone e si era seduta insieme alla famiglia Charming, rubando le patatine fritte dal piatto di David.

Rimase imbambolata a guardarla.

Ci misero un po' a risvegliarla, ma per fortuna nessuno si rese conto quale fu il centro dei suoi pensieri.

Da lì fu una strada in discesa, il non riuscire a controllarsi in sua presenza, spiegare i comportamenti alle altre persone.

Fu come l'inizio di qualcosa di talmente potente da risultare più effimero che duraturo.

 

 

 

L'aveva baciata in una nottata di Settembre, dopo un appuntamento. Regina non sapeva che fosse un appuntamento nel vero senso della parola, due persone che si piacciono vanno a cena, era invece convinta che fosse semplicemente un'uscita tra amiche. Fu dopo che scese dal Maggiolino di Emma, si avvicinò alla porta e fu in quel momento che la baciò. le sue labbra poggiate sulle sue.

Era ferma immobile.

Gli occhi spalancati.

Emma si staccò di botto, e cercò di scappare, ma Regina la trattenne per un braccio.

 

 

 

L'aveva spogliata per la prima volta una mattina di Ottobre, il giorno del compleanno di Emma.

Avevano iniziato ad uscire e Emma si era diretta nell'ufficio del sindaco la mattina per evitare tutti gli auguri della città.

Fu così che si ritrovò a baciarla, mettendosi a cavalcioni su di lei. Levarle la camicetta, continuando fino a quando i vestiti di entrambe non furono sparsi per terra.

Fu quella la prima volta che fecero l'amore.

La porta chiusa a chiave, le tapparelle abbassate e il mondo chiuso fuori.

Non era riuscita a parlarne, amarla alla luce del sole era terrificante, nessuno poteva sapere che cosa succedeva tra loro due.

 

 

 

Avevano litigato per la prima volta in Novembre, la loro relazione stava andando avanti, e nel bene e nel male stavano insieme.

In segreto.

Non Henry, non Zelena, non i Charming.

Uscivano di nascosto, si amavano al buio, si nascondevano nella notte.

E oramai a Regina stava stretto, le macchinazioni, i sotterfugi e le bugie non voleva sopportarle.

Odiava dover mentire a Henry su cosa faceva, con chi stava o dove andava.

Lo sfogo più grande arrivò una mattina, nell'ufficio dello sceriffo.

Dopo le frequenti insistenze della madre, Emma, si decise ad accettare l'invito ad uscire di Killian Jones, e quando Regina era venuto a saperlo le cose peggiorarono.

 

 

 

Fu una notte di Dicembre che Emma disse di amarla, era l'alba e Regina era sotto il portico a bere una tazza di te caldo.

La vide durante il suo allenamento quotidiano, era sudata e con i capelli in disordine, ma andò lì, si fermò.

Non parlò, non la salutò, si avvicinò a lei e lo disse. Disse di amarla, aspettò un minuto, il tempo per Regina di assimilare quelle parole e poi corse via.

 

 

 

Fu in Agosto che Regina troncò la loro relazione, meno di anno.

Aveva capito che Emma non si sarebbe mai esposta per lei, non avrebbe mai lottato per il loro amore, non sarebbe mai andata contro il pensiero di Storybrook per stare con lei.

Così la lasciò.

Erano davanti al portico, lo stesso che aveva visto tutta la loro storia.

Non ci furono scenate o pianti, non ci furono suppliche o preghiere, ci fu tristezza e risentimento, ci fu delusione e amarezza.

Era davvero finita.

 

 

 

Fu un giorno di Gennaio che Regina partì, un viaggio in torno al mondo, avrebbe toccato tutti i continenti. Sarebbe partita da New York per andare verso l'emisfero australe. Australia, Nuova Zelanda, i continenti dell'Africa per poi passare al Sud America.

Henry raccontava a tutti quello che Regina le scriveva o le diceva per telefono, tutti sapevano chi incontrava e cosa faceva in terra straniera.

Tutti eccetto Emma, evitava addirittura di nominare Regina.

Ogni cosa che la riguardasse era chiusa in una scatola, nascosta in fondo all'armadio e mai mossa da lì.

 

 

 

Regina tornò una mattina di Marzo.

Salutò tutti, e diede a tutti dei pensierini che aveva portato dai suoi viaggi, un arco intagliato del sud America per Snow, una prima edizione di un libro dal vecchio mondo per Belle, un amuleto àètotem dall'America del nord per Ruby, aveva pensato a tutti, ma ad Emma non aveva comprato niente. Si era limitata a dire che c'era qualacosa nell'altra valigia, ma entrambe sapevano che era una bugia.

Fu l'ultima volta che parlarono prima di...

 

 

 

Fu in Febbraio che Regina svenne, una delle giornate più brutte che mai Storybrook aveva vissuto.

La regina era malata.

Lo scoprì in Dottor Whale, che diede la notizia con grande dispiacere.

Regina era malata. Le aspettative di vita davano un ben poco da sperare, perfino Snow White non sapeva quale discorso sulla speranza fare.

 

 

 

Fu i primi giorni di Maggio che Regina venne ricoverata in ospedale, in maniera permanente.

Il reparto di oncologia era freddo e inospitale, inizialmente era sempre Regina, più magra, più sciupata ma sempre Regina.

Poi peggiorò, servivano sempre più macchinari, sempre più fili e aghi. Regina aveva smesso di essere lei.

Chiese di andare a casa, non voleva morire in uno squallido letto d'ospedale.

Con la sedia a rotelle la trasportarono, ma la adagiarono nel suo letto, Henry le sistemò i cuscini, Snow l'aiutò a mettersi più comodamente.

 

 

 

Poi spirò.

 

 

 

Emma finì di raccontare questa storia in Aprile, era stanca, e faceva fatica a tenere le carte in mano, la sua poltrona preferita sembrava scomoda e la luce iniziava a dare fastidio.

Chiamò l'infermiera e chiese di abbassare le tapparelle.

Spegnere la luce.

Far uscire i ragazzi.

La lettera sotto il letto, il suo testamento.

Henry.

Poggiò la testa sulla poltrona, chiuse gli occhi, morì.

 

 

 

Questa è la storia di Emma e Regina, il loro amore nascosto e di come una donna l'aveva tenuto dentro di se fino a quel 17 Aprile, quando un gruppo di ragazzi di Storybrook scoprì che la salvatrice era innamorata della Regina Cattiva.

Tutta Storybrook, i discendenti delle persone che aveva conosciuto, i figli dei suoi amici più cari.

Henry.

Era stata sepolta accanto ai suoi genitori, la lapide accanto a quella della madre e del padre, appena dietro la sua, quasi a toccarsi un'altra lapide.

Regina Mills Beloved mother, dear friend, Evil, Queen, Savior.

Emma Swan Beloved mother, dear friend, Savior




Salve, ecco il secondo capitolo della racclta, spero che vi sia piaciuto. Se vi è piaciuto, se lo odiate o se ci sono errori me lo fate sapere attraverso una recesione???
-Pepper Snixx Heat 



 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: pepper snixx heat